Autore Topic: Meglio le donne italiane o le straniere?  (Letto 28616 volte)

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Online Frank

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #105 il: Gennaio 17, 2019, 01:30:13 am »
A proposito del magnifico regime comunista...
Questi sono un paio di articoli che risalgono a 27 anni fa e che mi passò un amico.


Citazione
ROMANIA
Proibito piangere

Grazie a Elena Ceausescu, moglie del conducator Nicolae, in Romania soffia un
ponentino a favore dell'emancipazione della donna. Donne ai vertici delle industrie,
capo-fabbrica, docenti all'Università, in carriera politica. In effetti Elena Ceausescu,
69 anni, laureata in chimica nel 1976, quando era già first lady, si fregia di ben 26
titoli accademici acquisiti a tempo record.
Nella vita lavorativa la donna rumena è equiparata in tutto all'uomo. L'orario di lavoro
è di quarantasei ore e gli operai e operaie sono portate sui posti di lavoro in fabbrica
o nei campi con un camioncino malandato che li va a riprendere anche dopo quattro o
cinque giorni.
I giorni di festa e le domeniche sul calendario non sono segnati in rosso.
Alla sera, quando è possibile, marito e moglie si ritrovano nella penombra - è consentita
solo una lampadina da 45 watt per casa - e preparano insieme la cena. Cavoli e pomodori.
Non c'è gas per bollire un uovo e poi nelle città un uovo non lo si trova nemmeno.
I termosifoni non raggiungono i dieci gradi e l'energia viene erogata casualmente per poche
ore al giorno. In una notte di meno dieci gradi nell'inverno del 1985, la professoressa di
statistica Gabriela Cressi e suo marito Grigore Hagiu, popolare poeta, si sono addormentati
vicino al fuoco. Durante il sonno il gas è mancato e poi ha ripreso a uscire. Non si sono più
svegliati. Molti sono i divorzi causati dai disagi del vivere quotidiano e poi non si riesce a
mettere qualcosa sotto i denti nemmeno con due stipendi. I più fortunati hanno i genitori
oppure i suoceri che verso le tre di notte, escono di casa con la loro inseparabile bisaccia, 
per trovare qualcosa da mangiare.
La politica economica di Ceausescu ha infatti ridotto il paese alla fame. Tutta la produzione
economica della Romania, che è una immensa distesa di campi coltivati e di pascoli, sparisce
per l'esportazione o per le tavole della nomenklatura - più di centoventi sono i parenti della
famiglia del conducator nei posti di potere - oppure viene venduta a prezzi esorbitanti
al mercato nero. Le donne più anziane con  i bambini più piccoli rimangono in coda per ore,
pazienti, lavorando all'uncinetto. Le più giovani con discrezione si avvicinano ai turisti per
pagare con i loro leva, la moneta rumena, caffè, scatolette di carne, qualcosa da mangiare
per i loro figli. In silenzio perché parlare con uno straniero è vietato e la securitate, la
polizia politica di stato, sorveglia su tutto.
Ma, Se è proibito piangere, come dice il titolo di un libro della rumena Maria Mailat da due
anni esule in Francia, le donne non perdono la speranza e la voglia di lottare.
Molte tentano di scappare verso il campo di Debrecen in Ungheria attraverso interminabili
paludi, altre verso la Iugoslavia a nuoto sul Danubio.
Molte ce la fanno, altre come Vasilica Bruta e Emilia Popescu vengono catturate dalle guardie
di frontiera, picchiate e spedite per almeno un anno e mezzo nella prigione di Oradea.
Nel campo di Padinska Skela, vicino a Belgrado, è arrivato in agosto un rumeno disperato.
La moglie era stata uccisa di notte mentre a nuoto cercavano di raggiungere la riva iugoslava
di Kladovo. La Militia spara a tutto quello che si muove. Molte donne invece combattono
in patria per i loro diritti ma Ceausescu non ama le critiche. La moglie di Dimitru Mircescu che
insieme al marito chiedeva il rispetto dei diritti dell'uomo, è morta lanciata da una finestra di
casa sua dalla polizia, nell'ottobre del 1986. Dimitru è internato da due anni in un ospedale psichiatrico e di lui non si sa più nulla.
Doina Cornea, insegnante di francese all'Università di Cluj, è diventata nel 1982 la figura
emblematica dell'opposizione al regime. Nell'agosto 1988 ha indirizzato una lettera aperta,
firmata da altre 28 persone tra cui nove donne, a Ceausescu, per protestare contro la
"sistematizzazione territoriale" varata all'inizio dell'anno.
Tale piano prevede la distruzione di più di metà dei 13mila villaggi rumeni e il trasporto
forzato dei loro abitanti in 558 "centri agroindustriali", casermoni fatiscenti di cemento,
addossati alle città, con la cucina in comune e il cesso in cortile.
Tutto questo sradicamento per recuperare il tre per cento di terreno agricolo, per alzare
l'indice di urbanizzazione e soprattutto per assimilare le minoranze magiare, tedesche, slave
e zingare "all'uomo nuovo rumeno con una unica nazionalità".
Da allora Dorina Cornea ha perso il lavoro, è agli arresti domiciliari, il suo telefono è isolato,
la corrispondenza intercettata, non può ricevere visite. Sotto la sua casa stazionano agenti
della securitate. Ma, con ostentato orgoglio la rivista ufficiale Femeia - la donna -
continua a mostrare donne e bambini che appaudono Ceausescu, "artefice della grandiosa
epoca in cui viviamo".
...

E ancora


Citazione
ABORTO
ASSOLUTAMENTE VIETATO

Nel 1966 Ceausescu ha lanciato una campagna per l'aumento demografico secondo
cui ogni famiglia deve avere almeno cinque figli. Per questo in quell'anno sono stati
vietati tutti i contraccettivi. La prima domanda alla frontiera infatti è:"armi, munizioni,
preservativi?". E' stata introdotta nelle scuole e nelle fabbriche una visita ginecologica
obbligatoria e senza preavviso per tutte le donne dai 14 anni in avanti, alla presenza
del dottore e del maestro dello sport. L'aborto assolutamente vietato. La pena per il
medico che lo praticava era 10 anni di prigione. E così dalle 273.687 nascite del 1966
si è passati alle 527.764 del 1967. Quasi il doppio, un grande successo del regime.
Le statistiche però nascondevano il tasso di mortalità infantile in quegli anni.
83 morti per stenti e malnutrizione su mille nati, come in Cambogia.
Nel 1984 il regime ha rafforzato le pene per i medici che aiutano le donne ad abortire.
25 anni di prigione e, se recidivi, anche la pena di morte.
E se una donna arriva all'ospedale a causa di un aborto spontaneo, il medico non può
intervenire se non in presenza di un funzionario statale che autorizzi il suo operato.
Di sovente però questo ritarda ad arrivare e la donna muore senza nessuna assistenza.
Ciò nonostante le donne continuano ad abortire. Le statistiche non ufficiali raccontano che
ogni anno ci sono 1311 interruzioni di gravidanze note per mille nati vivi.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #106 il: Gennaio 17, 2019, 01:30:26 am »
Inoltre, oggigiorno il discorso riguarda tutto il mondo industrializzato, occidentale e non.
Appunto.
Per questo motivo, trovo che parlare di parità possa avere senso solo riferendosi a Unione Sovietica e paesi limitrofi: lì davvero non c'era distinzione a livello lavorativo. Ma quella parità lì, CIOE' QUELLA VERA, qui da noi, le donne, COL CAZZO CHE LA VORREBBERO.
Per questo, blaterare di parità qui da noi equivale ad una presa per il culo.

Online Frank

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #107 il: Gennaio 17, 2019, 01:33:03 am »
Appunto.
Per questo motivo, trovo che parlare di parità possa avere senso solo riferendosi a Unione Sovietica e paesi limitrofi: lì davvero non c'era distinzione a livello lavorativo. Ma quella parità lì, CIOE' QUELLA VERA, qui da noi, le donne, COL CAZZO CHE LA VORREBBERO.
Per questo, blaterare di parità qui da noi equivale ad una presa per il culo.


E credi che io non lo sappia ?   :cool2:
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #108 il: Gennaio 17, 2019, 01:38:48 am »
E credi che io non lo sappia ?   :cool2:
Credo che la parità, quella vera, andrebbe loro mostrata, dicendo "ecco, QUESTA è la parità. Se la volete davvero, per noi va benissimo".
Curiosamente, di foto dei lavori che facevano le donne nei paesi del comecon, in rete, se ne trovano pochissime..
Chissà perché.

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #109 il: Gennaio 17, 2019, 01:39:46 am »
Per dire: le femmine moderne la parità vera non la vogliono nemmeno in ambito sportivo, perché sanno bene che in ipotetiche competizioni miste, dello sport al femminile resterebbero solo le macerie.
Ad esempio: Federica Pellegrini non sarebbe mai esistita (basta un buon cadetto di sesso maschile per batterla...), consequenzialmente non sarebbero esistite nemmeno le medaglie, gli sponsor, le pubblicità, i soldi...
Idem per tutte atlete di alto livello, che possono esser tali solo in virtù della separazione dei sessi e pertanto possono guadagnare anche milioni di euro o di dollari, proprio perché non devono confrontarsi con gli uomini.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #110 il: Gennaio 17, 2019, 01:47:01 am »
Per dire: le femmine moderne la parità vera non la vogliono nemmeno in ambito sportivo, perché sanno bene che in ipotetiche competizioni miste, dello sport al femminile resterebbero solo le macerie.
Ad esempio: Federica Pellegrini non sarebbe mai esistita (basta un buon cadetto per batterla...), consequenzialmente non sarebbero esistite nemmeno le medaglie, gli sponsor, le pubblicità, i soldi...
Idem per tutte atlete di alto livello, che possono esser tali solo in virtù della separazione dei sessi e pertanto possono guadagnare anche milioni di euro o di dollari, proprio perché non devono confrontarsi con gli uomini.
Io non parlavo di confrontarsi, ma di sbattergli, semplicemente, in faccia la verità.
Sono delle privilegiate, punto.
Nei paesi dove non lo erano, le vedevi col secchio di catrame e la pala in mano ad attappare le buche per strada.
Bisognerebbe mostrar loro foto come quella che ho postato io per tappargli la bocca quando blaterano di parità, del soffitto di cristallo e tutte ste scemenze qua.
La parità è QUELLA LI'.
"eh ma noi non abbiamo il fisico adatto, bla bla bla" (sentita con le mie orecchie)
Quelle lì CHISSA' COME FACEVANO.

