Autore Topic: Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?  (Letto 6883 volte)

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Offline Angelo

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http://www.citizengo.org/it/3268-no-al-rapporto-lunacek-lunacekno

Martedì 4 febbraio il Parlamento Europeo ha approvato la seconda risoluzione alternativa del rapporto Lunacek, sostanzialmente identica al documento originale. Le più di 200.000 firme raccolte da CitizenGO non sono riuscite a convincere gli eurodeputati del valore della famiglia, della libertà di opinione e di educazione e dell'universalità dei diritti umani. Grazie comunque a tutti i firmatari.

Non appena subita la disfatta del Rapporto Estrela, i parlamentari europei di estrema sinistra hanno cominciato subito a lavorare sulla loro prossima iniziativa, il "rapporto Lunacek". Con il vostro aiuto, com'é stato per il Rapporto Estrela possiamo respingere anche questo progetto.

Il 3 febbraio, il Parlamento Europeo sarà chiamato a votare sul cosiddetto Rapporto Lunacek, ufficialmente conosciuto come "la roadmap europea contro l'omofobia e le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e l'identità di genere" (2013/2183).

Adottato dalla Commissione parlamentare europea per i diritti civili (LIBE), il Rapporto Lunacek rappresenta un sorprendente e spudorato tentativo degli attivisti LGBT per stravolgere il senso di ciò che si intende per diritti umani fondamentali. Tuttavia, l'opinione della Commissione LIBE non riflette affatto l'opinione di tutti i membri del Parlamento.

ll Rapporto Lunacek impone i "Principi Yogyakarta" come ordinamento giuridico dell'Unione Europea. Nei principi Yogyakarta, gli attivisti LGBT affermano falsamente che "i diritti speciali per i gay sono compresi nei diritti umani universali" e che tutti i 120 diritti speciali per la comunità gay devono essere imposti al fine di soddisfare a livello internazionale i requisiti di diritti umani riconosciuti. Il Rapporto Lunacek impone una radicale reinterpretazione e manipolazione dei diritti umani. Ma vediamo concretamente.

Il relatore, Ulrike Lunacek, attivista LGBT e femminista, membro del Parlamento Europeo (e del partito dei Verdi austriaco), e vicepresidente dell'intergruppo per i Diritti LGBT. Nel 2013 la Lunacek propose insieme ad altri un emendamento che tentava di legittimare la pedofilia invocando la necessità di una "educazione sessuale interattiva e libera da taboo" per i bambini.

Qual'è il fine della Roadmap dell'Unione Europea? Le finalità create per supportare l'esistenza della UE Roadmap traggono pesantemente in inganno. L'attuale UE Roadmap esiste solamente per proteggere i diritti delle persone con disabilità. Ma la lobby LGBT sta tentando di pervertire l'intento originale della Roadmap non usandola per stabilire trattamenti equi, ma piuttosto per conferire privilegi speciali. È sconcertante vedere come la lobby LGBT stia velocizzando la propria agenda a spese delle persone con disabilità.

Qual'è il contenuto della risoluzione della Roadmap? L'intento di questa risoluzione è "la queering (omosessualizzazione) istituzionale dei diritti umani". Se verrà adottata, le Istituzioni dell'UE e gli stati membri dovranno impegnarsi in una conversione totale all'omosessualismo. Il Rapporto Lunacek include un meccanismo di veto al livello europeo che favorisce le comunità LGBT in questo senso: non potranno esserci future legislazioni europee che contraddicano gli interessi degli attivisti gay e lesbiche. Si può quindi abusare politicamente della Roadmap per obbligare gli Stati Membri ad approvare il "matrimonio" tra persone dello stesso sesso. Coppie formate da persone dello stesso sesso in tutti gli Stati Membri avranno accesso all'adozione, alla fecondazione in vitro e alla maternità surrogata. La Roadmap dell'UE garantirà libertà di associazione e espressione agli attivisti gay e combatterà l'incitamento alla discriminazione e ai crimini d'odio per azzittire le critiche all'omosessualismo e all'attivismo LGBT. Facendo questo il Parlamento Europeo vuole far applicare all'UE e agli Stati Membri un doppio standard: libertà di espressione illimitata per la comunità gay, ma libertà d'espressione ristretta per possibili critici. Nessuna proposta è stata fatta per proteggere i diritti dei genitori ad educare i loro figli e per proteggere i bambini dalla propaganda omosessualista, o il diritto all'obiezione di coscienza.

