Autore Topic: Il filantropo amico delle femministe: George Soros  (Letto 2240 volte)

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Offline Angelo

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Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« il: Marzo 17, 2015, 15:49:43 pm »
Le femministe internazionali e nazionali sono strettamente legate a George Soros, un "filantropo" amico delle rivoluzioni "colorate" , delle Femen e di tutte le persone indegne e traditrici dei loro stessi parenti. Guardate cosa dice l'amichetto delle femministe che naturalmente si spacciano per "anticapitaliste, antifasciste" , "antisessiste"...

Buona lettura.









http://sakeritalia.it/europa/soros-leuropa-deve-diventare-come-lucraina/

Soros: L’Europa deve diventare come l’Ucraina!
Alla conferenza della sicurezza di Monaco del mese di febbraio 2015, George Soros ha fatto delle rivelazioni su ciò che devono diventare i Paesi della zona euro. A fine febbraio in Ucraina é stata proposta una legge per vietare agli abitanti di criticare o di emettere dichiarazioni contrarie alla politica condotta dal paese. L’Ucraina sembra diventare un terreno di prova per i Paesi che costituiscono l’Unione Europea. L’avvenire della UE con il TTIP (il Partnenariato transatlantico del commercio e dell’investimento), che deve passare di forza senza un referendum popolare sotto la presidenza lettone del Consiglio dell’Unione europea nel 2015, sarà simile a ciò che l’Ucraina é oggi.

 

Puniti con 3 anni di prigione.

In Ucraina gli abitanti che giudicano la politica del governo di Kiev inumana, suicida, nazista o semplicemente non conforme ai diritti fondamentali, sono minacciati di morte da gruppi che li mettono all’indice e sono passibili di 3 anni di prigione. Da parte di Kiev dunque la democrazia non esiste e non deve esistere in questo nuovo Paese . Più che mai la volontà di secessione degli abitanti del Donbass si trova giustificata, tanto quanto la posizione di Mosca verso la Novorussia. Un membro del partito comunista francese, che ha tradotto alcune riflessioni del partito comunista ucraino che é vietato citare a Kiev, preoccupato dall’avere visto Poroshenko partecipare alla manifestazione di sostegno alla libertà d’espressione a Parigi, la marcia per Charlie, punta il dito su una situazione pericolosa. Leggiamo ciò che scrive: “il deputato del Fronte Popolare Konstantin Mateyshenko, ha deposto un progetto di legge al Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) che condanna chiunque critichi il governo. La legge n°2225 propone di modificare il Codice Penale ucraino riguardo gli atti deliberati per sabotare l’autorità dello stato e del governo“. Nell’articolo del comunista francese si legge, “La libertà d’espressione imprigionata. Gli atti illeciti, socialmente pericolosi, che portano danno all’Ucraina come Stato sovrano, l’abuso, la calunnia o altre azioni mirate a sabotare l’autorità dei poteri pubblici, i governi, le associazioni dei cittadini, o qualsiasi elemento strutturale dell’amministrazione pubblica (i suoi organi competenti), devono essere puniti con lavoro coatto per un massimo di due anni e da due mesi a tre anni di detenzione. Alcuni organi di stampa si sono opposti a questa legge ed hanno denunciato la volontà di ridurre la libertà d’espressione. Un’ironia per un governo ritenuto esprimere i valori occidentali ed europei. Tanto più che il presidente ucraino, Petro Poroshenko, era venuto a Parigi per sostenere la libertà d’espressione”.

La fonte é il partito comunista ucraino: “I comunisti (KPU) denunciano la volontà di schiacciare ogni forma di opposizione e di legittimare la repressione politica”. Petro Simonenko, primo segretario del Partito Comunista d’Ucraina (KPU) non é sorpreso da questa legge. “Quando un regime politico porta attacchi senza precedenti contro i diritti dei cittadini, contro i salari, scatena una guerra contro il proprio popolo, ciò causa un’opposizione attiva da parte della popolazione. I deputati del partito al potere (Fronte Popolare) hanno dunque  introdotto un progetto di legge che prevede una punizione per i cittadini che criticano il governo a tutti i livelli. Criticare il governo o il parlamento ci manda in prigione. Denunciare l’inefficacia dei funzionari ci manda in prigione. Lottare contro la corruzione del potere, che mina la propria stessa credibilità, ci manda in prigione. Non vi piacciono le gang e le atrocità naziste nel paese e criticate un’*associazione di cittadini*? Siete passibili di detenzione” dichiara Petro Simonenko. “Infatti, sono convinto” dichiara il leader comunista “che il progetto di legge N°2225 miri a distruggere ogni opposizione, esso viola i diritti civili fondamentali, specialmente Europei”.

