Autore Topic: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?  (Letto 14482 volte)

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Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« il: Giugno 08, 2015, 18:50:52 pm »
Salvini ha dichiarato di odiare le femministe ma, ovviamente, di non essere maschilista, si è schierato contro le quote rosa e ha mandato a fare in culo chi parlava di donna al Quirinale dicendo che non vota un presidente solo perché ha la vagina, ha più volte cercato di fare qualcosa per i separati (ricordo il casino che fece a Canale 5 sull'argomento in questione), ha aperto un post contro una piscina che ha vietato l'ingresso agli uomini, una volta ha postato un link di un articolo che criticava il ruolo femminista del maschietto casalingo, ecc... ricevendo spesso varie critiche dalle naziste. Di sicuro non mi sembra femminista. Il problema è che non ha abbastanza palle per affrontare il femminismo a viso aperto come fa con gli immigrati, quindi ogni tanto, cede. Come tanti altri politici, Berlusconi in primis.

La cosa che mi fa incazzare è che se hai (parlo in generale riferendomi a quelli come lui) le palle di sfidare il politicamente corretto quando si parla di immigrati, gay, ecc, perché ti caghi addosso davanti al femminismo?

Io mi sono dato la risposta. Pur condividendo certe posizioni su immigrati (figuratevi, sono nazionalista e certe cose non mi piacciono), gay (li rispetto, ma quando sento parlare di genitore 1 e 2 o se penso al caso Barilla mi sale il nazismo), sono dell'idea che queste persone in quei casi siano accecate dall'odio, mentre ovviamente non odiano le donne, quindi se si parla di femminismo vengono frenate dal politicamente corretto. Se questi individui vengono chiamati razzisti e omofobi se ne fregano, se invece vengono chiamati maschilisti la prendono male. Nel 2013 la Convenzione di Istanbul e la legge sul femminicidio sono passate al primo colpo e col 100% dei voti, per la legge sull'omofobia hanno fatto un casino e, se non sbaglio, dopo due anni, grazie a Dio, non è ancora passata. Perché non sono così agguerriti contro il femminismo?

A mio modo di vedere è una cosa desolante: ingenuamente pensi che il femminismo, essendo una porcata politicamente corretta, sia solo a sinistra, poi ti giri a destra, il politicamente corretto sparisce ma rimane solo la cosa peggiore: il femminismo, seppur in minima parte.
Ex Andrea

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Offline Vicus

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #1 il: Giugno 08, 2015, 19:27:34 pm »
Non mi pare che ci sia questo accanimento contro il gender (men che meno che ci siano politici "accecati dall'odio"), né che il femminismo sia favorito rispetto al gender (i corsi di femminismo alle elementari ancora non ci sono).
Sono frutti dello stesso albero che avanzano indisturbati di pari passo, e non si può tralasciare l'uno per occuparsi solo dell'altro.
« Ultima modifica: Giugno 09, 2015, 04:16:42 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #2 il: Giugno 08, 2015, 20:07:10 pm »
Sicuramente stanno su due piani diversi. L'altra volta abbiamo litigato per un fraintendimento, ma intendevo dire questo.

Matrimoni gay, legge sull'omofobia, ecc in Italia non passano per via della forte opposizione della destra, dei movimenti cattolici e via dicendo. Se si riesce a farli passare, come all'estero, lo si farà con una fatica immensa e ci si troverà mezzo paese in piazza a protestare, vedi Manif in Francia.

Al contrario, qualsiasi schifezza femminista passa senza problemi, senza nessuna opposizione e, anzi, magari con l'appoggio delle stesse persone che si battono contro il gender gay e il multiculturalismo in nome dell'odio del politicamente corretto o della difesa della famiglia.

Anzi, mi è capitato di leggere alcuni articoli contro il politicamente corretto (immigrati, ecc), ma a favore del femminismo.

Dobbiamo cacciare gli immigrati musulmani perché discriminano le donne, e noi non possiamo permettere che mettano in discussione le conquiste (discriminazioni) femministe (cit). Ovviamente ignorando quello che combinano ai gay, parlando di cose reali e non di balle femministe.

O il memorabile, pescato da Tempi.it...

Non esiste violenza sui gay. Pensiamo alla vera violenza, come quella che subiscono le donne dagli uomini (cit).

Poi ripeto, non capiscono che pure se sterminiamo i gay, nessun uomo sano di mente si sposerà o farà figli fino a quando ci sarà il femminismo, distruggendo così la famiglia e la società italiana e occidentale.

Ecco: perché queste persone, nemiche giurate del politicamente corretto, si inchinano davanti al femminismo, salvo poi rischiare il carcere o le botte dalla polizia per i gay o gli immigrati (e concordo con loro su questi aspetti)?

Capiscimi, questa cosa mi fa impazzire.
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Online Massimo

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #3 il: Giugno 08, 2015, 20:20:44 pm »
Caro Number 10, devi rendertti conto che l'antifemminismo POLITICAMENTE NON PAGA

Offline Number10

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #4 il: Giugno 08, 2015, 20:38:18 pm »
In teoria non dovrebbe pagare nemmeno il resto. Il politico perfetto dovrebbe essere femminista, leccare il sedere ai gay e sognare di essere invaso dagli immigrati. Insomma, politicamente corretto al 100%. Infatti i Salvini di turno, a parte qualche seguace, non governano. Eppure non si fanno problemi se vengono chiamati razzisti o omofobi. Si cede solo sul femminismo.

Tra l'altro non parlo solo di politici, ma anche di giornalisti, attivisti e compagnia bella che non devono essere votati. Mi sarebbe piaciuto, nel 2013, vedere la stessa foga e la stessa opposizione, con tanto di manifestazioni, sentinelle e via discorrendo, contro la Convenzione di Istanbul o la legge sul femminicidio, oltre che contro la legge Scalfarotto. Nulla. Addirittura votata e appoggiata da chi protestava contro la legge Scalfarotto. La legge sui gay non è passata, la Convenzione di Istanbul, si. In Francia hanno fatto un macello per i matrimoni gay, ma sono stati zitti (e magari erano pure d'accordo) davanti alle porcate misandriche di Hollande.

Insomma, purtroppo il problema è un altro.
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Offline Vicus

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #5 il: Giugno 09, 2015, 00:02:29 am »
Sicuramente stanno su due piani diversi.
Sono la stessa ideologia, che cerca di portare al transumanesimo. Come non bisogna trascurare il femminismo di vecchia data, non c'è nessun bisogno di chiudere un occhio sul gender, notoriamente evoluzione e alleato del femminismo stesso. Ci si può e deve occupare di tutti e due.

Non vedo politici "accecati dall'odio", "sentinelle" o "cattolici" che siano. L'accostamento di questi termini non mi pare corretto. Il "macello" lo fanno le associazioni LGBT nelle scuole. Accecato dall'odio e pieno di "foga" è il mondo LGBT che insulta, deride e aggredisce fisicamente le Sentinelle (che se ne stanno in silenzio).
Non c'è politico, e financo multinazionale, che non se la faccia sotto a essere chiamata omofoba. Barilla è corsa ad ottenere una costosa certificazione gay-friendly solo perché aveva rispettosamente detto che rappresentava solo famiglie (senza insultare chi ha altre preferenze) nella sua pubblicità.
Proprio come con i centri antiviolenza femministi, un'associazione LGBT è andata a ficcare il naso in fabbrica e a dettar legge su come andava gestita, il tutto per una frase in TV. Più intolleranza e dittatura di così...
« Ultima modifica: Giugno 09, 2015, 04:47:33 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #6 il: Giugno 09, 2015, 08:12:25 am »
Premesso che sono d'accordo quando si condannano certi eccessi gay, ma onestamente non capisco che nesso ci sia tra i diritti maschili e gli omosessuali. Non capisco che cosa dovrebbe interessare a me dei matrimoni gay quando vengo trattato come un lebbroso solo perché maschio. Ci sarebbe qualora il femminismo fosse veramente un movimento paritario (sarebbe un tipo parità folle e totalitaria, ma tant'è, meglio il gender che essere discriminato) che, in nome dell'uguaglianza gender, volesse rendere uomini e donne identici. A quel punto non esisterebbero misandria e quote rosa, al massimo quote e politicamente corretto unisex.

Il femminismo è diverso ed è l'esatto opposto del gender. Il femminismo non vuole cancellare le differenze ed i ruoli di genere. Vuole semplicemente crearne delle altre e degli altri a favore delle donne. Vuole creare una società matriarcale in cui verrebbero discriminati tutti gli uomini, compresi i maschi gay. Le femministe denigrano la figura paterna, pensa che vantaggio per una coppia di maschi gay che vorrebbe adottare un figlio. Un padre fa schifo, due, senza la figura materna, apriti cielo.

In occasione della festa della donna, la Vodafone ha creato uno spot misandrico che sembrava pure omofobo. Due uomini e un bambino in casa che, senza la presenza di una donna, erano incapaci di fare qualsiasi cosa. Addirittura alcuni l'hanno denunciato in quanto omofobo, talmente era ambiguo, e subito sono intervenuti alcuni seguaci delle Sentinelle per sottolineare la bellezza dello spot, anziché denunciarne il suo messaggio misandrico.

E le persone a cui mi riferisco casualmente attaccano i gay solo se questi sono maschi. Davanti alle lesbiche, sbavano. Se ne parlava tempo fa sul forum. Due lesbiche che fanno sesso per strada, davanti ai bambini, non rischiano nulla, anzi, magari ti ritrovi "il sentinello" di turno a sbavare, due maschi gay che si tengono per mano rischiano di essere mandati all'ospedale o semplicemente di essere guardati con disprezzo. Parlo delle stesse persone contrarie all'adozione ai gay, non perché il bimbo ha bisogno di un padre e di una madre, ma solo perché lo scandalo è avere due padri. Se invece lo si affida ad una coppia di lesbiche, due madri vanno bene (letto con i miei occhi). Praticamente queste persone, sono omofobe-misandriche. Il loro bersaglio non sono i gay, ma solo i maschi gay, colpevoli di non inchinarsi alla Dea Vagina. Il ragionamento del maschio femminista perfetto: l'uomo deve vivere per la donna, fidanzarsi, sposarsi, esserle fedele e fare ciò che vuole, sempre e comunque. Il maschio gay commette il peggior reato del Mondo: rifiutare le donne. Una bestemmia. Pensa che pure gli uomini come me, sempre più numerosi, pur essendo etero, vengono disprezzati da questi individui solo perché rifiutano il legame con le donne per essere liberi e per evitare di fare la fine dei padri separati. Appunto, la vera causa del crollo della famiglia. Quante volte mi hanno fatto la battutina "sei diventato ricchione?" E io rispondo "No, sono solo più furbo di te, se la tua mogliettina deciderà di divorziare, il ricchione sarai tu, visto che verrai sfondato analmente dal suo fallo finto :D". E infatti uno ha fatto questa fine. Che peccato.

Questi sono i casi disperati. Poi ci sono quelli che sono semplicemente femministi e quelli che, pur essendo antifemministi, se me fregano.

Non a caso, eh, proprio perché il femminismo con i gay c'entra poco e niente. In caso contrario stai tranquillo che Sentinelle, Manif, ecc non farebbero passare mezza schifezza femminista. Nemmeno la Boldrini messa lì solo per avere una donna. Nulla.

Quando parlo di odio, lo faccio non per difendere i gay (non li odio, ma i loro atteggiamenti non li reggo), ma perché mi pare strano che scatenino una guerra per i matrimoni gay (non piacciono nemmeno a me, ma a parte la morale non discriminano nessuno), salvo poi stare zitti davanti ai padri separati e a qualsiasi legge misandrica (che votano pure). Considerando, ripeto, che questa è L'UNICA causa del declino della famiglia. Non vuoi i matrimoni gay in nome della difesa della famiglia e stai zitto (e magari lo appoggi pure) davanti al femminismo? O non ci arrivano o semplicemente la famiglia è solo un pretesto per fare la guerra ai gay. E questa cosa mi fa arrabbiare, visto che li vedevo come nostri alleati.

Ovviamente non sono tutti così, sia chiaro, e alcuni di voi sono un esempio.

Nel caso specifico, dicevo che stanno su due piani diversi ai loro occhi. Gay e femminismo non hanno certamente lo stesso tipo di opposizione.
Ex Andrea

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Re: Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #7 il: Giugno 09, 2015, 08:20:44 am »
Comunque concordo su ciò che dici, il caso Barilla è l'emblema. Però appunto, tutt'altra opposizione...
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Offline Vicus

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #8 il: Giugno 09, 2015, 12:30:42 pm »
Ho creato un topic specifico su femminismo/LGBT. Chiedo cortesemente a tutti gli utenti di pubblicare qui interventi sul tema, onde non andare off topic in altre discussioni e dare agli altri lo spazio necessario per replicare senza andare fuori tema.
Ricordo che, come da regolamento, eventuali commenti alla moderazione si devono fare in privato.
« Ultima modifica: Giugno 09, 2015, 13:45:45 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #9 il: Giugno 09, 2015, 13:44:56 pm »
Femminismo e LGBT sono lobby dichiaratamente alleate, ed entrambe puntano all’abolizione del maschile.
La differenza è che il gender viene imposto in modo ancor più totalitario: i movimenti gay impongono corsi pedofili sin dalle elementari, cosa che neppure le femministe fanno.
Come il femminismo però, per questi corsi i movimenti LGBT ricevono fondi statali.

E’ stato il femminismo ad obliterare l’identità maschile nella società, creando zerbini e mammi. Il gender porta questa guerra agli uomini ad una nuova intensità, a scuola prima e reprimendo poi la libera espressione con leggi e intimidazioni anche nelle strade, dove manifestanti pacifici e silenziosi sono continuamente aggrediti.

Le femministe sono favorevoli all’adozione gay, perché si stanno riciclando nel movimento LGBT.

Non è corretto definire accecati dall’odio manifestanti pacifici. Accecati dall'odio sono i gay e movimenti LGBT che li deridono con arroganza e li aggrediscono fisicamente per strada.
E’ dimostrato che un bambino adottato da gay sviluppa gravi disturbi della personalità – se non è declino della famiglia questo…
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #10 il: Giugno 09, 2015, 14:29:41 pm »
Piccola precisazione: la teoria gender nasce dalle femministe negli anni '60 in combutta con taluni circoli omosessualisti e nelle scuole è propagandata da femministe che talvolta sono omosessuali. Ci lavorano due categorie di soggetti: gli omosessualisti (non gli omosessuali, specifico omosessualisti, ossia teorici del gender) e le femministe ( che sono nella stragrande maggioranza dei casi anche loro religiose delle teorie gender o"semplici femministe riciclatesi in una nuova forma di parassitismo statale).
Tali categorie sono finanziate da lobby europee, ONU, mondialisti etc. Il fine è quello di modificare la cultura e la società disgregando la famiglia. A che pro?

Qui ci sono due ipotesi da fare:

la prima dice che essendo le risorse planetarie finite, bisogna limitare le nascite e controllarle (da qui il supporto al femminismo e all'omosessualismo).

la seconda dice che modificando la cultura si avranno dei sudditi (perchè è quello che stiamo diventando in Occidente) più disponibili e meno propensi alla ribellione poichè non avranno neanche la certezza della famiglia e di conseguenza della propria identità.

E' da precisare che entrambe le ipotesi possono convivere.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #11 il: Giugno 09, 2015, 14:51:18 pm »

Offline Number10

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #12 il: Giugno 09, 2015, 21:00:53 pm »
Saranno due tipi di gender diversi, non lo so. Di sicuro non sono uguali. Il gender "ufficiale" è portato avanti dai movimenti gay, non dal femminismo. Poi se per gender intendiamo tutto ciò che attacca ruoli sessuali e famiglia tradizionale, ok, ma tra gay e femministe non c'è praticamente niente in comune, salvo 2 cose. In ogni caso, il gender corrisponde all'ideologia gay, non a quella femminista.

Il gender, quello portato avanti dai movimenti gay, vuole eliminare ogni differenza di genere in nome dell'uguaglianza a tutti i costi (folle, la vera uguaglianza consiste nell'avere pari diritti e doveri, stop, ma sempre di uguaglianza si parla). Combatte maschile e femminile, vuole generi neutri, andando contro la natura umana, solo per non far sentire inadeguati i gay. Ma finisce qui. Non propone nessun modello di donna dominante, misandria, ecc. Vorrebbe semplicemente annullare le differenze di genere per far sentire adeguati i gay. Vorrebbe una società senza genere sessuale. Tutti uguali, come se maschi e femmine non esistessero più.

Il femminismo è ben diverso. Il femminismo, al contrario, promuove le differenze di genere, il famoso specifico femminile. D'altronde per ogni stupidata stanno sempre a sottolineare che le donne sono migliori in quanto più questo e più quell'altro.

Per intenderci, il gender consiste nell'insegnare alle femmine e ai maschi che non esistono generi sessuali, che siamo identici. Il femminismo nell'insegnare alle femmine che loro sono diverse, ossia superiori, e che devono dominare. Ai maschi che sono inferiori e che devono sottomettersi.

Inoltre aggiungerei che, mentre il femminismo esalta la madre e denigra il padre, i gay denigrano padre e madre e tutto ciò che appartiene alla famiglia tradizionale. Non a caso hanno voluto eliminare anche il termine "mamma" e hanno preteso che la festa della mamma non si festeggiasse nelle scuole. Stesso atteggiamento che hanno nei confronti dei padri. Il femminismo ovviamente non ragiona così. La mamma è sacra, il padre deve essere distrutto.

Sono due cose totalmente diverse. Le uniche cose in comune che vedo, sono:

- entrambi i movimenti vogliono distruggere i ruoli sessuali naturali e la famiglia naturale, unica cosa che li rende funzionali l'uno con l'altro, ma le loro alternative sono ben diverse

- le femministe sono spesso lesbiche, ma gli stessi maschi gay si lamentano del loro sessismo, tant'è che su Avoiformen lessi un articolo di denuncia sul Belgio in cui, a quanto pare, le lesbiche vengono favorite nelle adozioni rispetto ai maschi gay, in nome dei soliti pregiudizi femministi contro i padri.

Fine.

Capitolo odio: non parlo di tutti, ma solo di quelli che appoggiano il femminismo. E come ti ho scritto in privato, magari in maniera più moderata, la penso come te, soprattutto sulle adozioni gay e sul gender a scuola. Onestamente ho letto delle cose che mi terrorizzano, penso per esempio alla maestra americana che ha costretto due bambine a baciarsi in bocca per educarle all'omosessualità.

Contesto solo il fatto che contro il femminismo non ci sia la stessa ferocia, in quanto ad opposizione, che c'è contro i deliri gay.

Aggiungerei, a dimostrazione del fatto che il gender non è collegato al femminismo, altrimenti il contestatore dei deliri gay sarebbe automaticamente antifemminista. Come potrebbe sconfiggere i deliri gay col femminismo tra le scatole? Se i due movimenti fossero collegati, saprebbe benissimo che, ignorando o appoggiando il femminismo, darebbe più potere ai gay, eppure...

Se poi si preoccupa della famiglia, allora dovrebbe essere antifemminista, inutile ripetermi.

In ogni caso non distruggeranno un bel niente. La natura non cederà mai alla cultura relativista, a maggior ragione ai loro deliri. Vale anche per il femminismo. Il suo fallimento consiste nel fatto che gli uomini saranno sempre uomini e le donne sempre donne, con i loro pregi e i loro difetti. Inoltre, piaccia o no, entrambi i sessi saranno portati ad amarsi, a creare una famiglia e a procreare. Certo che se per l'uomo la famiglia diventa un lager nazista, allora tanti saluti, single e senza figli a vita. E infatti il vero problema è il femminismo, se parliamo di famiglia.

I gay sono pericolosi, non tanto per la famiglia, ma per ciò che combinano ai bambini nelle scuole e per la violenza che subirebbero i loro eventuali figli, per esempio. Di certo non decido di sposarmi o meno in base alla legge sui matrimoni gay.
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Offline Angelo

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #13 il: Giugno 09, 2015, 22:09:34 pm »
Saranno due tipi di gender diversi, non lo so. Di sicuro non sono uguali. Il gender "ufficiale" è portato avanti dai movimenti gay, non dal femminismo. Poi se per gender intendiamo tutto ciò che attacca ruoli sessuali e famiglia tradizionale, ok, ma tra gay e femministe non c'è praticamente niente in comune, salvo 2 cose. In ogni caso, il gender corrisponde all'ideologia gay, non a quella femminista.

Il gender, quello portato avanti dai movimenti gay, vuole eliminare ogni differenza di genere in nome dell'uguaglianza a tutti i costi (folle, la vera uguaglianza consiste nell'avere pari diritti e doveri, stop, ma sempre di uguaglianza si parla). Combatte maschile e femminile, vuole generi neutri, andando contro la natura umana, solo per non far sentire inadeguati i gay. Ma finisce qui. Non propone nessun modello di donna dominante, misandria, ecc. Vorrebbe semplicemente annullare le differenze di genere per far sentire adeguati i gay. Vorrebbe una società senza genere sessuale. Tutti uguali, come se maschi e femmine non esistessero più.

Il femminismo è ben diverso. Il femminismo, al contrario, promuove le differenze di genere, il famoso specifico femminile. D'altronde per ogni stupidata stanno sempre a sottolineare che le donne sono migliori in quanto più questo e più quell'altro.

Per intenderci, il gender consiste nell'insegnare alle femmine e ai maschi che non esistono generi sessuali, che siamo identici. Il femminismo nell'insegnare alle femmine che loro sono diverse, ossia superiori, e che devono dominare. Ai maschi che sono inferiori e che devono sottomettersi.

Inoltre aggiungerei che, mentre il femminismo esalta la madre e denigra il padre, i gay denigrano padre e madre e tutto ciò che appartiene alla famiglia tradizionale. Non a caso hanno voluto eliminare anche il termine "mamma" e hanno preteso che la festa della mamma non si festeggiasse nelle scuole. Stesso atteggiamento che hanno nei confronti dei padri. Il femminismo ovviamente non ragiona così. La mamma è sacra, il padre deve essere distrutto.

Sono due cose totalmente diverse. Le uniche cose in comune che vedo, sono:

- entrambi i movimenti vogliono distruggere i ruoli sessuali naturali e la famiglia naturale, unica cosa che li rende funzionali l'uno con l'altro, ma le loro alternative sono ben diverse

- le femministe sono spesso lesbiche, ma gli stessi maschi gay si lamentano del loro sessismo, tant'è che su Avoiformen lessi un articolo di denuncia sul Belgio in cui, a quanto pare, le lesbiche vengono favorite nelle adozioni rispetto ai maschi gay, in nome dei soliti pregiudizi femministi contro i padri.

Fine.

Capitolo odio: non parlo di tutti, ma solo di quelli che appoggiano il femminismo. E come ti ho scritto in privato, magari in maniera più moderata, la penso come te, soprattutto sulle adozioni gay e sul gender a scuola. Onestamente ho letto delle cose che mi terrorizzano, penso per esempio alla maestra americana che ha costretto due bambine a baciarsi in bocca per educarle all'omosessualità.

Contesto solo il fatto che contro il femminismo non ci sia la stessa ferocia, in quanto ad opposizione, che c'è contro i deliri gay.

Aggiungerei, a dimostrazione del fatto che il gender non è collegato al femminismo, altrimenti il contestatore dei deliri gay sarebbe automaticamente antifemminista. Come potrebbe sconfiggere i deliri gay col femminismo tra le scatole? Se i due movimenti fossero collegati, saprebbe benissimo che, ignorando o appoggiando il femminismo, darebbe più potere ai gay, eppure...

Se poi si preoccupa della famiglia, allora dovrebbe essere antifemminista, inutile ripetermi.

In ogni caso non distruggeranno un bel niente. La natura non cederà mai alla cultura relativista, a maggior ragione ai loro deliri. Vale anche per il femminismo. Il suo fallimento consiste nel fatto che gli uomini saranno sempre uomini e le donne sempre donne, con i loro pregi e i loro difetti. Inoltre, piaccia o no, entrambi i sessi saranno portati ad amarsi, a creare una famiglia e a procreare. Certo che se per l'uomo la famiglia diventa un lager nazista, allora tanti saluti, single e senza figli a vita. E infatti il vero problema è il femminismo, se parliamo di famiglia.

I gay sono pericolosi, non tanto per la famiglia, ma per ciò che combinano ai bambini nelle scuole e per la violenza che subirebbero i loro eventuali figli, per esempio. Di certo non decido di sposarmi o meno in base alla legge sui matrimoni gay.

Movimenti gay e femministe hanno la stessa origine ma obiettivi a medio (non a lungo) termine diversi in piccole questioni.
L'ideologia gender è praticata e spacciata pure per cultura femminista in larga parte da femministe e omosessualisti. Gli omosessualisti per il desiderio a medio termine di avere una famiglia e dei figli tramite inseminazione artificiale,utero in affitto, etc etc. Le femministe, pure lottano per avere una famiglia in cui due lesbiche possono avere figli ma anche per denigrare il concetto di famiglia, rendere i bimbi, soprattutto i maschi, degli amorfi, vuoti, senza valori e concetti chiari, dei futuri femministi  o disadattati (del resto, molte femministe sono delle disadattate, psicopatiche, etc.).

Proprio perchè l'uomo medio non è in grado di "combattere" le donne femministe ma di combattere PER le donne, si è sempre avuta una scarsa opposizione al femminismo (anche se da un po', qualcosa si muove). Ma, quando si toccano i bambini, è normale che i genitori non contaminati dall'ideologia gender e dal femminismo (che sono figli della stessa pianta ) si incazzino un poco e comincino a ribellarsi. Naturalmente, l'uomo medio non collega subito il femminismo alle adozioni gay e al gender perchè le luride femministe appoggiano le rivendicazioni gay sulle questioni di adozione ed educazione, ma omettono di dire, cosa che le condannerebbe in maniera "grave", che le autrici di testi immondi come "Il gioco del rispetto" (giusto per fare un esempio) sono FEMMINISTE "colte" ed "esperte di gender".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline krool

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Re:Femminismo e LGBT: frutti dello stesso albero?
« Risposta #14 il: Giugno 09, 2015, 23:39:41 pm »
Piccola precisazione: la teoria gender nasce dalle femministe negli anni '60 in combutta con taluni circoli omosessualisti e nelle scuole è propagandata da femministe che talvolta sono omosessuali. Ci lavorano due categorie di soggetti: gli omosessualisti (non gli omosessuali, specifico omosessualisti, ossia teorici del gender) e le femministe ( che sono nella stragrande maggioranza dei casi anche loro religiose delle teorie gender o"semplici femministe riciclatesi in una nuova forma di parassitismo statale).
Tali categorie sono finanziate da lobby europee, ONU, mondialisti etc. Il fine è quello di modificare la cultura e la società disgregando la famiglia. A che pro?

Qui ci sono due ipotesi da fare:

la prima dice che essendo le risorse planetarie finite, bisogna limitare le nascite e controllarle (da qui il supporto al femminismo e all'omosessualismo).

la seconda dice che modificando la cultura si avranno dei sudditi (perchè è quello che stiamo diventando in Occidente) più disponibili e meno propensi alla ribellione poichè non avranno neanche la certezza della famiglia e di conseguenza della propria identità.

E' da precisare che entrambe le ipotesi possono convivere.
Ottimo post.