Autore Topic: Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa  (Letto 10345 volte)

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Offline Fazer

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #15 il: Gennaio 13, 2013, 22:29:25 pm »
Ma queste qua conoscono altri modi per manifestare? Ridicole.

Ridicole è dire poco.
E con tanto di scritta "shut up"  :doh:


Offline Giuseppe83

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #16 il: Gennaio 13, 2013, 22:30:11 pm »
mi sono sbagliato. soros finanzia le pussy riot. ecco perchè mi ero confuso.

Offline Ethans

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #17 il: Gennaio 13, 2013, 22:32:27 pm »
Ma queste qua conoscono altri modi per manifestare? Ridicole.

Oltre che ridicole le ho viste parecchio invasate. Chissà da dove gli proviene tutto quel fervore.

Offline Fazer

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #18 il: Gennaio 13, 2013, 22:33:20 pm »
Chissà da dove gli proviene tutto quel fervore.

Mancanza di cazzo... :D

Offline Ethans

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #19 il: Gennaio 13, 2013, 22:36:03 pm »

Offline vnd

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #20 il: Gennaio 14, 2013, 00:18:12 am »
Francamente oggi come oggi avete mai conosciuto delle persone che fossero più dittatoriali delle femministe ?
Loro non vogliono solo leggi che le favoriscono ma , vogliono fare come la polizia del pensiero . Ti vogliono entrare nel cervello e dire cosa tu devi dire , fare e pensare e guai se osi ribellarti . Hanno un pò la stessa psicosi di Stalin solo che in questo caso è una psicosi collettiva .
Chiunque semplicemente dice che non è d'accordo con loro viene sistematicamente insultato , diffamato e perseguitato .
A questo punto i rossi che non sono d'accordo con il Papa perchè non vanno a protestare sotto Piazza San Pietro forse che sono più tolleranti di loro ?
Stanno facendo le prove generali di regime volte all'instaurazione qui in Occidente della dittatura femminista .

Dittatoriali?
Avrei usato un termine diverso, il loro: fashion fascism.
http://www.lanostratv.it/programmi-tv/chiambretti-sunday-show-la-finanza-in-studio-per-le-femen-arresto-in-diretta/

Censura, olio di ricino, manganello sull'avversario...
Se non altro queste non rompono bottiglie, non versano vernici ma fan veder le tette....
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Offline vnd

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #21 il: Gennaio 14, 2013, 00:21:23 am »
Quale scemo gli passa i soldi per farsi tutti questi viaggi? E poi, se sono di stati diversi, come fanno a coordinarsi? Non lavorano? Hanno 23 e 25 anni, chi le ha istruite?

Domanda interessante.
Domani indago.
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Offline fabriziopiludu

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #22 il: Gennaio 14, 2013, 00:22:11 am »



 Ci ho più tette io!

 

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #23 il: Gennaio 14, 2013, 00:25:55 am »
Domanda interessante.
Domani indago.

http://www.corrierenazionale.it/home/esteri/2012/09/26/news/74431-Femen-troppe-ombre-dietro-al-movimento

Kiev - Il medium è il messaggio scriveva il celebre semiologo canadese Marshall McLuhan alla fine degli anni ’60, sottolineando come talvolta il mezzo utilizzato per veicolare una comunicazione finisce per costituire il messaggio stesso. Non sappiamo se Rocco Siffredi abbia mai letto McLuhan, eppure il pornoattore è stato finora l’unico in Italia ad affermare davanti alle telecamere di Piero Chiambretti la scarsa credibilità della protesta del collettivo ucraino Femen, apparentemente impegnato a combattere la prostituzione nel proprio paese. E lo ha fatto sulla base di una considerazione semplice quanto difficilmente confutabile. Come fanno ragazze belle e giovani che protestano a seno nudo a risultare credibili nella loro azione di denuncia? Forse ha aggiunto Siffredi – facendo irritare le femministe di casa nostra – le ragazze di Femen sono loro stesse delle prostitute. Posta in questi termini la questione è sicuramente semplicistica, ma al pornoattore va riconosciuto il merito di avere sollevato qualche legittimo dubbio sull’autenticità di Femen.
Non altrettanto perspicaci sono apparsi gli inviati televisivi che si sono occupati di Femen e dell’Ucraina in occasione degli Europei di calcio ospitati da Polonia e Ucraina. Quest’ultima è stata dipinta un po’ da tutti i media – ad eccezione di alcuni programmi radio in cui c’è stato spazio per l’approfondimento – come una nazione in cui si sterminano i cani randagi e in cui Femen è attiva nel combattere la prostituzione. Purtroppo le notizie delle ultime settimane hanno smentito questi due luoghi comuni. È stato accertato ex post che la maggioranza delle immagini circolate sui giornali e su internet, relative alle stragi di cani in Ucraina, erano tratte da fotogrammi scattati in Cina e in Romania. Il che tende a ridurre, se non a mettere interamente in discussione, la portata di queste stragi.
Ma veniamo a Femen. Le rivelazioni della settimana scorsa provenienti da Kiev confermano qualcosa che era facilmente intuibile, ossia che le giovani ragazze non sono affatto delle attiviste disinteressate, ma percepiscono un regolare stipendio per la loro attività. A ben vedere non potrebbe essere altrimenti. Chi conosce la realtà ucraina sa che per una giovane donna senza lavoro e senza un ingente conto bancario è praticamente impossibile ricevere il visto per l’Europa, mentre le componenti di Femen, analogamente ai dirigenti di importanti aziende ucraine, hanno una sorta di open visaDaryna Chyzh, una giornalista del canale “1+1” che è riuscita a intrufolarsi all’interno del movimento in occasione dell’azione anti-islamica tenutasi a Parigi – la giovane giornalista ha partecipato alle loro azioni in topless dopo settimane di addestramento in cui tra le altre cose le è stato insegnato come mostrare il suo seno davanti a una telecamera – ha svelato in diretta televisiva, nel programma d’inchiesta “Groshi”, qualche interessante retroscena.

Ogni attivista percepirebbe 1000 euro al mese, i dipendenti della sede di Kiev, da dove si coordinano le varie iniziative, riceverebbero stipendi pari a 2500 euro mensili. L’affitto dell’ufficio nella capitale ammonterebbe invece a 2000 euro al mese. Il costo della spedizione parigina, pari a 1000 euro al giorno per dimostrante, dice di un’organizzazione che può beneficiare di regolari e cospicui finanziamenti.

La Chyzh, che ha visto più volte la leader del movimento, Aleksandra Shevchenko, in compagnia dei miliardari tedeschi Helmut Geier e Beate Schober e del businessman americano Jed Sunden, sospetta siano proprio costoro i principali sponsor di Femen.

Questa ipotesi, ancora tutta da dimostrare, ha già infiammato la penna dei tanti sostenitori delle teorie dei complotti. L’Occidente starebbe secondo costoro cospirando contro l’Ucraina e contro il Cremlino che sostiene il Presidente Yanukovych. Nonostante la Shevchenko, leader del movimento, dichiari di essere sotto osservazione da parte dei servizi segreti ucraini, finora le dimostrazioni di Femen non hanno per nulla impensierito Yanukovych e il suo entourage.
Anzi si potrebbe sottolineare che paradossalmente siano state funzionali al consolidamento di un regime sempre più autocratico. L’attenzione mediatica rivolta a Femen ha infatti posto in secondo piano i veri problemi del paese quali le gravi violazioni di diritti civili, gli attacchi alla libertà di stampa e i processi politici in cui sono stati condannati due esponenti di spicco dell’opposizione: l’ex premier Yulia Tymoshenko e l’ex ministro degli interni Yuri Lutsenko. Interessante spendere due parole anche sull’episodio avvenuto a Kiev un mese fa, quando, per manifestare solidarietà alle Pussy Riot, due rappresentanti di Femen a seno nudo e armate di motosega hanno distrutto una croce greco-cattolica eretta nei giorni della Rivoluzione Arancione per ricordare le vittime della Ceka, la terribile polizia stalinista. Questo inquietante episodio pone diversi interrogativi. Come mai in un paese come l’Ucraina attuale, in cui si rischia di finire in galera solo perché si scrivono cose sgradite al Partito del Presidente, le due attiviste non sono state neppure sottoposte a un fermo di polizia? Se davvero Femen voleva essere solidale con le Pussy Riot, perché non prendere di mira un simbolo della Chiesa Ortodossa Patriarcato di Mosca accusata dalle rocker moscovite di essere collusa con il regime di Putin? L’obiettivo scelto è stato invece un simbolo religioso-politico che ricorda le vittime dello stalinismo, innalzato nei giorni in cui migliaia di cittadini cercavano di affrancarsi dal giogo moscovita e dal regime corrotto di Kuchma con la Rivoluzione Arancione.

Al momento l’unica cosa certa è che Femen è un movimento che dispone di ingenti risorse finanziarie e che ha deciso di ampliare il suo raggio di azione. Dopo l’apertura di una nuova sede a Parigi seguiranno quelle di New York, Montreal, San Paolo, e forse Tel Aviv.

Perfetto.
A Tel Aviv chiuderanno...
Col cazzo che avranno il coraggio di fare le pagliacce al muro del pianto.
Vero Lucia?
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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #24 il: Gennaio 14, 2013, 00:40:03 am »
http://italian.ruvr.ru/2012_09_22/FEMEN-rivelazioni-veramente-scandalose/

Una giornalista di un canale televisivo ucraino è riuscita ad infiltrarsi nel controverso movimento femminista FEMEN.

La ragazza è entrata a far parte dell'organizzazione, dichiarandosi convinta sostenitrice delle loro idee e partecipava personalmente alle azioni di protesta in topless, registrando il tutto con una telecamera nascosta. Si è scoperto che dietro gli ideali di emancipazione femminile in realtà ci sono finanziatori dell’Europa e degli Stati Uniti.

Per smascherare FEMEN la giovane giornalista si è dovuta “sacrificare” partecipando alle loro azioni in topless. Per settimane era stata addestrata per come tenere un comportamento aggressivo e come attrarre l'attenzione dei giornalisti fingendo di essere una vittima innocente del “sistema sessista”. Cosa più importante le è stato insegnato come mostrare davanti la telecamera il suo seno.

Il debutto in topless della giornalista è avvenuto a Parigi dove FEMEN aveva recentemente aperto un nuovo ufficio di rappresentanza. Alcune attiviste hanno organizzato una manifestazione nel loro stile mostrando il seno davanti il centro culturale islamico parigino. La giornalista era terrorizzata, respirava l’odio della gente che sentiva derisa la propria fede:

L'azione dimostrativa si sta svolgendo presso un centro culturale islamico e riteniamo che la folla sia pronta ad assalirci, ci salvano solo le telecamere dei giornalisti.

Il viaggio a Parigi è stato pagato direttamente dal movimento FEMEN alla giornalista. I biglietti d’aereo, le camere d'albergo, il taxi e i pasti erano stati quantificati in 1.000 euro al giorno, a parte ma sempre a “costo zero” le spese per gli estetisti e la cosmetica.

Inoltre si è scoperto che le attiviste di FEMEN sono pagate almeno un migliaio di dollari al mese, quasi tre volte il salario medio ucraino. Inoltre il personale a Kiev guadagna circa 2.000 dollari al mese mentre quello della sede parigina diverse migliaia di euro al mese.

Chi così generosamente finanzia questo movimento e quale sia lo sponsor che pubblicizzano le ragazze mostrando il loro seno, rimane avvolto nella nebbia, come si suol dire “mistero della fede”. Si possono solo fare delle ipotesi. La giornalista suggerisce che alcune note persone si sono incontrate con le leader del movimento. Si tratta del miliardario tedesco Helmut Geier, l’imprenditrice tedesca Beate Schober e l’uomo d'affari americano Jed Sunden.

L’ultimo sponsor delle FEMEN forse è Wikipedia.
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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #25 il: Gennaio 14, 2013, 00:53:50 am »
http://www.zoominfo.com/#!search/profile/person?personId=11201127&targetid=profile

Jed Sunden

Jed Sunden, the publisher of the Kyiv Post, an English-language newspaper in Ukraine, is mentioned as one of the main supporters of the group.
by Jed Sunden, ...
www.kyivpost.com, 5 Oct 2007 [cached]
by Jed Sunden, Publisher
...
Jed Sunden is majority owner of KP Media, which publishes the Kyiv Post.
Dragon Capital — Excellence. Insight. Proficiency.
www.dragon-capital.com [cached]
Jed Sunden, the founder and head of KP Media, said that 7 percent of the company's shares will also be given to company employees. Sunden said the IPO should allow the company to raise around $11 million for business development and new projects.
In March 2006, KP Media successfully sold bonds to a group of Western European investors.
"With the funds raised from that bond issue, we were able to publish the 15 Minutes newspaper," said Sunden, adding that the company plans to launch several new Internet projects and print publications in the near future.
...
KP Media was founded in 1995 by Jed Sunden, a U.S. citizen who has lived in Ukraine for over 12 years.
In 2008, when topless protests were ...
www.kyivpost.com, 17 Mar 2010 [cached]
In 2008, when topless protests were a novelty in Ukraine, Hutsol got a call from publisher Jed Sunden, the owner of KP Media.
...
"Jed was the very first influential person who noticed us, helped us with all the resources he had, gave use some useful advice, generously donated and said we were special. Jed was the very first person who helped us in organization's promotion and creation of our website. We used to call him a 'Femen Post' [a play off of the Kyiv Post newspaper, which Sunden sold last year]," Hutsol said.
...
Sunden acknowledged he is more than a fan of Femen.
"I confirm that I do give money to Femen," Sunden said.
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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #26 il: Gennaio 14, 2013, 01:05:12 am »
2. Helmut Geier alias DJ Inferno

http://www.spiegel.de/unispiegel/wunderbar/ukrainische-studentinnen-mit-krawall-gegen-sextourismus-a-639108.html

http://translate.google.it/translate?sl=de&tl=it&js=n&prev=_t&hl=it&ie=UTF-8&eotf=1&u=http%3A%2F%2Fwww.spiegel.de%2Funispiegel%2Fwunderbar%2Fukrainische-studentinnen-mit-krawall-gegen-sextourismus-a-639108.html