“Il progetto di legge N°2225 é una strada diretta verso la dittatura. E’ l’inizio della persecuzione dei giudici che rifiuteranno di piegarsi alle ingiunzioni del potere. L’ultimo esempio viene dai giudici del tribunale amministrativo del distretto di Kiev, che hanno rifiutato la proibizione del partito comunista. Ma l’Europa e gli Stati Uniti volgono deliberatamente gli occhi altrove, per loro esistono due pesi e due misure”.
La televisione russa mostra come esempio il caso di un’insegnante universitaria della città di Leopoli, che fu Lemberg sotto l’Impero Austriaco, minacciata di morte dai suoi stessi studenti. L’insegnante si era soltanto mostrata critica verso la guerra in Ucraina. “Le autorità hanno incitato gli studenti dell’università a radunarsi contro la donna e a perseguitarla. L’insegnante deve nascondersi dai suoi studenti. Informata dai colleghi non é arrivata all’università ed ha così evitato un linciaggio” spiega la televisione russa. Su un blog l’insegnante ha scritto: “mi vogliono uccidere. Oggi ho visto attorno a me tre membri dei servizi segreti di Stato. Dunque questa non é un’iniziativa degli studenti”. L’insegnante aveva semplicemente spiegato in un video, pubblicato dopo una conferenza, che questa guerra in Ucraina é un atto criminale contro il popolo stesso.

Soros a Monaco.

C’é la guerra in Ucraina. Una condizione speciale regna in questo paese. Delle leggi speciali possono venire applicate per questo motivo. In ogni caso il governo di Kiev ottiene il sostegno dell’Unione europea, di Bernard Henry Levy, di Bernard Koucher. L’Euromaidan era stata eretta per la lotta per i diritti dell’uomo e la libertà d’espressione. L’affare ucraino é grave per il Paese stesso e per gli abitanti dei 28 paesi dell’UE. Con l’Ucraina, l’Unione Europea dimostra la propria volontà di non rispettare la volontà dei popoli e di imporre la sua influenza su tutta la sfera europea tramite il terrore. I diversi esempi di misure stabilite, applicate o sostenute, cioé tollerate da Bruxelles come l’Hartz IV in Germania, che obbliga i cittadini a lavorare per 1 euro, o che spinge una grande parte della popolazione a divenire povera come in Francia con lo RSA, mostrano cosa sia questa Unione europea. E la piccola frase di George Soros pronunciata durante la conferenza sulla sicurezza di Monaco: “l’Ucraina é oggi ciò che deve diventare domani l’Unione europea”, mostra chiaramente cosa incomba sul capo degli europei. Così non sorprende la posizione dell’ambasciatrice lettone in Francia quando dice che é normale avere un 13% di non-cittadini in Lettonia.

*****

Articolo di Olivier Renault, pubblicato da metatv.org il 13/03/2015.

Traduzione a cura di Fulvio per sakeritalia.it
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #1 il: Gennaio 18, 2017, 20:40:14 pm »
http://blog.ilgiornale.it/rossi/2017/01/12/orban-vuole-spazzare-via-soros/

ORA CI SONO LE CONDIZIONI?
Dopo la Russia, anche l’Ungheria potrebbe decidere di espellere le Ong legate a George Soros le cui attività sono ritenute rischiosa per la sicurezza nazionale.
È quanto affermato da Szilard Nemeth, il vicepresidente di Fidesz (Unione Civica Ungherese) il partito di governo a cui appartiene il premier Orbán.
In un’intervista alla HirTv, il politico è stato chiaro: le organizzazioni legate a Soros sono “al servizio del capitalismo globale e contro i governi nazionali”. Queste organizzazioni, ha dichiarato, “devono essere allontanate con tutti gli strumenti disponibili, spazzate via ora che le condizioni internazionali sono favorevoli”.

Il riferimento è alla recente vittoria negli Stati Uniti di Donald Trump, nemico di Soros e apparentemente anche lui ostile alle attività di destabilizzazione dei governi che il finanziere attua da decenni dietro la copertura delle organizzazioni di diritti civili.
Non è un caso che in un suo video elettorale, Trump abbia messo proprio il volto di Soros tra i nemici della nuova America a rappresentare il potere corrotto dell’élite.

ORBAN VS SOROS
Lo scontro tra il governo ungherese e il finanziere (proprio di origini ungheresi) avviene ormai da tempo. Soros è apertamente accusato da Orbán di provare a destabilizzare l’Ungheria attraverso l’azione delle sue organizzazioni civili attive nel Paese.
Già nel Luglio del 2014, nel suo discorso davanti agli studenti della Summer University di Balvanyos,Orbán aveva attaccato la doppiezza delle Organizzazioni civili operanti in Ungheria: “si tratta di attivisti politici pagati da specifici gruppi di interesse stranieri; perciò è difficile credere che queste organizzazioni abbiano scopi sociali, è molto più realistico che vogliano utilizzare questi strumenti per influenzare la vita politica ungherese. Queste non sono organizzazioni non governative che si oppongono a noi ma attivisti politici pagati che tentano di far valere interessi stranieri in Ungheria”.

Qualche mese prima il governo ungherese aveva obbligato la Norvegia a sospendere il finanziamento in ambito SEE, di alcune Ong ungheresi con l’accusa che queste erano collegate a partiti di opposizione (Verdi e LMP), in aperta violazione della Legge che prevede che le Ong finanziate debbano essere apartitiche. Disputa poi risolta.
Ma Orbán ha sempre accusato Soros di alimentare molte di queste Ong con scopi di interferenza nella vita democratica dell’Ungheria.

CLINTON E SOROS: LA BOCCA E LA VOCE
Lo scontro si è poi protratto durante la campagna elettorale americana, quando Bill Clinton, in un comizio in appoggio alla moglie, ha attaccato apertamente i governi ungherese e polacco per le loro posizioni intransigenti su immigrazione e identità nazionale; arrivando a dire che, dopo aver avuto la democrazia grazie agli Stati Uniti, ora avevano deciso di liquidarla per adottare una “dittatura autoritaria” simile a quella di Putin. Cosa difficile da digerire per due paesi che fanno parte dell’Ue e di cui uno, quello polacco, apertamente anti-russo.
E mentre Varsavia ha cercato di minimizzare l’accaduto tenendo conto del ruolo sempre più emergente che la Polonia ha in ambito Nato, Orbán ha attaccato direttamente Soros, accusandolo di essere il vero ispiratore delle politiche dei Clinton e dei Democratici americani e di essere una delle espressioni di quell’élite che alimenta la crisi dei migranti attraverso le guerre umanitarie e l’imposizione ideologica delle politiche di accoglienza: “la bocca era di Clinton ma la voce era di Soros” ha dichiarato Orbán in risposta a Clinton.
Cosa non del tutto sbagliata considerando che George Soros è stato uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Hillary e da anni uno dei più attivi donatori della Fondazione di famiglia dei Clinton.

Nell’Ottobre scorso, in occasione del referendum sull’immigrazione indetto dal governo, lo scontro tra Orbán e Soros si è acuito, a causa della massiccia campagna anti-governativa svolta dalle Ong finanziate proprio dal miliardario per boicottare il voto e far fallire il referendum.

Nell’ultimo discorso di Natale, Orbán ha ribadito che “Soros ha cercato di colonizzare l’Europa centrale”, riferendosi alle rivoluzioni colorate e alla guerra civile in Ucraina che Soros stesso si è vantato di pubblicamente di aver contribuito a produrre (come abbiamo raccontato in questo articolo).

LO SCONTRO SI PREAPARA
In Ungheria operano circa 60 Ong finanziate dalla Open Society di Soros alcune quasi interamente come la Hungarian Civilis Liberties Union; altre, come il Comitato di Helsinki, sono in realtà Organizzazioni internazionali che ricevono contributi anche da Ue e Onu.
Per ora il governo ungherese sembra orientato ad applicare restrizioni normative sulla gestione dei bilanci (tipo imporre pubblicazioni periodiche o pubblicare il patrimonio personale dei leader delle organizzazioni (come avviene per i politici) per rendere visibile il flusso di finanziamenti che queste Ong ricevono.

