Autore Topic: Einstein era un copione?  (Letto 1358 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Einstein era un copione?
« il: Luglio 01, 2010, 13:12:15 pm »
...Qui non si vuole discutere la validità della teoria della relatività, ma come mai Einstein non abbia mai citato i lavori di Poincarè e Del Pretto (anzi di nessuno) che invece secondo molti hanno anticipato i risultati per cui è diventato famoso. Cioè avrebbe molto verosimilmente attinto da questi lavori senza riconoscerlo. Prova ne sia secondo questo fisico indiano che Einstein ha commesso un piccolo errore nella parte matematica presa da Poincarè, che era anche uno dei massimi matematici del secolo. Secondo questo Raju (che è stato premiato per avere scoperto l'errore per cui ci fidiamo che ne capisca) un caso classico di plagio, in cui copi senza comprendere interamente il materiale (vedi qui per uno dei tanti papers che sostiene la tesi che Poincarè fosse il vero fondatore e Einstein avesse commesso dei plagi.

La spiegazione è che i fisici tedeschi in quel momento si trovavano spiazzati dalla svolta relativistica di Poincarè del 1904, che in alcuni casi come quello di Hilbert notoriamente anche odiavano a livello personale. Per cui omisero ogni menzione dei suoi lavori del 1904 sulla relatività in tedesco e nelle riviste e seminari dell'anno approfittando del fatto che la Germania per la Fisica allora era il luogo dove tutti dovevano passare per essere validati. Approfittarono invece del plagio compiuto da Einstein per "attribuire la Relatività alla Germania". Dato che un operazione del genere era molto rischiosa per la reputazione accademica di un fisico noto, optarono per uno giovane sconosciuto che non lavorava nemmeno all'università ma ad un ufficio brevetti come era Einstein... Cioè il plagio di Einstein nel 1905 dei lavori pubblicati da Poincarè in francese nel 1904 consentì, con la complicità del potente establishment della Fisica tedesca di negare all'odiato concorrente Poincarè la gloria dirottando tutto su Einstein (scelto perchè appunto era un giovane sconosciuto estraneo all'ambiente accademico per cui se il plagio fosse diventato verameente uno scandalo internazionale si sarebbe scaricato più che altro su di lui. Invece la manovrà riuscì e Einstein divenne talmente celebre anche come figura riconsciuta nella cultura di massa che quelli che protestavano il plagio non riuscirono a farsi sentire)

Nel caso di Olindo DelPretto costui pubblica nel 1903 in italiano su una rivista italiana l'equazione celebre che oggi è associata al nome di Einstein anche nelle pubblicità e t-shirt , E=MC2. Caso vuole che l'amico fraterno e collaboratore dell'epoca di Einstein, Michele Besso, risulta essere anche molto amico del fratello di DelPretto, Einstein che sa l'italiano quindi è certo che ne sia venuto a conoscenza e forse anzi uno dei pochi al momento, visto che DelPretto non è un accademico (come Einstein) e pubblica su una rivista minore e in italiano

Nel 1905 Einstein pubblica la sua famosa equazione E=MC2m come parte di un lavoro certamente più comprensivo di quello dell'italiano, ma non lo cita. Per cui solo dopo 100 anni circa ci si accorge che il povero DelPretto (ucciso da una donna prima del Nobel ad Einstein) era stato il primo ad avere l'intuizione

Questi plagi di Einstein e l'apparente manovra da parte della Fisica tedesca in odio a Poincarè nel lanciarlo come quello che portava "la Relatività alla Germania" spiegano forse perchè dopo il Nobel Einstein pur avendo lavorato altri 35 anni si sia "inaridito" come produzione scientifica, non abbia pubblicato praticamente niente, perlomeno rispetto a quello che ti saresti aspettato dopo l'exploit iniziale (mentre Poincarè continuò a sfornare scoperte fino al giorno della sua morte)

....Una cosa che mi ha colpito della biografia di Einstein è che benchè venga presentato come il genio per eccellenza della scienza del nostro secolo sembra che dopo il 1919 circa e il suo secondo lavoro sulla Relatività Generale per altri 30 ani non abbia contribuito praticamente niente a differenza di altri che hanno sfornato teorie ed invenzioni fino al letto di morte.

Inoltre ricordavo qualche discussione sul fatto che non fosse così bravo all'università cosa dimostrata dal fatto appunto che era finito all'ufficio brevetti e nessuno gli aveva offerto di fare ricerca e che la prima moglie, Milena Maric, una collega di corso più anziana serba (sposata mi sembra mentre ancora studiavano) forse lo aveva aiutato sia negli esami che nello scrivere il primo lavoro a cui doveva la fama. Cosa forse provata dal fatto che Einstein aveva un accordo per devolvere l'intero importo del Nobel a lei (all'epoca non c'era l'obbligo di pagare gli alimenti per cui o era molto generoso o aveva un debito...?) , ma su cui comunque ci sono opinioni divergenti

Questo mese è stato conferito un Premio scientifico al Dr C. K. Raju, un fisico indiano autore di lavori sia teorici che del supercomputer indiano per avere tra le altre cose corretto un errore matematico commesso da Einstein nella Relatività Speciale. Nel suo discorso di accettazione il prof C. K. Raju ha esordito subito dicendo che questo non toglie niente alla validità della Relatività Speciale e al fatto che sia frutto del lavoro di un genio. Il problema è chi sia questo genio se Poincarè o Einstein.

Il professore indiano nel merito discute come ci siano diverse cose che non tornano, il fatto che Poincarè aveva negli anni precedenti al 1905 pubblicato in forma sparsa sul tema della relatività, che Einstein pur essendo uno sconosciuto e finito dopo la laurea ad un ufficio brevetti abbia pubblicato il suo studio senza dare nessun riferimento nella letteratura contrariamente all'uso e poi anche il fatto che l'errore dimostrato dal prof- Raju indichi che Einstein, un non matematico, non era completamente consapevole degli aspetti della teoria di Poincarè (che era invece anche un matematico famoso) da cui aveva probabilmente attinto (senza indicarlo)
In sintesi il fisico e matematico indiano sostiene che Einstein se si confronta il suo lavoro con quelli di Poincarè usciti anche solo un anno prima il suo famoso articolo ha copiato senza ammetterlo.

Nel suo discorso entra nel merito e mostra che anche altri ritengono che Poincarè ed Einstein sono arrivati agli stessi risultati più o meno allo stesso tempo, ma è poco plausibile che Einstein non si sia ispirato a Poincarè perchè anche dopo la parte matematica della relatività non è mai stata compresa da Einstein fino in fondo. Dato che questo scienziato ha effettivamente corretto un piccolo errore matematico dell'articolo di Einstein che lo ha reso celebre probabilmente sa di cosa parla. La sua conclusione è che si dovrebbe parlare di Poincarè quando si vuole citare il genio del secolo in fisica e nella scienza e non di Einstein, che forse non era tanto corretto

Questa può essere solo un opinione per quanto qualificata e supportata da un risultato matemtico rilevante. Ma mi viene in mente di Olindo de Preto che aveva scritto la celebre equazione nel 1903 due anni prima di Einstein.
E=mc2: "Tutto merito dell'italiano Olinto"
La tesi di un docente di matematica dell'Università di Perugia

Se controlli su Google riguardo al caso Olindo De Pretto-Einstein, l'italiano era un laureato in agraria, assistente universitario che lavorava a dirigere la fabbrica del padre, ma studiava fisica a tempo perso e scrisse tra gli altri un articolo nel 1903 in italiano su E=mc2 come misura dell energia in un corpo fisico prima che Einstein pubblicasse il suo famoso articolo nel 1905.

DePretto pubblica in italiano nel 1903 la famosa equazione e la si ritrova poi nel 1905 nel lavoro di Einstein. Nessuna citazione o riferimento da parte di Einstein riguardo a De Pretto, ma anche se si ammette che l'equazione è apparsa per prima nel suo articolo, si spiega che Einstein aveva lavorato indipendentemente, un caso di scoperta simultanea indipendente, come nel caso di Einstein e Poincarè

In questo caso però è quasi certamente falso. Pretto era estraneo all-ambiente accademico e non sapeva dei lavori di Einstein che fino ad allora era uno sconosciuto e non aveva pubblicato. De Preto pubblicava solo in italiano su una rivista di fisica italiana, ma Einstein invece era al corrente del lavoro di DePreto del 1903 grazie al suo amico più caro dell'epoca, Michele Angelo Besso che a sua volta era amico del fratello di DePreto e Einstein conosceva bene l'italiano. Cioè non tutti leggevano la rivista italiana secondaria di Fisica dove DePretto aveva pubblicato nel 1903 la sua idea di E=mc2, ma Einstein era uno dei pochi che lo aveva quasi certamente fatto, grazie al suo amico con cui discuteva di fisica Angelo Besso che era molto amico del fratello di DePretto.

Bartocci benchè fosse uno scienziato italiano che scriveva dei meriti di un altro italiano non ha trovato nessuno che trovasse utile pubblicare il suo libro su DePretto e Eintein e solo una piccola casa editrice inglese alla fine glielo ha stampato. Per quanto riguarda il risultato di Raju e la sua tesi piuttosto radicale su Einstein e Poincarè che io sappia finora zero interesse dei media, perchè evitentemente Einstein è una divinità che non va distrurbata...



Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''