Autore Topic: Urge il ritorno del padre  (Letto 3530 volte)

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Offline giuspal

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Urge il ritorno del padre
« il: Agosto 08, 2016, 01:22:38 am »
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/sette-regole-facili-facili-crescere-i-maschietti-1141452.html

Cominciamo con una citazione d'autore. «Era una mattina, avevo promesso un regalo al figlio del mio amico ed entrai nel gran magazzino a Francoforte per domandare una bella pistola a tamburo.


Mi guardarono scandalizzati. Non facciamo giocattoli bellici, signore. Da sentirsi gelati. Uscii mortificato». Ma il Nostro, dopo matura riflessione, sbotta: «Non mi avrebbero più ingannato, da allora in poi mi sarei basato solo sull'esperienza personale e avrei diffidato dei pedagoghi». Così scriveva, nel 1963, Umberto Eco (Diario minimo. Lettera a mio figlio). E proseguiva: «Allora ti regalerò fucili. A due canne. A ripetizione. Mitra. Cannoni. Bazooka. Sciabole. Eserciti di soldatini - in assetto di guerra». Era il tempo del pacifismo (di sinistra). Oggi è quello della gender theory (sempre di sinistra) ma, ahimè, nessuna Eco più s'ode.

La left americana ha sostituito il Dipartimento D (dezinformatsija) sovietico, e dobbiamo volgerci a Ovest per poter sentire il Dissenso. Il quale non ha (ancora) bisogno del samizdat ma sforna bestellser come quelli di Meg Meeker, membro dell'American Board of Pediatrics e docente all'American Academy of Pediatrics. Questa signora ha di recente pubblicato un libro il cui titolo è esplicito: Boys Should Be Boys , I ragazzi devono essere ragazzi, uscito in italiano come Boys. 7 segreti per crescere i figli maschi (Ares, pagg. 280, euro 16). Così si presenta: «Non sono una psicologa, un'insegnante e nemmeno una sociologa: sono una pediatra e una madre che ha ascoltato e osservato migliaia di ragazzi». E ha constatato che l'autismo «sta aumentando nei maschi», così come «il deficit di attenzione e iperattività», che «negli ultimi decenni ha avuto un'impennata». Nei maschi, e non nelle femmine. Ancora: «Nella mia pratica medica non ho mai visto così tanti ragazzi combattere con problemi di apprendimento, iperattività, noia e depressione quanti ne ho visti negli ultimi cinque anni» (l'edizione americana è del 2008). La Meeker avverte che «contrariamente ad alcuni psicologi, sociologi ed educatori credo che i problemi che feriscono i ragazzi derivino soprattutto da tre fonti: l'assenza di legami stretti con altri uomini (specialmente con il padre), la mancanza di educazione religiosa e l'eccessiva esposizione a media dannosi, i quali insegnano che i segreti di una vita “alla grande” sono sesso, sesso e ancora sesso, un sacco di soldi e popolarità». Oltre mezzo secolo dopo la «chiamata alle armi» del nostro Semiologo Nazionale, una nuova teoria devirilizzante aleggia sull'Occidente e si insinua nelle scuole di ogni ordine e grado, bersaglio sempre i maschietti: «Chi mai insegnerebbe loro a cacciare, a costruirsi arco e frecce, a rivivere le grandi battaglie della storia?». È vero, Eco insegnava al figlio a giocare a partigiani contro fascisti e per che parte tenere (indovinate) nelle «grandi battaglie della storia». La Meeker parteggia solo per l'umanità, correttamente individuando nella political correctness un pericolo apocalittico. Troppi genitori «non si accorgono di quel che è veramente pericoloso» per il cervello dei loro figli: «la musica commerciale, la televisione e i videogiochi che offuscano la loro sensibilità». Ed ecco i consigli di chi se ne intende (ed è solo buonsenso): «Impara a comprendere quello di cui ha bisogno tuo figlio. Non ha bisogno di un altro videogioco, lui vuole te»; «Ricorda che i ragazzi hanno bisogno di regole, che hanno per natura un codice maschile. Quindi, se tu non stabilisci delle regole, loro si sentiranno smarriti»; «Impara ad affrontare con tuo figlio le grandi questioni della vita»; «Ricorda sempre che la persona più importante nella vita di tuo figlio sei tu». E così via.


Sei forte, Papà! ^_^
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Offline giuspal

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #1 il: Dicembre 02, 2016, 17:56:04 pm »
Ed ecco, all'improvviso, la scoperta dell'acqua calda!

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-contrordineci-servonoanche-i-papa-18220.htm

Contrordine! Ci servono anche i papà
di Andrea Zambrano 02-12-2016

L’hanno chiamata “la rivincita dei papà”. E' il titolo che rende onore ad un annoso problema della contemporaneità, quello della scomparsa della figura paterna. Curioso che mentre tutto ci porta a considerare le figure maschili e femminili come pezzi intercambiabili di una società ormai in disfacimento di punti di riferimento, sia la scienza a rimettere i puntini sulle “i” e sia Repubblica a farsene portavoce, dopo aver passato interi lustri a costruire un mondo senza la figura maschile.

Che divorzio, aborto, omosessualismo ed educazione gender siano strettamente connessi con il bisogno di uccidere il riferimento paterno è un fatto ormai acclarato, ma adesso si torna indietro.

A dirlo è una ricerca scientifica della Oxford University che ha preso in esame un campione di 10.000 bambini che vivono in famiglia. Qual è il risultato? “Un padre molto presente, aiuta lo sviluppo dei figli. Ragazzini ben seguiti e sicuri, sono più equilibrati e hanno meno probabilità di sviluppare problemi comportamentali”. A Repubblica, che nei giorni scorsi ne ha dato notizia con un corposo servizio, è parsa una novità di quelle da sei colonne.

Sai che novità, verrebbe da dire, anche perché in certi ambienti, come quello della vituperata dottrina della Chiesa non si è mai smesso di evidenziare l’importanza del ruolo paterno. Semmai erano centri di potere mediatico-culturale come Repubblica appunto, che hanno portato avanti l’idea di una società entusiasticamente senza padri nei film, nella cultura, nella politica, con i risultati che abbiamo sotto gli occhi e di cui soltanto ora Repubblica sembra accorgersi.

Dice appunto il quotidiano che gli esperti hanno esaminato i marcatori di coinvolgimento emotivo di queste famiglie e hanno evidenziato quanto sia essenziale questa relazione nello sviluppo emotivo. Hanno così evidenziato che lo studio parla di un fattore qualità, che l'attaccamento alla figura paterna è un elemento positivo che aiuta lo sviluppo dei più piccoli. Insomma: un 'buon papà, attento ai bisogni del figlio, lo farà diventare un adulto sereno. Questa ricerca, in particolare, ricorda quanto sia essenziale la qualità del tempo passato con i bambini, più che la semplice quantità. "L'elemento nuovo e il punto di forza della relazione è come i nuovi padri percepiscono il loro ruolo di genitore. Se sono felici della paternità e se plasmano la loro vita in funzione di questo ruolo, il bambino si sente protetto. E' molto più importante della quantità di tempo passato con loro", dice la ricerca.

Insomma: contrordine compagni! La società di sole madri e di piccoli Edipo ha prodotto solo danni, bisogna tornare indietro. Come? Riscoprendo la novità, cioè la figura del padre. Sai che novità, ma potremmo anche dire: evviva, finalmente ci siete arrivati anche voi.

I dati emersi dicono che in queste famiglie, i ragazzini avevano fino al 28% in meno di probabilità di soffrire di problemi comportamentali in pre-adolescenza. Secondo i ricercatori il padre ha un ruolo fondamentale nello sviluppo emotivo dell'individuo, mentre le madri anche una posizione rilevante per quanto riguarda la cura del piccolo. Tesi finale: “Un nucleo familiare felice e coeso è un ulteriore aspetto positivo nella vita di un bambino”.

Tutto qua? Cioè, non prendeteci per scettici, ma queste cose le sapevamo senza bisogno di leggere le ricerche scientifiche. Basta recarsi ad un colloquio con una qualunque maestra di scuola dell’infanzia per scoprire che non esiste bambino felice senza papà presente. Il che non vuol dire senza papà vivente, perché questo, anche se deceduto, vive nel ricordo alimentato, che è già un legame fortificante.

La prima reazione che si ha nel leggere indagini di questo tenore è: sai che scoperta. Ma la seconda riflessione è legata all'assenza di coraggio per chiamare le cose con il loro nome: quello che la Oxford University ha detto e Repubblica ha diligentemente enfatizzato è sì l’importanza del padre nella vita del bambino, ma è anche il fatto che da questa indagine non è slegata la figura della madre, in grado di trasmettere quei valori dell’affetto e della cura giustamente sottolineati.

Ebbene, tutto questo a casa nostra si chiama famiglia. E famiglia, spiace che Repubblica non lo voglia cogliere, composta da padre e madre. Questo scandalo a cielo aperto che farebbe inorridire la signora Cirinnà. Tanto che l’articolo si sarebbe potuto titolare tranquillamente così: “Il bambino, per stare bene deve crescere in una famiglia composta da padre e madre. Punto”. Ma questo è ancora difficile da dire. Lo dimostra il fatto che nel servizio di Repubblica sembra esserci in controluce il tentativo di cancellare dall’indagine la figura materna, semplicemente messa in secondo piano per ragioni di studio, ma non nella sostanza: è una insidia che punta a creare uno squilibrio materno affettivo dopo anni di squilibrio paterno. Mai una sorta di equilibrio, che poi è ciò che serve al bambino per spiccare il volo con due ali.

Una quarta considerazione è in ordine all’attenzione che Repubblica ha dato all’indagine. La quale è stata fatta da psicologi, cioè da scienziati del settore. E ha ottenuto una immediata eco mediatica. Quindi: se lo dicono gli scienziati è vero. Se lo dice la tradizione cattolica, il catechismo, l’insegnamento e la vita dei santi o dei Papi, è chincaglieria del passato, è il non essere al passo con i tempi. Poco male: sono gli effetti dello scientismo al potere. Da un certo punto di vista è sconfortante, perché a noi per capire certi concetti bastava dare un occhio ad una raffigurazione di una qualunque Fuga in Egitto per avercela chiara in testa, ma da un altro punto di vista, se vogliamo, è incoraggiante perché è la riprova che l'archetipo della Santa Famiglia di Nazaret, che in questi giorni milioni di cristiani stanno allestendo nei presepi, è un messaggio moderno, laico e risponde pienamente ai bisogni e ai desideri dell'uomo. E quando la scienza te lo conferma il godimento e la soddisfazione della ragione sono doppi.

Addio dunque alla società senza padri con la quale l’uomo ha buttato via anche il senso del religioso? Allora possiamo mettere in discussione la funzione sociale positiva di aborto e divorzio, dove sono i padri ed il loro rapporto con i figli ad essere il più delle volte le vittime? C’è chi lo dice da tempo, ma è inascoltato. Ce lo abbiamo il coraggio di fare il passo successivo? O aspettiamo la prossima indagine scientifica? Chissà che anche Repubblica non se ne accorga. E chissà che qualcuno dopo questa "sensazionale" scoperta con non metta in discussione la colossale fandonia che un bambino può stare bene anche con due papà.
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Offline ilmarmocchio

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #2 il: Dicembre 02, 2016, 18:27:15 pm »
mi piacciono gli universitari, così abili a scoprire l'acqua calda, dopo che l'hanno fatta raffreddare :doh:

Offline Vicus

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #3 il: Dicembre 02, 2016, 21:36:45 pm »
Ottimo, il fatto che la "scienza" lo riconosca garantisce che sarà recepito dal più vasto pubblico. Ora ci vorrebbe un bello studio sul sabotaggio della donna del ruolo paterno, e sulla sua azione regressiva e decivilizzatrice all'interno della famiglia contemporanea.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #4 il: Dicembre 02, 2016, 21:57:10 pm »
Ottimo, il fatto che la "scienza" lo riconosca garantisce che sarà recepito dal più vasto pubblico. Ora ci vorrebbe un bello studio sul sabotaggio della donna del ruolo paterno, e sulla sua azione regressiva e decivilizzatrice all'interno della famiglia contemporanea.

Troviamo un accademico della nostra parte che non tema di perdere la poltrona per aver esposto le sue teorie e il gioco è fatto :rolleyes: .
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #5 il: Dicembre 02, 2016, 22:27:39 pm »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #6 il: Dicembre 03, 2016, 11:11:46 am »
Sì, la scoperta dell'acqua calda.

http://www.uomini3000.it/10382.htm

Citazione
ventiluglio 4/11/2004, 16:27

Qui di seguito un articolo americano sul tema della paternità (al solito, la mia traduzione può essere molto migliorabile).
Non tutte le affermazioni sono - a mio modo di vedere - condivisibili e sembrano inoltre assai influenzate dal clima culturale specifico americano (ad esempio l'enfasi data sulla produttività economica e l'avversione per le politiche sociali).

Anche sul riferimento ai lavori dell'antropologa Margaret Mead ci sarebbe molto da dire...
Non a caso i suoi studi (in special modo quelli compiuti sulle società polinesiane) sono ugualmente una delle basi del pensiero femminista (a causa in parte di grossolani fraintendimenti dei suoi scritti).
Alcune sue ricerche poi sono state da anni sbugiardate come clamorosi falsi-scientifici (l'enfasi che elle dava agli aspetti sociali e culturali rispetto a quelli biologici e naturali erano in parte frutto di maldestre e fraudolente manipolazioni di dati, oggi scoperte e documentate).

Tuttavia, malgrado queste doverose puntualizzazioni, questo mi sembra un efficace testo su uno degli aspetti chiave della QM quale è la questione della paternità.

Daniel Amneus è l'autore di un celebre (...per chi si occupa della QM) saggio: "The Garbage Generation".


Lorenzo

_________________________________________________

Il ruolo del padre nella società
di Daniel Amneus

Questo congresso è stato indetto dal Governatore Wilson a causa della preoccupazione diffusa circa il crimine, il fallimento educativo, le droghe, il declino sociale, ecc. e la percezione che questi siano collegati con lo sfascio della famiglia, in particolare con l'erosione dell’anello più debole nella famiglia, il ruolo del padre.

L'antropologa Margaret Mead ha messo in risalto il fatto che, diversamente dal ruolo della madre, che ha basi biologiche, il ruolo del padre è una creazione sociale.
I cani ed i gatti maschi non hanno importanza riproduttiva dopo che le loro brevi prestazioni sessuali sono terminate.
L'emergere di una simile mancanza di ruolo maschile stava diventando evidente nei centri urbani alcuni decenni fa ed ora sta diventando evidente nella società più vasta.

Attualmente la legge sembra essere meno interessata a come rinforzare le famiglie che a come provvedere alle ex-famiglie o alle famiglie senza padre generate dall’illegittimità.
Sta divenendo sempre più chiaro che queste famiglie senza padre generano la maggior parte della classe dei criminali e dei disadattati.
Molti politici ritengono che il problema sia esclusivamente quello di punire i criminali maschi generati da tali famiglie senza padre, costruire più prigioni, assumere più polizia, passare a leggi " three-strike", spremere soldi agli ex-mariti ("padri mascalzoni") allo scopo di sovvenzionare le ex-mogli o ex-fidanzate ed "i loro" bambini.

Il successo nel provvedere a queste famiglie senza padre significa che ve ne saranno sempre di più di esse, che i padri saranno meno necessari e meno motivati, e di conseguenza ci sarà un ulteriore indebolimento della famiglia e più di quella patologia che da ciò ne risulta ed a cui questo congresso è interessato.
L'indebolimento della motivazione maschile significa minore produttività maschile, minore volontà maschile di assumere le responsabilità di una famiglia, più famiglie senza padri, più bambini senza padre, più crimine, minore sviluppo economico.
Una società che non è in grado di motivare i suoi uomini ad essere sostegno per le proprie famiglie si deteriora, come stanno facendo le nostre.
Una società che minaccia i mariti con un tasso di divorzio del cinquanta per cento combinata con la virtualmente automatica perdita dei figli, della casa e delle proprietà sta minando questa motivazione.

