http://salute.ilgiornale.it/news/20949/circoncisione-pratica-pene-prepuzio-operazione/1.htmlla lobby della circoncisione torna all'attaco.
per fortuna, i commenti dei lettori sono confortanti
Salute Operazione di natura religiosa per ebraici e musulmani
Medici USA favorevoli alla circoncisione
Gli scienziati americani hanno affermato in un documento uf�ciale che la pratica della rimozione del prepuzio risulta
utilissima per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, il tumore del pene e le infezioni delle vie urinarie
La circoncisione rappresenta una pratica piuttosto diffusa: si stima che circa un terzo delle persone di sesso
maschile si sia sottoposto a questa operazione, precipuamente per motivi religiosi o culturali, in secondo luogopreferenza
personale.
Si tratta di rimuovere chirurgicamente il prepuzio dal pene: abitudine pressoché
universale tra i neonati in Israele, comune negli Stati Uniti, rara in Europa. Ad ogni modo, sebbene nessuna
organizzazione medica la consigli e nemmeno la vieti, la circoncisione pare avere effetti positivi sulla salute
dell'uomo: alcune ricerche infatti suggeriscono che tale pratica riduca il rischio di infezione da malattie
sessualmente trasmissibili quali HIV e Papillomavirus.
Non è quindi un caso che i medici statunitensi, in questi giorni, per voce del Center of Diseases Control and
Prevention, abbiano affermato che la circoncisione rappresenti una pratica utile a livello di salute: con buona pace
dei maschietti europei, che solo a sentir parlare di questa operazione sentono un profondo dolore nei loro
bassifondi. È dal 2009 che gli scienziati d'oltreoceano, dove come detto in precedenza tale operazione risulta
piuttosto diffusa, si battono af�nché vengano riconosciuti tali bene�ci per l'organismo: tuttavia, per la prima volta
vi è una chiara affermazione in un documento uf�ciale, da approvare entro 45 giorni.
Secondo i ricercatori americani, portare i bambini in sala operatoria entro poche ore dalla nascita per farsi
rimuovere il prepuzio ridurrebbe drasticamente il rischio di contagio delle malattie sessualmente trasmissibili:
sembra infatti che, ad esempio, l'HIV attacchi in particolar modo le cellule di Langerhans, presenti sulla parte
super�ciale della cute del pene, dunque rimuovendola si abbassano le possibilità di infezione. Tuttavia, i bene�ci
della circoncisione non si fermerebbero qui: tale pratica diminuirebbe anche la probabilità di insorgenza di
tumore del pene e di infezioni delle vie urinarie.
Per ciò che concerne la neoplasia, piuttosto rara in verità ma possibile, si ritiene che la circoncisione azzeri il
rischio di �mosi e abbassi il pericolo di infezione da Papillomavirus, entrambe condizioni correlate allo sviluppo
di questo particolare tipo di cancro; mentre, per le infezioni delle vie urinarie, la pratica di rimozione del prepuzio
riduce la quantità di batteri a causa del passaggio dell'urina dall'ori�zio del pene. Non sarebbe dunque un caso
che tra la popolazione ebraica, dove la circoncisione rappresenta un obbligo religioso, siano praticamente assenti
i casi di tumore del pene, mentre al contrario nella Gran Bretagna, dove i tassi di questa operazione sono in calo,
l'incidenza del carcinoma sia aumentata del 70%.
Ovviamente tale pratica comporta anche dei rischi, minimi per la verità, e soprattutto discussioni riguardo l'etica
della pratica, di consenso informato e di autonomia decisionale: vi sono alcune organizzazioni, in Francia, che
invitano i �gli di genitori che hanno deciso per la circoncisione a denunciare gli stessi per la mutilazione del
proprio corpo; mentre alcuni tribunali europei hanno giudicato illegale la circoncisione se non per �ni
strettamente terapeutici. Semplice questione culturale? Il dibattito rimane più che mai aperto, anche dopo la
dichiarazione dei medici statunitensi.