Autore Topic: Psicoanalisi di un maschio pentito  (Letto 5975 volte)

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Offline Animus

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Psicoanalisi di un maschio pentito
« il: Ottobre 11, 2012, 19:49:17 pm »

Testo integrale su Femminismo a Sud: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/08/report-dal-fbc2-questo-uomo-no-ma-quali-si/



Citazione
Comincio raccontando la mia storia.
Come tutti gli uomini [???], nasco sessista.

"La colpa di nascere maschi non è emendabile.
Tollerati saranno coloro che rinnegheranno l'appartenenza al loro sesso"
Ida Dominijanni


Il paziente ha completamente interiorizzato il senso di colpa.


Citazione
La prima avvisaglia che qualcosa andrebbe ridiscusso da capo ce l’ho all’università, dove i miei studi sul linguaggio s’incrociano con alcune letture (Cavarero) e la freqentazione di movimenti politici dove il problema del sessismo è evidente ma mai messo al centro, esplicitato, posto come reale problema politico.

Si è ha avviato verso l'umiliante processo catartico di espiazione, offrendosi come capro espiatorio sull'altare della Dea.


Citazione
[Nn ti conoscevo, ho sentito parlare bene di te da alcune compagne a livorno e già avevo provato un pò di fastidio...sai sentire parlare, e bene, di un uomo antisessista mi porta già di per sè a diffidare: in qlc parte di me c'è un pò la convinzione che l'antisessismo sia una cosa "nostra" e che siamo le uniche che veramente possono parlarne cn cognizione di causa, subendone ogni giorno le conseguenze... (dopo averla presa quotidianamente in quel posto almeno si dovrà pure avere il privilegio di poterne essere le uniche esperte?:P)]

La compagna giustamente diffida:
Cosa nasconderà? :hmm:
Una quinta colonna? Un "capro" in cerca di sesso facile?
Un pentito?

Non a caso uno slogan veterofemminista recitava "guardati a vista dal maschio femminista"

Citazione
Il passaggio dal problema del linguaggio sessista a quello delle prassi antisessiste è lungo e comporta una lenta rielaborazione di gesti quotidiani, abitudini, atteggiamenti, conseguenti a una sempre maggiore consapevolezza della paradossale situazione dell’uomo etero antisessista.

Il malato , hem, volevo dire il paziente, considera "il maschio etero antisessista" un paradosso in termini, un ossimoro insomma.
Se fosse gay invece....no.
Si insinua il sospetto che il paziente identifichi sesso=sessismo.
Che la lotta al sessismo sia per lui un pretesto, un velo diciamo,  per combattere invece ed in realtà, la differenza sessuale?
Per combattere con armi moderne una crociata di bi-millenaria memoria?
Andiamo avanti.

Citazione
Paradossale perché la rinuncia costante e metodica alle posizioni di vantaggio e di sicurezza prodotte da una cultura e una società sessiste a volte non è materialmente possibile, dato che si tratta di strutture sociali sulle quali il singolo non ha potere; e tentare di “pareggiare” gli effetti di queste posizioni di vantaggio non fa che accentuare un senso di disagio – quando non di colpa – che rende sempre più difficile il percorso di liberazione dal patriarcato e dai suoi legami. Anche perché trovare compagni di viaggio non è facile, anzi.


Bene.
Il paziente dimostra di patire un senso di colpa, per sua stessa ammissione, ma lo identifica con un concetto piuttosto vago, "pareggiare un ipotetico vantaggio"?
Bah, è indubbiamente ancora confuso, nonostante qualche tenue barlume di consapevolezza si manifesti a sprazzi.
Cmq, dice di volersi liberare dal "patriarcato".
Cosa significhi questa formula, e quale disturbo nasconda (sarebbe fin troppo facile identificarlo come complesso di Edipo, di un irrisolto conflitto con il padre) rimane al momento un mistero che solo ulteriori sedute psicoanalitiche potranno portare alla luce.


Citazione
Quando sei arrivato all'ex-caserma io ero seduta al tavolo all'ingresso e ovviamente tu eri in piedi (stavi entrando).
All'avvicinarti ti ho avvertito come una minaccia ... dall'altra forse la paura di trovarmi vulnerabile  e in più c'è stata anche proprio una "simbologia", se così posso definirla,del corpo: io seduta, tu in piedi che ti avvicinavi .... e in più te venivi sotto veste di "maschio buono", o qualcosa del genere

Il paziente sta inconsciamente riesumando un vissuto personale attraverso un transfert, una proiezione di un rapporto sessuale (una penetrazione), probabilmente traumatica,sicuramente, andata male.

