Autore Topic: Casa alla figlia  (Letto 24644 volte)

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Casa alla figlia
« il: Aprile 04, 2012, 20:54:21 pm »
http://www.giornalettismo.com/archives/210133/la-bambina-che-conquista-la-casa-dei-genitori/2/

La bambina che conquista la casa dei genitori

La bambina che conquista la casa dei genitori
07/03/2012 - Una sentenza del Tribunale di minori di Trieste consegna l’abitazione di una coppia separata alla loro piccola di
di Dario Ferri
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Una sentenza del Tribunale di minori di Trieste consegna l’abitazione di una coppia separata alla loro piccola di 4 anni

Tra i due litiganti il terzo gode. Potrebbe essere banalmente sintetizzata così la strana sentenza, provvisoria, del Tribunale dei minori di Trieste, che ha affidato la casa di una coppia separata alla loro figlia di 4 anni. I genitori della piccola, non sposati ma conviventi per anni, dovranno alternarsi di settimana in settimana per prendersi cura della piccola tra le mura sue domestiche.

GENITORI OSPITI DELLA FIGLIA – Del caso parla Il Piccolo in un articolo a firma di Laura Tonero:

    La casa assegnata alla figlia di poco più di quattro anni. E una settimana il papà, l’altra la mamma a turno vivranno con lei, la manterranno, si prenderanno cura delle sue esigenze. Questo provvedimento è stato stabilito in via provvisoria da una sentenza depositata lo scorso 29 febbraio dal presidente del Tribunale dei minori di Trieste, Paolo Sceusa, nell’ambito di un procedimento che vede due triestini contendersi l’affidamento della figlia. I due giovani, non sposati ma conviventi da anni, non andando più d’accordo hanno deciso di separarsi. A nulla è servito il tentativo dei due legali che li rappresentano di trovare un accordo, di arrivare ad una transazione. Così a decidere per loro e per la loro piccola è stato il Tribunale decidendo, primo caso in Italia, che «la minore venga collocata presso l’abitazione di proprietà e – si legge nelle disposizioni che hanno avuto effetto immediato ed esecutivo – affidata in modo condiviso a entrambe i genitori i quali, limitatamente alle decisioni di ordinaria amministrazione e al tempo in cui la figlia è con ciascuno di essi, eserciteranno la podestà separatamente».

OGNI LUNEDì IL CAMBIO - Ogni lunedì mattina, ha stabilito il giudice avverrà lo scambio delle chiavi della casa tra mamma e papà. Racconta ancora Tonero su Il Piccolo:

    Ma la sentenza dispone anche che ciascun genitore rimanga per una settimana con la figlia nell’abitazione dove la piccola risiede «alternandosi – si legge ancora nella sentenza – nella funzione di collocatario ogni lunedì mattina, con l’eventuale supporto di altri famigliari». In pratica ogni inizio settimana avverrà il cambio della guardia: via il padre, dentro la madre con valige, spesa ed effetti personali e viceversa. E visto che la bambina è piccola i due genitori possono portare con sè una nonna o una zia che dia loro una mano nel prendersi cura della figlia. Per quanto riguarda le cure alla piccola «ciascun genitore – dispone il provvedimento – provvederà al mantenimento della figlia durante la settimana in cui gli è attribuita la funzione di collocatario e contribuirà al 50% delle spese straordinarie preventivamente concordate ». Il provvedimento del Tribunale di Trieste costituisce una delle poche applicazioni dell’ istituto dell’affidamento alternato, norma che prevede che il figlio venga affidato a un genitore per un certo periodo e all’altro nel lasso di tempo successivo. Negli ultimi anni ad adottare provvedimenti simili sono stati il Tribunale di Messina e quello di Pistoia, che hanno stabilito che l’unico figlio di una coppia divorziata trascorresse il periodo scolastico con la madre e quello estivo con il padre.

