Autore Topic: L'interpretazione femminista  (Letto 1171 volte)

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L'interpretazione femminista
« il: Giugno 21, 2012, 04:00:27 am »
Sto provando a disintossicarmi un po' dal delirio femminista perché se ogni giorno leggo le loro minchiate rischio di diventare misogino -ecco perché scrivo e leggo pochissimo- ma, mio malgrado, ogni tanto su Internet becco la frustrata di turno a cui a volte rispondo.

Come da titolo, le femministe, da quel che ho notato, non smentiscono affatto ciò che diciamo noi, ma semplicemente danno al tutto la propria interpretazione personale. In pratica, sono delle talebane che mandano a farsi fottere logica, realtà e diritti umani.

Per esempio, loro stesse ammettono che la storiella della donna discriminata da sempre è una balla, quindi riscoscono ciò che hanno fatto gli uomini per le donne e, più in generale, la realtà: nessuna nega che tanti uomini sono morti per agevolare le donne, soprattutto in quel periodo in cui la società, a causa della mancanza di tecnologia (e infatti di questo argomento ne parlano pure loro), ostacolava il sesso femminile. Il problema però è che, secondo il loro punto di vista, crepare sul Titanic per salvare donne e bambini è maschilista perché si pone la femmina in una posizione subordinata. Non a caso si lamentano pure dei racconti della Disney in cui il principe salva la principessa, dimenticandosi però che questo è ciò che avviene nella vita reale, anche se loro vorrebbero proporci come modello la donna emancipata, fortissima e indipendente che però esiste solo nei sogni delle cozze.

Sarebbe una presa per il culo epica creare personaggi femminili fortissimi che salvano o pestano tutto e tutti quando nella vita reale le donne, su richiesta femminista, vengono tutelate come delle minorate mentali. Altro che donne emancipate, li murtacci vostra, manco i disabili vengono tutelati in questa maniera. Un po' come i bulletti che vogliono apparire forti per nascondere la propria debolezza. E la cosa divertente è che pure le ministre femministe di Zapatero si sono lamentate di queste favole: loro che hanno creato una marea di leggi per tutelare le donne dai mostri cattivi. Dov'è la coerenza?

Morale della favola: io rischio di crepare per salvare la vita ad una donna e sono maschilista. Le femministe mica si comportano così con gli uomini, anzi, se potessero li farebbero crepare tutti. Per non parlare poi di tutti i gesti carini dell'uomo nei confronti della donna. Insomma, pure fare lo zerbino è maschilista per loro. Non è una battuta, ma su Fb uno di quei zerbini che sogna di fare da schiavo alle donne è stato preso per un maschilista perché, secondo loro, vuole solo eccitarsi.

Ma passiamo al presente ed è su questo punto che mi concentrerei, anche perché basterebbe ciò per smentire tutte le balle femministe, a prescindere dall'epoca in cui viviamo. Le donne sono discriminate. Questa ormai è una sentenza indiscutibile. Chi osa discuterla passa per una sorta di complottista maschilista.

Se non erro, parità non significa  "donne al potere a tutti i costi, pur non meritandolo, o, più in generale, realizzazione di qualsiasi delirio misandrico delle femministe", ma "pari diritti, doveri e opportunità per uomini e donne", Allo stesso tempo discriminazione significa che esistono delle leggi che ostacolano le donne. Non fallimento femminile... fine. I diritti umani parlano chiaro: tutti devono essere trattati allo stesso modo. Le donne sarebbero discriminate qualora esistessero delle leggi maschiliste che le ostacolano sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Esistono queste leggi? NO. Anzi, esistono le famose discriminazioni positive (chiara violazione dei diritti umani) e, casualmente, loro stesse non negano ciò, ma ovviamente danno al tutto la loro personale (misandrica) interpretazione.

Le donne al potere o in qualsiasi altro settore sono in minoranza: maschilismo. Invertendo i ruoli: le donne sono superiori e hanno superato i maschietti (cit). Per farla breve, si parla di un evento favoloso con l'auspicio che a breve ogni settore prenda questa piega.

Un uomo è più bravo di una donna: maschilismo. Una donna è più brava di un uomo: vedi sopra. E meno male che, secondo un famoso luogo comune femminista, sarebbero gli uomini a non accettare che una donna possa essere più brava di lui. Curioso, il femminismo si basa proprio sull'invidia e sulla non accettazione dei valori maschili. Dicono pure che gli uomini temono le donne forti ma sono loro a voler sottomettere il maschio, cercando di soffocare la sua mascolinità. Paura dell'uomo forte? Un uomo, se una donna è più brava di lui, lo accetta tranquillamente. Nessun uomo romperebbe le balle se la casualità avesse fatto si che la maggior parte del potere fosse in mano femminile. Non è una gara maschietti vs femminucce.

