L’anima nera del femminismo

 

 

pini giuditta

 

Lo sguardo è vacuo, forse chimicamente assente.
Le parole sono invece assai chiare :
Che lo spirito di Lorena Bobbit accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato
l’emendamento
Giuditta Pini, nuova appartenente al pletorico Parlamento italiano, ha così commentato
la sacrosanta bocciatura degli emendamenti femministi che pretendevano le poltrone
parlamentari assegnate di diritto alle donne.
Diritto maturato in base a capacità, impegno , ecc ?
No. neanche per sogno.
Poltrone loro dovute in quanto donne.
In pratica, per il semplice fatto di avere una vagina.
Eh si, perché riuscire a trovare una qualche qualità intellettuale in  simili personaggi, è impresa che
richiede l’uso di un microscopio elettronico.
Non solo mancano le qualità intellettuali, ma è assente il minimo sindacale :
un sincero spirito democratico.
Infatti, tutte le esponenti del femminismo istituzionale non hanno accettato l’esito di una votazione
democratica, bollandola con  gli epiteti più dispregiativi.
Insomma , o voti come diciamo noi o sei fassssista.
La nostra , si fa per dire, Giuditta ha solo espresso con trucida chiarezza quello che queste virago
dal vissuto problematico pensano :
l’uomo va castrato.
Non è una idea balzana : solo un uomo denascolinizzato, come lo sono i numerosi zerbini che
circondano queste “ signore “ , può essere dominato come un pupazzo.
Il tutto nel silenzio del zerbinante Severgnini, della monomaniaca Boldrini e di tutta la marmaglia
femministarda.
Non c’è stato neanche un monito di Napo il Magiaro .
Rimane solo lo spento sguardo di una onorevole, per la quale anche la maiuscola è un privilegio
immeritato.