Citazione
Il tutto è reso più complicato, come emerge presto dalla discussione, dall’imprescindibile forma di comunicazione che è il mio corpo. Sono alto un metro e ottantacinque per poco meno di un quintale: grazie a molti rappresentanti del mio genere, il mio corpo è facilmente considerabile un’arma per la violenza di genere. Non è facile, con queste premesse, mettersi a fare l’antisessista. Il minimo che ho ricevuto è stato diffidenza e scherno, incredulità, disprezzo. Da tutti i generi. Ma fin qui nulla di speciale: è l’inevitabile prezzo da pagare a una storia di patriarcato violento alla quale il mio genere appartiene.

Finalmente si rende manifesta la sofferenza di fondo, il disagio di vivere con un corpo che la società terziaria avanzata ha reso fondamentalmente inutile, dunque, vissuto come umiliante (a cosa mi serve un corpo così? ), oltre, alla colpa di appartenere al genere sbagliato.
Il genere de-genere?

Citazione
Tra l'altro, durante il workshop ad un certo punto hai menzionato qst storia dei corpi, del fatto che se cammini in una strada dietro una signora in un parcheggio probabilmente la signora già di per sè si sentirà minacciata e affretterà il passo e che il tuo corpo (in quanto corpo maschile) è simbolicamente già di per sè un'arma, ecc....Mi sei sembrato abbastanza consapevole di qst cosa, anche se nn so se ti fossi accorto del mio turbamento iniziale e se comunque in genere te lo aspetteresti da una compagna che si suppone faccia un percorso quotidiano di messa in discussione...di tutto in pratica

La compagna conferma l'ipotesi precedentemente espressa.
Non solo.
Cosa dovrebbe fare un lui, per non incutere paura in una lei, quando il solo fatto di esistere, e di essere come si è ["il tuo corpo, in quanto maschile,  è simbolicamente già un'arma"],  è già di per sé prova di colpevolezza?
La risposta è oltremodo semplice: non esistere.


Cmq, quello che interessa, è che il sentire di lei, "non servi più a niente, per me ormai sei solo un pericolo", è, di fatto, il sentire di lui.

Si hanno ora sufficienti indizi per stabilire che la lotta contra il sessismo, per il soggetto, è il rifiuto della sessualizzazione del proprio corpo (un corpo sessuato maschile).

Fine prima seduta.
Segue....

Animus
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Online Massimo

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #1 il: Ottobre 11, 2012, 22:42:10 pm »
Ma perchè perdi tempo a psicoanalizzare questi elementi?

Offline Lucia

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #2 il: Ottobre 12, 2012, 11:07:53 am »
Se fosse una sola persona adulta che pensa come Gasparini sarebbe inutile ma se ci sono tanti maschipentiti che pensano come lui allora potrebbe essere davvero significativo capire (psicanalizzare  :D) come mai uno ha sensi di colpa per qualcosa che infatti dovrebbe considerare un valore (anche dal punto di vista del altro sesso, penso di non parlare solo nel nome proprio).

Offline beta

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #3 il: Ottobre 12, 2012, 12:40:02 pm »
Se fosse una sola persona adulta che pensa come Gasparini sarebbe inutile ma se ci sono tanti maschipentiti che pensano come lui allora potrebbe essere davvero significativo capire (psicanalizzare  :D) come mai uno ha sensi di colpa per qualcosa che infatti dovrebbe considerare un valore (anche dal punto di vista del altro sesso, penso di non parlare solo nel nome proprio).

il problema lucia è oggi l'uomo è un pericolo ed un valore a seconda della convenienza (anche momentanea) femminile. e non è accettabile.
finche le cose staranno cosi l'uomo deve smettere di essere un valore, continuando a sentire intimamente il proprio valore, ma senza piu mettere il proprio valore a disposizione del femminile. la lamentela femminile che non ci sono piu gli uomini deve essere ignorata. perche questo mi sembra sembra l'unico modo per mettere il mondo femminile di fronte alle proprie responsabilita. oggi la donna puo denigrare l'uomo ma godere del volore maschile ogni volta che ne ha bisogno, troppo comodo.

Offline vnd

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #4 il: Ottobre 12, 2012, 14:00:05 pm »
Citazione
Come *TUTTI* gli uomini, nasco sessista.

Hai correttamente sottolineato quel
Citazione
*TUTTII*
lasciando il commento in sospeso.