Una donna, nel patetico tentativo di imitare gli uomini, fallisce: maschilismo.

Un uomo dice "bah": maschilista. A parti invertite, tutto ok. Idem per la violenza. Ecc ecc.

Dunque, la sentenza è questa. Le donne sono discriminate perché...

1) al potere, in tanti settori (soprattutto quelli scientifici), ecc ecc sono in minoranza.

2) e vogliamo parlare delle povere donne incinte discriminate?

3) qualsiasi fallimento femminil-femminista

4) violenza sulle donne (punita più di qualsiasi altro reato, senza bisogno di prove, senza dimenticarci che tutti subiscono violenza, donne incluse, non essendo esseri speciali, poi se qualcuno fa distinzioni di sesso non è colpa mia). Pure i bambini sono discriminati dalle donne viste le statistiche, allora...

5) immagine femminile sui media (questa nemmeno la commento, basterebbe andarsi a cercare su Google "male-bashing").

Prendendo in esame il vero significato di parità e discriminazione, come riconoscono la stesse femministe non esiste una, ripeto, UNA, legge maschilista, ma anzi, esistono le famose discriminazioni positive (termine inventato dalle femministe). Quindi mi chiedo? Chi e cosa discriminerebbe le donne? Evidentemente in questo caso entra in gioco il paranormale: le donne sono più brave, intelligenti, insomma superiori, hanno una marea di aiutini sessisti eppure, nonostante ciò, le cose non cambiano affatto, anzi... Mistero :ohmy:

E la storia della maternità spiega tutto. Le donne vorrebbero imitare l'uomo e, più in generale, sfidare la natura. La natura però non si può sfidare e si ribella, dato che tutti hanno dei limiti. Colpevoli: uomini. Soluzione: tagliare le gambe agli uomini per nascondere i limiti femminili. Ruolo maschile in questa vicenda: spettatore disinteressato che quindi non discrimina nessuno. Per intenderci, è come se gli uomini provassero ad allattare un bambino. Non ci riescono e danno la colpa al femminismo, imponendo alle donne di non allattare per non farli rosicare. Un po' come la storia della pipì in Svezia. Chi è che discrimina le donne incinte? Nessuno, ah si, la natura.

Pure la storia del potere in parte spiegherebbe molto: loro stesse ammettono che le donne spesso preferiscono votare gli uomini, quindi quale sarebbe la discriminazione? E' democrazia, quindi nessuna, ma loro la trovano lo stesso e non a caso ecco che sbuca fuori il trucchetto per costringere gli elettori a votare una donna.
 
Per fare un paragone calcistico: loro vogliono sfidarci a calcio, perdono 10-0 a causa della diversa struttura fisica e danno la colpa al maschilismo. Comprano l'arbitro e perdono ugualmente. Si dopano, idem. Fanno di tutto e non cambia niente. E danno la colpa al maschilismo. Per loro è impensabile accettare la sconfitta che in questo caso sarebbe la casualità, la differenza tra i sessi, ecc ecc visto che nessuno è superiore all'altro.

Insomma, il problema non è la disinformazione visto che pure un bambino sa che non esistono leggi maschiliste che discriminano le donne ma l'interpretazione che si da a determinate cose. Ormai è una sfida tra logica (e diritti umani) e mentalità misandrica e talebana delle femministe.

Nel caso specifico, tutti sono d'accordo sul fatto che non esistano leggi contro le donne ma che addirittura ne esistano diverse contro gli uomini, appunto. Problema risolto? No: ciò non toglie che le donne siano discriminate perché per loro parità significa, appunto, girl power. Non pari diritti e opportunità per uomini e donne. Fine. Il problema non è "le donne non hanno la stesse opportunità degli uomini", ma"le donne sono meno degli uomini", pur riconoscendo che sono agevolate da alcune leggi femministe. Non a caso, quando fanno le classifiche dei paesi più paritari del Mondo, si basano solo sul numero di donne in politica, per esempio. Non sulle opportunità delle donne e degli uomini. Paradossalmente un paese in cui le donne vengono chiuse nei campi di concentramento -non esiste- ma che ha il 50% di quote rosa in Parlamento è più paritario dell'Italia, secondo loro. Quindi non abbiamo alternative: o si crea un Mondo dominato totalmente dalle donne e, più in generale, si da sempre ragione alle donne, o è maschilismo. Un po' come quando si discute: loro ti insultano e ovviamente non negano ciò, ma tutto va bene. Tu rispondi e sei maschilista. La famosa parolina magica: maschilista/maschilismo.

Ormai la via di mezzo, ossia la parità è andata a farsi fottere.

O Ginarchia. O maschilismo. Fallimento femminile: discriminazione dei maschilisti. Discriminare gli uomini: parità dei sessi. Hanno cambiato il significato delle cose, praticamente.

Quindi, secondo me, il problema non è dimostrare ciò che sanno tutti riportando fatti di cronaca, ma far ragionare le persone ancora recuperabili che ormai considerano normale e divertente che un uomo venga ucciso dalla moglie. Non parliamo di gente che non sa che esistono le discriminazioni positive. Le femministe, vabbé, sono un caso disperato. E' come cercare di far ragionare quei tifosi di calcio fanatici che ogni volta che perdono danno la colpa agli arbitri per poi esultare quando vincono con un rigore inesistente. Sono delle talebane.

A tal proposito, messaggio alle femministe. Io aspetto con ansia -se qualche femminista sta leggendo mi contatti- le prove in grado di dimostrare che viviamo in una società maschilista. Parità significa pari diritti e opportunità per tutti, non donne al potere a tutti i costi. Discriminazione significa essere ostacolate da norme maschiliste, non fallimento femminile. Se voi, care amiche femministe, mi dimostrerete che le donne non hanno le stesse opportunità degli uomini, prendendo in considerazione il vero significato di "parità" e "discriminazione", giuro sulla mia vita che scenderò in piazza a lottare per voi. Ma prima voglio le prove. Dire che le donne sono discriminate senza portare le prove e, peggio ancora, riconoscendo che sono agevolate -inutilmente- da ciò che voi stesse chiamate discriminazioni positive, è roba da complottiste che giustificano i propri fallimenti dando la colpa agli altri. In questo caso, come dico sempre scherzando, al NWM (Nuovo Ordine Maschilista). Insomma, o prove o silenzio. Per ora le uniche risposte che ho avuto sono state tutte uguali:

"Maschilista misogino stronzo cretino odi le donne sfigato tua mamma è una donna cacca pupù bla bla bla", ma io sono fiducioso e aspetto con ansia una femminista che abbia più di un neurone ma soprattutto le prove.

Per ora le prove dicono che voi siete delle frustrate con l'invidia del pene che vogliono imitare gli uomini e che, nonostante siate agevolate da una marea di provvidimenti femministi, continuate a rosicare a causa dei risultati penosi che avete raggiunto, motivo per cui odiate a morte gli uomini e li insultate dalla mattina alla sera. E che io godo, mentre voi sarete costrette a mangiarvi il fegato in eterno dato che l'unica soluzione per realizzare i vostri deliri è un bel golpe femminista in cui si tolgono tutti i diritti ai maschi e si impongono quote rosa al 100%. La natura è più forte di tutto e di tutti perché ripeto, parità significa pari trattamento per tutti. Non discriminare gli uomini per tutelare le donne: questo è sessismo. E voi siete sessiste, oltre che fanatiche e rosicone.

Conclusione: le pazze complottiste siete voi che motivate le vostre teorie gridando al complotto, non gli antifemministi che portano le prove :cool: Una volta rispettate certe regole (pari trattamento per tutti) non avete più diritto di parlare. Si, gli uomini al potere sono più delle donne, ecc ecc ma questa si chiama meritocrazia. Nessuno li aiuta, ma anzi, questi poveracci devono pure lottare contro le discriminazioni positive. Meritocrazia, capito? Termine a voi sconosciuto, nonostante ne abusiate spesso dato che, partendo alla pari, almeno la metà delle donne al potere tornerebbero a casa per lasciar spazio a uomini più capaci. Uomini che stanno al potere per il fatto di essere maschi? ZERO. Donne che stanno al potere per il fatto di essere femmine? Almeno la metà, cosa ammessa anche da tantissime femministe, tanto per cambiare, solo che loro considerano il tutto una cosa positiva, paritaria e onorevole :doh: Ma tant'é, le donne sono discriminate e pure più brave. Mmm, avete paura di partire alla pari? 

No prove, no party :drinks:
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo: