Autore Topic: Perché alle donne piacciono i delinquenti?  (Letto 10402 volte)

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Offline Vicus

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Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« il: Gennaio 29, 2018, 09:15:15 am »
Questo video mostra l'ennesima storia della brava ragazza che molla un buon partito per un tossico. Secondo voi cosa attira le donne verso simili soggetti?


Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #1 il: Gennaio 29, 2018, 09:49:34 am »
E' nota la storia di un'altra "brava" ragazza di "buona" famiglia che ha voluto sposare a tutti i costi il parricida e il matricida Maso, attratta da lui. Il fenomeno non è nuovo. Nell'antica Roma molte donne aristocratiche, mogli di senatori erano attratte dai gladiatori, uomini dannati e condannati ad una vita infernale, costretti a combattere per il sollazzo della folla. Ogni giorno per loro poteva essere l'ultimo. E appunto era proprio questo che le affascinava: essendo così vicini alla morte, erano paradossalmente vicini anche alla vita, perchè la vivevano così intensamente da assaporare ogni istante di essa perchè poteva finire (tragicamente) da un momento all'altro. Lo stesso discorso vale per il delinquente: egli sfida la società, il potere costituito, mette a rischio la propria libertà, si mette in gioco. E questo attira e fa impazzire le donne, tanto da farle prendere in considerazione un rapporto sentimentale o almeno fisico perchè in tal
modo ravvisano in questa scelta di vita una prova di vitalità che il "bravo" ragazzo che non sfida, che non rischia, che non si mette in gioco invece non ha. Certo, il futuro di questi uomini è incerto. Ma la vitalità che nel frattempo dimostrano è irresistibile. Poi c'è il lato storico da non sottovalutare: chi era l'unico che osava ribellarsi al signorotto che faceva il bello e il cattivo tempo? Il brigante, il quale ne sfidava il potere, vendicava i torti, si faceva giustizia da sè. Ecco come è iniziata l'ammirazione, tutta italiana, per i delinquenti. Cominciò così. Ma su una cosa le femmine non transigono: una simile vitalità loro l'apprezzano sì, ma solo dai maschi. Si guardano bene dall'averla e dimostrarla loro stesse. Non rischiano e non vogliono rischiare. Sono troppo "vitali" per mettere a repentaglio la loro, di vita. 
« Ultima modifica: Gennaio 29, 2018, 10:00:57 am da Massimo »

Offline Vicus

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #2 il: Gennaio 29, 2018, 10:03:35 am »
Eppure i tossici non sfidano la società - la loro unica preoccupazione è la prossima dose - né hanno tutta questa vitalità viste le sostanze che assumono.
Inoltre le donne sono molto infastidite da qualsiasi opinione o atteggiamento anticonvenzionale. :hmm:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #3 il: Gennaio 29, 2018, 10:36:21 am »
Eppure i tossici non sfidano la società - la loro unica preoccupazione è la prossima dose - né hanno tutta questa vitalità viste le sostanze che assumono.
Inoltre le donne sono molto infastidite da qualsiasi opinione o atteggiamento anticonvenzionale. :hmm:
In tal caso a motivarle è la vocazione alla crocerossina: comunque il coraggio di iniettarsi morte nelle vene il tossico o il futuro tossico ce l'ha. E veniamo al discorso di prima. E' sempre un tipo che rigetta la "normalità'" e questo una certa attrazione su certe donne la esercita.
Un conto poi è l'opinione o atteggiamento, un conto è la scelta di vita anticonvenzionale. Un opinione o un atteggiamente non eccita.
Una scelta di vita "maledetta" o "esagerata" o per dirla come Vasco Rossi "alla Steve Mac Queen" attira le donne e le fa sognare. Fino al
risveglio, si capisce.