D’altro canto abbiamo già spiegato il ruolo che George Soros svolge nei processi di destabilizzazione di mezzo mondo, non solo con le sue Organizzazioni filantropiche ma spesso con interventi diretti, manipolazione dei media e processi di ricatto diretto ai governi. Lo Shelob del Nuovo Ordine Mondiale forse ha trovato un nuovo avversario nel suo stesso paese d’origine. Vedremo come andrà a a finire.

Alberto1986

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #2 il: Gennaio 18, 2017, 21:02:33 pm »
Questa feccia di Soros prima finisce sotto terra meglio sarà per l'intera umanità. Sempre sperando che i suoi figli non abbiano le stesse belle idee del padre.

Offline Vicus

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #3 il: Gennaio 18, 2017, 23:08:54 pm »
Oggi si riproducono solo i Soros e i premi Darwin - il progresso ha invertito la selezione naturale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #4 il: Gennaio 19, 2017, 00:58:13 am »
Intanto giungono conferme ulteriori della funzionalità del movimento femminista alle istanze mondialiste. E' sempre bene ricordarle, non si ricicleranno...  :shifty:


Buona visione, in particolare alle femministe che vengono qui e in silenzio (perchè incapaci di un confronto sul forum) vedono e si rodono il fegato perchè si rende evidente quanto loro siano soltanto le utili idiote del Sistema che fanno finta di combattere. Come sempre, zitte ed andate a leccare il culo ai vostri padroni.

---->            <----------- DAL MINUTO 00:00 AL MINUTO 02:50
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #5 il: Gennaio 19, 2017, 02:06:04 am »
Recentemente a Matrix c'è stata una campagna (con l'immancabile Boldrini) sulla necessità di censurare mettere un freno alle verità falsità sul web. :censored:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Il filantropo amico delle femministe: George Soros
« Risposta #6 il: Novembre 01, 2017, 12:39:08 pm »
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/soros-fatto-maglie-oltre-complottismo-svelata-lista-226-159870.htm


31 ott 2017 20:23

SOROS FATTO A MAGLIE - OLTRE IL COMPLOTTISMO: SVELATA LA LISTA DEI 226 PARLAMENTARI EUROPEI CONSIDERATI ‘AFFIDABILI’ DAL MILIARDARIO. GLI ITALIANI SONO 14, DI CUI 13 DEL PD, E NESSUN GRILLINO O DI FORZA ITALIA - IL GOVERNO UNGHERESE, GRAN NEMICO DI SOROS, USERÀ QUESTI ‘LEAK’ NELLA SUA FURIBONDA BATTAGLIA CONTRO I PROGETTI DELLA OPEN SOCIETY DI RIEMPIRE DI PROFUGHI E DI IMMIGRATI TUTTI I PAESI EUROPEI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

