Autore Topic: Mutazione dell’ordine simbolico delle società occidentali  (Letto 950 volte)

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Offline maveryx

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Mutazione dell’ordine simbolico delle società occidentali
« il: Febbraio 22, 2013, 15:52:03 pm »
Questa mi sembra una interessante analisi del "nuovo che avanza" in politica e nella società.

http://antifeminist.altervista.org/opinioni/palin_grande_madre.htm
"Fuggi a vele spiegate, uomo felice, da ogni genere di cultura." Epicuro

Offline Vicus

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Re: Mutazione dell’ordine simbolico delle società occidentali
« Risposta #1 il: Febbraio 22, 2013, 22:01:43 pm »
Citazione
incredibile sicurezza nel formulare certezze sicuramente opinabili e nell’ evitare il dialogo.
il potere che rifiuta ogni esteriorità, diventa inglobante, castratore, fusionale.

Questo modo totalizzante di comunicare sopprime tutte le distinzioni tra interiore ed esteriore, tra privato e pubblico. Crea una relazione fusionale tra individuo e potere.

la negazione dei legami sociali e la neutralizzazione della coscienza.

Nessun spiraglio è lasciato alla negoziazione e niente è discusso con gli “alleati”, l’Altro per lei non esiste.

insiste sull’immagine e sul narcisismo.

Il dubbio non la tocca, lei è pronta a tutto. Lei è il tutto che si rivela in sé, una totale potenza non turbata dalla Legge.
Niente di nuovo, né originale: il prodotto antropologico di una cultura estremamente diffusa e pervasiva, che crea il tipo umano responsabile di PAS, lettere di avvocati a sorpresa e altre amenità che oggigiorno ci affliggono.
Queste donne, cui ben si adatta la definizione di Spose Meccaniche, si rappresentano l’uomo ideale come il loro alter-ego: un uomo-macchina perfettamente integrato in un ingranaggio sociale fusionale, che per loro è l'unico portatore di senso. Un uomo perfettamente efficiente e super-adattato, che non pone né si pone domande, segno di inettitudine e improduttività (“l’uomo impedito” delle femministe).
L’umanità del maschio, e dell’essere umano tout court, non è altro che un’anomalia da correggere: il ruolo dell’uomo è quello di semplice cinghia di trasmissione in famiglia degli input e dei modelli sociali di cui la moglie è la migliore interprete (su questo non sembrano esserci dubbi).
Non un compagno ma un assistente -in seconda- le cui manifestazioni di affetto sono tollerate nella misura in cui si situano nella sfera dell’intrattenimento e dello svago più che della relazione.
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2013, 22:17:25 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.