cronache asimmetriche

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Recenti fatti di cronaca hanno visto alla ribalta un fenomeno da sempre conosciuto, quanto spesso occultato, quello della violenza femminile contro gli uomini :
Due ragazzine uccidono un pensionato:”reazione a tentativo di stupro”
Moglie maltratta marito

Nel primo caso, i media erano partiti in tromba con l’ipotesi di stupro: un sessantenne avrebbe stuprato due quindicenni contemporaneamente!

Tramontata rapidamente tale fantastica possibilità, l’autopsia ha invece stabilito che l’uomo era stato strangolato dalle due ragazze che poi avevano addirittura prelevato denaro col bancomat dell’assassinato.

Nel secondo caso il silenzio delle corazzate dell’ informazione è stato ancora più netto.
Solo qualche trafiletto , ma nessuna lenzuolata per condannare la violenza e le vessazioni alle quali “il povero” era sottoposto.

Anzi, la notizia della violenza domestica femminile viene confezionata dai giornalettisti, predatori opportunisti come iene e sciacalli, in modo da suscitare la comune ilarità:”marito preso a padellate”!

Come non farsi tutti insieme delle grasse risate?

Insomma, mentre la vera emergenza, questa sì controllabile e documentata da statistiche ufficiali serie, è il trend crescente negli ultimi anni della violenza femminile[1], l’unica violenza a cui continua a venir dato risalto mediatico e visibilità pubblica è sempre e solo quella agita dal maschile.

Per l’altra infatti, avete forse visto alcuna interrogazione parlamentare? Corriere della sera e laRebubblica lanciare allarmi sul boom della violenza femminile e sull’ “anzianicidio“?

Niente, tutti zitti, persino la Boldrini!

Eppure, la notizia dovrebbe essere “un uomo morde un cane“ e non viceversa.
O stiamo entrando nell’era dell’informazione di genere ?

 

1 – Si veda ad es. l’ultimo articolo “Basta menzogne..“:

“si scopre che le donne sono responsabili del 15,1 % del totale degli omicidi nel 2010, quindi il triplo rispetto al 1992-94. 
Nello stesso articolo, dati Eurispes, scopriamo che gli infanticidi sono aumentati di quasi cinque volte in due anni.”