Autore Topic: Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.  (Letto 2701 volte)

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Offline TheDarkSider

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Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« il: Gennaio 02, 2016, 15:14:58 pm »
Queste le esternazioni di Deborah Dirani, oscura blogger del Fuffington Post che si definisce "Donna, prima. Giornalista, poi", mettendo ben in chiaro subito che per lei le questioni del suo genere vengono prima e sopra ogni cosa.

In effetti non c'e' niente di originale in quello che scrive: e' la solita misandria da quattro soldi, o da quattro neuroni, unita all'odio per il maschio bianco occidentale, messo qui sullo stesso piano di un islamista stupratore dell'ISIS.

Pero' questa e' la sezione giusta, e ogni tanto bisogna pur riportare le immonde castronerie maschiofobiche che vengono pubblicate quotidianamente sui nostri media:




http://www.huffingtonpost.it/deborah-dirani/la-falsa-indignazione-delloccidente-per-le-leggi-sullo-stupro-del-califfo_b_8890876.html?utm_hp_ref=italy
La falsa indignazione dell'Occidente per le leggi sullo stupro del Califfo
Quando Cassandra mise piede in Grecia, Clitemnestra capì che quella ragazzina, di stirpe regale, era la schiava del letto di suo marito, Agamennone. Che erano 10 anni che non lo vedeva suo marito, che nel frattempo aveva tirato giù le mura di Troia dopo un assedio sfiancante di equilibri e sacrifici agli Dei. Che lui tornava nel suo palazzo, re e vincitore, con una giovane donna che la leggenda vuole bellissima e maledetta: capace di leggere il futuro ma incapace ad essere creduta.

Cassandra era una schiava e come lei, schiave dei Greci furono tutte le donne troiane: Andromaca, già rapita per dare un erede a Ettore, il figlio del re di Troia, ed Ecuba, che del re di Troia era moglie. Donne che erano regine, finite a compiacere il sesso del vincitore di una guerra. Euripide racconta nel 415 a.C. la vita triste delle prime vittime di ogni guerra: le donne. E nessuno, da che ho memoria, si è mai indignato per il trattamento riservato a queste femmine che, certo, hanno i confini sfumati dal mito, ma restano icone di una violenza di genere che non usa come variabile una religione, ma la forza.

Le donne sono pezzi di carne buoni alla riproduzione, alla cura del maschio e dei suoi figli. Sono schiave per una trama muscolare e un ordito di ossa che le costringe a patire la violenza di un sesso che non desiderano, di un uomo che non amano. Bestie da mercato: ha bei fianchi, farà molti figli. L'indignazione che nelle ultime ore attraversa l'Occidente, suscitata dalla fatwa n.64 del 29 gennaio 2015, che detta le nuove leggi dello stupro nel Daesh, mi suona tanto ipocrita quanto falsa. Come se, con gente pronta a incendiare un altro essere umano, a scaraventare giù dalle rupi un omosessuale, ad abbattere a martellate secoli di storia e civiltà ci fosse da stupirsi che una donna, finita nel carro degli sconfitti, venga stuprata a cadenza quotidiana da un maschio che si serve di Allah per giustificare ogni genere di abominio.

La verità è che abbiamo ogni giorno più bisogno di ingolfarci di orrore verso il Daesh, perché sembra che quanto abbiamo visto fino ad ora non ci sia bastato. La verità è che bastava passare di là dall'Adriatico un paio di decenni fa per contare il numero di figli bastardi degli stupratori della ex Jugoslavia. Che non erano musulmani, ma per niente. Che lo stupro trova infinite e continue legittimazioni nelle menti perverse degli stupratori: si stupra una donna in nome di dio, della specie, dell'etnia, della politica, del piacere. Del potere. Che lo stupro è questo: la perfezione del potere che non si conclude con la morte (finirebbe troppo presto l'orgasmo) ma si ripete ad ogni urlo, ad ogni graffio, ad ogni supplica della vittima. È molto più che un atto sessuale, è un messaggio di onnipotenza che un carnefice lancia alla sua vittima: "Sei mia: farò di te quello che voglio". E allora, guardiamo bene la realtà, leviamoci le lenti della supremazia culturale che oggi, ancora una volta, ci fa sentire migliori di quei disgraziati che tanto ci fanno paura.

Noi gli uomini non li incendiamo, no: ma le donne le stupriamo senza nasconderci dietro la barba di dio. Non lo facciamo da vincitori di una guerra, non le chiamiamo schiave, non regoliamo la cadenza dei nostri rapporti sessuali con loro, non ci preoccupiamo di capire se la femmina a cui strapperemo la gonna sia o meno mestruata. Noi siamo civili occidentali e lo stupro da noi è un incidente: ammesso che tante, troppe sono le donne al giorno abusate in Italia (ce lo dice l'Istat) possano considerarsi un incidente. La differenza tra "noi" e "loro" sta solo nel metodo: il loro è sistematico, regolato da una logica che noi non conosciamo più. È la logica assurda della guerra che impone ai vinti ogni possibile umiliazione.

Se nel 415 a.C. Euripide raccontò il dolore delle Troiane vestite di nero, vedove e vittime che finivano vendute come vacche da macello e se nel 2015 stiamo ancora qui a rileggere la stessa storia il punto non è il Daesh, non è un Imam, non è dio. Il problema è l'uomo. È la follia del potere, è il piacere della sopraffazione e la presunzione di invincibilità che nasce dal piegare le gambe e la volontà di chi non ha mezzi per reagire. Musulmani, cattolici, induisti, atei e agnostici è il disprezzo della vita che si infila nei pantaloni di un uomo e finisce sotto le mutande di una donna. Dio e i suoi barbuti seguaci non c'entrano niente. Prima lo capiremo, prima comprenderemo che dio è un mezzo e non il fine di tante barbarie, e prima riusciremo ad avvicinarci a quella laicità illuminista e illuminata che, sola, forse, potrà salvarci. Tutte e tutti.

"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Online Frank

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #1 il: Gennaio 02, 2016, 15:42:50 pm »
Tuttavia i peggiori son sempre i soliti maschietti di cacca come questo.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10204019632551300&set=a.1381251651499.2053520.1238176076&type=3&theater
Citazione
Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
mi permetta,lei non ha capito una cippa.La grande giornalista ,la grande donna che si cela dietro questo articolo ha cultura ,è andata all'origine della nostra civiltà basata sul sopruso e sullo stupro ,ha detto che se ci scandalizziamo dell norme perverse di questi che si fanno chiamare jihadisti,isis,is ,daesh,dovremmo scandalizzarci anche e soprattutto degli stupri che avvengono nel nostro supposto civilissimo mondo,perché quando una donna è abusata è abusata e non fa differenza se ciò è regolamentato o meno o se è tollerato .E questo in tempo di pace .In tempo di guerra noi,come gli altri,non ci comporteremmo e non ci siamo mai comportati in modo diverso dagli altri ,perché alla fine ,che sia bosnia,serbia,siria gran bretagna,viet-nam,cambogia ,francia ,usa italia,la vittima è sempre la donna.Ma la "povera " giornalista non aveva considerato che tra i lettori ci fossero anche delle teste di marmo come lei .

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Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
cavolo,le leggi sono migliorate,a stento e con tantissima fatica,ma la mentalità mica tanto.Se parla una donna non le si risponde nel merito,ma con slogan ,giri di parole,argomenti capziosi ,senza parlare mai dei fatti,senza citarli mai e soprattutto senza entrare nel merito .
Ma vi fanno ancora tanta paura,le donne ?

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Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
Sauro Galli sì,alcuni sì ,ma per me è stato più importante avere una madre che nel caso avessi solo pensato di mancare di rispetto ad una donna mi avrebbe fracassato la testa e non scherzo mica .
Buon Anno Sauro ,a te e famiglia ed a tutti gli altri del forum .

@@

ps: ecco la tal Deborah Dirani.
https://www.facebook.com/deborah.dirani?ref=br_rs
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Deborah Dirani
3 ore fa ·

Sisi: ci meritiamo Checco Zalone (ma io sto chiedendo la cittadinanza in Zambia).

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Hope Orsati Vitellozzi vengo anch'io in Zambia .. ma prima imbavagliamo Zalone
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Riccardo Barlaam tu ci scherzi. Matteo Sametti in Zambia ci è andato a vivere davvero. Ha mollato un posto da commercialista in Padania e ora costruisce scuole e fa fare sport ai bambini in Zambia. Dopo aver percorso tutta l'Africa su una bici in bambù fino a Londra....
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Deborah Dirani Che spettacolo di persone esistono (per fortuna) al mondo!
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Marco Foroni C'è una bella etnia....
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Auguriamoci che si trasferisca realmente in Zambia (paese notoriamente evolutissimo), insieme alle sue compagne di merende.
« Ultima modifica: Gennaio 02, 2016, 15:57:50 pm da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline ilmarmocchio

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #2 il: Gennaio 02, 2016, 18:12:25 pm »
magari se ne andassero in Zambia.
No, rimarrano qui, a sparare scemenze

Offline fabriziopiludu

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #3 il: Gennaio 02, 2016, 23:41:07 pm »



 Ma cosa scrive 'sta quì? Che Troia sia stata messa a sacco, e incendiata; ma tirare giù le mura... troppo lungo, complicato e dispendioso
 Dai! Le femmine fatte schiave, e i maschi? Uccisi - compresi i bambini: Astianatte ammazzato da Neottolemo, che lo sbattè ferocemente contro la parete.
 Anche per gli anziani: Ecuba schiava, Priamo trafitto; e posso andare avanti.


 

Online Frank

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«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline ilmarmocchio

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #5 il: Gennaio 16, 2016, 20:52:17 pm »
Leggete qui.

http://www.sardegnablogger.it/lamericana-troia-e-il-senegalese-superdotato-di-romina-fiore/

quando il libertino è l' uomo, è un maiale.
quando lo èla donna , come in questo caso, è la sua libertà.
Peccato che di libertà si può morire

Alberto1986

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #6 il: Gennaio 22, 2016, 19:21:13 pm »
magari se ne andassero in Zambia.
No, rimarrano qui, a sparare scemenze

Se stesse in Zambia dovrebbe stare zitta, col capo perennemente basso e forse forse dovrebbe anche lavorare.  :sick:

Online Frank

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #7 il: Gennaio 22, 2016, 21:24:48 pm »
http://www.lettera43.it/cronaca/donne-che-odiano-gli-uomini_4367572501.htm

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Piuminal 16/nov/2012 | 10 :22

Donna sopravvissuta all'era maschilista
Sorrido, si sorrido, in quanto donna e in quanto sessantenne, appartenente a quella generazione del 50, in cui ancora l'educazione sociale e spesso anche familiare ti insegnava a sottostare all'uomo, mentre l'animo si ribellava a ciò che vedeva e sentiva sul mondo maschile; ho vissuto in mezzo al sorgere del femminismo, senza mai appartenervi veramente, non ho mai creduto agli eccessi ed alla violenza, come risposta valida per un cambiamento, tuttavia ricordo bene: la violenza sottile e invasiva dello sguardo maschile, la battuta pronunciata ridendo tra amici mentre passeggiavamo con le amiche, le notizie degli stupri che facevano notizia nelle grandi città e quelli silenziosi dei piccoli centri, dove la donna era l'unica colpevolizzata. Alla mia età non si vive più la rabbia ed il senso di impotenza, si è oramai sublimato in altre forme tutto ciò che si è subito anche solo di riflesso, ma resta un senso di grande solidarietà verso tutte le donne, specialmente per quelle che non hanno trovato il modo di reagire con il proprio intelletto, là dove mancava la forza, fisica o interiore che fosse.
Di cosa si lamentano gli “ uomini “ di oggi? Mi viene in mente un passo, forse biblico : “Le colpe dei padri, cadranno sui figli”.
Se questa sorta di contrappasso fosse vero, credo che stavolta toccherà a loro vivere interiormente e rielaborare le sofferenze, per comprendere e capire che la donna e l'uomo potrebbero essere un bellissimo prolungamento l'uno dell'altro, mai nemici, ma sempre alleati nell'affrontare tutti i problemi che la vita, per sua natura, ci elargisce generosamente.

...
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #8 il: Gennaio 22, 2016, 22:05:36 pm »
Mi piace questa storia le donne sono state stuprate 2500 anni fa a troia,o nel daesh ma il colpevole sono io per interposta persona,la prossima volta che rinasco spiegatemelo  che rinasco siriano o antico Greco a pagare,ammesso che ci sia qualcosa da pagare sarà un coglione in Italia nel 2016
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline freethinker

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #9 il: Gennaio 23, 2016, 13:17:31 pm »
Leggete qui.

http://www.sardegnablogger.it/lamericana-troia-e-il-senegalese-superdotato-di-romina-fiore/

Il vero scopo di articoli come questo è alzare il polverone dietro al quale celare fatti non proprio adatti alla narrazione femminista.
Mi spiego: in questa vicenda non c'era nulla di misterioso, infatti l'assassino è reo confesso e sconterà il suo crimine.
 
Ma, se avete seguito la storia dell'arresto, nei  telegiornali del primissimo momento si riportavano le dichiarazioni rese dall'assassino più o meno in questi termini: "si, abbiamo fatto sesso, poi lei mi ha messo alla porta, io le ho detto che non poteva trattarmi come un cane e le ho dato una spinta, lei ha battuto la testa contro il muro, non volevo ucciderla..."

E' interessante notare che, dopo pochi giorni, i media abbiano già dimenticato quella frase che ho nerettato che certamente non giustifica un crimine, ma che aiuta a capire molte cose :rolleyes:

Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline ilmarmocchio

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #10 il: Gennaio 23, 2016, 17:25:16 pm »
Il vero scopo di articoli come questo è alzare il polverone dietro al quale celare fatti non proprio adatti alla narrazione femminista.
Mi spiego: in questa vicenda non c'era nulla di misterioso, infatti l'assassino è reo confesso e sconterà il suo crimine.
 
Ma, se avete seguito la storia dell'arresto, nei  telegiornali del primissimo momento si riportavano le dichiarazioni rese dall'assassino più o meno in questi termini: "si, abbiamo fatto sesso, poi lei mi ha messo alla porta, io le ho detto che non poteva trattarmi come un cane e le ho dato una spinta, lei ha battuto la testa contro il muro, non volevo ucciderla..."

E' interessante notare che, dopo pochi giorni, i media abbiano già dimenticato quella frase che ho nerettato che certamente non giustifica un crimine, ma che aiuta a capire molte cose :rolleyes:

Quoto , anche per me la sordina posta su questa vicenda è strana.
Non solo perchè lui è immigrato, non bianco, quindi tabu.
Io un' idea su come sono andate le cose , la ho.
La tipa, come tutte quelle di quel tipo, non sono realmente trasgressive, nel senso che sono solo delle viziate e , anche per essere viziose, hanno bisogno di aiuti.
Coca, anfetamine, alcool
Altro che la solita storia...lui è negro, ha il caxxo grosso, ecc .
caso strano, e ne ho conosciute, queste presunte amanti degli uccelli grandi, hanno una forte attrazione per le sostanze.
Comunque , in foto lui faceva la sua figura, semmai lei non era poi quel granchè.
Bene, lei se lo è portato in casa e si è fatta dare la roba, poi hanno scopato e lei ha pensato che avendo dato la fica , era esentata dal pagamento.
Ma lui non era d'accordo : la droga costa e comunque, se lei aveva dato la fica,lui le aveva dato la giusta mercede.
Alla pari.
Lei , da buona americana, usa a considerare gli uomini come zerbinie, cosciente che il console USA le protegge senza se e senza ma , lo ha cacciato in malo modo .
" vattene , che se arriva il mio fidanzato "
Lui non ci ha visto più e la ha malmenata, poi se ne è andato.
Una nota curiosa al fidanzato : non ha potuto evitare di stare zitto e conservare un pò di dignità.
Da buon zerbino, ha postato su FB la prece funebre per il " suo " ( si fa per dire ) , fiorellino

Online Frank

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Re:Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
« Risposta #11 il: Gennaio 23, 2016, 17:26:25 pm »
Quoto , anche per me la sordina posta su questa vicenda è strana.
Non solo perchè lui è immigrato, non bianco, quindi tabu.
Io un' idea su come sono andate le cose , la ho.
La tipa, come tutte quelle di quel tipo, non sono realmente trasgressive, nel senso che sono solo delle viziate e , anche per essere viziose, hanno bisogno di aiuti.
Coca, anfetamine, alcool
Altro che la solita storia...lui è negro, ha il caxxo grosso, ecc .
caso strano, e ne ho conosciute, queste presunte amanti degli uccelli grandi, hanno una forte attrazione per le sostanze.
Comunque , in foto lui faceva la sua figura, semmai lei non era poi quel granchè.
Bene, lei se lo è portato in casa e si è fatta dare la roba, poi hanno scopato e lei ha pensato che avendo dato la fica , era esentata dal pagamento.
Ma lui non era d'accordo : la droga costa e comunque, se lei aveva dato la fica,lui le aveva dato la giusta mercede.
Alla pari.
Lei , da buona americana, usa a considerare gli uomini come zerbinie, cosciente che il console USA le protegge senza se e senza ma , lo ha cacciato in malo modo .
" vattene , che se arriva il mio fidanzato "
Lui non ci ha visto più e la ha malmenata, poi se ne è andato.

Una nota curiosa al fidanzato : non ha potuto evitare di stare zitto e conservare un pò di dignità.
Da buon zerbino, ha postato su FB la prece funebre per il " suo " ( si fa per dire ) , fiorellino

Concordo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.