Il Rapporto Lunacek manifesta quindi il suo vero intento, cioè quello di pressare gli Stati Membri affinché provvedano a fornire il riconoscimento giuridico ai "matrimoni" tra persone dello stesso sesso. Tutto ciò è fatto in una modalità insidiosa e occulta, ad esempio richiedendo il riconoscimento automatico e rendendo effettivi tutti i documenti di status civili. In pratica, questo significherà che gli Stati Membri in cui i "matrimoni" tra persone dello stesso sesso non sono riconosciuti dalla legge dello Stato saranno obbligati dalla legge dell'UE a riconoscere il "matrimonio" tra persone dello stesso sesso già approvato in altri Stati Membri.

ll Rapporto Lunacek inoltre sollecita l'UE a esercitare influenza politica sull'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) affinché l'omosessualità sia rimossa dalla lista dei disordini mentali e comportamentali. Questo rappresenta un sorprendente tentativo di interferenza sulla libertà della scienza e della ricerca scientifica da parte di istituzioni politiche.

Crimini d'odio sono commessi dagli stessi attivisti gay: in tutta l'UE esiste un ben documentato aumento dei "crimini d'odio" commessi da sedicenti "attivisti dei diritti omosessuali" contro i loro oppositori. L'adozione di una specifica "Roadmap" per isolarli come un gruppo minoritario che necessita di speciali privilegi non riflette la realtà.

Ogni volta che un utente firmerà questa petizione di CitizenGO, verrà inviata una e-mail ad alcune figure chiave del Parlamento Europeo (Joseph Daul, Nigel Farage, Francesco Enrico Speroni, Martin Callanan, Manfred Weber, Jozsef Szajer e Ashley Fox), con la richiesta di votare contro questo documento nella seduta del prossimo 3 febbraio.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #1 il: Febbraio 11, 2014, 20:58:03 pm »
Naturalmente NESSUNA FEMMINISTA ITALIANA SI E' DISSOCIATA DA QUESTO LERCIUME, ANZI LO APPROVANO. Ma CHI APPROVA QUESTE PORCATE IN ITALIA?
E' da notare che tutto l'arco parlamentare votò a favore del rapporto ombra CEDAW , che pian piano ci sta rendendo simili agli Stati del nord Europa.
Non c'è nessuno, quindi che difende il buon senso e la razionalità che in Italia, almeno se si guarda la Costituzione (quella fatta subito dopo la 2° Guerra Mondiale, non quella post entrata nell'Euro).

FEMMINISMO  A SUD NON SI DISSOCIA, ANZI NON SI PRONUNCIA (per ovvi motivi) .
O se si pronuncia lo espone in maniera volutamente non chiara. E' meglio perculare con "attenzione" i loro "sostenitori".............

GASPARRINI, NON SI PRONUNCIA ma lo vediamo vantarsi dei suoi interventi ai raduni femministi chiusi ai non femministi.

Lipperini, Terragni, Ricciocorno e altri soggetti neanche si dissociano.

Io, Angelo Libertini mi dissocio da queste idee. E naturalmente se le imporranno per legge nel mio privato farò valere le mie ragioni. 

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #2 il: Febbraio 11, 2014, 21:12:15 pm »
Qui, invece, il soggetto di cui sopra, fa un intervento al Parlamento Europeo...


Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #3 il: Febbraio 11, 2014, 22:50:02 pm »
purtroppo ne va preso atto :
LGTB e femminismo marciano in piena sincronia.
la teoria gender , che è un insieme di aberrazioni scientifiche e castronerie ideologiche, è il mantra che viene costantemente recitato per instaurare un regime, stretto parente delle follie ideologiche del secolo scorso


Offline Vicus

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #5 il: Febbraio 12, 2014, 01:07:07 am »
Citazione
Crimini d'odio sono commessi dagli stessi attivisti gay: in tutta l'UE esiste un ben documentato aumento dei "crimini d'odio" commessi da sedicenti "attivisti dei diritti omosessuali" contro i loro oppositori.
Diradatesi le nuvole del buonismo e del vittimismo, gli attivisti gay sono sempre più associati all'arroganza del potere. Cosa che, purtroppo, potrebbe costar loro cara in futuro.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Cato

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #6 il: Febbraio 12, 2014, 09:54:51 am »
Segnalo la documentata connessione fra femminismo del gender e istituzioni internazionali

http://it.avoiceformen.com/nazi-femminismo/come-il-femminismo-si-e-impadronito-delle-istituzioni-internazionali/

e fra femminismo del gender e movimenti pedofili:

http://it.avoiceformen.com/suggerito/le-femministe-sono-tutte-potenziali-pedofile

Offline ilmarmocchio

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #7 il: Febbraio 13, 2014, 14:00:00 pm »
ottimi articoli

Alberto86

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #8 il: Febbraio 14, 2014, 00:52:27 am »
Bravi Angelo e Cato, ottimo topic.
Io non ho più parole per commentare queste porcherie europee....
C'è solo solo nuova rabbia, nuovo sconforto e nuova rassegnazione che si vanno ad accumulare a quelle già presenti...  :mad: :sick:

Offline kautostar

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #9 il: Febbraio 14, 2014, 03:34:16 am »
Qui, invece, il soggetto di cui sopra, fa un intervento al Parlamento Europeo...



Scusa, ma l'hai ascoltato il discorso? hai capito cosa dice?

Offline ilmarmocchio

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #10 il: Febbraio 14, 2014, 12:46:01 pm »
sinceramente non mi pare il massimo. Non posso disapprovare Putin


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Alberto86

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #11 il: Febbraio 15, 2014, 00:11:44 am »
sinceramente non mi pare il massimo. Non posso disapprovare Putin



Sono convinto che i russi erigerebbero una statua di Putin in ogni città e Paese se conoscessero realmente e nel concreto le porcherie che le oligarchie europee ci stanno imponendo.

Offline Angelo

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #12 il: Febbraio 16, 2014, 15:46:56 pm »
http://www.ilgiornale.it/news/interni/mi-denuncio-sono-omofobo-e-pronto-ad-andare-galera-992845.html

Gli alunni devono portarsi da casa la carta igienica perché mancano i soldi, ma la Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), ha deciso che fosse prioritario fornire alle scuole di ogni ordine e grado «gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all'omosessualità». Primo strumento: «I rapporti sessuali omosessuali sono naturali? Sì». Purtroppo però «un pregiudizio diffuso nei Paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini».


Quindi i signori docenti sono invitati a porre agli allievi un'altra domanda: «I rapporti sessuali eterosessuali sono naturali?». Secondo strumento: «Nell'elaborazione di compiti, inventare situazioni che facciano riferimento a una varietà di strutture familiari ed espressioni di genere. Per esempio: “Rosa e i suoi papà hanno comprato tre lattine di tè freddo al bar. Se ogni lattina costa 2 euro, quanto hanno speso?”». L'obiettivo è che maestre e professori possano «essi stessi diventare “educatori dell'omofobia”». A Palazzo Chigi, già poco ferrati nell'aritmetica dei conti pubblici, devono essere assai scarsi anche in italiano. C'è scritto questo e molto altro nei tre opuscoli intitolati Educare alla diversità a scuola commissionati dal Dipartimento per le Pari opportunità all'Istituto A.T. Beck per la terapia cognitivo-comportamentale, con sedi a Roma e Caserta, destinati alle scuole primarie e secondarie per dare concreta attuazione alla Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. Quando Gianfranco Amato, 52 anni, avvocato di Varese, ha letto le linee guida che il governo intende perseguire nel triennio 2013-2015 sotto l'egida del Consiglio d'Europa, non credeva ai propri occhi. Non solo perché la gestione del progetto risulta affidata al Gruppo nazionale di lavoro Lgbt (acronimo di lesbiche, gay, bisessuali e transgender), «formato da 29 associazioni tutte e solo di quella sponda, come Arcigay, Arcilesbica e Movimento identità transessuale», ma anche perché ha scoperto che in Italia è stata creata a sua insaputa una forza speciale per mettere in riga gli omofobi: «Si chiama Oscad, cioè Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, ed è composto da polizia e carabinieri. La sigla ricorda l'Ovra fascista. Ormai siamo a uno zelo da far invidia al Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda di quel malefico genio dell'indottrinamento di Stato che fu Joseph Goebbels».