Troppo poco viene compreso di come la motivazione maschile sia connessa non soltanto con la stabilità sociale e della famiglia ma con lo sviluppo economico della società.
Grazie alla stabilità della famiglia ed alla motivazione maschile che essa aveva generato, i venti anni che seguono la seconda guerra mondiale furono un periodo di stupefacente sviluppo, invero senza precedenti.
La base industriale dell'America, già meraviglia del mondo durante la guerra, raddoppiò durante quei venti anni, il PIL si sviluppò del 250 per cento ed il reddito pro capite è aumentato del 35 per cento fra il 1945 ed il 1960, tanto quanto durante tutto il mezzo secolo precedente.
Joseph Satin poteva dire, "mai tanta gente è stata così bene."
William Baumol poteva dire, "il futuro può essere lasciato prendersi cura di se stesso."
Questo avveniva quando le famiglie erano stabili, guidate dai padri.
La prosperità dell'America è stata basata sullo sviluppo, non sul cercare di carpire fondi di qui e di là, di comprimere un programma per finanziarne un altro, di prendere in prestito dai redditi dell'anno successivo.

Come si è corrosa la stabilità della famiglia, così è successo per lo sviluppo.
Nel 1989, "Sixty Minutes" ha mandato in onda un programma chiamato "New York sta cadendo a pezzi," mostrando strade che sprofondano, ponti che collassano, il sindaco Koch che chiude il ponte di Williamsburg considerando che è "meglio essere meno comodi ma sicuri che essere comodi ma morti."

Judith Wallerstein afferma che soltanto la metà degli allievi maschi che ha seguito nel suo studio sulle famiglie divorziate completa il college, il quaranta per cento dei giovani stavano andando alla deriva, in corsi educativi squalificati, fuori dalla scuola, disoccupati.
Quando tanti di loro hanno visto i loro padri espulsi dalle case che avevano comprato per le loro famiglie, quando essi stessi affrontano la stessa probabilità del cinquanta per cento di divorzio e della perdita dei loro bambini e del loro ruolo, si domandano perché dovrebbero lavorare come hanno fatto i loro padri e nonni durante gli anni dopo la guerra.

Se chiedete ad un uomo perché lavora al suo impiego, egli metterà in evidenza il suo portafoglio e vi mostrerà le immagini della sua famiglia.
Questa motivazione è stata indebolita anche per quel cinquanta per cento di fortunati che ancora hanno le loro famiglie.
I maschi hanno perso la sicurezza che la società li desidera come guida delle famiglie piuttosto che dei providers per ex-famiglie.
Questo è ciò gli uomini percepiscono quando il presidente Clinton dice loro, "Vi scoveremo. Vi faremo pagare."

La maggior parte degli uomini ancora vorrebbe essere padre, ma la nostra società sta dando loro ben poche assicurazioni sul fatto che essi possano avere una famiglia, che essi potranno spendere i propri stipendi per provvedere alle proprie famiglie piuttosto che sovvenzionare ex-mogli e pagare per tutte quelle altre cose che giudici e burocrati ritengano dovuto.

Un giudice giudicherà un caso di divorzio alla mattina e disporrà i bambini in custodia alla madre.
Giudicherà un caso criminale nel pomeriggio e manderà un uomo in prigione per furto da un negozio di liquori.
Le probabilità sono tre su quattro che il criminale che manda in prigione è cresciuto in una famiglia a guida solo femminile, proprio come quella che egli stesso ha generato quella mattina in cui ha giudicato il caso di divorzio.
Egli non può vedere alcun collegamento fra i due casi.
Il motivo per cui non può far ciò è il lasso di tempo.
I bambini che ha disposto in custodia alla madre erano forse piccoli che ancora non ruberebbero negozi di liquori o non crescerebbero bambini illegittimi.
Ma cresceranno.
Diventeranno adolescenti, ragazzi capaci di commettere crimini violenti, ragazze capaci di mettere al mondo bambini illegittimi.
Ed allora "i polli finiranno arrostiti".

Nel 1980, il crimine è aumentato di un sorprendente diciassette per cento.
Il capo della polizia di Los Angeles Daryl Gates era sbalordito.
Niente nell'economia, egli disse, ha potuto giustificare un tale aumento.
Ciò che ha contato era viceversa l'aumento enorme nei divorzi e della illegittimità dei rapporti nella metà degli anni ‘60 più la polarizzazione anti-maschile dei tribunali che hanno cambiato famiglie a guida paterna in famiglie a guida femminile.
I giudici che hanno messo i bambini in queste famiglie speravano che avrebbero potuto forzare i padri esiliati a sovvenzionare le famiglie che essi stessi avevano distrutto, a pagare per avere i loro bambini cresciuti in famiglie a guida femminile in cui era più probabile che subissero abusi, che venissero trascurati, che diventassero poveri, che divenissero delinquenti e sessualmente confusi.
Essi vorrebbero incolpare i padri della propria incapacità di generare un'alternativa alla famiglia.

Il sistema di assistenza sociale è ugualmente responsabile di sovvenzionare (e quindi di generare) famiglie a guida solo femminile.
Come i giudici dei tribunali di divorzio, i burocrati dell’assistenza sociale vorrebbero far pagare i padri biologici.
Non riescono a capire ciò che Margaret Mead ha spiegato, e cioè che la paternità non è un aspetto biologico ma una creazione sociale.
Se questi padri (esclusivamente) biologici devono pagare, devono diventare (o deve essere loro concesso di rimanere) padri reali nel senso espresso dalla Mead, uomini con un ruolo, come quello tolto dal tribunale di divorzio agli ex-mariti.
Deve essere data loro una motivazione migliore del "Vi scoveremo. Vi faremo pagare."
Quest’ultima motivazione non genererà padri reali.
I padri reali devono essere generati, come dice la Mead, dalla società.
La nostra società sta facendo l'opposto distruggendo milioni di padri attraverso i suoi tribunali di divorzio ed il suo sistema di assistenza sociale.

Gran parte dello sfascio sociale che ora si verifica è il risultato del tentativo di trovare alternative - costituite da fondi pagati dai contribuenti o dagli ex-mariti - alla paternità, la cui creazione deve viceversa sempre essere una delle responsabilità primarie della società.
L'antropologo Bronislaw Malinowski ha detto che se la famiglia cessarà mai di essere l'istituzione chiave della società, saremo confrontati con una catastrofe sociale rispetto alla quale la rivoluzione francese e la rivoluzione bolscevica sono insignificanti.

Non esiste sostituto per essa.
Dovremmo smettere di provare a trovarne uno e riconoscere che la debolezza odierna della famiglia è la conseguenza dell'omissione da parte della società nel sostenere il ruolo del padre, il ruolo che più necessita del supporto della società.
La debolezza biologica del ruolo del padre non è un motivo per gettare i padri fuori dalla famiglia ma un motivo per rinforzare il loro ruolo all'interno di essa.

Un giudice della Georgia di nome Robert Noland ordinariamente dispone i bambini in custodia alla madre quando giudica un caso di divorzio e giustifica ciò che fa dicendo: "Non si è mai visto un vitello che segue un toro. Seguono sempre la mucca. Così dò sempre la custodia alle mamme."
Il motivo per cui il giudice Noland non ha mai visto un vitello che segue un toro è che il bestiame non vive in famiglie di due-genitori.
Se desideriamo vivere come il bestiame, il giudice Noland ha l’idea giusta.

Modificato da ventiluglio - 5/11/2004, 00:29
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Online Frank

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #7 il: Dicembre 03, 2016, 11:15:02 am »
http://www.uomini3000.it/39.htm

Citazione
IL PADRE NECESSARIO   
PADRI: CHI NE HA BISOGNO?
Di Karl Zinsmeister
Trad. di L. Raveggi
 
Prima di iniziare a parlare dell'influenza dei padri mi sembra di dover porre la domanda se i padri facciano per i bambini qualche cosa che sia realmente distinto da ciò che fanno le madri. Guarda caso, possiamo trattare rapidamente la questione -- perché il dibattito sul fatto che ci siano differenze intrinseche nel modo in cui uomini e donne svolgano il ruolo di genitore oramai è concluso.
 
