Perché gli Incel sono essenziali, e non da rieducare, nel movimento maschile

Agli Incel sono stati riservati dal mondo maschile toni duri, risparmiati alle donne e alle stesse femministe cui non di rado vengono profusi inaspettati complimenti.
Perfino quando si afferma di riabilitarli, degli Incel si parla con degnazione paternalistica e appena dissimulato imbarazzo, dietro cui balugina la ripugnanza verso gli ospiti malaccetti nel salotto buono.
Il lupo travestito da pecora non convince ma andiamo al punto.

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Costanza Tosi: insopprimibile attrazione del falsario

Quando leggo certe cose resto esterrefatto!

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/strapparono-figlio-affidarlo-padre-violento-ora-anche-lonu-1814304.html

Dunque i fatti: separazione conflittuale, il figlio viene affidato al padre.

L’interpretazione della giornalista: il padre è violento, il bambino viene trascurato, sottoalimentato, picchiato, maltrattato. Il giudice incomprensibilmente ignora tutte le prove della tragica situazione portate dalla madre e lascia il figlio al padre violento


Boh, davvero stupefacente …

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Lo stupratore sei TU!

Non sono ancora passati 25 anni e sembra che siano passati dei secoli

25 anni fa, a metà degli anni ’90, eravamo tutti indaffarati a ballare la Macarena, per le strade di New York o nella Convention dei democratici, assieme a Hillary Clinton. A Tokyo e a Caracas. Anche a Roma. Tutti, bambini e anziani, uomini e donne, bianchi e neri, senza distinzione di razza né sesso. Quel ritmo contagioso spruzzava allegria e gioia, e ci faceva muovere spensieratamente in una comunione di intenti che rendeva il mondo e l’umanità più felici.

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Lettera aperta degli “ex carbonari” ai vecchi e nuovi attivisti del Momas

Cari amici,

ad onta di tutto e benché non sia ancora emerso alla cronaca, stiamo vivendo una stagione diversa del movimento maschile italiano. I tempi della “carboneria” sono alle nostre spalle. Oggi abbiamo a disposizione nuovi strumenti, nuove capacità ed una coscienza ancora più acuta. In particolare, sul piano della comprensione globale del conflitto tra i sessi, con l’uscita del saggio di Santiago Gascó (il secondo tomo in questi giorni), si è perfezionato in Italia il quadro dei testi di riferimento per l’intero movimento maschile (ed anche per i nostri avversari…), opere che sono frutto di una presa di coscienza, di un’analisi, di una riflessione seconde a nessuna.

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La grande menzogna del femminismo

«La storia del genere umano è una storia di ricorrenti offese e usurpazioni attuate dall’uomo nei confronti della donna, al diretto scopo di stabilire su di lei una tirannia assoluta. […] lui l’ha oppressa sotto ogni punto di vista» (Declaration of Sentiments, Seneca Falls, 1848)

L’incontro di Seneca Falls nel 1848 negli Stati Uniti segna, per la maggior parte delle storiche femministe, il punto di partenza del movimento femminista, l’inizio delle rivendicazioni delle donne in maniera coordinata associate in gruppi così come lo conosciamo oggi.

La premessa soprastante stabilisce che: 1) la donna è la vittima della Storia; 2) l’uomo non è vittima della Storia; 3) il colpevole della sofferenza e dell’oppressione storica femminile è l’uomo. Continua a leggere “La grande menzogna del femminismo”

Società permissiva nemica dell’uomo

Attenzione: qui non si parla di società permissiva dal punto di vista morale, ma di società centrata sul capriccio individuale e sull’assenza di regole e tutele nei rapporti uomo-donna.

La condizione maschile si può migliorare solo mettendo in discussione alcuni assunti della società “liquida” dei consumi di cose e persone.

La guerra all’uomo iniziata col femminismo che pretende di aver coscienza politica, è in realtà funzionale alla disarticolazione delle strutture sociali e istituzionali fondamentali, che costituiscono un freno alla riduzione dell’essere umano a mero consumatore.

L’estremo permissivismo (a partire dai noti privilegi antimaschili che derivano da mantenimento e false accuse) è nemico di un ordine sociale stabile che parte dall’uomo, dal capofamiglia per arrivare alle complesse istituzioni che, piaccia o no, da sempre hanno fondamenta maschili.

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Il femminicidio ferroviario

 

Giovedì 25 Gennaio 2018. A Pioltello, in provincia di Milano, succede l’ennesima tragedia ferroviaria italiana: un treno deraglia violentemente per cause riconducibili a probabile manutenzione eseguita male. Ovviamente ci sono feriti e, purtroppo, pure 3 vittime (numero tutto sommato contenuto, rispetto a ciò che si è rischiato). A questo punto nessuno si aspetterebbe che, in un paese normale e mentalmente sano, l’attenzione mediatica si focalizzasse su un aspetto tanto stupido e superfluo quanto il sesso delle vittime. Ed, invece, no perché siamo in Italia, uno dei vari paesi occidentali dove l’odio anti-maschile ed il femminismo/donnismo imperante a tutti i costi, hanno, oramai, raggiunto livelli da ospedale psichiatrico a cielo aperto. I media nostrani, infatti, ci informano subito che si tratta di una “strage delle donne”, in quanto le 3 vittime erano tutte di sesso femminile:

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pensieri maschili

Ricevo dall’utente Maveryx e pubblico:

La donna rappresenta il riposo del guerriero, sentenziava Nietzsche. E vorrebbero gli uomini che fosse magari veramente così. Ma non bisogna considerare solo il “riposo” ma anche il “guerriero”.
Chiarisco: “Non sei guerriero allora non c’è nemmeno riposo”. Approfondisco: E se i problemi di rapporto con le donne non fossero altro che il riflesso di problemi nel rapporto con gli uomini, e quindi, nel caso, non risolvibili cercando di migliorare il rapporto con le donne ma soltanto imparando a sapersi rapportare con gli altri uomini?
Cioè se non ci sai fare con gli altri uomini, non ti sai far rispettare in un certo senso, per capirci, allora non sarai rispettato nemmeno dalle donne. Le donne calibrano sempre il loro comportamento su chi hanno davanti, anche per questo appaiono più sciolte, visto che non si curano di essere coerenti a qualche principio o linea guida ma seguono la soddisfazione immediata, e perciò se sei debole ti schiacciano, se sei timido ti deridono, se hai paura ti disprezzano, se tentenni ti sopraffanno, e così via. Se uno spera, magari in fondo al suo animo e senza nemmeno esserne del tutto consapevole, di trovare in loro un rifugio accogliente che lo salvi e lo rincuori e lo sostenga per le sue mancanze di grinta personalità e forza di carattere, quello è un uomo perso.

Aboliamo il matrimonio: è sfruttamento

Se vi dicessi che da migliaia di anni gli uomini si sposano convinti di aver raggiunto il paradiso dell’eros e scoprono alla velocità della luce che hanno solo scelto un carceriere per la propria libido.

Se vi dicessi che da migliaia di anni le donne gestiscono il proprio potere sessuale per mantenere gli uomini in uno stato di soggezione culturale, economica e politica. Continua a leggere “Aboliamo il matrimonio: è sfruttamento”