Se per *uomini* si intende l'umanità, di uomini e di donne, la frase non è criticabile ma se, con buona probabilità, il soggetto avesse voluto identificare soltanto gli individui di sesso maschile, allora ci troviamo in un contesto al di fuori di ogni logica.
Tra l'altro, perfettamente in sintonia col clima femminista, nel quale l'ideologia è intrisa di menzogne e luoghi comuni come questi.

Uomi e donne nascono maschi e femmine ed oltre ai comportamenti naturali che così come li spingono alla sunzione, al gioco e alla curiosità, li porteranno ad assumere atteggiamenti tipici del loro sesso.
Gli uomini, salvo imprevisti, cercheranno di accoppiarsi con donne e queste, analogamente, cercheranno di instaurare una relazione con un uomo (anche per farsi mantenere).
A queste pulsioni naturali si sommeranno quelli dovuti all'imitazione, all'apprendimento, alla cultura del luogo, al grado di istruzione, alla razionalità, all'esperienza e... in buona parte, al caso e alla manipolazione mediatica.

Anche le donne nascono sessiste.
Era sessiata mia madre quando voleva che io "maschio" imparassi a lavare i piatti, mentre non lo pretendeva con la stessa frequenza da mia sorella.

Era sessista quando mi diceva: "se non hai una lavoro, non illudere le ragazze".
Quando mi diceva "fatti furbo, sono tutte puttane!" (Ah...ah...ah... Mia mamma è un po' al di sopra delle righe....)

Uomini e donne nascono con pregiudizi sessisti, perchè la natura è sessista.
Possiamo provare ad aggirare la natura e a sforzarci d'essere diversi.
Possiamo provarci.
Ma dobbiamo farlo bene... senza quote rosa e senza età pensionabili diverse o esoneri dal servizio militare.
O si è uguali in tutto e per tutto, abolendo la voce "sesso" dalla Carta d'identità, o... se vogliamo avere diversi doveri e diritti, tantovale tornare a quelli che l'evoluzione naturale ci ha lasciato.


Vnd [nick collettivo].

Offline COSMOS1

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #5 il: Ottobre 12, 2012, 14:03:35 pm »
Gli uomini, salvo imprevisti, cercheranno di accoppiarsi con donne

 :lol:

quale terribile sessismo: Gasparini demente, liberatene subito!

 :ok:
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Offline Animus

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #6 il: Ottobre 17, 2012, 18:04:32 pm »
Diagnosi

Partendo dall’osservazione di ciò che emerge dal linguaggio del paziente, secondo un approccio fenomenologico, si conclude quanto segue:

Il paziente è affetto da un grave senso di colpa, di cui egli è in parte coscio “ un senso di disagio – quando non di colpa – che (ne) rende sempre più difficile il percorso di liberazione” , in parte no, dato che attribuisce il suo malessere ad un’origine idiopatica, dunque interna a sé stessa e senza cause esterne (al maschile) - parole sue - “io, come tutti i maschi nasco sessista", non sospettando minimamente che possa esistere alcuna connessione causale tra il fenomeno patologico, il suo disagio esistenziale in quanto maschio etero sessuato (ciò che lui identifica con sessista) ed il clima culturale dominante.

E' del tutto ignaro insomma che  proprio grazie alla sua condizione psicopatologica,ciò che lui ritiene delle semplici vittime, siano in realtà anche le beneficiarie, le destinatarie: " la rinuncia costante e metodica alle posizioni di vantaggio [a favore delle donnne]"

Il suo disturbo, l'aver interiorizzato decenni di colpevolizzazione di genere veicolata capillarmente dai media ("è l’inevitabile prezzo da pagare a una storia di patriarcato violento alla quale il mio genere appartiene"), a favore del genere beneficiario, gli impedisce di vedere questa cosa, che per "candidi" che si possa essere, per un uomo in possesso di normali facoltà intellettuali ed in possesso di una sana autostima, risulta difficile credere che possa non rendersene conto.

Ciò che emerge inoltre, nonostante dichiarati intenti antisessisti, è un clichè antico come il mondo, da una parte, la donna incapace di intendere e di volere  - altrimenti non si potrebbe giustificare il di suo vittimismo- dall'altra, il cavalier servente e la dama.

Dice di essere antisessista, di combattere i ruoli ,  in realtà sprofonda come un ippopotamo in una palude nel ruolo più antico e più stereotipato che esista, quello dell'eroe che salva la principessa: " gratitudine per il pensiero che un uomo, etero ... si interessi di qst temi in difesa della libertà e del rispetto delle donne, quasi come un missionario che va a dedicare la vita a sfamare gli affamati e le persone più sfortunate di lui"

Il soggetto, svilito nella sua natura, anche se afferma il contrario, non fa altro che riciclarsi nell'unico ruolo che, evidentemente, gli riesce possibile.

