Sul discorso della legalizzazione della prostituzione mi pare che siamo tutti d'accordo. Ma c'entra poco con quello che intendevo dire.
L'Occidente in cui viviamo non ha alcun minimo interesse che un uomo sia spiritualmente e moralmente sano e che a partire da questo equilibrio di consapevolezza possa formarsi una propria famiglia: il femminismo, la pornografia, lo stravolgimento dell'istituto del matrimonio e del sistema delle separazioni e dei divorzio, non sortiscono altro effetto se non quello di spingere gli uomini nelle periferie urbane o nei bordelli a corrompersi e ad arricchire lenoni e prostitute.
Ed anche in questo caso bisogna soffermarsi ad indagare più sulle cause piuttosto che valutare in maniera semplicistica i suoi fenomeni esteriori calamitosi.
Viviamo in un'epoca dove domina incontrastata la materializzazione economica dell'amore che ha plutocratizzato e femministizzato i rapporti tra uomini e donne, le donne si accoppiano in base alla disponibilità economica degli uomini mentre gli uomini fanno ricorso in misura sempre maggiore alla prostituzione.
I rapporti sentimentali costruiti sul denaro si basano su premesse falsate alla base poiché anche la donna si troverà in una condizione di infelicità contro natura che la porterà, inevitabilmente, a sfogare il suo amore con uomo virile che la completi.
La venalizzazione dell'amore ed il suo enorme giro di denaro, amplificato in maniera esponenziale nell'Occidente plutocratico, non è altro che un fenomeno pestilenziale che insozza ed inquina i rapporti tra gli uomini e le donne negando le premesse biologiche e naturali dell'amore le quali fanno si che la parte passiva, la donna, impari a conoscere il suo uomo che la corteggia dopo che il suo istinto maschile gli faccia dedurre che essa sia in buona salute ed abbia la necessaria resistenza a procreare abbondantemente.
E' anche comodo che si liquidi in maniera riduttiva l'intera faccenda con la motivazione che contro la prostituzione e gli accoppiamenti femminili decisi dal denaro non si possa fare nulla in quanto tali fenomeni sono sempre esistiti, poiché queste manifestazioni pestilenziali hanno guastato e continuano ad avvelenare i rapporti in capo tra gli uomini e le donne.
Dalla lotta contro la massoneria e la sua politica sciagurata di prostituzione dell'amore dipende anche la felicità o l'infelicità nei rapporti tra gli uomini e le donne.
Difatti lo stravolgimento in senso femminista dell'istituto del matrimonio e del sistema delle separazioni e dei divorzi, il femminismo stesso, la prostituzione, l'aborto, la pornografia, il gender, l'omosessualizzazione etc. hanno tutti come comune denominatore quello di impedire il fine naturale e biologico dell'unione di un uomo e di una donna, e la sua conseguente ratio giustificativa, che è quello della prosecuzione della specie.
In primo luogo, dunque, è necessario più che mai riformare totalmente l'attuale diritto di famiglia ed il sistema delle separazioni e del divorzio per rendere nuovamente possibile il matrimonio, a sua volta l'uomo anziché degradarsi in rapporti adulterini, ha il compito di educare la donna ad essere la futura madre affinché ambedue collaborino fattivamente alla prosecuzione della specie.
In secondo luogo ogni uomo deve imparare a temperare ed a forgiare fin da bambino il proprio carattere nella fedeltà , nella forza di volontà e nell'abnegazione.
Nelle nostre scuole viene incoraggiata e premiata la delazione del piccolo alunno nei confronti suoi amici maschi.
Così il bambino che a scuola ha imparato a piagnucolare dalla maestra per ogni minima sciocchezza , impara ad assumere un comportamento delatorio che da adulto si tramuterà in quell'indole infame al tradimento nei confronti di chiunque: degli amici in base alla convenienza o al potere politico-economico esercitato dal suo interlocutore, della Patria a seconda dell'andamento delle vicende belliche o di sua moglie appena un'altra donna si mostri disponibile.
Ne deriverà un uomo dal carattere privo di padronanza di se', mellifluo, vago, confuso che di fronte alle prime difficoltà della sua vita pubblica-lavorativa o privata-sentimentale non avrà altra reazione se non quella di estenuanti lamenti piagnucolosi.