SENTENZA STRANA - L’avvocato della mamma è molto perplesso. Conclude Il Piccolo:

Ritornando al caso triestino, a difendere la madre della piccola di 4 anni è l’avvocato matrimonialista Roberta Rustia. «Quanto disposto ha lasciato tutti perplessi – spiega -. In 35 anni di attività non mi è mai capitato di trovarmi di fronte ad un provvedimento di questo tipo. È provvisorio e dunque non reclamabile – precisa l’avvocato – ma se a fine anno, quando indicativamente finirà l’istruttoria, dovesse venir confermato, il provvedimento diventerà reclamabile». Preferisce non commentare quanto disposto del Tribunale il legale del padre della bambina, l’avvocato Cinzia Torre: «È una situazione troppo delicata e complessa. Sono disposizioni provvisorie, non voglio entrare nel merito». Le scelte del presidente Sceusa faranno sicuramente discutere. Da un lato c’è chi plaude ad una scelta che tutela i figli troppe volte trasformati in una sorta di pacco postale, dall’altra chi si preoccupa della quotidianità dei genitori. «Oggi è difficile prevedere a cosa andrà in contro una persona che si separa – prosegue Rustia –. Casi simili possono poi trovare in aula soluzioni diverse. Questo vale da monito per le coppie che si separano: una buona transazione può scontentare un po’ tutti, ma è sempre meglio di una cattiva sentenza».

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline Jason

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #1 il: Aprile 04, 2012, 20:54:39 pm »
X FikaSikula :

Volevo un tuo parere in merito .
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Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #2 il: Aprile 04, 2012, 21:19:19 pm »
X FikaSikula :
Volevo un tuo parere in merito .

Penso che identificare la figlia con l'immobile è bizzarro. Che una cosa così può solo essere figlia di regole strampalate e che tutto mi pare difficilmente realizzabile in un clima di armonia e serenità a meno che tutti non saranno calmissimi e disposti a vivere le proprie vite a zig zag senza la possibilità di ricominciare da nessun'altra parte e in nessun altro modo.

Se però questo è alternativo al dover fare vivere la bambina con la valigia in mano, un po' di qua e un po' di là, con nessun ambiente che lei senta suo, avere la casa per se' come linea di continuità e radicamento, che le dia sicurezza forse può essere utile. Ma è la casa, un immobile, un bene materiale che dà continuità e sicurezza ad una bambina? O sono i genitori, gli affetti, le persone care?

L'alternativa? Senza voler entrare nel merito della sentenza e dei fatti di questa gente: potrebbe essere vendere la casa, scegliere due mini appartamenti, trovare una soluzione che non mandi in strada nessuno dei due. Ma la faccio semplice. Non so che storie vivono.

Sul mantenimento diretto giacché la bambina vive in tempo ripartito a mezzo, sono più che d'accordo.

Mi preoccupa il fatto che lei  debba rivoluzionare le sue abitudini ogni settimana e riadattarle a quelle del genitore di turno. Purché tutto sia giusto per lei, inclusa la scuola, i compiti, quanto si troverà a vivere quel periodo.

E in ultimo, appunto, questa schizofrenia determinerà, secondo me, non pochi problemi per gli adulti della questione che non saranno in grado di rifarsi una vita mai. ovvero realizzeranno seconde vite in seconde abitazioni con secondi/e partner. Chissà. La vita è complicata ma poi una soluzione si trova sempre. :)

Offline Jason

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #3 il: Aprile 05, 2012, 01:05:29 am »
Ti ringrazio della risposta innanzitutto.

Citazione
Se però questo è alternativo al dover fare vivere la bambina con la valigia in mano, un po' di qua e un po' di là, con nessun ambiente che lei senta suo, avere la casa per se' come linea di continuità e radicamento, che le dia sicurezza forse può essere utile.

Ma certo che è utile . Io non vedo altre situazioni eque.

Citazione
Ma è la casa, un immobile, un bene materiale che dà continuità e sicurezza ad una bambina? O sono i genitori, gli affetti, le persone care?

Ovviamente sono le persone care :)

Citazione
L'alternativa? Senza voler entrare nel merito della sentenza e dei fatti di questa gente: potrebbe essere vendere la casa, scegliere due mini appartamenti, trovare una soluzione che non mandi in strada nessuno dei due. Ma la faccio semplice. Non so che storie vivono.

Ecco questa potrebbe ad esempio essere una valida alternativa.
« Ultima modifica: Aprile 05, 2012, 01:31:13 am da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #4 il: Aprile 05, 2012, 02:51:08 am »
...Da un lato c’è chi plaude ad una scelta che tutela i figli troppe volte trasformati in una sorta di pacco postale, dall’altra chi si preoccupa della quotidianità dei genitori. ..

direi della quotidianità della genitrice.
E' sempre stato detto ( sbagliando ) che l'interesse del minore viene prima di tutto.
Che sia così anche adesso.
Così cade l'escamotage delle madri che , tramite l'interesse supremo del minore si cuccano la casa altrui.
casa che invece andrebbe o divisa o venduta.

Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #5 il: Aprile 05, 2012, 04:19:42 am »
...Da un lato c’è chi plaude ad una scelta che tutela i figli troppe volte trasformati in una sorta di pacco postale, dall’altra chi si preoccupa della quotidianità dei genitori. ..
(...)
Così cade l'escamotage delle madri che , tramite l'interesse supremo del minore si cuccano la casa altrui.
casa che invece andrebbe o divisa o venduta.

come dicevo prima. divisa o venduta, certo.
ovvero mi pare che qui sosteniate i patti prematrimoniali con i quali si dirime una volta per tutte 'sta materia e sono tutti contenti.

preoccuparsi della quotidianità dei figli innanzitutto ma se i genitori non sono tranquilli pure loro che serenità possono dare ai figli? quanto reggono due genitori che non stanno bene assieme, che hanno frizioni, nella speranza che non siano ai ferri corti, a stare a fare a mezzo, per così tanto tempo? tant'è che esplodono e voi mi insegnate che poi uno dei due, parrebbe la madre, chiede l'affidamento esclusivo e comincia un iter interminabile a colpi di perizie e accuse. 'ste cose, secondo me, bisognerebbe prevenirle con il buon senso, ma la faccio ancora facile perché non è mai così semplice e se non le vivi queste cose non si può dire.

per il resto però magari evitare le generalizzazioni non sarebbe male. la storia delle madri che si prendono la casa io lo vorrei tradotto in cifre. su un tot di separazioni quante prendono la casa? dati? statistiche?
sarà che io conosco tante coppie di precari che se hanno casa è perché l'ha comprata il genitore, da noi si usa che è il padre della sposa che la piglia come dote e se c'è la separazione dei beni resta a lei e se c'è la comunione diventa di entrambi. ma da noi più che l'opportunismo di cui dici c'entra la tradizione, una trappola, per chi ce l'ha, senza contare quelli che vivono negli appartamenti costruiti uno sull'altro sempre dal padre della sposa, destinati a tutti i figli, ma di un unico proprietario. In presenza di una famiglia tipicamente patriarcale, con un suocero che s'è fatto il mazzo per fabbricare quelle case, secondo te se si sentisse dire che la casa passa al genero, come reagirebbe?
ma parlo comunque per sentito dire perchè - ripeto - non ho dati e più spesso io so di gente che era solo in affitto. Credo che la questione dei mutui e degli acquisti proprietari sia più relativa ad altre regioni.

Offline Cassiodoro

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #6 il: Aprile 05, 2012, 07:51:26 am »
Se però questo è alternativo al dover fare vivere la bambina con la valigia in mano, un po' di qua e un po' di là..
Come tantissimi si soffermano sui titoloni e non vanno a fando della questione.... anche tu hai fatto le tue affermazioni con una marea di luoghi comuni, basati sul tuo essere femminile e di madre che intende gestire un sistema familiare in maniera uguale e statica nel tempo. Confermi che, nella nostra cultura e anche se sei dichiaratamente femminista, è la donna che tende ad evitare di riconoscere e gestire il cambiamento che avviene con la maturazione dei componenti del sistema familiare, specialmente in una separazione.

A leggere la sentenza, la famiglia possedeva altre case, per cui è stata possibile questa soluzione che non piace agli avvocati, perché incrina una giurisprudenza consolidata, quella di assegnare la casa famigliare alla madre.
Una lettura che non farebbe male:
http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm02/documenti_acquisiti/957%20Ordine%20degli%20psicologi.pdf


mi pare che qui sosteniate i patti prematrimoniali con i quali si dirime una volta per tutte 'sta materia e sono tutti contenti.
No, non sono tutti contenti, le femministe ed i loro lacchè, nonchè i maschilisti e patriarcali che "tutelano" le femmine, sono contrari ai patti prematrimoniali, in quanto ritengono che, le femmine, pur di sposarsi accetterebbero condizioni svantaggiose rispetto all'applicazione dell'attuale legislazione. Ovvero non si possono scrivere dei patti prematrimoniale e metterli in contrasto a
"diritti non disponibili"


la storia delle madri che si prendono la casa io lo vorrei tradotto in cifre. su un tot di separazioni quante prendono la casa? dati? statistiche?.
Praticamente il 100% delle madri (a cui sono assegnati/collocati i figli) che chiedono l'assegnazione della casa famigliare la ottengono, indistintamente da chi è il  propietario.

noi si usa che è il padre della sposa che la piglia come dote
La  soppressione  della  istituzione  della dote, introdotta dalla riforma del diritto di famiglia del 1975 ( legge  n.  151),  sancisce  la  parità    formale  e  sostanziale  fra uomo  e  donna  uniti  nel  matrimonio  fino  al  punto  di  vietare anche  una  sua  reintroduzione,  anche  se  mimetizzata  in forme arbitrarie.
Dato che la dote veniva data alle figlie femmine, in molti casi addirittura una casa, non ti sembra un  buon motivo per escludere poi la figlia femmina dal testamento a vantaggio magari dei figli maschi che in dote non ricevono niente? Le quote "legittime" nei testamenti non sono state introdotte dopo l'eliminazione della dote?

e se c'è la separazione dei beni resta a lei e se c'è la comunione diventa di entrambi.
I beni acquistati prima del matrimmonio o ricevuti in donazione/eredità non rientrano nella comunione dei beni.

In presenza di una famiglia tipicamente patriarcale, con un suocero che s'è fatto il mazzo per fabbricare quelle case, secondo te se si sentisse dire che la casa passa al genero, come reagirebbe?
Come quei suoceri a cui la loro casa è passata alla nuora. Solo che non conosco “suoceri”, ne di persona ne per giurisprudenza, a cui è stata  tolta la casa per darla al genero.

Certe volte, specialmente in fatto di leggi e le sue applicazioni è meglio non scrivere niente, passare da ignoranti, che scrivere qualcosa e togliere ogni dubbio.

Questa tua “ignoranza” in fatto di leggi, ma specialmente della loro applicazione, non ti fa per niente onore, in quanto discuti con “i sentito dire”, mentre la realtà è tutta un’altra cosa.
« Ultima modifica: Aprile 05, 2012, 14:14:58 pm da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Cassiodoro

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #7 il: Aprile 05, 2012, 07:53:34 am »
Doppio
« Ultima modifica: Aprile 05, 2012, 10:13:58 am da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #8 il: Aprile 05, 2012, 16:34:55 pm »
No, non sono tutti contenti, le femministe ed i loro lacchè, nonchè i maschilisti e patriarcali che "tutelano" le femmine, sono contrari ai patti prematrimoniali, in quanto ritengono che, le femmine, pur di sposarsi accetterebbero condizioni svantaggiose rispetto all'applicazione dell'attuale legislazione. Ovvero non si possono scrivere dei patti prematrimoniale e metterli in contrasto a
"diritti non disponibili"

Se non si promuovesse il matrimonio come l'unico sogno realizzabile per la vita di una donna forse questo problema culturale potrebbe essere superato. Per me resta una questione di consapevolezza. Anche le donne possono trovare bravi avvocati che possono dare consigli su un contratto svantaggioso. In Italia non mancano certo le donne che gestiscono attività d'impresa.

Citazione
Praticamente il 100% delle madri (a cui sono assegnati/collocati i figli) che chiedono l'assegnazione della casa famigliare la ottengono, indistintamente da chi è il  propietario.
La  soppressione  della  istituzione  della dote, introdotta dalla riforma del diritto di famiglia del 1975 ( legge  n.  151),  sancisce  la  parità    formale  e  sostanziale  fra uomo  e  donna  uniti  nel  matrimonio  fino  al  punto  di  vietare anche  una  sua  reintroduzione,  anche  se  mimetizzata  in forme arbitrarie.
Dato che la dote veniva data alle figlie femmine, in molti casi addirittura una casa, non ti sembra un  buon motivo per escludere poi la figlia femmina dal testamento a vantaggio magari dei figli maschi che in dote non ricevono niente? Le quote "legittime" nei testamenti non sono state introdotte dopo l'eliminazione della dote?

io ti ho solo detto come funziona dalle mie parti. vaglielo a spiegare a un uomo di settanta o ottantanni che la casa che ha dato alla figlia dovrebbe andare al genero. non ho detto che la "dote" ha un qualsivoglia valore legale. e sulle cifre mi piacerebbe leggere dei dati. non perchè non mi fidi delle tue affermazioni ma se devo usare una fonte per parlarne mi piacerebbe fosse una fonte più ufficiale ché citare "cassiodoro" non so quanto è plausibile.

Citazione
Certe volte, specialmente in fatto di leggi e le sue applicazioni è meglio non scrivere niente, passare da ignoranti, che scrivere qualcosa e togliere ogni dubbio.
Questa tua “ignoranza” in fatto di leggi, ma specialmente della loro applicazione, non ti fa per niente onore, in quanto discuti con “i sentito dire”, mentre la realtà è tutta un’altra cosa.

Io discuto con dati ufficiali e non con le generalizzazioni o con cifre che passano di sito in sito o di blog in blog ciascuno ad accreditarsi attraverso l'altro all'infinito per sostanziare una teoria o una ideologia. Ho letto tanta documentazione che avete prodotto e ho cercato di capire ma ancora non ho dati ufficiali.
Hai ragione a dire che non si può discutere con approssimazione o per sentito dire. Dunque sono qui anche per imparare perchè per essere informata bisogna informarsi. A Palermo si dice: nessuno nasce imparato. Probabilmente neppure tu. Ti ascolto.

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #9 il: Aprile 05, 2012, 18:05:22 pm »
Fikasicula :...come dicevo prima. divisa o venduta, certo...

R :   bene, su questo siamo d'accordo.  Solo noi 2 però, perchè la prassi consolidata è quella di assegnare la casa alla madre.
naturalmente  nel supremo interesse del minore .

                                                   ---------------------------------------------------


Citazione di: FikaSicula - Oggi alle 04:19:42
la storia delle madri che si prendono la casa io lo vorrei tradotto in cifre. su un tot di separazioni quante prendono la casa? dati? statistiche?.

Eh no, non è una  storia, ma esperienze ripetute e comuni. Fatti.
dati e statistiche ne trovi a profusione qui sul sito e sui siti a noi collegati.
Appesantirei inutilmente il thread con dati e scritti oramai visti e rivisti da chi si occupa di queste tematiche, e che mi parrebbe
strano ti fossero sconosciuti.
per speigarmi con un esempio, non andrei mai a  chiedere DATI a un medico per accettare il fatto che di cancro si muore.
lo si vede, tutti i giorni

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #10 il: Aprile 05, 2012, 18:12:09 pm »
Piccola postilla sui dati ufficiali : anche i dati ufficiali non sono assolutamente neutri.
E' noto a tutti l'infortunio dell'IstaT di qualche anno fa sull'inflazione , che pareva non esistesse.
Come anche quello ( apro e chiudo il parziale O.T.) sulla prima causa di morte delle donne per femminicidio.
Un infortunio talmente grossolano da far pensare a una non totale imparzialità dell'autore della statistica.
Se pensi che io sono troppo prevenuto sui DATI , STATISTICHE e NUMERI, ti cosiglio un libriccino interessantissimo e godibile :
" come mentire con le statistiche " di Darrell Huff.

Offline Fazer

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #11 il: Aprile 05, 2012, 18:35:24 pm »
Mi permetto anch'io di andare un po' OT per suggerirti di dare uno sguardo a questi fantastici post dell'utente Mik, che a suo tempo provocarono moti di sdegno (e risate) anche su Alpha Centauri, perchè mettevano a nudo i metodi usati in troppe "serissime" ricerche e statistiche:

http://www.metromaschile.it/forum/documenti/classifica-gender-gap-del-wef/msg21122/

Alla faccia dei "dati ufficiali".  :sick:

Offline Guit

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #12 il: Aprile 05, 2012, 20:08:32 pm »
Sul gender gap, discutendone su forum politico, avevo anche trovato altri "bias", quando ho tempo per recuperarli li aggiungo.

Di base, considerare l'incidenza in politica al pari di scuola, salute, lavoro, è statisticamente sbagliato per una misura della qualità di vita delle masse. Lo scriverò lì.

Take the red pill

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #13 il: Aprile 05, 2012, 20:16:35 pm »
Mi permetto anch'io di andare un po' OT per suggerirti di dare uno sguardo a questi fantastici post dell'utente Mik, che a suo tempo provocarono moti di sdegno (e risate) anche su Alpha Centauri, perchè mettevano a nudo i metodi usati in troppe "serissime" ricerche e statistiche:

http://www.metromaschile.it/forum/documenti/classifica-gender-gap-del-wef/msg21122/

Alla faccia dei "dati ufficiali".  :sick:

bravo Fazer : quello di Mik è stato un lavoro d' oro, che dovremmo sempre tenere a portata di mano.
magistrale

Offline beta

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #14 il: Aprile 05, 2012, 20:28:55 pm »
questa cosa dei traslochi, e presunto supremo interesse del minore, non viene mai considerata quano la madre per dispetto si trasferisce a centinaia di km di distanza dal marito.  li il disagio del minore non esiste :hmm: