Autore Topic: Giulia Blasi: una femminista, un perché  (Letto 13124 volte)

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Offline Frank

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #30 il: Dicembre 22, 2018, 18:34:59 pm »
In merito riporto un brano tratto da Questa metà della terra, di Rino Barnart.


Citazione
Che gli uni lavorino per dovere e le altre perché ne hanno il diritto è una disimmetria che nessuno vede tanto che persino i più duri maschilisti, generosamente, riconoscono che anche le donne hanno il diritto di conquistare l'indipendenza economica come se essi stessi l'avessero.
Si è portati a pensare che, se non il coniugato, almeno il single sia interamente proprietario del suo reddito ma si tratta di una verità parziale perché, come ognuno sa, la relazione tra i due impone sempre ai maschi un costo economico che non grava sulle femmine. Come non ci sono donne con un impiego che sposino disoccupati, né mogli che mantengano i mariti, né divorziate che facciano lo stesso verso i loro ex, così non ci sono donne che corteggino gli uomini, che spendano per avvicinarli, che li spesino nel vestire, che paghino per essi al ristorante. Non esistono donne sole che acquistino una macchina più grande per rimorchiare meglio né si trovano di quelle che, per quanto innamorate, paghino le ferie ai rispettivi.
Una single che sia interessata ad un uomo non deve per questo metter mano al portafogli, perciò, mentre il reddito della donna le appartiene interamente anche se entra in relazione con un uomo, quello dell'uomo gli appartiene completamente se e solo se non entra mai in relazione con una donna.
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente.

In tutto ciò non vi è nulla di notabile se non il fatto che questa verità, che appartiene al racconto maschile, viene del tutto occultata per poter rivendicare alle donne quel diritto che gli uomini non hanno e non possono avere. All'origine della ricerca maschile del reddito, oltre al fatto banale che non vi è per i maschi altro modo per sostentarsi, vi è la certezza che senza di esso non potranno avvicinare nessuna e dietro gli sforzi per il suo illimitato incremento vi è anche l'aspettativa delle maggiori opportunità sessuali che crescono parallelamente al crescere di quello. Per le donne vale quasi il contrario nel senso che, oltre una certa soglia, più sono ricche e più difficile diventa trovare qualcuno cui legarsi che non sia ad esse inferiore, condizione cui i maschi possono sopperire solamente mettendo sul piatto del valore fama, potere, prestigio. Se li possiedono. Tutte queste banali verità traggono origine nella differenza di valore sessuale tra i due, nel fatto che per l'uomo la donna rappresenta lo scopo mentre per essa l'altro è uno strumento. Le donne, e solamente esse, sono perciò economicamente indipendenti sia quando non hanno reddito proprio, perché il marito ha l'obbligo di mantenerle, sia quando si guadagnano direttamente uno stipendio.
E' un privilegio che perdono solamente quando le parti si invertono ed esse vengono a trovarsi nella condizione usuale di ogni uomo. Si tratta però di un rovesciamento del tutto virtuale come prova il fatto che mentre milioni di uomini in Occidente pagano gli assegni alle ex mogli, non esistono divorziate, per quanto ricche, che paghino assegni agli ex mariti. Per quanto possano essere innamorate le donne non trascurano mai l'aspetto economico del legame che si apprestano a stabilire in coppia. Si è scoperto (con meraviglia) che quando la donna percepisce un reddito il regime di comunione dei beni tra i coniugi, che è la condizione normale, viene sostituito dalla separazione.
E' vero che anche le donne si innamorano e perdono la testa ma a quanto pare non smarriscono mai la calcolatrice.
Dietro la corsa maschile al reddito ed al suo incremento si cela in realtà un grandioso ed invisibile corteggiamento che quel reddito presuppone. Se gli uomini fossero al governo tutti i costi di avvicinamento alle donne, tutti gli oneri economici affrontati per rendersi graditi, tutte le spese di corteggiamento sarebbero detraibili dalle imposte e non è azzardato immaginare che tale disposizione comporterebbe forse l'azzeramento pluridecennale del loro carico fiscale. Quando la donna occidentale ritira il suo stipendio sa che quel reddito le appartiene integralmente e può gloriarsi di aver raggiunto finalmente quella indipendenza che è da sempre privilegio maschile. In cosa esso consista nessun maschio con gli ormoni l'ha mai saputo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #31 il: Dicembre 23, 2018, 01:31:42 am »
Il perchè tanti si comportino ancora così si spiega secondo me con la paura di essere considerati "retrogradi" in base al pensiero unico corrente, secondo il quale la donna è in grado di fare tutto quello che fa l'uomo (ma quando mai) perchè è uguale all'uomo, però deve essere trattata con ogni riguardo perchè è "speciale" e diversa:  una cosa assurda.

Sì, è una cosa assurda, letteralmente senza senso.
E' un qualcosa a cui da giovane non davo peso (del resto non avevo certamente la consapevolezza odierna, in merito a ciò che realmente è il rapporto tra i due sessi), mentre oggi mi girano le palle appena ne sento parlare.
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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #32 il: Dicembre 23, 2018, 16:35:03 pm »
Solo un maschio senza ormoni può essere economicamente indipendente
Oppure uno che ha scientemente e deliberatamente deciso di non farsi rovinare la vita da una donna per colpa loro.
Anche perché uno non ha vent'anni tutta la vita.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #33 il: Dicembre 23, 2018, 16:44:27 pm »
Oppure uno che ha scientemente e deliberatamente deciso di non farsi rovinare la vita da una donna per colpa loro.
Anche perché uno non ha vent'anni tutta la vita.


Sì, ma ciascuno di noi ha avuto vent'anni, io e te compresi.
Ed infatti 27 anni fa nemmeno io ero quello che sono oggi; idem per te, che hai pochi anni meno di me.
Non si nasce imparati, casomai lo si diventa nel tempo, specie se non si sono avuti maestri quando si era giovani.
O, magari, i c.d. maestri erano dei cattivi maestri.
Cosa alquanto frequente, tra l'altro, quando ci son di mezzo le donne.
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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #34 il: Dicembre 23, 2018, 17:15:09 pm »
Sì, ma ciascuno di noi ha avuto vent'anni, io e te compresi.
Ed infatti 27 anni fa nemmeno io ero quello che sono oggi; idem per te, che hai pochi anni meno di me.
Non si nasce imparati, casomai lo si diventa nel tempo, specie se non si sono avuti maestri quando si era giovani.
O, magari, i c.d. maestri erano dei cattivi maestri.
Cosa alquanto frequente, tra l'altro, quando ci son di mezzo le donne.
Lo so.
Nemmeno io son nato imparato: solo che, per conto mio, non ci ho messo molto a capire come stanno le cose.
E, ancor oggi, alcuni miei amici mi ringraziano per averli dissuasi dal fare la cazzata fondamentale, ovvero sposarsi.
Di cattivi maestri è pieno il mondo, ma i fatti hanno la testa dura, e, se uno la testa la usa, non è che ci metta molto ad imparare a riconoscerli: generalmente, cadono vittime dei loro stessi insegnamenti.
Certo, l'attitudine al pensiero critico non ce l'hanno tutti: è per questo che il sistema formativo italiano è progettato accuratamente allo scopo di evitare che i ragazzi possano svilupparla.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #35 il: Dicembre 23, 2018, 17:52:04 pm »
Certo, l'attitudine al pensiero critico non ce l'hanno tutti: è per questo che il sistema formativo italiano è progettato accuratamente allo scopo di evitare che i ragazzi possano svilupparla.

Sì, ma bisogna liberarsi dall'idea che questo sia un problema "solo italiano", perché non è affatto così.
L'erba del vicino (occidentale e non solo) non è affatto più verde.
Anzi.


Citazione
E, ancor oggi, alcuni miei amici mi ringraziano per averli dissuasi dal fare la cazzata fondamentale, ovvero sposarsi.

Sei stato anche fortunato, perché non tutti accettano certi consigli.
Anzi, se un uomo - specie da giovane - è realmente cotto di una donna, rischi anche di litigarci di brutto e di rovinare un'amicizia.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #36 il: Dicembre 23, 2018, 20:18:02 pm »
Lo so che non è un problema solo italiano; solo che noi viviamo in Italia, non altrove, dunque, il problema nostro è quello italiano, e non quello francese o spagnolo.
Per quanto riguarda i miei amici, semplicemente, ho dato questo consiglio a quelli che sapevo avere i mezzi intellettuali per capirmi, infatti mi hanno capito.
Più che fortunato, dunque, direi oculato.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #37 il: Dicembre 23, 2018, 20:40:15 pm »
Sai cosa dissi ad un mio amico per dissuaderlo?
"Tu metteresti la testa nelle mani del boia sperando che questo sia un obiettore di coscienza?
Sappi che quello che vuoi fare è esattamente la stessa cosa."
Eravamo in macchina a 100 km da casa, io e lui: passò il resto del tragitto a rimuginare senza proferire verbo.
Dopo qualche tempo lei gli diede l' aut aut.
Se ne andò senza voltarsi indietro. Aveva capito.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #38 il: Dicembre 23, 2018, 20:57:56 pm »
(ndr: da allora ad oggi, ha lasciato il vecchio lavoro stile mulo da soma, preso la seconda laurea, e fa il libero professionista guadagnando un po' di meno ma lavorando la metà. Vorrei proprio vedere come avrebbe potuto fare tutto questo con una palla al piede assetata di soldi e un paio di marmocchi tra le balle.)
Ha capito, grazie al sottoscritto, una cosa fondamentale:
che VIVERE PER SE' STESSI E' LECITO.
https://mgtowitalia.wordpress.com/2017/02/03/e-perfettamente-lecito-vivere-per-se-stessi/

Offline catoblepa

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #39 il: Dicembre 23, 2018, 21:01:48 pm »
c'è da dire che la Giulia Blasich, pur avendo la testa ottenebrata da quintali di pattume ideologico, sembra non essere completamente maldisposta verso gli uomini. probabilmente lei pensa veramente che si possano azzerare i ruoli di genere creando una società dove maschi e femmine si rapportino alla pari tra di loro. ma hai voglia a far rinsavire quelle o quelli come lei.

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #40 il: Dicembre 23, 2018, 21:17:58 pm »
Quando lo conobbi aveva ancora il padre, che del cattivo maestro era l' archetipo: gli aveva già programmato tutta la vita, non c'è bisogno che io specifichi in che modo.
Dopo un po' lo perse, poco dopo che io avevo perso il mio.
Fu allora che io, con molto tatto e delicatezza, cominciai a smontare una ad una tutte le balle che il padre (che era una brava persona, ma anziana, e totalmente invulnerabile ai cambiamenti avvenuti nella società negli ultimi 40 anni: il progetto di vita che aveva fatto per lui poteva andar bene negli anni 60, non oggi) gli aveva inculcato: in buona sostanza, gli feci capire che, il mondo di oggi, è perfettamente antitetico rispetto a quello nel quale aveva vissuto suo padre ai tempi della sua giovinezza, dunque, quello che andò bene al tempo per il padre, NON poteva più andar bene OGGI per lui, dato che, a differenza degli anni 60, oggi, il rischio di trovarsi con un pugno di mosche in mano e il culo per terra è altissimo, e, per uno come lui, che un po' di beni al sole li ha, NON vale ASSOLUTAMENTE la pena correrlo.
Una "pillola rossa" grande come un uovo di pasqua, insomma.
Trattandosi di una persona decisamente intelligente, tuttavia, la deglutì.
Capito PERCHE' mi ringrazia ancora oggi?
« Ultima modifica: Dicembre 23, 2018, 21:29:34 pm da gluca »

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #41 il: Dicembre 23, 2018, 21:56:23 pm »
"ma i figli...  la famiglia...  sono l'unica cosa che poi ti rimane..."
"sì, fino a che lei non trova uno con più soldi, ti si ciuccia la casa di 250 mq col divorzio, ci va a vivere dentro con quello che se la scopa, ti fa svenare per pagare gli avvocati, e i figli te li fa vedere col binocolo, dopo averteli messi tutti contro, e ti tocca pagarle pure gli alimenti"
E sì, il mio tatto e la mia delicatezza sono da manuale..
:)
(ndr: da allora ad oggi ne ha visti almeno un paio, di suoi amici/conoscenti, fare quella fine lì, senza contare quelli cui è andata un po' meglio dal punto di vista economico, ma che i figli li vedono col binocolo uguale...)
E taccio per carità di patria su che tipo di vita facciano quelli che con la moglie son rimasti, cosa di cui lui è perfettamente a conoscenza...
Ci credo che dopo 15 anni ancora mi ringrazia :)
« Ultima modifica: Dicembre 23, 2018, 22:06:41 pm da gluca »

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #42 il: Dicembre 23, 2018, 22:29:47 pm »
Per carità di dubbi ne aveva, e pure parecchi (per quello gli somministrai la "pillola rossa", perché il substrato su cui la pianta poteva attecchire c'era); soltanto, aveva paura di perderla.
Non è che ne fosse follemente innamorato, anzi. Diciamo pure che se la scopava e basta, o poco più.
Il tatto e la delicatezza del sottoscritto, tuttavia, dissiparono in lui ogni dubbio:
"guarda che, per loro, tu sei il classico buon partito, dunque, se hai l'accortezza di cambiare prima che comincino a rompere i coglioni, scopi e basta senza alcun problema"
Detto fatto: 6 mesi dopo scopava con una polacca, 10 volte meglio di lei :)
Altro che la diagnosi del Sassaroli :)

Offline Vicus

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #43 il: Dicembre 23, 2018, 23:02:13 pm »
Sì ma questa (polacca compresa) è una soluzione che, pur necessaria oggi, non risolve il problema di fondo, ossia che stiamo diventando una società alla svedese, senza legami né discendenza e che se andiamo avanti così saremo presto rimpiazzati da africani e marocchini, che daranno all'Italia dove invecchieremo il volto dei loro attuali quartieri.
E questo non è l'effetto collaterale, ma il preciso scopo della società detta ginocentrica.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline gluca

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Re:Giulia Blasi: una femminista, un perché
« Risposta #44 il: Dicembre 23, 2018, 23:09:17 pm »
Sì ma questa (polacca compresa) è una soluzione che, pur necessaria oggi, non risolve il problema di fondo, ossia che stiamo diventando una società alla svedese, senza legami né discendenza e che se andiamo avanti così saremo presto rimpiazzati da africani e marocchini, che daranno all'Italia dove invecchieremo il volto dei loro attuali quartieri.
E questo non è l'effetto collaterale, ma il preciso scopo della società detta ginocentrica.
Da persona colta quale sei, non c'è bisogno che io ti rammenti cosa dicevano, nella loro saggezza, gli antichi..
https://it.wikipedia.org/wiki/Primum_vivere_deinde_philosophari
Certo che non risolve il problema di fondo: solo che, quello, NON è un problema che può risolvere IL SINGOLO INDIVIDUO.
Questo può, e secondo me DEVE, soltanto pensare a pararsi il culo.
Poi, la "bolla delle zitelle", prima o poi, esploderà da sola, in un modo o nell' altro. Le premesse ci sono tutte.
L' importante è non farsi asfaltare PRIMA.