Affidabili perché? Amichetti di chi? I parlamentari italiani affidabili per George Soros e la sua Open Society, ma soprattutto per i suoi progetti di diffusione di immigrati e profughi in tutta Europa, sono 14, dei quali 13 del Partito Democratico, che a Bruxelles e Strasburgo sta nel gruppo che ora si chiama “alleanza progressista democratici e socialisti”, e 1 della lista Tsipras, che è Barbara Spinelli.
Gli altri sono Brando Maria Benifei, Sergio Cofferati, Cecilia Kyenge, Alessia Mosca, Andrea Cozzolino, Elena Gentile, Roberto Gualtieri, Isabella De Monte, Luigi Morgano, Pier Antonio Panzeri, Gianni Pittella, Elena Schlein, Daniele Viotti.
 I loro nomi compaiono in un documento interno della Open Society che è una mappa dettagliata fino alla maniacalità sul Parlamento Europeo e la sua struttura, le sue ramificazioni, al centro della quale ci sono 226 parlamentari sui 751 dell’intero Parlamento, 7 vicepresidenti, decine di coordinatori e di questori, i membri di 11 commissioni e 26 delegazioni, tutti definiti affidabili alleati già dimostratisi tali o che tali possono diventare, assieme al gruppo dei loro assistenti, collaboratori, funzionari e portaborse a titolo vario.
La maggioranza, 82, è nel partito dell'Alleanza progressista dei socialisti e democratici, ma ci sono circa 38 del Partito Popolare Europeo e 36 del gruppo Liberale, 34 della Sinistra Nordica, fino a 7 conservatori e conservatori e riformisti europei. Un appoggio trasversale.
Per carità, le grandi compagnie nell’organizzare attività di lobby così fanno, individuano le persone avvicinabili in una istituzione per disponibilità e per competenza. Ma se si trattasse solamente di individuare chi è vicino a certe opinioni, certe battaglie, a certe campagne in modo ideale, per appartenenza politica e sentimento, perché solo 226 presi nell'intera area progressista del Parlamento, e non solo? Perché solo 14 italiani, quando si suppone che tutti e 31 gli eletti del Partito Democratico dovrebbero condividere le stesse opinioni? Perché nessuno dei 17 eletti dei 5 stelle? Nessuno sensibilizzabile fra I 13 di Forza Italia?
È un bel malloppo quello preparato dalla Open Society che DCleaks ha reso noto, e che il governo ungherese, gran nemico di George Soros, ora ritiene di poter utilizzare nella sua furibonda battaglia contro i progetti della Open Society di riempire di profughi e di immigrati tutti i Paesi europei.
I 226 parlamentari sono elencati per incarichi, competenze, interessi, background, appartenenza politica, Paesi di provenienza, ruoli nelle varie commissioni passati presenti e futuri; c'è Martin Schulz, non più presidente perché si è candidato nel partito socialdemocratico tedesco e ha sfidato la Merkel portando il suddetto partito al suo minimo storico. C'è l'italiano Gianni Pittella, che del gruppo Socialista è il presidente. Ci sono nomi famosi come Sergio Cofferati e Barbara Spinelli, e meno noti al pubblico, ma segnalati come influenti nel loro partito e nel Parlamento europeo, come Roberto Gualtieri.
Sull'autenticità del rapporto non c'è il minimo dubbio; su reazioni, annunci e speculazioni che fanno gli ungheresi alcune premesse sono necessarie perché il rapporto tra governo di Budapest e George Soros e’ di guerra. A dir la verità siamo prossimi alla guerra anche tra gli organismi che dirigono l'Unione Europea e Budapest, ma anche Varsavia, Bratislava e Praga, a cui aggiungere Vienna.
Lo scontro ruota intorno alla politica di accoglienza indiscriminata, causa principale anche dell'uscita dell'Inghilterra, sarà bene ricordarlo. Con Soros, Budapest e il governo nazionalista di Viktor Orban hanno un conto doppio, perché George Soros è nato in Ungheria, nel 1930, da ebreo del ghetto di Budapest ai nazisti, imparando magistralmente fin da bambino l'arte della sopravvivenza a modo suo, denunciando ai nazisti i luoghi nei quali altri ebrei erano rifugiati. Da lì è partita la sua straordinaria avventura di finanziere e speculatore, con pelo sullo stomaco come pochi, basta ricordare la svalutazione della Sterlina e della Lira nel 1992
La Open Society e la filantropia sono venute dopo, ma non sono meno aggressive nei metodi e nei finanziamenti di certi partiti e di certi candidati piuttosto che di altri. Open Society Foundation si propone di “far accettare agli europei i migranti e la scomparsa delle frontiere”,cito il titolo di un progetto. Progetto finanziato di recente per 18 miliardi di dollari con il passaggio di una parte del patrimonio di Soros a Open society.
Sara’ complottismo, impazza anche negli Stati Uniti, visti i rapporti strettissimi tra Barack Obama e Hillary Clinton e Soros, e lo smacco subito con l'elezione di Donald Trump che proprio non era prevista visto il fiume di soldi profusi, ma l'idea è che per raggiungere l’obiettivo basterebbe negli Stati europei un milione di migranti l’anno, con la collaborazione attiva della sinistra “no borders”, della finanza apolide, dei neoguelfi al potere in Vaticano. Tutte colonie.
 Nelle parole di Viktor Orban, giudicato pericoloso autocrate nelle capitali dell'Europa occidentale ma estremamente popolare nel suo Paese, l'Europa potrebbe diventare presto ostaggio di “un impero finanziario e speculativo che promuove l’invasione orchestrata di nuovi immigrati”.
Magari Orban è pazzo, ma come mai senza un appuntamento prestabilito né un argomento dichiarato, George Soros può incontrare Jean Claude Juncker? Se è per questo, ha lungamente incontrato anche il premier italiano, Gentiloni, l'estate scorsa, in piena crisi di barconi. Insomma, a 87 anni compiuti, ma evidentemente ancora sostenuto da un'energia indomabile, il vecchio speculatore si muove come un leader politico mondiale. E liste come questa del Parlamento Europeo aiutano lui ma non aiutano la considerazione e la fiducia degli elettori.