Femen ha ricevuto il sostegno della Germania di recente da Helmut Geier alias DJ Inferno.

http://it.wikipedia.org/wiki/DJ_Hell


DJ Hell, nome d'arte di Helmut Josef Geier (Altenmarkt an der Alz, 6 settembre 1962), è un disc-jockey tedesco.

...

È promotore e finanziatore del movimento di protesta ucraino FEMEN.
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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #27 il: Gennaio 14, 2013, 01:12:30 am »
3. Beate Schober

http://translate.google.it/translate?sl=de&tl=it&js=n&prev=_t&hl=it&ie=UTF-8&eotf=1&u=http%3A%2F%2Fwww.luebbe.de%2FPersonen%2FDetails%2FBeate%2BSchober

Nato nel 1966 a Bayreuth, ha lavorato come segretaria bilingue a Norimberga. Nel 1993 si sposò con l'illustratore Michael Schober, erano i figli di Henry (1995) e Paolo (1998). Traduttore e scrittore, ha pubblicato tre libri per bambini.
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Offline Stendardo

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #28 il: Gennaio 14, 2013, 01:44:02 am »
Questo conferma che ci sono miliardari occidentali che finanziano il femminismo e le femministe...

E come mai gli danno tutti sti soldi...? Con quale scopo...?:hmm:

E poi domanda che mi interessa particolarmente , in Italia ci sono movimenti femministi che percepiscono soldi pubblici dalle tasse di noi cittadini ? E che pro...? Vengono finanziate anche da privati...?  :hmm:
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Le lesbiche si spogliano in piazza San Pietro davanti al papa
« Risposta #29 il: Gennaio 14, 2013, 07:00:56 am »

E poi domanda che mi interessa particolarmente , in Italia ci sono movimenti femministi che percepiscono soldi pubblici dalle tasse di noi cittadini ? E che pro...? Vengono finanziate anche da privati...?  :hmm:

Ogni associazione locale con uno statuto percepisce sovvenzioni da parte di comuni, regioni e province.
Anche le associazioni femministe. Alle quali vanno spesso  aggiunte le spese di affitto per la sede, la manutenzione, l'arredo e il riscaldamento.

Questo nasconde un mercato che va a finanziare le lobby che fanno pressioni affinché queste sovvenzioni vengano elargite (mafia e, purtroppo, massoneria).
Es. Io ti faccio avere la sovvenzione, tu mi dai il 15%.

TU paghi mantieni questo meccanismo criminale con le tasse e, soprattutto, con l'IMU (ICI).

Telefono rosa, si becca una paccata di soldi  da regione e provincia.
Ogni volta che il rubinetto sembra accennare a chiudersi, le furbastre inondano di email con dati taroccati su violenza domestica e violenza sulle donne le sedi dei giornali.
Per non parlare dell'invenzione del femminicidio.

Il meccanismo è.... inviare dei dati, o pubblicazioni, con la scritta NO COPTRIGHT (che, per sfottò metto spesso anche io). E allora il giornalista a corto di idee, pubblica l'articolo.
Funziona sempre.
Questo comporta il fatto che i soldi che dovrebbero servire a prevenire infortuni e morti bianche, sono deviate alle femministe, condannando a morte altri innocenti in un rapporto dieci volte maggiore dei millantati femminicidi.
IL FEMMINISMO UCCIDE!

Le associazioni  femministe, inoltre, percepiscono donazioni e lasciti, come un tempo accadeva per la chiesa (grazie alla propaganda su laicismo e neoateismo, da non confondersi con la laicità e l'aiteismo in buona fede).

http://www.senonoraquando.eu/?page_id=5108

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/06/22/su-fas-webline-il-servizio-di-badante-virtuale/

Terragni, Zanardo, Ravera e altre compagne di merende, oltre a farsi i cazzi loro, ad esempio andando nelle scuole a fare propaganda antimaschile a spese nostre, lavorando per delle testate, sono finanziate in buona parte dal finanziamento pubblico alle testate giornalistiche (corriere, Ilfatto quotidiano, ecc.).

Noi pagniamo le femministe per essere discriminati e insultati.
AFFANCULO!

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