Nell’ultima decade o giù di lì, psicologi, sociobiologi e neuroscienziati hanno prodotto nuove convincenti prove certe sulla differenziazione in base al sesso.
Ho raccolto molto di ciò per il capitolo sulla paternità nel libro che sto scrivendo.
E ciò che abbiamo imparato, fondamentalmente, è che mentre sia le madri che i padri sono entrambi ugualmente ben attrezzati per crescere i bambini, le loro inclinazioni ed i metodi operativi, le loro abilità naturali e perfino i loro modi di percezione tendono ad essere abbastanza differenti.
Sappiamo, per esempio, che l'infanzia è un periodo speciale per le madri.
 
Esse hanno “strumenti” ormonali e vantaggi fisiologici distinti che permettono loro di interpretare e soddisfare più facilmente un bambino neonato, ed i ricercatori trovano che in tutti i tipi di famiglie, le madri se ne prendono carico dalla nascita fino ai 18 mesi.
Il periodo critico per il padre comincia generalmente quando il bambino comincia a interagire con il mondo impersonale.
Vi è una grande misura di complementarità nel ruolo genitoriale maschile e femminile.
Le esigenze richieste ai padri ed alle madri si spostano avanti e indietro mentre un bambino attraversa fasi di sviluppo differenti.
Non vi è dubbio che gli uomini e le donne tendono a fornire ai bambini cose differenti, in modi diversi.
Non esiste neppure un accenno nella letteratura scientifica che un ruolo della famiglia “androgino” sia mai probabile verificarsi fra gli esseri umani.
Al contrario, sembrano esserci barriere fisiologiche e biochimiche forti contro di esso.
 
QUANDO I PADRI SONO PRESENTI
 
Quali sono alcune delle cose utili che un papà può assicurare ai suoi bambini quando è presente in casa?
Bronislaw Malinowski sostiene che la cosa principale che un padre fa è di inserire i suoi bambini nel più vasto contesto sociale, per aiutarli a capire i requisiti del vivere nel mondo esterno alla famiglia.
Sappiamo, proprio per conclusione clinica, che l'educazione esclusiva da parte di una donna limita l'esplorazione ambientale del bambino e fa ritardare lo sviluppo di alcuni tipi di abilità esterne.
Gli psicologi ed i pediatri hanno mostrato che già, addirittura, non più tardi della terza settimana di vita, i bambini sperimentano e reagiscono molto diversamente nei confronti del loro padre che della loro madre.
Persino le posture fisiche del bambino vengono adattate a seconda di quale genitore è vicino.
Questo è un riflesso del fatto che le madri ed i padri si avvicinano generalmente alla loro prole con differenti intenzioni in mente -- con i padri che vengono per giocare e stimolare, mentre le madri tendono a calmare e prendersi cura. (Questi risultati, incidentalmente, non sono specifici culturali - si verificano in innumerevoli paesi differenti.)
Gli studi indicano che i padri inoltre hanno un ruolo speciale nello sviluppo dell’autostima del bambino.
Sono anche importanti, in modi che realmente non comprendiamo, nello sviluppare i limiti ed il controllo interni nei bambini.
Non vi è dubbio che i padri tendono ad essere di gran lunga più efficaci nella disciplina.
Sia nelle famiglie integre che in quelle divorziate, per esempio, è più probabile che i bambini obbediscano ai padri che alle madri.
I ricercatori hanno trovato che mentre "le madri sono più attive dei padri nell’aiutare i ragazzi con problemi personali... riguardo all’uso giovanile della droga, il coinvolgimento dei padri è più importante."
I padri svolgono ruoli critici per i loro bambini come insegnanti.
Il lavoro clinico indica che è più probabile che siano i padri anziché le madri a incoraggiare i bambini ad esplorare i livelli esterni della loro competenza ed a sostenere la frustrazione.
Esercitano un addestramento più diretto ed uno stimolo conoscitivo, il loro gioco ha un'enfasi istruttiva e tendono verso i rompicapi, i giochi di parola ed i giocattoli "educativi".
Man mano che i bambini crescono, un’area in cui i padri frequentemente si concentrano è nell'assistere della loro prole nell’attraversamento delle crisi specifiche della vita, per esempio in quelle concernenti la pubertà.
La ricerca inoltre indica che i padri sono fondamentali nell’affermazione del genere sessuale nei bambini.
Interessantemente, la partecipazione paterna produce l'identità ed il carattere sessuale più forti sia nei ragazzi che nelle ragazze.
È ben affermato che la mascolinità dei figli e la femminilità delle figlie sono ciascuna più grande quando i padri sono attivi nella vita familiare.
Sarebbe idiota suggerire che fra le caratteristiche e la capacità differenti che i padri e le madri portano alla famiglia un qualunque insieme di qualità sia superiore ad un altro.
Il punto è queste varie abilità e prospettive si uniscono in modi meravigliosi per dare ai bambini tutto ciò di cui abbiano bisogno.
Un bambino che è altamente coinvolto con entrambi i genitori ha lo spettro completo di risposte da cui da imparare.
 

QUANDO I PADRI SONO ASSENTI
 
Avendo stabilito che le cose vanno diversamente nelle famiglie quando i padri sono presenti, discutiamo più specificamente di cosa può accadere quando il padre non lo è.
Le famiglie senza padre ed i bambini che vi vivono tendono, come è ben noto, ad avere molti problemi.
Un motivo di ciò è semplicemente che la famiglia di una madre single ha meno da offrire.
Un cervello, una bocca, una coppia di mani e di occhi non possono fare tanto quanto due potrebbero.
Ma ci sono inoltre problemi associati specificamente con la mancanza della presenza maschile.
Questi svantaggi emergono diversamente a seconda del motivo dell'assenza del padre, con l’allontanamento del padre che produce solitamente effetti più dannosi sui bambini che la sua morte.
I problemi inoltre interferiscono in modo differente sui ragazzi e sulle ragazze.
I ragazzi sono generalmente colpiti più duramente.
Tendono ad avere difficoltà a concentrarsi a scuola, a fare male i test di intelligenza ed ad avere difficoltà con la matematica. L'assenza del padre è stata indicata essere associata con inabilità d’apprendimento ed alcuni psichiatri la ritengono dietro molti dei casi di disturbi con deficit di attenzione e con iperattività che affliggono specialmente i ragazzi giovani.
La mancanza del padre aumenta significativamente la probabilità che un ragazzo diventi violento ed è molto comune per le madri - per non menzionare gli insegnanti, gli assistenti sociali ed altri -- avere difficoltà a gestire in particolare i ragazzi adolescenti senza padre.
I ragazzi che mancano di padre in casa sono spesso confusi circa la loro identità maschile. Gli studi mostrano che confrontati alle controparti provenienti da famiglie intatte essi si applicano di più in attività considerate tradizionalmente come femminili e che giocano più come ragazze.
Questa tendenza verso una confusione circa il loro ruolo sessuale può svilupparsi in modi imprevedibili a seconda dell’età del giovane, con molti ragazzi senza padre che successivamente volgono verso un machismo difensivo.
Ciò può spiegare parzialmente perché i ragazzi in famiglie a conduzione femminile sviluppano spesso un rapporto coercitivo con la loro madre, come la ricerca ha dimostrato.
Io penso sia importante che noi riconosciamo che la massa del nostro problema con la violenza da strada e domestica oggi si sviluppi dal fatto di avere troppo poca autorità maschile alla base della società, non troppa.
Teniamo presente che i maschi più ferocemente misogini in America oggi sono quelli cresciuti nei nostri matriarcati urbani. Tutti quegli inni rap che parlano di rapimenti e di donne torturate escono interamente da un mondo privo della presenza maschile.
La mancanza del padre produce nei ragazzi e nelle ragazze sia un esagerata tendenza ad un pari-orientamento, che tendenze verso la delinquenza giovanile e mancanza di controllo sociale.
Fra le ragazze, gli effetti dell’assenza del padre sono spesso traslati nel tempo e soltanto a scoppio ritardato, in un modo "latente," durante la pubertà.
Agiscono spesso in quel periodo con comportamento sessuale esageratamente seduttivo e promiscuo.
Le difficoltà nel formare rapporti sani e durevoli con gli uomini sono molto comuni fra le donne che crescono senza una presenza paterna costante.
L'IMPORTANZA DI AVERE DUE GENITORI
 