In concusione, personalmente ritengo che questo nuovo e sempre più diffuso disagio maschile sia del tutto analogo, quantomeno per ciò che riguarda le cause, ad un altro che colpiva il sesso femminile nel ‘900.
L’isteria.

In attesa che sopraggiunga alla comunità scientifica il riconoscimento ufficiale di questa nuova forma di disturbo della personalità (e dell'autostima) dovuta all'eccessivo svilimento (leggasi umiliazione) sociale/culturale/ della natura sessuale maschile, non mi resta che consigliare al paziente...di "cambiare anima": Animum debes mutare non caelum[1].

Andare a casa delle femministe, se da una parte serve a calmare i sintomi, dall'altra, non risolve il male alla radice.

Animus



1 - L'animo si deve mutare, non il cielo.
È l'esortazione ad un amico che crede di liberarsi dei sui affanni viaggiando: "Non col cambiare luogo potrai riuscirvi - dice più avanti il filosofo - ma col mutarti in un altro uomo".
Seneca 
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Offline Ethans

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #7 il: Ottobre 18, 2012, 03:03:30 am »
Condivido l'analisi... ma non l'analogia con l'isteria: non hai bisogno di usare effetti speciali per arricchire la tua prosa.

Tra l'altro non ne colgo i nessi.

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #8 il: Ottobre 18, 2012, 03:25:45 am »
Oh Animus, specifico: a parte la cosa dell'isteria, voleva essere un complimento il mio eh?

:cry:



Offline COSMOS1

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #9 il: Ottobre 18, 2012, 08:40:05 am »
bravo Ciro: quando ti impegni, produci!
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Offline Lucia

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #10 il: Ottobre 18, 2012, 09:54:08 am »
Io vedo in questo caso anche qualcosa di aver paura di essere attraente. Perché non gli vengono sensi di colpa per altri motivi, qualche segni poco attraenti della mascolinità ma proprio di ciò che lo renderebbe più maschio, più attrattivo per le donne, l'altezza.
Forse come anche le donne sono (state) colpevolizzate a volte per essere attraenti cosi anche in lui è successo la stessa cosa.
"Una donna non può non vedere che sono maschio, dove devo nascondermi'?"  :unsure:

Offline Animus

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #11 il: Ottobre 18, 2012, 09:59:50 am »
Condivido l'analisi... ma non l'analogia con l'isteria: non hai bisogno di usare effetti speciali per arricchire la tua prosa.

Tra l'altro non ne colgo i nessi.

Leggi bene Ethans , ho scritto nelle cause ... non negli effetti.  ;)
Non è la stesso disturbo perchè gli effetti sono diversi, ma è analogo all'isteria ottocentesca perchè, a mio parere, ha le stesse cause. (dovuta all'eccessivo svilimento/umiliazione sociale/culturale/ della natura sessuale)

Il nesso è che con la nascita del femminismo, infatti,  l'isteria è sparita.
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Offline Ethans

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #12 il: Ottobre 19, 2012, 00:48:24 am »
Leggi bene Ethans , ho scritto nelle cause ... non negli effetti.  ;)
Non è la stesso disturbo perchè gli effetti sono diversi, ma è analogo all'isteria ottocentesca perchè, a mio parere, ha le stesse cause. (dovuta all'eccessivo svilimento/umiliazione sociale/culturale/ della natura sessuale).

Secondo me la causa dell'isteria ha una matrice sessuale che va poi ad agire anche sulla psiche dell'individuo (generalmente femmina) e quindi anche sul sociale. Di base cmq ritengo sia un problema principalmente organico.

Il nesso è che con la nascita del femminismo, infatti,  l'isteria è sparita.

Mmmmhhhhh... penso che sia stata debellata principalmente per il massiccio uso di psicofarmaci. E cmq bisognerebbe anche un attimino capire che cosa s'intende quando si parla della grande imitatrice.

Discorso complessissimo cmq, talmente complesso che neanche t'immagini.

;)

Offline Ethans

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #13 il: Ottobre 19, 2012, 01:07:24 am »
Di base cmq ritengo sia un problema principalmente organico.

Tutt'al più energetico...

Offline cancellatow

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Re:Psicoanalisi di un maschio pentito
« Risposta #14 il: Ottobre 23, 2012, 14:04:46 pm »
"il mio corpo è facilmente considerabile un’arma per la violenza di genere"
il suo corpo può essere considerato un'arma per la violenza in genere
E' grosso, sarebbe un pericolo pure per molti uomini, ma di quelli non se ne cura
Antisessista una sega :doh: