Autore Topic: (spunto) obiettivi per una QM pragmat  (Letto 14730 volte)

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(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« il: Settembre 18, 2015, 16:49:40 pm »
dopo un po’ di tempo, è ora di fare un post sulla QM.

ho visto che molti simpatizzanti qemministi si sono uniti alla lotta alla cosidetta “teoria del gender”.

personalmente non so se esista o meno questa teoria.

nelle scuole mettersi nei panni altrui è sempre stato un esercizio utile.

personalmente poi una volta lessi di una tradizione indiana (vera o presunta) di far assaggiare simbolicamente ai neonati tanti sapori affinché potessero scegliere e mi piacque molto.

la scuola è luogo di esperienza ed è giusto che si  cerchi di capire l’altro.

anche perché il trovare “se stesso” richiederà almeno oltre l’adolescenza per i più stabili

e fino alla morte per i più fru fru e per i più tormentati (che sono categorie ovviamente diverse).

devo dirmi che mi dà fastidio l’atteggiamento modaiolo di recepire queste  tendenze dall’estero (perché non mettersi nei panni di un musulmano? di un povero?)

però mi dà fastidio anche la crociata conservatrice per dire che il maschile e il femminile sono due archetipi separati e non confondibili per tutti.

come spesso è accaduto nelle polemiche sulla bioetica,  mi trovo trasversale allo schieramento cattolico-conservatore e a  quello laico-progressista.

non parteciperò quindi alla diatriba.

mi premono, per quanto riguarda la QM, altre questioni ben più pratiche delle teorie.

forse sarà l’impostazione materialista secondo cui l’economia determina la cultura più di quanta la cultura influenzi l’economia.

cmq, risolto in gran parte la questione del sovraffolamento carcerario,  credo bisogna considerare i punti su cui il genere maschile  ha dei forti problemi:

1)  innanzitutto il LAVORO.    Inutile negarlo: nella nostra società un uomo viene considerato e considera se stesso, per gran parte, in base al suo lavoro. Questo è un vincolo da abbattere ma certamente non possiamo far finta che non esista attualmente e che non vada considerare.  Bisogna sostenere quelle  scelte politiche che portino lavoro.  Innnanzitutto agli uomini, che da questo obbligo sono gravati dalla società, ma anche alle donne poiché una donna che lavora è una donna più soddisfatta (e più soddisfatta è una donna meno rompe i coglioni).    Bisogna considerare inoltre che oltre l’aggravio culturale vi è una spinta di ogni individuo ad essere indipendente e a “campare con le proprie forze”. Spinta forte soprattutto negli uomini (culturale? biologica? boh… intanto c’è)

2) DISPERSIONE SCOLASTICA.   riguarda il sud come alcune regioni del nord.  per questo, come per l’annosa questione del sovraffollamento carcerario, dovrebbe venirci in soccorso la tanto vituperata  Unione Europea che ha posto il 2020 come termine temporale ultimo per avere un dispersione scolastica massima del 10%.

3) DIVORZI pur essendo stati introdotti miglioramenti nella legislazione del divorzio e dell’assegnazione dei figli, rimane ancora da  modificare in senso più “individualistico e meno di genere” il diritto e soprattutto la giurisprudenza.   Colpendo alcune pratiche.   Se i “padri separati” godono di welfare regionali nelle maggiori regioni del Nord e a Roma,  sono lasciati allo sbando nel resto delle regioni.   Senza parlare dell’utopia di avere un provvedimento dal governo nazionale che sancirebbe il riconoscimento della questione.

Come si potrà intuire facilmente gran parte di queste problematiche sono collegate alla “questione meridionale”.   Intervenire sul meridione d’Italia (disoccupazione, storture socio-politiche)  porterebbe ad una situazione di miglioramento generale per gli uomini.

Diverso è il caso di una quarta problematica:  i SENZATETTO. essi sono presenti soprattutto nel centro nord. Anche qui si potrebbe pensare ad una legge nazionale con la creazione di un reddito minimo garantito. Misura che forse però non tutti rispetterebbero.  Di certo il rafforzamento dell’assistenza a livello locale sarebbe auspicabile.

Infine, ma certamente non ultimi, vi son 4 classici problemi:

5)   i MORTI SUL LAVORO che pur in calo da anni,  presentano nel 2015 un aumento di incidenti e malattie professionali.  non vorremmo che fosse la diminuzione degli ultimi anni non fosse legata ad un miglioramento delle condizioni lavorative ma solo ad un aumento della disoccupazione come insinuava una famosa vignetta circolantesul web.

6)  LE DIPENDENZE  droga, alcol,  gioco d’azzardo, fumo, sesso patologico rappresentano  un problema per uomini e donne.  se il proibizionismo pare un strada sbagliata,  allora bisogna comunque pensare a centri di assistenza per il recupero,  a rinsaldare una società (famiglia, comunità) nelle cui lacune si annida la dipendenza e a forti campagne  per disincentivare i fenomi

7)  CURA DELLA PROPRIA SALUTE.   gli uomini si curano meno delle donne.   bisogna incentivare lo screening da parte pubblica e le campagne per mantenersi in forma.

8)   LOTTA AL BULLISMO.   la lotta agli atteggiamenti violenti, al mito del tamarro prevaricatore (così diffuso in molte aree del meridione ad esempio) deve essere senza quartiere.    il mito della violenza contrapposto all’ideale dell’uomo saldo nei propri valori, il mito del femmineo pavone contrapposto all’ideale dell’uomo di poche parole e di molti fatti,  il mito del fuoco di paglia all’ideale della costanza
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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #1 il: Settembre 18, 2015, 16:50:41 pm »
ho copiato dal mio blog ma i link non vengono copiati.
metto sotto i link citati nell'articolo:
 http://www.avvenire.it/Economia/Pagine/infortuni-lavoro-chiaroscuro.aspx
https://it.wikipedia.org/wiki/Dispersione_scolastica#Italia
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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #2 il: Settembre 18, 2015, 18:01:56 pm »
I tuoi punti mi sembrano contraddittori e la tua tesi di trasformarci in femministi per essere più pragmatici non mi convince.

Citazione
6)  LE DIPENDENZE  droga, alcol,  gioco d’azzardo, fumo, sesso patologico rappresentano  un problema per uomini e donne.  se il proibizionismo pare un strada sbagliata,  allora bisogna comunque pensare a centri di assistenza per il recupero,  a rinsaldare una società (famiglia, comunità) nelle cui lacune si annida la dipendenza e a forti campagne  per disincentivare i fenomi

1)  innanzitutto il LAVORO.    Inutile negarlo: nella nostra società un uomo viene considerato e considera se stesso, per gran parte, in base al suo lavoro. Questo è un vincolo da abbattere ma certamente non possiamo far finta che non esista attualmente e che non vada considerare.  Bisogna sostenere quelle  scelte politiche che portino lavoro.  Innnanzitutto agli uomini, che da questo obbligo sono gravati dalla società, ma anche alle donne poiché una donna che lavora è una donna più soddisfatta (e più soddisfatta è una donna meno rompe i coglioni).    Bisogna considerare inoltre che oltre l’aggravio culturale vi è una spinta di ogni individuo ad essere indipendente e a “campare con le proprie forze”. Spinta forte soprattutto negli uomini (culturale? biologica? boh… intanto c’è)

Non hai messo il lavoro tra le varie dipendenze eppure tu stesso ammetti che è la dipendenza peggiore. Io farei dei centri di recupero per i lavoratori. Le altre dipendenze sono più stili di vita che vere e proprie dipendenze. Le dipendenze poi spesso hanno altre cause. Per esempio molti uomini voglio lavorare perché non ce la fanno a stare a casa con la moglie o i figli e lo stesso per le donne.

Inoltre la lotta per il lavoro cozza con la lotta per l'istruzione e con il successivo punto dell'abbandono scolastico, uno se lavora tutto il giorno come fa ad informarsi veramente su cosa avviene nel mondo? Al massimo ascolta distrattamente il telegiornale la sera. Uno non ha tempo per la cultura o per il bello.

Citazione
7)  CURA DELLA PROPRIA SALUTE.   gli uomini si curano meno delle donne.   bisogna incentivare lo screening da parte pubblica e le campagne per mantenersi in forma.

Non mi convince. La principale causa di malattie non è che non ci curiamo ma è la sanità, il cui unico scopo è il profitto e, facendo soldi da una popolazione malata la sanità è la principale lobby il cui scopo è farci ammalare. Con sanità intendo multinazionali dei farmaci e della ricerca medica. Quindi io ridurrei il loro potere invece di far cadere anche gli uomini sotto il loro giogo.

Anzi io direi che quando arrivano le femministe (cioè le multinazionali) a dire "donne non cucinate, mangiate il cibo già preparato dalle multinazionali" il nostro scopo è dire che quel cibo fa male.
Quando arrivano le femministe (cioé le multinazionali) a dire "donne fate figli il più tardi possibile" è nostro scopo dire che è meglio farli prima, così non bisogna pagare una marea di soldi per le cure per la fertilità.
Quando arrivano le femministe a dire "donne non date amore ai bambini dategli psicofarmaci" il nostro scopo è dire che gli psicofarmaci fanno male (non sempre, ma in generale andiamo verso l'abuso che verso l'uso costruttivo)

Curarsi e mantenersi in forma sono due cose una all'opposto dell'altra. Non so perché le usi come sinonimi.

Di certo la cura fisica ed alimentare dell'uomo era affidata alla donna, ora le donne non sono più in grado perché manovrate, sono d'accordo sul fatto che non possiamo più affidarci a loro ma che dobbiamo saper badare a noi stessi. Però l'unica cosa peggiore che affidarsi alle donne è affidarsi alla sanità delle multinazionali.

Citazione
2) DISPERSIONE SCOLASTICA.   riguarda il sud come alcune regioni del nord.  per questo, come per l’annosa questione del sovraffollamento carcerario, dovrebbe venirci in soccorso la tanto vituperata  Unione Europea che ha posto il 2020 come termine temporale ultimo per avere un dispersione scolastica massima del 10%.

Questo è un tema delicato. Perché va combattuta la dispersione scolastica? Se non si dice il motivo è una lotta fine a se stessa

Perché se non vanno a scuola vanno in strada e si uniscono alla criminalità? Ma la criminalità è l'unico mezzo per avere una vita in certe zone, non la scuola, quindi non ha senso diminuire la dispersione scolastica in questo caso, anzi va incoraggiata.

Semmai va combattuta la criminalità e vanno trovati altri sistemi di sopravvivenza.

Va combattuta perché altrimenti le donne che non studiano fino a tardi fanno figli e non vogliamo? In questo caso va ripensato il sistema economico, un sistema economico basato sulla sostituzione demografica non è un gran che. Io temo che sia questo il motivo, qualcuno in Europa avrà visto qualche tabella di natalità, si sarà accorto che le donne del sud fanno troppi figli ed avrà sentenziato "diminuite l'abbandono scolastico e la disoccupazione giovanile e femminile al sud".

Va combattuta perché la cultura è l'unica salvezza e l'unico modo per migliorarsi? Benissimo, ma bisogna allora agire in altri modi che prelevare i ragazzi a forza e tenerli coattamente in aula. In questo modo odieranno la cultura.