Ecco perché l'avvocato Amato ha notificato un atto di diffida stragiudiziale al Dipartimento delle Pari opportunità, all'Unar, al ministero dell'Istruzione e ai 122 Uffici scolastici regionali e provinciali. «Guai a loro se adotteranno atti o provvedimenti che diano seguito alla Strategia nazionale del governo. Quell'arbitrario documento dev'essere solo annullato». Il legale non ha agito a titolo personale, bensì come presidente dei Giuristi per la vita, un'associazione che ha sede a Roma. Ne fanno parte una quarantina di cultori delle scienze giuridiche, fra cui magistrati come Francesco Mario Agnoli, presidente aggiunto onorario della Cassazione, e Giacomo Rocchi, consigliere della prima sezione penale della medesima Corte suprema.
«Non c'interessa il dialogo sui massimi sistemi, siamo una task force operativa molto agguerrita», spiega Amato, sposato, tre figli, rappresentante per l'Italia di Advocates international e collaboratore dell'Alliance defense fund, formata da legali che si occupano di cause riguardanti la libertà religiosa e la bioetica. «Ci autofinanziamo per offrire patrocinio gratuito a docenti e medici nei guai con la giustizia per motivi di coscienza».

Le maestre finiscono in tribunale?
«Agli italiani è sfuggito che il 19 settembre la Camera ha approvato il disegno legislativo promosso da Ivan Scalfarotto, deputato del Pd, gay dichiarato. Presto andrà in aula al Senato e diventerà legge dello Stato. Quando ne ho illustrato i contenuti a un amico imprenditore e a sua moglie, non volevano crederci: “Tu esageri sempre”. Allora ho capito come si arrivò ai campi di sterminio: grazie all'ignoranza dei tedeschi. Tant'è che mi sono sentito in obbligo di scriverci un libro, Omofobia o eterofobia? Perché opporsi a una legge ingiusta e liberticida, edito da Fede & Cultura, che sta andando a ruba con il passaparola».
Legge liberticida?
«Hanno inventato l'emergenza omofobia per avviare una persecuzione contro chi non la pensa come loro. Il Pew research center di Washington, presieduto da Allan Murray, ex vicedirettore del Wall Street Journal, ha pubblicato uno studio mondiale sull'atteggiamento verso l'omosessualità. L'Italia è fra le 10 nazioni più amichevoli con i gay, per i quali il 74 per cento della popolazione non prova alcuna ostilità. Siamo appena un gradino sotto la civilissima Gran Bretagna. Ma poi, scusi, servono le statistiche? Puglia e Sicilia non hanno forse eletto due governatori omosessuali?».
Allora perché è stata varata la Strategia nazionale contro l'omofobia?
«Me lo dica lei. Il piano del governo prevede corsi di formazione obbligatoria sui diritti Lgbt non solo per docenti e alunni ma anche per bidelli e personale di segreteria. E che cosa vorrà dire l'impegno a “favorire l'empowerment delle persone Lgbt nelle scuole”? E il “diversity management per i docenti”? Lo chiedo ai cattolici che siedono nel governo, come Gabriele Toccafondi, sottosegretario all'Istruzione, e Maurizio Lupi e Mario Mauro, ministri ciellini».
A che serve l'Oscad?
«Già, a che serve una sorta di polizia speciale? A me risulta, proprio dai dati dell'Oscad, che dal 2010 a oggi siano pervenute appena 83 segnalazioni per offese, aggressioni, lesioni, danneggiamenti, minacce e suicidi relativi all'orientamento sessuale. Una media di 28 casi l'anno, 1 ogni 2 milioni di abitanti. E questa sarebbe un'emergenza nazionale?».
Stando agli opuscoli dell'Unar, gli insegnanti delle scuole sono tenuti a «non usare analogie che facciano riferimento a una prospettiva eteronormativa» giacché «tale punto di vista può tradursi nell'assunzione che un bambino da grande si innamorerà di una donna e la sposerà».
«Sposare una donna: inaudito! Aveva visto giusto Gilbert Chesterton: spade dovranno essere sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d'estate e che 2 più 2 fa 4. Siamo giunti a un livello tale di relativismo da far impazzire la ragione. Non si riconosce più la natura. È la teoria del gender: i ragazzi non sono maschi o femmine per un dato biologico, ma a seconda di come sentono di essere».
Insegnare che «maschio e femmina Dio li creò», come sta scritto nella Bibbia, diventerà reato?
«La strada è quella, tracciata dall'Unar nelle Linee guida per un'informazione rispettosa delle persone Lgbt, dove i credenti vengono biasimati perché descrivono “le unioni tra persone dello stesso sesso come una minaccia alla famiglia tradizionale, come contro natura e come sterili, infeconde”. Nei libretti destinati ai maestri, l'Unar denuncia che “il grado di religiosità” è “da tenere in considerazione nel delineare il ritratto di un individuo omofobo” e che “maggiore risulta il grado di cieca credenza nei precetti religiosi, maggiore sarà la probabilità che un individuo abbia un'attitudine omofoba”. Ed emette la condanna finale: “Per essere più chiari, vi è un modello omofobo di tipo religioso, che considera l'omosessualità un peccato”».
Perché la Presidenza del Consiglio ha affidato tutte le pubblicazioni dell'Unar all'Istituto A.T. Beck?
«È quello che stiamo cercando di scoprire. C'è stata una regolare gara d'appalto? Chi vi ha partecipato? Al vincitore quanti soldi sono andati? Quali competenze ha questo istituto? Perché il Dipartimento delle Pari opportunità ne ha sposato in toto le tesi come se fossero le uniche possibili? Si saranno accorti, a Palazzo Chigi, che nelle linee-guida per i licei viene assegnato il compitino di aritmetica antiomofobico di Rosa che compra tre lattine di tè con i suoi papà, copiato pari pari dal fascicolo per la scuola primaria? Non molto scientifico, come lavoro».
Di Antonella Montano, direttrice dell'Istituto A.T. Beck, che cosa può dirmi?
«Poco. Se non che il suo libro Mogli, amanti, madri lesbiche è stato presentato da Paola Concia, l'ex deputata del Pd firmataria di un progetto di legge contro l'omofobia bocciato dal Parlamento».
In compenso è passato quello del collega Scalfarotto.
«Testo inutile e pericoloso. Già l'articolo 3 della Costituzione sancisce che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso”. Non possono esservi cittadini più uguali di altri, come certi animali della Fattoria di George Orwell. Per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico s'introduce un reato senza definirne il presupposto. Che cos'è l'omofobia? Non esiste una definizione scientifica, né leggi o sentenze che lo stabiliscano. Poiché non è una malattia riconosciuta dall'Oms, come la claustrofobia o l'agorafobia, verrà lasciata alla libera interpretazione dei magistrati. Tipico degli Stati totalitari. Mi ricorda il reato di “attività antisocialista” nell'Urss: nessuno sapeva in che cosa consistesse, però ti faceva finire nei gulag».
Non starà davvero esagerando?
«In uno Stato liberale il cittadino sa preventivamente quali saranno le conseguenze dei suoi comportamenti. Il nostro diritto penale sanziona i fatti, non i motivi. Io rubo? Viene punito il furto. Che abbia rubato per fame - ecco un motivo - può servire al massimo per graduare la pena. Invece la legge Scalfarotto punisce i motivi. E crea una categoria privilegiata di soggetti che diventano meritevoli di tutela giuridica per il solo fatto di avere un certo orientamento sessuale».