Tutto ciò di cui questo parla a favore è l'importanza per i bambini di avere due genitori residenti.
È spesso affermato oggi che l'associazione di due-genitori sia una specie di fenomeno che appartiene alla storia -- un'invenzione arbitraria di nevrotici Vittoriani, o forse di republicani alla Eisenhower.
Ciò è assurdità storica.
In verità, la famiglia madre-padre-bambino è un’istituzione dell’umanità per la crescita dei bambini universale.
Come si legge nella letteratura storica ed antropologica su questo tema, come ho fatto l'ultima estate, la cosa che realmente colpisce è come la norma del due-genitori sia rimasta costante, attraverso enormi estensioni temporali e geografiche nonché culturali, con variazioni relativamente piccole.
Effettivamente, abbiamo resti fossili che suggeriscono che la famiglia nucleare dati proprio dagli inizi dell'esistenza umana.
Molto probabilmente, i processi culturali che hanno reso i maschi umani coinvolti nella crescita della prole furono centrali per la riuscita ascesa dell’homo sapiens, in primo luogo.
E ci sono molte indicazioni che i padri siano almeno tanto importanti per il successo nella vita familiare di quanto mai lo furono nel passato. Anche se si ignorasse la ricerca che ho appena riassunto sui ruoli speciali dei padri, ci sono un’infinità di motivi per fare una pausa proprio sui risultati relativi a bambini provenienti da famiglie con singolo genitore.
Quando parliamo oggi di una famiglia del singolo-genitore, in nove casi su dieci stiamo parlando di una famiglia con padre assente.
E in aree che variano dalla salute fisica, al reddito, ai disordini di comportamento, ai risultati scolastici, i bambini che vivono in tali famiglie scontano un prezzo piuttosto alto, nel complesso.
Dagli studi sulle famiglie disgregate, lasciatemi brevemente ricapitolare alcuni risultati che hanno attinenza con notizie di eventi dell’ultimo mese o giù di lì:

I giovani provenienti da famiglie con singolo genitore o adottive hanno una probabilità 2 - 3 volte maggiore di avere problemi emotivi o di comportamento, confrontati con coloro che hanno sia il loro padre che la madre presente. Finiscono in psicoterapia più di tre volte più spesso, secondo il National Survey of Children.
Uno studio che ha seguito ogni bambino nato nell'isola hawaiana di Kauai ha trovato che cinque su sei dei delinquenti registrati presso il casellario giudiziario adulto provenivano da famiglie in cui un genitore -- quasi sempre il padre -- era assente.
 
Lo U.S. Bureau of Justice Statistics indica che il 70 per cento dei giovani ora presso i riformatori sono cresciuti in case con nessuno o un singolo genitore. La correlazione fra la mancanza del padre l’appartenenza a bande di strada è molto stretta. Tali bande esistono fondamentalmente per due scopi: per riempire un vuoto di autorità e soddisfare un desiderio di appartenenza -- entrambe le funzioni che sono collegate strettamente a mancanza della presenza paterna.
 
Il tasso di abuso di droga è parecchie volte più alto fra gli adolescenti che vivono separati dal loro padre.
I giovani provenienti da famiglie decadute ottengono risultati piuttosto più basso nelle prove di intelligenza, anche dopo una ponderazione delle variabili socio-economiche, ed hanno annotazioni molto più cattive relativamente alla misura di presenza, di cooperazione e di impegno scolastici. I bambini con padre assente richiedono più disciplina, hanno tassi considerevolmente più alti della sospensione, hanno GPA più basso e ripetono gli anni più spesso.
 
Anche dopo aver scomposto i dati a seconda delle differenze di provenienza sociale ed economica, gli allievi provenienti da famiglie senza padre hanno aspettative universitarie più basse, completano meno anni di istruzione ed hanno una probabilità ben maggiore di abbandono scolastico, complessivamente.
Vivere in una famiglia con la sola madre fa diminuire le probabilità per il bambino di completare la High School quasi del 40 per cento per i bianchi e del 70 per cento per i neri.
 
Il tasso di povertà nelle famiglie con la sola madre, nonostante tutte le sovvenzioni governative, è del 31 per cento, mentre il dato comparabile per le famiglie sposate con madre e padre è del 5 per cento. Le ponderazioni demografiche indicano che una parte molto significativa dell'aumento nella povertà dei bambini durante le ultime due decadi è semplicemente e direttamente attribuibile alla crescente mancanza dei padri. La povertà dei bambini nelle famiglie condotte dal solo elemento femminile è inoltre molto più profonda e più persistente.
 
La dipendenza di assistenza sociale è molto alta fra i bambini senza padre. In generale, circa la metà di tutte le famiglie condotte dal solo elemento femminile riceverà un certo sussidio pubblico ogni anno. Anche dopo che siano state fatte registrazioni per i fattori socio-economici, vivere in una famiglia composta dalla sola-madre mentre un bambino triplica la vostra probabilità di diventare un destinatario di assistenza sociale più successivamente nella vita, per i bianchi ed i neri entrambi.
 
Le differenze economiche fra i tipi di famiglie si traducono per i bambini in “vuoti” molto concreti nello stile di vita. Per esempio, il 73 per cento dei bambini che vivono con entrambi il padre e la madre risiedono in una casa di proprietà della famiglia, mentre due terzi dei bambini con singolo genitore vive in affitto. Le probabilità per un bambino di risiedere in uno stabile di edilizia popolare sono dieci volte più alte quando è presente soltanto la madre. Le sue probabilità di vivere in un sobborgo sono di gran lunga più basse.
I bambini che crescono in case con singolo genitore tendono ad essere sessualmente precoci. Entrambi i ragazzi e le ragazze è molto più probabile che abbiano rapporti nei loro primissimi anni dell'adolescenza.
La mancanza del padre tende a replicare se stessa. Le ragazze bianche, per esempio, che crescono in famiglie con singolo genitore hanno una probabilità di quasi due volte maggiore di divorziare e di più di 2 volte e 1/2 di partorire fuori dal matrimonio confrontato alle controparti che crescono con la presenza della madre e del padre.
(incidentalmente, uno dei risultati più notevoli della ricerca degli ultimi due anni è che i bambini presso famiglie adottive ed altre famiglie “ricombinate” soffrono di molti degli stessi problemi che affliggono i bambini con singolo genitore. In effetti, addirittura hanno esperienza di alcuni ulteriori problemi in aggiunta ad essi. Malgrado alcune promesse ottimistiche all'inizio dell’esplosione della “liberalizzazione” della famiglia, nessuno dei sostituti delle famiglie biologiche è risultato produrre attendibilmente buoni risultati per i bambini.)
STRUTTURA DELLA FAMIGLIA E BENESSERE INDIVIDUALE
 
E’ chiaro che l'assenza dei padri naturali dalla vita familiare non è per nulla buona per i bambini.
Ed inoltre ci sono infiniti modi in cui il fenomeno danneggia gli adulti. Come implicano termini quali "la femminilizzazione della povertà", le famiglie di un singolo genitore sono risultate essere luoghi abbastanza orribili in cui vivere per le madri.
 
Ugualmente impressionante, e meno spesso considerato, è il fatto che la fuga dalla paternità ha danneggiato anche il benessere degli uomini. Gli uomini non in relazione con bambini e mogli hanno tassi enormemente più alti di violenza, di incidenti e di criminalità rispetto ai padri ed i mariti.
Hanno più alti tassi di malattie croniche, vengono affidati a trattamento psichiatrico molto più spesso ed hanno molto meno successo nella forza lavoro.
 
Il punto verso il quale sto conducendo con tutto ciò può essere illustrato con una piccola storia che ho ascoltato recentemente: Sembra che due individui stessero guidando su una strada principale a bordo di un grande camion quando sono giunti ad un sottopasso di un ponte con un grande e minaccioso segnale davanti ad esso con scritto "Non sono assolutamente consentiti al transito veicoli sopra i 11'3”.”
Si sono issati l’uno sulla spalla dell’altro e preso il loro nastro di misurazione, ed è risultato che il loro camion era alto '12'4”. A questo punto, il secondo tipo si volse al guidatore e chiese "così che cavolo dovremmo fare?” Il guidatore ha gettato uno sguardo in entrambi i sensi di marcia, quindi rispose: "nemmeno un poliziotto in vista.... proviamoci."
Ci sono alcune regole, ovviamente, che è inutile mostrare.
Tutto ciò che facciamo ignorandole mette in pericolo noi stessi e quelli che viaggiano con noi.
Ciò è particolarmente vero quando sono regole culturali, anziché giuridiche, quelle che stiamo infrangendo.
Assai più spesso, quelle guide di riferimento esistono per il nostro bene.
Le leggi informali che hanno governato tradizionalmente la struttura della famiglia sono un esempio eccellente di ciò.
 
I grandi segnali di divieto di colore giallo che sono esistiti in questa area non erano lì per punire o angustiare, ma per cercare di salvare più persone possibili indicando cosa può accadere quando guidate impreparato alle “dure rocce” o alle “travi d'acciaio” della realtà.
In questo senso, il "pregiudizio" (se vogliamo chiamarlo così) a favore di un’unione stabile, di due genitori impegnati nella crescita dei bambini, a favore di padri che vengono a contatto con i loro obblighi nei confronti della famiglia essendo presenti in casa, sono tutti profondamente umani, precetti a servizio degli individui.
Sono stato “sacralizzati” nella vita quotidiana semplicemente perché, col tempo, hanno fornito i risultati più felici per il più grande numero di persone.
Sono preferenze collettive evolute da secoli di dure esperienze e di prove del tempo.
 

AFFRONTARE SERIAMENTE LA MANCANZA DEL PADRE
 
Lasciatemi concludere precisando che la dinamica della mancanza del padre e della decadenza della famiglia che è cominciata circa 25 anni fa è da correlare molto strettamente con il forte impulso del crimine, dell'uso di droga, della povertà infantile e della decadenza educativa che attualmente tormentano la società americana.
Una delle tesi del libro a cui sto lavorando è che il collegamento fra il nostro crollo della famiglia e questi guasti sociali non è una coincidenza.
Se intendiamo risolvere i problemi sociali che ci affliggono in maggiore profondità oggi, credo, dobbiamo incoraggiare un ritorno verso che ciò che potrebbe essere chiamata "la famiglia naturale," composta dal padre, dalla madre e dal bambino.
 
Verso questo fine, dobbiamo sperimentare misure che rinvigoriscano il matrimonio, e scoraggino attivamente l’illegittimità, il divorzio e l'abbandono della famiglia.
Mentre la creazione di una famiglia composta della sola madre è oggi la strada principale verso la povertà della famiglia e le patologie dell’infanzia, gli itinerari che conducono fuori da ciò continuano ad essere l’unione matrimoniale e l’impegno reciproco:
Semplicemente evitando una nascita fuori dal matrimonio e completando la High School, per esempio, si danno, egualmente ai neri ed ai bianchi, 9 probabilità su 10 di evitare la povertà.
Inoltre, madri che sono state abbandonate ma in seguito risposate vedono il loro reddito familiare quasi raddoppiare.
 
Questa, in altre parole, non è solo una questione simbolica.
Il matrimonio e la solidarietà della famiglia funzionano e la politica dovrebbe riconoscere questo.
Nei posti dove il crollo della presenza paterna è maggiore, credo dovremmo provare a reintrodurre le virtù maschili della famiglia anche nei modi più artificiali.
In un certo numero delle nostre città dovremmo installare alcune scuole per residenti per ragazzi e ragazze, più alcune accademie esclusivamente maschili -- magari con personale formato da ufficiali militari fuori servizio, che conoscono qualcosa circa la costruzione della disciplina, l’auto-rispetto ed il morale collettivo.
Naturalmente, ogni sforzo che segua queste linee nel passato recente è stato rapidamente schiacciato dall'istituzione liberale.
 
Alcuni mesi fa ho intervistato i presidi di due delle scuole speciali che i sistemi educativi pubblici di Milwaukee e di Detroit hanno provato ad installare l'anno scorso specificamente per i maschi neri, ed essi erano assolutamente furiosi del fatto che delle cause intentate dall'Organizzazione Nazionale per le Donne e dall’ACLU avevano bloccato entrambi i progetti. Le femministe rifiutano di considerare le scuole divise per sesso, ha arguito lo scrittore Leon Podles, perché questo minerebbe la loro rivendicazione di "un monopolio della vittimizzazione di genere."
 
"Meglio che molti ragazzi neri muoiano sanguinanti per le ferite di armi da fuoco," scrive con amaro stupore, "che permettere alcuna politica governativa che presupponga che vi siano differenze significative fra il maschio e la femmina delle specie e che le differenze a volte funzionano a svantaggio del maschio."
Un suggerimento finale: nelle famiglie che sono attualmente intatte, dobbiamo aiutare i padri a collegarsi molto più strettamente con i loro bambini.
C’è un aspetto emotivo come pure fisico per la presenza del padre, ed un papà interessato “will always beat a lump at the end of the couch” [Qualcuno riesce a tradurre questo modo di dire? - N.d.T.]. Ma nulla di ciò succederà fino a che settori influenti della società americana non smetteranno di trattare i padri come un genere di equipaggiamento facoltativo.
Fino a che continuiamo a razionalizzare l'assenza del padre ed a scusare la sua “fuga”, temo che avremo un mucchio di lavoro che terrà molto occupati i nostri psichiatri, assistenti sociali ed ufficiali di polizia.
 
***
Karl Zinsmeister è un ricercatore dell’American Enterprise Institute.
Distribuito da Family Resources & Research
10202 Vanderbilt Drive
Naples, FL 34108
_________________________________________________ ___________
 
