Autore Topic: Articolo misandrico:donne e tecnologia!  (Letto 1375 volte)

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Articolo misandrico:donne e tecnologia!
« il: Aprile 09, 2012, 16:14:07 pm »
 
Le italiane sono le “più digitali” d’Europa: è questo il modo in cui riusciamo a "fare rete" ?

Fino al 30 maggio una maratona digitale con 130 interviste, dibattiti, statistiche, mostre, corsi tutta "alfemminile"
Donne&Tecnologia
L’alleanza è vincente?
di Giovanna Pezzuoli
Tags: fare rete, il tempo della partecipazione, nuovi media, strumenti per contare, tecnologia

Il “mondo nuovo sarà migliore”: la certezza traspare dalle voci di donne molto diverse tra loro in un intreccio di storie che guardano al futuro. C’è l’imprenditrice Marina Salomon, 4 figli maschi e una femmina in affido (“le ragazze sono più abituate a lottare, a medio-lungo termine avremo grandi cambiamenti”) che racconta senza filtri un percorso dove “ho imparato tutto sulla mia pelle”: la prima azienda fondata a 23 anni, gli eccessi di durezza e di rigore con se stessa e con gli altri, e poi il lungo scontro con i genitori… Infine, il successo di imprese più che raddoppiate. E c’è la pubblicitaria Anna Maria Testa che sottolinea quell’epocale (e ignorato) sorpasso del 1993, quando per la prima volta la percentuale di donne laureate superò la controparte maschile, e assicura:

    “Oggi le donne possiedono strumenti che non hanno mai avuto per esserci e contare, nel giro di 20 anni tutto cambierà”.

Sono soltanto due delle numerose testimonianze che si possono ascoltare sulla piattaforma online web@alfemminile.it, una kermesse digitale con oltre 130 interviste, e poi dibattiti, informazioni, statistiche, ricerche, mostre, corsi, dedicata a tutte le donne che possono collegarsi al sito o accedere al canale “MSN” Donne di Msn.it (200mila contatti è stato il record del 2011).

Dopo aver debuttato il 30 marzo, la maratona digitale continuerà fino al 30 maggio, con ogni giorno nuovi contributi.

La “partecipazione” delle donne in questo secolo XXI, che il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha auspicato sia ricordato come “Partecipation Age”, è il tema-chiave dell’evento, promosso da futuro@alfemminile – il progetto di responsabilità sociale di Microsoft e Cluster Reply – che festeggia cinque anni di vita. E all’insegna della partecipazione siamo state coinvolte anche noi, giornaliste della 27 Ora, primo blog del Corriere del Sera a più voci.

Condividere l’evento è facile: per la prima volta l’interazione è possibile con l’hashtag per twitter #Partecipaanchetu. Tra le altre novità, “il tuo lavoro alle tue condizioni” per sostenere le donne nel difficile equilibrio tra vita privata e lavoro e ”Punti di vista”, un format con ospiti in studio che approfondiranno temi quali “Come partecipare attivamente alla costruzione della propria carriera”.

    Un invito dunque a sfondare il famoso “tetto di cristallo”.

“Il limite contro cui ci scontriamo noi donne – dice Marina Salomon che crede nella formula “azioniste e socie” – non sta solo nelle leggi, nella difficoltà di conciliare casa e lavoro, sta nel fatto che non si ci stimiamo abbastanza, troppi tormentoni, troppe autoanalisi, troppa ideologia”.

Le fa eco la parlamentare Emma Bonino, vice presidente al Senato: ”Ci sono energie straordinarie ma manca una consapevolezza collettiva della forza che potremmo avere. Se vogliamo essere davvero protagoniste, dobbiamo combattere, ma non vedo questa spinta e me ne rammarico”.

    E voi che cosa pensate?

    Qual è il vero ostacolo a una maggiore rappresentanza delle donne nella vita pubblica?

    C’entra la mancanza di autostima?

Le statistiche squadernate da Web@alfemmnile.it raccontano una situazione in chiaroscuro che attraversa le 10 aree tematiche indagate, dalla comunicazione alla politica, dal lavoro alla famiglia o alla tecnologia. Qualche esempio? Prendiamo i media: l’immagine della donna è polarizzata tra mondo dello spettacolo e della moda (31,5%) e cronaca nera (26%), mentre le notizie più raramente toccano la sfera politica (4,8%), la realizzazione professionale (2%) e l’impegno nella cultura (6,6%). E se è vero che il 58% dei Tg sono condotti da donne, nei vertici dei network le posizioni manageriali restano saldamente nelle mani degli uomini (73%).

Luci e ombre anche nel mondo del lavoro, con un tasso di occupazione per le donne pari al 46,4%: crescono le imprese al femminile (7mila in più nel 2011) ma crollano le assunzioni di madri lavoratrici (diminuite di un quinto in un anno). Il fatto è che il 71,9% delle ore dedicate al “lavoro familiare”, attività “invisibile” e non retribuita, è ancora a carico delle donne. “Non siamo un Paese normale” esclama la ministra Elsa Fornero. Discutiamo troppo di donne ma facciamo troppo poco per loro che restano il segmento debole del mercato.

    Siete d’accordo: l’eccesso di enfasi sulla questione femminile alla fine diventa controproducente?

Di fatto le donne italiane sono le “più digitali” d’Europa (il 45% trascorre 77 minuti al giorno on line), mentre nel 2012 ci sono oltre 6 milioni di “internaute” attive, ovvero un quinto della popolazione femminile.

E la politica? Nel nostro Parlamento solo il 20% dei seggi sono occupati da donne (la media europea è del 35%, in Ruanda i seggi “rosa” sono 45 su 80!). Osserva Linda Lanzillotta, parlamentare del Gruppo misto-Api:

    “La mera cooptazione non basta, servono sempre più meccanismi meritocratici per l’accesso delle donne alla politica e per cambiarne la qualità”.

Creare community, scambiarsi opinioni ed esperienze:

è la scommessa di questo evento digitale perché, come dice Maria Pia Ammirati, presidente della Commissione Pari Opportunità della Rai, il futuro si gioca sulla capacità di fare aggregazione e quindi pressione “sfondando” su tematiche trattate da decenni ma mai davvero superate. Ed ecco i racconti delle donne impegnate nelle associazioni, da Sara de Simone, tra le fondatrici di “Se non ora quando” che parla del suo lavoro “diuturno” a Donatella Martini di “Donne in quota” che spiega le lotte interne alla Rai, fino alla miriade di gruppi che si occupano di lavoro e maternità. A volti noti di cantanti e attrici è affidato un messaggio di ottimismo e fiducia: “le donne hanno una marcia in più” sostiene Alessandra Amoroso, scherzando sull’eventuale delusione dei suoi fan uomini, mentre Noemi cita il film “Ma come fa a far tutto?” con Sarah Jessica Parker per identificare la vita delle mamme oggi.

 E Isabella Ferrari spiega i motivi della sua adesione al progetto The Circle, un’iniziativa voluta da Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief) per mettere in circolo idee, energie e sensazioni delle donne a sostegno delle donne del Sud del mondo che vivono in povertà, dall’Ecuador allo Sri Lanka. “E’ ancora possibile cambiare il mondo” si chiede Serena Dandini. E la risposta è sì “perché quando si combatte per gli altri si è molto più forti”.

    Sarà dunque questa capacità (relativamente recente) di fare comunità, di aggregarsi ed esercitare pressione, la chiave per un futuro più femminile?

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