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #111 il: Gennaio 17, 2019, 01:59:03 am »
Io non parlavo di confrontarsi, ma di sbattergli, semplicemente, in faccia la verità.

Quello lo faccio da diversi anni, al pari di alcune mie conoscenze.
Il problema, però, è che son quattro gatti a farlo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #112 il: Gennaio 17, 2019, 02:01:52 am »
Per questo dico che, secondo me, in Italia, ci vorrebbe il "vaccino", per dirla con Montanelli.
Uno zinzino di economia pianificata, tipo gosplan, con lo stato che, alla bisogna, le manda ad attappare le buche, anziché a ritoccarsi le ciglia davanti a un monitor.
Poi vediamo se scassano ancora il cazzo che "sono discriminate".

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #113 il: Gennaio 17, 2019, 02:07:02 am »
Per questo dico che, secondo me, in Italia, ci vorrebbe il "vaccino", per dirla con Montanelli.
Uno zinzino di economia pianificata, con lo stato che, alla bisogna, le manda ad attappare le buche, anziché a ritoccarsi le ciglia davanti a un monitor.
Poi vediamo se scassano ancora il cazzo che "sono discriminate".

Puoi pure star certo che in tal caso si scatenerebbero i cavalieri serventi con la spada sguainata, in difesa delle povere donne offese dagli sporchi maschilisti sfruttatori...
Ergo, solo quando (e se) cambierà la mentalità maschile (qui come altrove) cambieranno le donne.
Non prima.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #114 il: Gennaio 17, 2019, 02:08:48 am »
Sfruttatori de che, se farebbero le stesse cose che fanno gli uomini da sempre?
In tal caso, dovrebbero ammettere che prima gli sfruttati eravamo solo noi.
Sarebbe un gioco win-win per noi.

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #115 il: Gennaio 17, 2019, 02:11:35 am »
Eh, appunto...
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #116 il: Gennaio 17, 2019, 02:26:01 am »
P.S.
La situazione della Romania negli anni 80 era unica nei paesi del comecon, e, notoriamente, dovuta all'incapacità totale del suo leader di gestire l'economia del paese.
Li aveva realmente ridotti alla canna del gas per ripagare il debito che lui aveva fatto contrarre al paese per finanziare le sue mattane, tra cui la costruzione di un faraonico palazzo del popolo:
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_del_Parlamento_(Bucarest)
Inoltre, le sue scelte per guidare lo sviluppo del paese, furono, a dir poco, assurde.
Negli altri paesi del comecon non c'era una situazione di quel tipo.
C'era, talvolta, scarsità di determinati beni per un periodo, dovuta in gran parte alle cappelle di pianificatori scelti solo sulla base della fedeltà al partito, ma quella della Romania era una situazione unica tra i paesi socialisti.
Non a caso, Ceausescu e la moglie furono gli unici leader di tutto il blocco socialista a finire fucilati.
Uno dei capi d'imputazione fu proprio "distruzione dell' economia nazionale".

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #117 il: Gennaio 17, 2019, 02:46:15 am »
Nella Germania dell' est, ad esempio, non c'era affatto penuria di generi alimentari o problemi nelle forniture di corrente.
C'era difficoltà soltanto a trovare i beni importati da paesi al di fuori del comecon, come le banane o, per un periodo, negli anni 70, il caffè (poi fecero un accordo commerciale col Vietnam).
Il problema, semmai, era che, per acquistare determinate cose, tipo elettrodomestici, televisori, automobili, dovevano mettersi in lista e, a volte, aspettare anni (l'offerta era inferiore alla domanda, problema atavico dei paesi socialisti, noi abbiamo il problema contrario, che è pure peggio).
Anche in Polonia, più o meno, si trovava tutto.

Offline Vicus

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #118 il: Gennaio 17, 2019, 03:10:59 am »
Però la gente scappava dalla Germania e dal'Ungheria appendendo le chiavi di casa agli alberi, anche a rischio della vita
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Meglio le donne italiane o le straniere?
« Risposta #119 il: Gennaio 17, 2019, 03:19:01 am »
Non credo fosse per la scarsità di banane
magari per via della Stasi