Le statistiche
 
“Il novanta per cento dei padri divorziati non ha pieno accesso ai propri bambini."
Jonathan M. Honeycutt, Ph.D.(c), M.P.A., M.A., I.P.C. Director of Research, Clinical & Consulting Psychotherapist, National Institute for Divorce Research, Panama City, Florida.
I bambini provenienti da famiglie senza padre rappresentano il:
63% dei suicidi giovanili. (fonte: US Dept. of Health & Human Services, Bureau of the Census).
71% delle adolescenti incinte. (fonte: US Dept. of Health & Human Services)
90% di tutti i bambini senza dimora e in fuga.
70% dei giovani negli istituti statali vengono da famiglie senza padre (DOJ, rapporto speciale)
85% di tutti i bambini che esibiscono i disordini del comportamento. (fonte: Center for Disease Control).
80% dei violentatori motivati da “dislocamento della rabbia”. (fonte: Criminal Justice & Behavior, Vol. 14, p. 403-26).
71% di tutti gli abbandoni della High School. (fonte: National Principals Association Report on the State of High Schools).
75% di tutti i pazienti adolescenti presso i centri per abuso di droghe. (fonte: Rainbows for all God`s Children).
85% di tutta la gioventù che risiede in prigione. (fonte: Fulton Co. Georgia jail populations) Texas Dept. of Corrections)
Lo stato attuale della Paternità
Il 37,9% dei padri non ha diritti di accesso/visita ai figli. (fonte: p.6, col.II, para. 6, lines 4 & 5, Census Bureau P-60, #173, Sept 1991.)
“Il 40% delle madri ha affermato di aver interferito con il diritto di visita del padre non affidatario in almeno un'occasione, per punire l’ex marito." (fonte: p. 449, col. II, lines 3-6, Fulton)
Frequenza delle visite da parte di padri divorziati; Differenze nei rapporti dei padri e delle madri. Sanford Braver ed altri, Am. J. of Orthopsychiatry, 1991.: “In generale, circa il 50% delle madri non vede valore nei contatti continuati dei padri con con i loro bambini...." (fonte: Surviving the Breakup, Joan Kelly & Judith Wallerstein, p. 125)
Soltanto l’11% delle madri apprezza l'apporto del loro marito quando affronta i problemi dei loro piccoli. Gli insegnanti ed i medici lo apprezzano per il 45% e chiudono gli amici e parenti con un 16%.(fonte: EDK Associates survey of 500 women for Redbook Magazine. Redbook, November 1994, p. 36)
"L'ex-coniuge (madre) era l'ostacolo più grande ad avere contatti più frequenti con i bambini.": (fonte: Increasing our understanding of fathers who have infrequent contact with their children, James Dudley, Family Relations, Vol. 4, p. 281, July 1991.)
"Una chiara maggioranza (70%) dei padri sentiva di aver avuto troppo poco tempo per i propri bambini" (fonte: Visitation and the Noncustodial Father, Mary Ann Kock & Carol Lowery, Journal of Divorce, Vol. 8, No. 2, p. 54)
"Molto pochi bambini erano soddisfatti della quantità di contatto con i loro padri, dopo il divorzio." (fonte: Visitation and the Noncustodial Father, Koch & Lowery, Journal of Divorce and Remarriage, Vol. 8, No. 2, p. 50)
"I sentimenti di rabbia verso i loro ex coniugi hanno ostacolato la partecipazione efficace da parte dei padri; madri arrabbiate a volte saboterebbero gli sforzi del padre di visitare i loro bambini." (fonte: Ahrons and Miller, Am. Journal of Orthopsychiatry, Vol. 63. p. 442, July `93.)
"le madri possono impedire le visite per vendicarsi contro i padri per i problemi nel loro rapporto coniugale o post-coniugale." (fonte: Seltzer, Shaeffer & Charing, Journal of Marriage & the Family, Vol. 51, p. 1015, November 1989.)
In uno studio: "Visitational Interference - A National Study" by Ms. J Annette Vanini, M.S.W. and Edward Nichols, M.S.W., è stato trovato che il 77% dei padri non-affidatari NON possono "visitare" i loro bambini, come ordinato dal tribunale, come conseguenza "di interferenza nelle visite" perpetuate dal genitore affidatario. Cioè la mancata attuazione delle visite ordinate dal tribunale è tre volte maggiore il problema della non attuazione dell’assistenza ordinata dal tribunale a supporto del bambino ed ha un effetto sui bambini di genitori divorziati ancor maggiore. Originalmente pubblicato nel Settembre del 1992
Sostegno del bambino
Informazioni provenienti da molteplici fonti indicano che soltanto il 10% di tutti i padri non affidatari rientra nella categoria dei cosiddetti “deadbeat dad": il 90% dei padri con affido congiunto ha pagato il supporto dovuto. Padri con diritti di visita pagano nel 79,1% dei casi; ed il 44,5% di quelli senza diritti di visita ancora sostengono finanziariamente i loro bambini. (fonte: Rapporto dell'Ufficio Censimento. serie P-23, No. 173).
Ulteriormente, di quelli che non pagano il sostegno, il 66% non lo fanno perché difettano dei mezzi finanziari per pagare (fonte: GAO report: GCAcO/HCRcD-92-39 FS).
Ciò che segue è tratto da: Technical Analysis Paper No. 42, U.S. Department of Health and Human Services, Office of Income Security Policy, Oct. 1991, Authors: Meyer and Garansky.
Madri affidatarie che ricevono un assegno di sostegno: 79,6%
Padri affidatari che ricevono un assegno di sostegno: 29,9%
Madri non-affidatarie che completamente difettano nel sostegno: 46,9%
Padri non-affidatari che completamente difettano nel sostegno: 26,9%
 
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #8 il: Dicembre 03, 2016, 11:21:52 am »
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=19432407

Citazione
Dati scientifici sempre più numerosi indicano che i padri interessati - specialmente quelli che si rendono emotivamente disponibili per i figli - danno un contributo unico al benessere dei figli.
I padri possono influenzare i figli in modi preclusi alle madri, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con i compagni e i risultati scolastici. Le ricerche indicano ad esempio che i ragazzi con padri assenti se la cavano peggio nel trovare un equilibrio tra la capacità maschile di affermarsi e il sapersi tenere a freno. Di conseguenza, per loro è più difficile imparare l'autocontrollo e rimandare la gratificazione, capacità che diventano sempre più importanti quando i ragazzi crescono e cercano di conquistare amicizie, successo scolastico e risultati professionali. Una positiva presenza del padre può essere un fattore significativo anche per i risultati scolastici e professionali di una ragazza, benché in questo caso gli indizi siano meno chiari. E' tuttavia evidente che le ragazze con padri presenti e coinvolti nella loro vita hanno minore probabilità di abbandonarsi alla promiscuità sessuale in giovane età e, divenute adulte, è più facile che costruiscano con gli uomini rapporti sani.

Che cosa manca ai figli quando i loro padri sono assenti, distanti o distratti dalle loro preoccupazioni?
La ricerca nello sviluppo infantile ci dice che ai figli viene a mancare molto più che una "vicemamma".
I padri in genere entrano in rapporto con i figli in maniera diversa dalle madri e questo significa che il loro
coinvolgimento conduce a sviluppare diverse abilità, particolarmente nel campo delle relazioni sociali.
L'influsso del padre inizia in età molto tenera. Per esempio un'indagine condotta anni fa negli Usa ha scoperto che i bambini di cinque mesi, che hanno molti contatti con i padri, sono più a loro agio con gli adulti estranei alla famiglia. Questi bambini piccoli si esprimono a voce maggiormente con gli estranei e si dimostrano più propensi a farsi prendere in braccio da loro rispetto ai bimbi con padri meno coinvolti.
Un altro studio ha mostrato che i bambini di un anno piangono di meno quando vengono lasciati soli con un estraneo se hanno avuto più contatti con il loro papà.
Molti ricercatori ritengono che i padri influiscano sui figli soprattutto mediante il gioco.
Non solo i padri trascorrono in genere una quota maggiore del proprio tempo con i figli in attività ludiche
di quanto non facciano le mamme, ma si impegnano anche in giochi di carattere più fisico ed eccitante rispetto alle interazioni materne. Osservando il rapporto tra genitori e neonati, Michael Yogman e T. Berry Brazelton hanno scoperto che i padri parlavano di meno con i bimbi, ma li toccavano di più.
I padri avevano maggiore propensione a fare rumori ritmati e tambureggianti per attirare l'attenzione dei piccoli. Inoltre il loro modo di giocare assumeva la forma di una sorta di ottovolante emotivo, nel senso che passava da attività che suscitavano un interesse minimo ad altre che eccitavano molto i bambini. Al contrario, le madri mantenevano il gioco e le emozioni dei bimbi su un piano più uniforme.

Tali differenze si prolungano durante l'infanzia, quando i padri coinvolgono i loro figli in attività più scomposte, che comprendono sollevare il bimbo, farlo rimbalzare sui cuscini e fargli il solletico.
In genere il papà inventa giochi insoliti e particolari, mentre è più probabile che la mamma si dedichi a pratiche consolidate come i giochi tradizionali, la lettura di un libro, lo smontare e rimontare i giocattoli e il comporre un puzzle.
Numerosi psicologi sono del parere che lo stile chiassoso e scatenato del papà apre ai figli una strada importante per imparare a conoscere le emozioni. Immaginate il padre che si finge un "orso pauroso" e
dà la caccia nel giardino al figlio che trotterella pieno di gioia; oppure che lo solleva e lo fa ruotare
sopra la testa per un "volo in aeroplano". Giochi simili consentono al bambino di sperimentare l'eccitazione dovuta al fatto di sentirsi appena un po' spaventato, ma divertito e stimolato allo stesso tempo. Il bimbo impara a osservare e a reagire ai segnali di papà per fare insieme un'esperienza positiva. Per esempio scopre che quando strilla o ride, papà si diverte e perciò prolunga il gioco. Inoltre osserva papà per cogliere i segnali che il gioco sta per finire ("Va bene, per ora basta")
e impara a riprendersi dall'eccitazione e a ritornare calmo.
Queste capacità servono al bambino quando si avventura fuori di casa, nel vasto mondo dei compagni di gioco. Essendosi azzuffato con papà, è in grado di riconoscere i segnali inviati dagli altri quando i sentimenti si accendono. Egli sa come creare un gioco eccitante e sa come reagire agli altri in modi né troppo pacati né incontrollati. Sa come mantenere le emozioni a un livello ottimale per un gioco che sia
pieno di divertimento.
Studi su bambini di tre e quattro anni, condotti da Ross Parke e Kevin MacDonald, attestano questo legame tra il gioco fisico con il padre e il modo in cui i bambini vanno d'accordo con i coetanei.
Osservando alcuni bambini che giocavano con il padre per periodi di venti minuti, i ricercatori hanno
riscontrato che quei ragazzi, i cui padri praticavano alti livelli di gioco fisico, erano i più benvoluti tra i
compagni. In questo studio è emersa però una caratteristica interessante e significativa: i ragazzi con padri molto dediti al gioco fisico erano benvoluti solo quando i loro padri avevano giocato con loro in maniera non direttiva e non coercitiva. I bambini, che avevano padri molto amanti del gioco fisico ma altrettanto autoritari, erano giudicati tra i più antipatici.
Altri studi hanno offerto indicazioni analoghe. I ricercatori hanno riscontrato che i bambini sembrano sviluppare le migliori abilità sociali quando i padri interagiscono con loro in maniera positiva e consentono loro di dirigere in parte lo sviluppo del gioco.
Quello che è importante è che il padre eviti la critica sprezzante, l'umiliazione e l'eccessiva invadenza nei confronti dei figli.

