Autore Topic: Femminismo e mercato: una secolare storia d'amore  (Letto 885 volte)

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Offline Sardus_Pater

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Femminismo e mercato: una secolare storia d'amore
« il: Gennaio 30, 2020, 13:20:06 pm »
1917. Gli USA entrano in guerra. Milioni di uomini statunitensi vanno a combattere oltreoceano assieme agli alleati contro gli Imperi centrali.
Nel Paese a stelle e strisce molte donne, sia fidanzate che già sposate, rimangono sole. E devono provvedere alla famiglia. Lavorano per lo sforzo bellico ma anche per le famiglie. Per muoversi nello stato più dinamico del mondo oramai la maggior parte della gente usa un mezzo che ancora deve esprimere tutti i potenziali, sino a pochi anni prima una novità: l'automobile. La Ford T si vende come il pane. Così molte donne per necessità prendono la patente. E mentre le accasate lasceranno l'auto al marito quando questi tornerà dal fronte, le altre pagano le rate per acquistare l'utilitaria. Sono meno di 500 dollari, ma all'epoca sono tanti, la maggior parte degli americani campa con meno di cento verdoni al mese.
Finisce la guerra. Nell'euforia generale le donne acquisiscono il diritto di voto e vincono i repubblicani, fautori del laissez faire. Negli ambienti urbani le flapper, motorizzate e impiegate in uffici, banche ecc. in lavori di concetto, cominciano a vivere una vita con poche inibizioni, libere e propense a spendere parte del proprio stipendio in cose effimere o a investire parte dei risparmi in borsa.
In quel momento l'industria automobilistica e quella petrolifera sono in attivo come non mai e ovviamente i Ford e i Rockefeller vedono con simpatia queste donne che comprano auto e usano i loro soldi per pagare la benzina nelle stazioni di servizio della Standard Oil.
Nel '41 sarà la Fondazione Rockefeller a finanziare gli studi di un entomologo improvvisatosi sessuologo di nome Alfred Kinsey. E quarant'anni ancora più tardi, negli Ottanta, saranno le fondazioni Ford e Rockefeller le prime a offrire finanziamenti ai college statunitensi per corsi di studi femministi.
Tutto cominciò cent'anni fa. Nel '41 saranno ottant'anni da quello che per me è l'inizio della questione maschile, ma le basi erano state poste nel 1920 (a Hollywood producono il film "The Flapper", che rende famose quelle giovani donne libere e disinibite).
È tempo che il vecchio muoia.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Femminismo e mercato: una secolare storia d'amore
« Risposta #1 il: Gennaio 30, 2020, 14:44:36 pm »
Ci fu anche una campagna per il fumo femminile.

In effetti il femminismo come lo intendiamo oggi comincià proprio negli anni '20, in coincidenza con l'euforia finanziara dell'epoca (come ho scritto di recente il femminismo nel sentire comune prospera in una società dominata da una finanza astratta). Wyndham Lewis (citato spesso qui), fu il primo grande antifemminista che scrisse proprio negli anni '20 descrivendo magistralmente la società britannica dell'epoca (e di oggi).

Ma lo scopo del femminismo non fu solo economico: ricordiamo che Rockefeller su anche quello di Planned Parenthood che favorì enormemente la denatalità. Il femminismo elimina il problema alla radice con divorzio e carampane sposate al loro lavoro.
« Ultima modifica: Gennaio 31, 2020, 14:34:54 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Femminismo e mercato: una secolare storia d'amore
« Risposta #2 il: Gennaio 31, 2020, 14:27:28 pm »
Con oggi il mio "comeback" termina, ma faccio in tempo a rispondere al tuo messaggio:

sì, la campagna per il fumo la conoscevo, ma in quel caso lo scopo pubblicitario era evidente e fu rimarcato anche all'epoca. L'industria del tabacco a quei tempi era importante quanto quelle dell'auto e del petrolio.

PP invece ha una storia particolare. Margaret Sanger voleva il controllo delle nascite applicato a tutte le donne proprio perché, secondo lei, si sarebbero evitati gli aborti. Nei primi anni il Bureau of Social Hygiene fondato da Rockefeller Jr nel 1911 aveva una mission moralista e conservatrice, tant'è che nel 1933 terminò de facto le proprie funzioni, in quanto ormai diventato inutile rispetto agli scopi originali. Prima di Kinsey il Comitato Nazionale di Ricerche sul Sesso, finanziato dalla RF e che aveva preso il posto del Bureau, si occupava quasi esclusivamente di sessualità degli animali. Perché nel 1941 abbiano cambiato idea rimane materia di speculazione.

A presto!
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Offline Vicus

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Re:Femminismo e mercato: una secolare storia d'amore
« Risposta #3 il: Gennaio 31, 2020, 16:01:59 pm »
Molto interessante. Non credo che PP abbia cambiato linea, ma come spesso avviene in casi di questo genere (v. suffragette) si sia svelato per quello che è.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.