Autore Topic: Torino, neonato trovato morto per strada. La madre lo ha gettato dalla finestra.  (Letto 5265 volte)

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Alberto1986

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"Ho lanciato il mio bambino, appena partorito, dal balcone di casa". La sua confessione gela il sangue. La mente va al corpicino del bebè gettato dal balcone e schiantato a terra, come un sacco della pattumiera.
Quel fagottino è stato trovato riverso sulla strada, in uno straccio insanguinato. Un orrore lungo le vie di Settimo Torinese. Ora, per quel brutale omicidio, è stata arrestata la madre, una 34enne italiana, che nella notte ha confessato la sua barbarie.
Il neonato, un maschietto, era stato appena partorito. La madre l'ha buttato via, giù dalla finestra. Stefano Cravero, un operaio di 21 anni che stava tornando a casa dal lavoro, lo ha visto a terra, avvolto in un asciugamano insanguinato. Aveva una grossa ferita sulla testa. "Ho visto qualcosa in mezzo alla strada e mi sono fermato - ha raccontato il giovane - era agonizzante ma respirava ancora". Cravero ha, quindi, chiesto a due netturbini, Saverio Casorelli e Attilio Bondino, che gli hanno prestato i primi soccorsi. "Mi sono avvicinato - hanno raccontato alla Stampa - volevo avvolgerlo nel mio gilet, ma non era adeguato". Così ha iniziato a gridare e i residenti si sono affacciati dalle finestre che danno su via Turati, di fronte ai balconi del civico 2. "Mi hanno buttato giù delle tovaglie - ha continuato l'uomo - e l'ho avvolto". Il bambino reagiva. "Poi - ha concluso - sono arrivati i carabinieri e l'ambulanza, lo hanno intubato e se lo sono portati via". Soccorso dal personale del 118 e trasferito d’urgenza all'ospedale Regina Margherita di Torino, il piccolo è apparso subito in gravi condizioni. "Il bimbo pesava 3 chili ed era alto 54 centimetri", hanno riferito i medici che hanno deciso di chiamare il neonato Giovanni.
Il quartiere, in cui è stato ammazzato il neonato, è residenziale. Anche se non è una zona di passaggio, non è molto lontata dall'isola pedonale di Settimo Torinese. "È una scena che non dimenticherò più", ha detto alla Stampa Attilio Bondino. "È stato sconvolgente - ha, poi, aggiunto - speravamo tutti di potergli salvare la vita". Torchiata dal procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, la donna è crollata nella notte, dopo che era stata fermata dai carabinieri della compagnia di Chivasso. Subito dopo aver dato alla luce il figlio, la 34enne lo avrebbe lanciato dal balcone al secondo piano dell'abitazione in cui vive, che si trova proprio di fronte al luogo del ritrovamento del corpicino. "Quando il piccolo è stato trovato in strada - ha riferito il procuratore - si è affacciata al balcone anche lei, col marito, guardando quello che stava accadendo".
"Non pensavo di essere incinta perché avevo il ciclo mestruale. Mi sono svegliata all'alba, ho capito che era nato un bambino ma non so cosa sia successo dopo al bimbo". Dagli esami ginecologici eseguiti è emerso che la donna ha avuto un parto autogestito. La svolta nelle indagini è arrivata ieri pomeriggio quando i carabinieri ascoltando i vari testimoni residenti nella zona del ritrovamento del neonato hanno raccolto anche il suo racconto da cui sono emerse incongruenze e contraddizioni che hanno indotto i militari ad accompagnare la donna in procura per approfondimenti. Secondo quanto ricostruito, nessuno sembrava essersi accorto della sua gravidanza, né il compagno né i familiari. Sentito dagli investigatori, il compagno ha detto di aver sentito alcuni rumori ma, quando ha chiesto spiegazioni per il sangue in bagno, la donna gli ha detto di aver avuto un ciclo mestruale molto abbondante. "Dall'interrogatorio è emersa un'apparente normalità e tranquillità della donna che dopo aver partorito, all'alba di ieri come lei stessa ha ammesso, si fosse sbarazzata del bambino e poi abbia accompagnato l'altra figlia all'asilo - ha continuato Fernando - un rientro alla normalità davvero particolare". Dopo l'interrogatorio pensava addirittua di poter tornare a casa.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/neonato-morto-torino-madre-confessa-lho-buttato-finestra-1403982.html



Ora mi raccomando giudici: dichiaratela, come al solito, depressa, fatele fare una vacanza di qualche mese in qualche comunità e poi fatela tornare beata a casetta sua.  :mad: :mad: :mad:


Alberto1986

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Qui abbiamo anche la foto dell'assassina (mi rifaccio allo stile del sito misandrico "inquantodonna"), così si può vedere in faccia chi ha commesso una tale atto criminoso:

https://www.cronacaqui.it/provincia/orrore-settimo-la-mamma-confessa-ho-lanciato-il-mio-bambino-dal-balcone-di-casa.html



Offline kautostar

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probabilmente i giudici saranno molto indulgenti, anche perchè in casi come questo credo che ci sia davvero una situazione di disagio psichico grave, esteso anche al resto della famiglia
.Com'è possibile che nessuno se ne sia accorto?

Ammesso e non concesso che il racconto sia veritiero, l'intera situazine familiare deve essere molto "malata" e disagiata!

Offline bluerosso

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probabilmente i giudici saranno molto indulgenti, anche perchè in casi come questo credo che ci sia davvero una situazione di disagio psichico grave, esteso anche al resto della famiglia
.Com'è possibile che nessuno se ne sia accorto?

Ammesso e non concesso che il racconto sia veritiero, l'intera situazine familiare deve essere molto "malata" e disagiata!

Concordo pienamente.
Peccato che nei casi in cui un uomo uccide un bambino o una donna, questa tesi è considerata "blasfemia".
Un escamotage, usato dagli uomini per nascondere la loro vera natura, che è indefettibilmente malvagia, cinica, distruttiva e prevaricatrice.
Siccome però il diritto è una cosa serissima, specie nell'ambito penale, questa dicotomia andrà presto risolta. Per un verso o per l'altro.
A Roma Patrizio Franceschelli, reo di avere gettato il figlio nel Tevere s'è buscato trent'anni (sacrosanti a mio avviso...forse anche pochi).
Alla Signora vogliamo accreditarne, non dico tanto, ma almeno la metà?
Ricordo poi (en passant) che le condanne hanno anche funzione di deterrenza sociale. E di fatti si nota....

Offline kautostar

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Sul fatto che donne e uomini andrebbero giudicati e condannati alla stessa maniera sono d'accordissimo!
Però Franceschelli è un'altra storia, un omicidio premeditato per motivi abietti, per vendicarsi della sua ex(mamma del figlio).
Mentre in questo caso (se le confessioni sono sincere), si tratta di un inquietante meccanismo di negazione collettiva della realtà, che è sfociato in un infanticidio impulsivo quando la madre si è ritrovata di colpo di fronte a una realtà a cui non era preparata!

Va punita punita lo stesso, ma credo che le concederanno tutte le attenuanti.

Offline bluerosso

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Sul fatto che donne e uomini andrebbero giudicati e condannati alla stessa maniera sono d'accordissimo!
Però Franceschelli è un'altra storia, un omicidio premeditato per motivi abietti, per vendicarsi della sua ex(mamma del figlio).
Mentre in questo caso (se le confessioni sono sincere), si tratta di un inquietante meccanismo di negazione collettiva della realtà, che è sfociato in un infanticidio impulsivo quando la madre si è ritrovata di colpo di fronte a una realtà a cui non era preparata!

Va punita punita lo stesso, ma credo che le concederanno tutte le attenuanti.


Scusami ma non ci siamo. E neanche un po'. Mi spiace.
Franceschelli non è un'altra storia.
La giustizia si rende innanzitutto alle vittime.
Sono morti due bambini. E' a loro che in primis va data giustizia.
In secondo luogo va data giustizia alla società (mi verrebbe dire all'umanità) che ha perso due suoi frutti.
Perchè noi siamo il frutto della società in cui viviamo.
Gli assassini (se riconosciuti tali) per questo tipo di reati vanno giudicati con durezza. Sed Lex dura Lex!
Sarà successivamente alla condanna, attraverso la sua espiazione assieme ad un percorso di elaborazione (autentico) della colpa, che si potrà esserne riammessi. Anche in anticipo rispetto alla condanna, se vi sono le circostanze.
Ma PRIMA la condanna.
Il peso assunto dalla psicologia (e ancor più della sociologia) nel diritto penale sono per me una delle maggiori aberrazioni della società occidentale.

Offline ilmarmocchio

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Sul fatto che donne e uomini andrebbero giudicati e condannati alla stessa maniera sono d'accordissimo!
Però Franceschelli è un'altra storia, un omicidio premeditato per motivi abietti, per vendicarsi della sua ex(mamma del figlio).
Mentre in questo caso (se le confessioni sono sincere), si tratta di un inquietante meccanismo di negazione collettiva della realtà, che è sfociato in un infanticidio impulsivo quando la madre si è ritrovata di colpo di fronte a una realtà a cui non era preparata!

Va punita punita lo stesso, ma credo che le concederanno tutte le attenuanti.

trovata di colpo di fronte alla realtà ?
ha avuto 9 mesi per capire.
Forse psicotica , ma certamente responsabile.
Va punita severamente , non aveva il diritto di stroncare una vita appena sbocciata

Offline ilmarmocchio

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Bluerosso : Il peso assunto dalla psicologia (e ancor più della sociologia) nel diritto penale sono per me una delle maggiori aberrazioni della società occidentale.

quoto al 100% , tenendo anche conto della incompleta scientificità di tali discipline

Alberto1986

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probabilmente i giudici saranno molto indulgenti, anche perchè in casi come questo credo che ci sia davvero una situazione di disagio psichico grave, esteso anche al resto della famiglia
.Com'è possibile che nessuno se ne sia accorto?

Ammesso e non concesso che il racconto sia veritiero, l'intera situazine familiare deve essere molto "malata" e disagiata!

Ma quale situazione di disagio psichico?? Questa lo ha preso e gettato dalla finestra, cosa che non si fa neanche con un sacchetto della spazzatura. Non diciamo cazzate che è proprio questo modo donnista e coglione di concepire la giustizia che permette a questo genere di femmine di farla perennemente franca. Dipendesse da me prenderei lei e le farei fare lo stesso volo che ha fatto fare al bambino, così il presunto disagio psichico le passerebbe immediatamente. Ma mi accontenterei che finisse in cella per almeno una 20ina di anni continuativi, in modo che, finalmente, una sentenza funga da monito per le altre donne che decidono di ammazzano i figli (seee, campa cavallo).
Ricordo che la legge prevede che una neo madre può abbandonare il figlio in un ospedale se lo ripudia. Gettare un bambino da una finestra non è disagio psichico. E' un gesto criminale efferato lucido e basta.

Offline Cassiodoro

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...
Il peso assunto dalla psicologia (e ancor più della sociologia) nel diritto penale sono per me una delle maggiori aberrazioni della società occidentale.

Psicologia da due soldi + Sociologia spiccia = giornalisti (o meglio giornalai) impietositi
http://www.lastampa.it/2017/05/31/societa/lato-boralevi/il-mistero-della-mamma-assassina-IdaUkT2v9Evj17OHDvhU3L/pagina.html

"É uno strazio, questo omicidio, perché ha ucciso due persone, questa mamma e il suo bambino.

E perché, io credo, ci mette, tutti, davanti al mistero del voler bene (cosa vuol dire «voglio il tuo bene»? ). Al mistero dell’ amore materno. Al mistero della paura di vivere, dell’ angoscia di essere sbranati dagli altri e dai loro pettegolezzi.

Provo, per questa mamma e questo bambino, una infinità pietá. "
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline kautostar

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Scusate, ma vi sembra normale che una nasconda la gravidanza fino all'ultimo, fino a negare l'evidenza del pancione, e il marito non si accorga di nulla(ma i vicini di casa invece la pancia l'avevano notata, e hanno subito sospettato di lei)?
O mentono entrambi, o sono entrambi disagiati mentali. Oppure vivono da separati in casa, e il marito non se la filava di striscio da mesi, evitava pure di guardarla...e anche in questo caso, cioè di totale abbandono morale da parte dei familiari, sarebbe un'attenuante per l'assassina!

Alberto1986

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....
O mentono entrambi, o sono entrambi disagiati mentali....

Ancora con 'sto disagio mentale.... Sicuramente lei mente spudoratamente e il coglionazzo del marito la copre. Un classico. Lui verrà condannato per aver coperto la moglie e lei verrà dichiarata incapace di intendere e volere. Un classico, anche questo, del perfetto sistema giudiziario mafioso-donnista.

Offline kautostar

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Ma speriamo che venga condannata anche lei, però credo che più di 3-4 anni non glieli daranno!

Anche perchè il fatto di buttare il bambino dalla finestra può essere fatto passare come minimo come un segno di scarsa lucidità mentale!

Se fossi perfettamente consapevole della gravità di quello che sto per fare, non butterei un neonato in mezzo alla strada( un neonato in mezzo alla strada non passa inosservato) ma occulterei il cadavere!

Offline bluerosso

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Ma speriamo che venga condannata anche lei, però credo che più di 3-4 anni non glieli daranno!

Anche perchè il fatto di buttare il bambino dalla finestra può essere fatto passare come minimo come un segno di scarsa lucidità mentale!

Se fossi perfettamente consapevole della gravità di quello che sto per fare, non butterei un neonato in mezzo alla strada( un neonato in mezzo alla strada non passa inosservato) ma occulterei il cadavere!



Naturalmente Kautostar, tu sei liberissimo di interpretare la tua presenza qui e di dire ciò che ti pare.
Tuttavia mi preme dire una cosa.
Ogni volta che entro nel forum, guardo il numero dei visitatori.
Questo è uno dei forum avente argomento gli "uomini" tra i più seguiti. E' appunto un forum sulla "questione maschile".
Mi sono iscritto, per dare un mio contributo affinché divenga sempre più seguito (certamente) ma anche perché possa diventare influente.
Influente verso gli uomini in primo luogo.
Per fare ciò mi sono imposto di rimanere (il più possibile e se ci riesco) on-topic.
In secondo luogo cerco di interpretare (a modo mio) l'obiettivo di questo forum: smontare la narrazione femminista.
Distruggerla, scardinarla, mandarla in corto circuito.

Rientro on-topic:
fare profezie su come la magistratura vaglierà e deciderà su questo caso è esercizio che non mi interessa, se non come dato statistico e come premessa: tu se lo vuoi fare fallo pure, perché legittimo.
Mi interessa molto di più evidenziare come vi sia un doppio standard (l'ennesimo) maschile/femminile nella giustizia penale, oltre che in quella civile, su cui anche in QM si sono spesi miliardi di bit.
Da dove deriva?....da dove ha tratto il suo conforto culturale. Come si è consolidata nel tempo?
Questo credo sia il compito "nostro", cercare di rispondere a queste domande.
Non siamo ne Rino della Vecchia ne Fabrizio Marchi (parlo per me almeno), con le loro qualità intellettuali e capacità d'analisi.
Ma siamo "utili" almeno quanto loro in questa battaglia, se sappiamo interpretare il nostro ruolo.


p.s. - mi scuso con Kautostar se ho usato una polemica con lui (spero corretta) per veicolare il mio pensiero, e con gli amministratori se mi sono un po' "allargato"

Offline Massimo

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Ma quale situazione di disagio psichico?? Questa lo ha preso e gettato dalla finestra, cosa che non si fa neanche con un sacchetto della spazzatura. Non diciamo cazzate che è proprio questo modo donnista e coglione di concepire la giustizia che permette a questo genere di femmine di farla perennemente franca. Dipendesse da me prenderei lei e le farei fare lo stesso volo che ha fatto fare al bambino, così il presunto disagio psichico le passerebbe immediatamente. Ma mi accontenterei che finisse in cella per almeno una 20ina di anni continuativi, in modo che, finalmente, una sentenza funga da monito per le altre donne che decidono di ammazzano i figli (seee, campa cavallo).
Ricordo che la legge prevede che una neo madre può abbandonare il figlio in un ospedale se lo ripudia. Gettare un bambino da una finestra non è disagio psichico. E' un gesto criminale efferato lucido e basta.

Ricollegandomi a ciò una volta ad una psicologa, donna, è stata fatta una domanda simile, sul perchè nonostante ci fosse la possibilità
per le donne di ripudiare il figlio, molte continuino imperterrite a gettarli nella spazzatura o dalla finestra. Alla fine la verità l'ha detta.
Dopo aver doverosamente premesso: "come donna mi trovo in difficoltà a dirlo (e te credo)" ha dovuto ammettere che "gettare il figlio
nella spazzatura o dalla finestra ha, per la donna che lo fa, un significato simbolico: significa recidere OGNI legame con il figlio al punto
di consederarlo, appunto, immondizia o ciarpame così da eliminarlo dalla propria vita senza provare sensi di colpa. Disumanizzandolo
appunto trattandolo in questo modo, lo si può abbandonare in modo da causargli la morte o rendergliela altamente probabile, SENZA
provare sensi di colpa perchè quello che si è gettato via è oramai, nella percezione della donna, diventato un oggetto e non un essere
umano. E come oggetto, ci si può facilmente, dal punto di vista psicologico, sbarazzare di lui. Paradossalmente, se invece lo si ripudia è
come attribuirgli la qualità e la dignità di essere umano che invece non gli si vuole più riconoscere. In questo caso verrebbero i sensi di
colpa perchè il torto dell'abbandono lo hai commesso verso un essere umano. Nel caso invece di un essere disumanizzato e gettato
come un oggetto nella spazzatura o fuori dalla finestra i sensi di colpa non vengono. Ecco perchè poi molte fanno una vita normale come
niente fosse dopo il gesto compiuto". Ci voleva una donna a spiegare in modo così esauriente le motivazioni profonde dell'infanticidio. E
per farci capire a noi maschi quanto siamo fessi e coglioni a volere a tutti i costi trovare delle attenuanti a questi abietti crimini femminili.