Citazione
3) DIVORZI pur essendo stati introdotti miglioramenti nella legislazione del divorzio e dell’assegnazione dei figli, rimane ancora da  modificare in senso più “individualistico e meno di genere” il diritto e soprattutto la giurisprudenza.   Colpendo alcune pratiche.   Se i “padri separati” godono di welfare regionali nelle maggiori regioni del Nord e a Roma,  sono lasciati allo sbando nel resto delle regioni.   Senza parlare dell’utopia di avere un provvedimento dal governo nazionale che sancirebbe il riconoscimento della questione.

Come si potrà intuire facilmente gran parte di queste problematiche sono collegate alla “questione meridionale”.   Intervenire sul meridione d’Italia (disoccupazione, storture socio-politiche)  porterebbe ad una situazione di miglioramento generale per gli uomini.

Diverso è il caso di una quarta problematica:  i SENZATETTO. essi sono presenti soprattutto nel centro nord. Anche qui si potrebbe pensare ad una legge nazionale con la creazione di un reddito minimo garantito. Misura che forse però non tutti rispetterebbero.  Di certo il rafforzamento dell’assistenza a livello locale sarebbe auspicabile.

Ma che intendi con questo punto? Vuoi tenere unite le famiglie in modo che possano far crescere meglio i figli e perché la famiglia è la base della società? O non vuoi che i padri separati diventino senza tetto? Perché basterebbe togliere l'assegno di mantenimento alla moglie in questo caso.

Se vuoi mantenere la famiglia unita allora perché fare leggi per cui le donne vengono pagate se chiedono il divorzio? Bisognerebbe togliere gli incentivi economici al divorzio semmai. Dovrebbe pagare chi lo chiede, non chi non lo subisce.

Non ci vuole molto a fare una legislazione decente, basta eliminare il fatto che un uomo deve mantenere una donna con la scusa di mantenere il bambino. Se davvero c'è una famiglia che non può mantenere i propri figli se ne deve fare carico lo stato. Non è che un uomo deve essere ridotto al lastrico ed a quel punto lo stato si deve fare carico dell'uomo, c'è un errore alla base di questo ragionamento.

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5)   i MORTI SUL LAVORO che pur in calo da anni,  presentano nel 2015 un aumento di incidenti e malattie professionali.  non vorremmo che fosse la diminuzione degli ultimi anni non fosse legata ad un miglioramento delle condizioni lavorative ma solo ad un aumento della disoccupazione come insinuava una famosa vignetta circolantesul web.

Questa è abbastanza ovvia. Solo che per come è strutturata la società sarebbe una legge temo dannosa. Ogni diritto del lavoratore in questo tipo di economia si traduce in licenziamento perché qualcuno da un'altra parte del mondo fa lo stesso lavoro senza quel diritto. Quindi va ripensata l'economia o vanno messi dazi calcolati in base alla differenza di diritti e di norme ambientali e va eliminata l'immigrazione di gente disposta a lavorare senza diritti prima di parlare di diritti. Altrimenti è un discorso insensato.

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8)   LOTTA AL BULLISMO.   la lotta agli atteggiamenti violenti, al mito del tamarro prevaricatore (così diffuso in molte aree del meridione ad esempio) deve essere senza quartiere.    il mito della violenza contrapposto all’ideale dell’uomo saldo nei propri valori, il mito del femmineo pavone contrapposto all’ideale dell’uomo di poche parole e di molti fatti,  il mito del fuoco di paglia all’ideale della costanza

Anche questa non mi convince. In genere per violenza si intende qualsiasi contrapposizione al potere, non si intende prevaricazione del potere sugli altri. Visto che cosa è violenza e cosa no lo decide il potere, visto che controlla i media, la cultura e che il potere, come qui spesso fate notare, ha il POTERE MORALE, cioé decide cosa è bene e cosa è male.

Siamo già stasi resi fin troppo docili, il testosterone dagli anni 50 ad oggi si è dimezzato, gli americani stanno venendo disarmati, abbiamo dato il monopolio della violenza agli stati, solo che ora gli stati non sono più democratici (ammesso che la democrazia abbia mai funzionato sul serio) ma sono controllati da tutt'altro tipo di forze.

Una sana dose di ribellione è salutare. Noi abbiamo una popolazione castrata chimicamente e senza giovani. Fare lotta alla violenza in questo contesto mi pare fuori luogo.

Generalmente la lotta al bullismo viene fatta per censurare internet, nel senso "ah tu mi contraddici? sei un bullo e devi essere arrestato" in stile Boldrini. Ogni tanto mettono nei tg le foto di qualche ragazza che si suicida perché i bulli le hanno detto cose cattive e successivamente provano a fare o fanno una leggina contro il bullismo, cioé contro chiunque osi dire qualcosa contro l'attuale sistema.

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #3 il: Settembre 18, 2015, 18:16:23 pm »
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8)   LOTTA AL BULLISMO.   la lotta agli atteggiamenti violenti, al mito del tamarro prevaricatore (così diffuso in molte aree del meridione ad esempio) deve essere senza quartiere.    il mito della violenza contrapposto all’ideale dell’uomo saldo nei propri valori, il mito del femmineo pavone contrapposto all’ideale dell’uomo di poche parole e di molti fatti,  il mito del fuoco di paglia all’ideale della costanza

Ho riflettuto un po' più a lungo su questo punto e lo trovo ancora più insensato di quello che credevo. Se ripenso alla morale degli anni '50-'60, che non ho vissuto ma mi rifaccio a qualche film o telefilm, la cosa veniva vista in modo diverso.

La lotta al bullismo non veniva fatta castrando i bambini uno per uno finché non esisteva più neanche un bullo. Ai bambini veniva spiegato come difendersi, anche come fare a pugni se attaccati. Veniva spiegato che a volte si fa a botte, a volte si danno, a volte si prendono, che ci sono delle regole anche nella violenza (non colpire uno a terra). Era considerato inevitabile che prima o poi qualcuno avrebbe fatto il prepotente.

Il che è diverso dalla morale di oggi, per cui non bisogna in nessun modo fare nulla di neanche apparentemente violento o non allargare troppo le gambe in metropolitana.

Anche perché con l'islamizzazione dell'europa con i futuri adulti allevati a "io ho diritto e tu sei un bullo" la vedo dura. Cioé piangere dalla maestra, dallo stato o da chi si vuole funziona fintanto che c'è la maestra o lo stato. Ma se non c'è o se c'è uno stato islamico? da chi vai a piangere?

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #4 il: Settembre 18, 2015, 22:42:39 pm »
Rispondo intanto sul gender: creare dubbi sull'identità sessuale nella prima infanzia è quanto di più antimaschile (e criminale) ci sia.
Neppure sarebbe 'diritto alla scelta', primo perché i valori maschili sono visti come negativi, fonte di 'violenza/bullismo/discriminazione obbligatoria da reprimere', secondo perché quello che si cerca di ottenere è un'identità liquida, una-non scelta per creare docili sotto-uomini.
Invece di tendere a un mondo umano, basato su compassione e amore, si crea una società di zombie istupiditi e confusi da scuola, droga e miseria. Si può davvero 'scegliere' diversamente?
« Ultima modifica: Settembre 18, 2015, 23:43:58 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #5 il: Settembre 18, 2015, 22:59:02 pm »
1) LAVORO: Il lavoro per come lo conosciamo è da tempo quasi inutile, in fabbrica come dietro a una scrivania, persino al giornale dove gli articoli li scrivono software (senza che si noti la differenza :lol:)
Come dice nonmorto, il lavoro ormai esiste come dipendenza non solo economica, è una droga (contro il nulla di vite altrimenti insignificanti) specie per le donne che sembrano amarlo più degli uomini.
Non ci suono che due strade: o gettare via l'essere umano divenuto obsoleto e incapace di consumare, come si tende a fare oggi, o vederlo come una nuova risorsa per la comunità.

2) DISPERSIONE SCOLASTICA: Per come stanno le cose la dispersione scolastica è spesso un BENE. La scuola e l'università non preparano più per il lavoro né formano l'essere umano. Sono solo falansteri di indottrinamento politicamente corretto a base di gender e buonismo d'accatto (filosofia, storia, ecc.)
Peggio, le donne sono favorite col tenore nozionista dei corsi e con voti assegnati "in quanto donne": diventano maestrine a vita mentre gli uomini sono trattati da esseri inferiori. Un sociologo di sinistra definì le scuole penitenziari intellettuali: meglio evadere. Quel poco che so l'ho imparato fuori da lì e forse altri faranno altrettanto.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #6 il: Settembre 18, 2015, 23:10:25 pm »
3) DIVORZI: Ci troviamo nel paradosso per cui lo Stato getta gli uomini in mezzo a una strada per poi dar loro l'elemosina a spese del contribuente. Risultato: l'assegno per mantenere la 'signora' non lo paga più solo l'ex marito ma tutti noi. Il welfare ai divorziati serve solo a perpetuare l'aberrazione del premio economico a chi divorzia. Quindi il contribuente paga per sfasciare le famiglie.
Basterebbe togliere l'uomo-Bancomat alle divorziate, sarebbe molto più economico ed efficace.

5) MORTI SUL LAVORO: Concordo con nonmorto, finché ci sarà la concorrenza (che fa comodo a Stato e imprese) di soggetti non tutelati, resteranno vuote parole.
« Ultima modifica: Settembre 18, 2015, 23:46:25 pm da Vicus »
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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #7 il: Settembre 18, 2015, 23:33:13 pm »
6) DIPENDENZE: La legalizzazione sarebbe un altro grande affare per lo Stato, che avvelenerebbe i cittadini in case della siringa per poi "recuperarli" nei non così efficaci centri di recupero.
"Ma si sconfigge la criminalità": in Olanda gli spacci legali sono gestiti da reti mafiose.
"Ma si contiene il danno: più igiene e controllo medico..." Ma una volta usciti fuori i tossici raddoppiano la dose dagli spacciatori abituali, quindi droga di Stato= +droga e +mafia.
Oltre le teorie, ecco la realtà:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12630.msg143716#msg143716

7) CURA DELLA PROPRIA SALUTE: Come ha evidenziato nomorto la cronicità indotta anche da pesticidi e ormoni è la manna delle case farmaceutiche che controllano rigidamente i protocolli di cura (un medico che vuole impiegare nuove cure rischia di essere radiato). Quindi: stile di vita più sano, ma per questo basta il buon senso.

8) LOTTA AL BULLISMO: Per bullismo intendiamo quello di gruppo, verso cui il singolo non può difendersi, perché lo isola dagli altri con calunnie e minacce ed è praticato in soprannumero: mentre il soggetto è occupato a darle a uno, il compare gli ruba i libri.
In realtà è documentato da diverse interviste che i docenti chiudono due occhi di fronte al fenomeno. C'è il fondato sospetto che l'unico bullismo che si vuole combattere sia qualche battuta (se mai c'è) sui "diversi", mentre altri davvero diversi dalla tribù debbano essere angariati con l'acquiescenza delle istituzioni.
« Ultima modifica: Settembre 19, 2015, 00:43:19 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #8 il: Settembre 19, 2015, 00:25:48 am »
I tuoi punti mi sembrano contraddittori e la tua tesi di trasformarci in femministi per essere più pragmatici non mi convince.

che i miei punti facciano diventare più femministi è solo una tua opinione, decisamente opinabile dal mio punto di vista.
scorretto invece premetterla come hai fatto.
che ti dovrei rispondere? che il femminista sei tu?
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Offline nonmorto

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« Risposta #9 il: Settembre 19, 2015, 11:31:54 am »
che i miei punti facciano diventare più femministi è solo una tua opinione, decisamente opinabile dal mio punto di vista.
scorretto invece premetterla come hai fatto.
che ti dovrei rispondere? che il femminista sei tu?

Teoria gender, stato totalitario mammone che salva i cittadini da se stessi ed assegno di mantenimento in caso di divorzio (per poi dopo salvare l'uomo che finisce senzatetto) mi sembrano tesi femministe.

Sullo stato che sostituisce la figura paterna ha scritto qualcosa Marco della Luna, che sostiene che la figura paterna è stata annullata proprio per sostituire ad essa lo stato.

Credo che tutto dipenda dalla definizione che dai di femminista e da quali sono gli obbiettivi che presumiamo del femminismo. Capisco che in questo forum dare del femminista è l'insulto supremo e quindi è meglio non usarlo alla leggera. Però ribadisco che alcuni punti mi sembrano più una resa al femminismo che pragmatismo.

Ti chiedo allora, visto che forse abbiamo opinioni diverse su cosa è il femminismo, cosa è il femminismo e quali sono i suoi obiettivi?

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #10 il: Settembre 19, 2015, 11:52:35 am »
Lassà sta' Bishisma, la cosa migliore che puoi fare è ignorarlo.

"conosco" nonmorto da oltre un decennio, è solo un disfattista, il suo scopo (dai tempi del vecchio forumfree insomma) è stato sempre quello di mettere i bastoni tra le ruote su qualunque proposta venisse fatta.
Non a caso, uno che si autodefinisce per negazione: "non--"

Cmq, quella di dedurre la bontà del bullismo  "che non conosco, ma vedendo come viene descritta da film/telefilm", devo dire che è una di quelle perle di rara...stupidità, veramente difficile da superare....



   

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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« Risposta #11 il: Settembre 19, 2015, 13:50:01 pm »
Lassà sta' Bishisma, la cosa migliore che puoi fare è ignorarlo.

"conosco" nonmorto da oltre un decennio, è solo un disfattista, il suo scopo (dai tempi del vecchio forumfree insomma) è stato sempre quello di mettere i bastoni tra le ruote su qualunque proposta venisse fatta.
Non a caso, uno che si autodefinisce per negazione: "non--"

Cmq, quella di dedurre la bontà del bullismo  "che non conosco, ma vedendo come viene descritta da film/telefilm", devo dire che è una di quelle perle di rara...stupidità, veramente difficile da superare....

È vero sono un pessimista ed un disfattista. E si, mi sono fatto un'idea della società del passato da vari film, alcuni sono vere e proprie fotografie di come funzionava il mondo.

Totò, Paolo villaggio, Alberto Sordi per citarne alcuni che fotografano la società.

Ribadisco che il bullismo veniva trattato in modo diverso da oggi, l'attenzione era più su come difendersi e far valere i propri diritti che su come azzerare numericamente i bulli. O quantomeno su come sopravvivere in una società tutt'altro che perfetta.

Senza andare agli anni 50 già in Paolo Villaggio c'è il continuo messaggio che la società è piena di prepotenti e di sottomessi. E fantozzi ogni tanto si prende le sue rivincite.

anche Totò, rappresenta una società piena di ingiustizie in cui tutto sommato bisogna trovare un modo per sopravvivere.

Nei media di oggi invece vedo rappresentata una società perfetta, tipo queste serie in cui la polizia scientifica scova tutto nel giro di un giorno, non sbaglia mai e la società funziona perfettamente a parte qualche assassino di donne che viene subito punito.

Lo stesso per le serie tv sui medici, il lucro non appare mai e cercano sempre al meglio di curare tutti, mai di vendere farmaci.


Diciamo che mentre in passato i media rappresentavano la società oggi sono quasi solo propaganda.

Io la mia idea degli anni passati me la sono fatta da vecchi film di quel periodo e da qualche scritto autobiografico di Massimo Fini, da pochi racconti sulla guerra dei miei nonni che ho a malapena conosciuto.

La storia che si legge nei libri è in genere la storia dei grandi, degli imperi, dei governi, delle innovazioni tecnologiche, non dice molto della stragrande maggioranza della popolazione.

Tu la tua idea degli anni passati da cosa te la sei fatta?

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« Risposta #12 il: Settembre 19, 2015, 13:57:08 pm »
Ed a dirla tutta questa idea sul bullismo me la sono fatta basandola su di me. Neanche basandomi sui film ma su me stesso, pensa quanto sono stupido.

Mi sono accorto che quasi tutti mi trattavano male, anche persone che generalmente non trattavano male gli altri. Notavo una disparità di trattamento abissale, le stesse persone a me spesso lanciavano insulti gratuiti, agli altri non si permettevano mai.

Semplicemente ignoravo qualsiasi insulto o qualsiasi comportamento sgradevole ritenendomi superiore a tutto ed a tutti.

Ad un certo punto ho iniziato a difendermi ed a far valere le mie ragioni, gli insulti gratuiti sono finiti. Ho capito che spesso certi comportamenti dipendono più da noi che dai "bulli". E che alcune persone semplicemente, senza neanche farlo apposta, se uno non si sa prendere i propri spazi, se li prendono loro.

Offline Animus

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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #13 il: Settembre 19, 2015, 14:26:49 pm »
Che ti devo dire NM, se non che tra noi c'è una muraglia?

Nel senso, io quando leggo, come (presunta) confutazione a chi richieda "stop bullismo" (ma anche ad altri temi),  che è meglio quello che "castrare i bambini uno per uno", e per avvalorarlo, le fantasie televisive (che mai hanno rappresentato la realtà), lo dico con un'immagine, vedo immediatamente davanti a me un treno che deraglia.
Probabilmente, laddove io vedo un disastro ferroviario con morti e feriti, sempre metaforicamente, tu vedi un treno che viaggia spedito a tutta velocità sui binari.

Ecco perché tra di noi c'è un muro, e non può non esserci.
E del resto, se ho insistito tante volte sulla "forma mentis", è proprio perché è inutile cercare di parlarsi se uno sta una parte della muraglia e l'altro dall'altra.
Prima si abbatte il muro (mentale), e poi si discute con chi sta dalla "tua parte".
La  "stessa parte" però, non sono i contenuti, materia di discussione, ma è lo modo di pensare, mentre ancora una volta, purtroppo, prevale la tuo "logica negativa" (il "non" vale di più e vince sull' "è"), nel senso, non ti salta in testa che la lotta contro il bullismo possa andare d'accordo con la lotta contro la "castrazione infantile"?
Che entrambi sono due modi diversi per nuocere e fare danni, e quindi non sono affatto in contrapposizione...

Non so, a questo punto mi viene in mente quell'episodio, citatando G.Guareschi, qualche tempo fa sul forum, la discussione, accesa tra "specialisti", era tra il "bastonare i ragazzi in pubblico" piuttosto che "bastonarli in privato", quindi la contrapp. era tra pubblico e privato, mentre il "non bastonarli", chissà perché , non veniva preso in considerazione dagli "educatori"....

 



« Ultima modifica: Settembre 19, 2015, 14:40:48 pm da Animus »
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Re:(spunto) obiettivi per una QM pragmat
« Risposta #14 il: Settembre 19, 2015, 15:41:59 pm »
nonmorto
Citazione
La principale causa di malattie non è che non ci curiamo ma è la sanità, il cui unico scopo è il profitto e, facendo soldi da una popolazione malata la sanità è la principale lobby il cui scopo è farci ammalare.

Ancora con queste teorie complottiste ?
Ascolta, lo si ammetta o no, piaccia o meno, l'Italia è uno dei Paesi al mondo in cui la vita media è più alta.
Cent'anni fa si campava - mediamente - molto meno, qui come altrove.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.