Ho capito: la legge non le piace.
«Passato il principio secondo cui una categoria è stata discriminata, lo Stato dovrà dotarsi di sistemi riparativi e compensativi. È già successo con gli afroamericani negli Usa. Arriveremo alle quote viola, su calco di quelle rosa. Chi si dichiara gay avrà diritto a un posto di lavoro e a un alloggio. Non avendo il giudice strumenti per accertare l'omosessualità, basterà un'autocertificazione».
La legge Scalfarotto non lo prevede.
«La legge Scalfarotto non prevede nulla, qui sta l'inganno più subdolo. Punisce l'omofobia in base a un'altra legge, la Reale-Mancino, che fu promulgata per combattere l'ideologia nazifascista, il razzismo, l'antisemitismo. Con i gay parificati ai neri e agli ebrei, dire che un uomo non può sposare un altro uomo equivarrà a dire che va impedito il matrimonio fra l'uomo bianco e la donna nera».
Conseguenze penali?
«Terribili. Per una dichiarazione omofoba la legge mi punisce con 1 anno e 6 mesi di reclusione. Che diventano 4 anni se la faccio come associazione e addirittura 6 se ho una carica direttiva nella medesima. Con l'obbligo per lo Stato di procedere d'ufficio anche nel caso in cui il gay che ho offeso decidesse di perdonarmi o di ritirare la querela per evitare lo strepitus fori, cioè la pubblicità negativa».
Papa, vescovi e preti sono candidati alla galera, visto che il catechismo, al paragrafo 2.357, presenta le relazioni gay «come gravi depravazioni», dichiara che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati» e «contrari alla legge naturale» perché «precludono il dono della vita», decretando che «in nessun caso possono essere approvati».
«Sta già accadendo a tanti cristiani in giro per l'Europa. Tony Miano, 49 anni, statunitense, ex vicesceriffo della contea di Los Angeles che oggi fa il predicatore di strada, è stato arrestato lo scorso 1° luglio a Wimbledon, in Inghilterra, perché commentava davanti a un centro commerciale il capitolo 4 della prima Lettera ai Tessalonicesi di San Paolo, quella che invita ad astenersi dall'impudicizia. Ho letto il verbale dell'interrogatorio: allucinante, sembra un resoconto tratto dagli Acta Martyrum. E per fortuna che il poveretto non aveva osato proclamare in pubblico la prima Lettera ai Corinti, quella in cui San Paolo dice che “né effeminati, né sodomiti erediteranno il regno di Dio”».
Come presidente dei Giuristi per la vita, passerà 6 anni in cella anche lei.
«Se essere omofobo significa considerare l'omosessualità un peccato, ritenere che il sesso debba essere aperto alla trasmissione della vita, credere nei precetti della Chiesa, allora mi autodenuncio: dichiaro pubblicamente e con orgoglio ai funzionari dell'Unar di essere un omofobo. Mandino nel mio studio gli agenti dell'Oscad ad arrestarmi. Li aspetto».
(689. Continua)
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #13 il: Febbraio 16, 2014, 15:49:15 pm »
Prima si mette in piedi un sistema d'istruzione alternativo, meglio è.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Qualche nome - Ulrike Lunacek - I vostri figli studieranno questo?
« Risposta #14 il: Febbraio 16, 2014, 15:59:54 pm »
@Vicus

Le scuole cattoliche che pure hanno soldi e sostegno pure si adatteranno perchè il Papa attuale non ha il coraggio di opporsi al politicamente corretto e alle leggi liberticide. C'è da sperare nella Russia. Almeno per adesso si vede all'orizzonte solo lei come opposizione forte (altri stati non potrebbero opporsi pur volendo perchè non hanno il peso specifico dello stato russo).
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Gilbert Keith Chesterton