Per concludere (ma il discorso sarebbe lungo): anche se numerosi studi - fra i quali quelli di John Gottman* - hanno mostrato che i rapporti madre-figlio sono anch'essi importanti (ovviamente), è stato riscontrato che, a paragone con le reazioni paterne, la qualità del contatto con la madre non è un indice predittivo altrettanto forte del futuro successo o fallimento del figlio a scuola e con gli amici.
Questa scoperta è stata indubbiamente sorprendente, soprattutto perché le madri in genere trascorrono più tempo con i figli di quanto non facciano i padri.
I ricercatori ritengono che la ragione per cui i padri hanno questa influenza estrema sui figli è perché il rapporto padre-figlio suscita nei bambini emozioni più potenti.
___________________________________________

*Psicologo americano specializzato in consulenza matrimoniale e in psicologia dello sviluppo.
Insegna presso l'Università di Washington.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #9 il: Dicembre 03, 2016, 11:46:56 am »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline ilmarmocchio

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #10 il: Dicembre 03, 2016, 12:27:49 pm »
Vicus, di chi si tratta ?
Chi è ?

hai postato una ottima serie di articoli.

Citazione
L'antropologa Margaret Mead ha messo in risalto il fatto che, diversamente dal ruolo della madre, che ha basi biologiche, il ruolo del padre è una creazione sociale.
I cani ed i gatti maschi non hanno importanza riproduttiva dopo che le loro brevi prestazioni sessuali sono terminate.

infatti, guarda caso  gatti e cani non hanno costruito civiltà come gli uomini.
Che c'entri ilpadre ? :cool:


Offline ilmarmocchio

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #11 il: Dicembre 03, 2016, 12:30:33 pm »
a proposito di ricerche , studi ecc , consiglio di acquistare Le Scienze di questo mese   ( dicembre 2016 n° 580 ).
Ci sono degli articoli basilari sulla ricerca, la scienza e i suoi problemi con la politica.
Assolutamente da leggere , perchè ci riguardano

Offline Sardus_Pater

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #12 il: Dicembre 03, 2016, 12:53:42 pm »
Citazione
L'antropologa Margaret Mead ha messo in risalto il fatto che, diversamente dal ruolo della madre, che ha basi biologiche, il ruolo del padre è una creazione sociale.
I cani ed i gatti maschi non hanno importanza riproduttiva dopo che le loro brevi prestazioni sessuali sono terminate.

Ricordo questa tesi da quando studiavo Storia dell'antropologia. Inutile dire che la considerassi una stronzata protofemminista.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #13 il: Dicembre 03, 2016, 13:01:38 pm »
Vicus, di chi si tratta ?
Chi è ?
E' uno psicologo/antropologo cattolico "non allineato" (non Risé). L'articolo riprende il tema di una conferenza privata (su inviti), mi ha autorizzato a pubblicarlo ma non a fare il suo nome. E' un'eccezione, in tutti gli altri casi ho citato l'autore.

Cito talora la Mead, essendo le sue ricerche spesso interessanti per la causa maschile. Premetto sempre che paradossalmente era amata dalle femministe, che a mio parere non ci avevano capito nulla come afferma anche Ventiluglio.
Non ho ritrovato il passo in cui sostiene che il padre è "una creazione sociale". Non lo intendo però in senso limitativo, altri* hanno detto cose simili: il ruolo della madre è prevalentemente biologico, mentre il padre è l'indispensabile "anello che crea la civiltà". Lo stesso antropologo che ho citato afferma nell'articolo:

Poiché il figlio nasce nel corpo materno, simbolicamente la madre è contenente, quindi il bambino che nasce la lascia: a questo punto, o c’è un padre che accompagna il figlio, che lo conduce verso la legge e verso il mondo, o la madre dice “È mio!” e si tiene il bambino.
È questa la tradizione matrilineare delle popolazioni indigene più arcaiche, che esiste ancora oggi e alla quale stiamo tornando: la secolarizzazione e il bando del sacro fanno ritornare la matrilinearità, perché la natura che non sia iscritta in un contesto culturale ritorna alla sua condizione primordiale, ai suoi fondamentali.
Stiamo quindi ritrovando, per effetto di una decostruzione culturale, questa forma più arcaica di paganesimo che è la matrilinearità: una donna che genera un’altra donna, che a sua volta ne genera un’altra. Incidentalmente può nascere anche un maschio, ma gli uomini sono di troppo; la mascolinità, la funzione paterna è atrofizzata.
Entrambe le figure parentali, paterna e materna, sono necessarie alla nostra costruzione: la madre porta il bambino, ne assicura le cure, e il padre lo educa, lo forma. Spetta principalmente a lui farne un essere umano adulto, maturo, compiuto, aperto al mondo.


Ovvio che il ruolo paterno (e quello maschile in generale) richiede più formazione e consapevolezza di quello femminile, ed è quello che mi sembra dire anche la Mead: per essere buoni padri non basta generare, bisogna essere uomini adulti e consapevoli. Mi sembra logico. Si tenga anche conto che la Mead è spesso distorta nei libri che la citano (lei pure adottava un linguaggio alquanto prudente), onde non mettere in discussione la narrativa femminista.

* Lo disse anche Joyce, vivamente contrario alla società matriarcale.
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2016, 13:27:50 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Urge il ritorno del padre
« Risposta #14 il: Dicembre 03, 2016, 13:23:47 pm »
Ottime queste citazioni di Ventiluglio, che dimostrano l'importanza del ruolo maschile e la necessità di famiglie stabili per una società prospera:

La prosperità dell'America è stata basata sullo sviluppo, non sul cercare di carpire fondi di qui e di là, di comprimere un programma per finanziarne un altro, di prendere in prestito dai redditi dell'anno successivo.
Come si è corrosa la stabilità della famiglia, così è successo per lo sviluppo.
Nel 1989, "Sixty Minutes" ha mandato in onda un programma chiamato "New York sta cadendo a pezzi," mostrando strade che sprofondano, ponti che collassano, il sindaco Koch che chiude il ponte di Williamsburg

Per questo dico spesso che è irresponsabile affermare che la QM si risolva dividendo gli uomini dalle donne, può essere una strategia di breve periodo in una situazione anormale come quella presente, ma alla lunga ci perdono tutti.

Ventiluglio:
L'antropologo Bronislaw Malinowski ha detto che se la famiglia cessarà mai di essere l'istituzione chiave della società, saremo confrontati con una catastrofe sociale rispetto alla quale la rivoluzione francese e la rivoluzione bolscevica sono insignificanti.
Non esiste sostituto per essa.
Dovremmo smettere di provare a trovarne uno
e riconoscere che la debolezza odierna della famiglia è la conseguenza dell'omissione da parte della società nel sostenere il ruolo del padre, il ruolo che più necessita del supporto della società.
« Ultima modifica: Dicembre 03, 2016, 13:40:01 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.