Offline Vicus

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #4 il: Gennaio 29, 2018, 10:47:54 am »
E' molto verosimile quel che dici, una donna mi ha confermato la sindrome della crocerossina, ma come mai sono così ostili ad altri atteggiamenti anticonvenzionali come l'attivismo sociale, o il semplice mettere in discussione il sistema?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #5 il: Gennaio 29, 2018, 12:54:29 pm »
E' molto verosimile quel che dici, una donna mi ha confermato la sindrome della crocerossina, ma come mai sono così ostili ad altri atteggiamenti anticonvenzionali come l'attivismo sociale, o il semplice mettere in discussione il sistema?

Perchè mettere in discussione il sistema anzitutto non è eccitante e poi è rischioso. In quanto "vitali" le donne non amano il rischio fine a se stesso. Possono amarlo negli uomini ma solo se la vita che essi fanno è "eccitante". La messa in discussione pura e semplice non le eccita affatto. E nemmeno l'attivismo sociale che non è un comportamento "contro" ma è un comportamento "per" qualcuno. Una donna apprezza un uomo che fosse "per" lei stessa. Non un uomo che fosse "per" gli altro o "per" altro. Fosse pure il bene o la pace del mondo.
La "vitalità" dalle donne apprezzata o è rivolta al loro utile e vantaggio o è rivolta a combattere un sistema a rischio esclusivo del maschio.

Offline Warlordmaniac

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #6 il: Gennaio 29, 2018, 15:11:47 pm »
E' molto verosimile quel che dici, una donna mi ha confermato la sindrome della crocerossina, ma come mai sono così ostili ad altri atteggiamenti anticonvenzionali come l'attivismo sociale, o il semplice mettere in discussione il sistema?

Perché il sistema sono loro.
Meno sinteticamente, a loro servono uomini adattati, non disadattati e apripista. Questi ultimi sono utili alla società, ma inadatti ad uno sfruttamento singolo e diretto, tipico del matrimonio.

Offline Warlordmaniac

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #7 il: Gennaio 29, 2018, 15:14:44 pm »
Perchè mettere in discussione il sistema anzitutto non è eccitante e poi è rischioso. In quanto "vitali" le donne non amano il rischio fine a se stesso. Possono amarlo negli uomini ma solo se la vita che essi fanno è "eccitante". La messa in discussione pura e semplice non le eccita affatto. E nemmeno l'attivismo sociale che non è un comportamento "contro" ma è un comportamento "per" qualcuno. Una donna apprezza un uomo che fosse "per" lei stessa. Non un uomo che fosse "per" gli altro o "per" altro. Fosse pure il bene o la pace del mondo.
La "vitalità" dalle donne apprezzata o è rivolta al loro utile e vantaggio o è rivolta a combattere un sistema a rischio esclusivo del maschio.

Totalmente d'accordo.

Online Frank

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #8 il: Gennaio 29, 2018, 18:55:47 pm »
E' nota la storia di un'altra "brava" ragazza di "buona" famiglia che ha voluto sposare a tutti i costi il parricida e il matricida Maso, attratta da lui. Il fenomeno non è nuovo. Nell'antica Roma molte donne aristocratiche, mogli di senatori erano attratte dai gladiatori, uomini dannati e condannati ad una vita infernale, costretti a combattere per il sollazzo della folla. Ogni giorno per loro poteva essere l'ultimo. E appunto era proprio questo che le affascinava: essendo così vicini alla morte, erano paradossalmente vicini anche alla vita, perchè la vivevano così intensamente da assaporare ogni istante di essa perchè poteva finire (tragicamente) da un momento all'altro. Lo stesso discorso vale per il delinquente: egli sfida la società, il potere costituito, mette a rischio la propria libertà, si mette in gioco. E questo attira e fa impazzire le donne, tanto da farle prendere in considerazione un rapporto sentimentale o almeno fisico perchè in tal
modo ravvisano in questa scelta di vita una prova di vitalità che il "bravo" ragazzo che non sfida, che non rischia, che non si mette in gioco invece non ha. Certo, il futuro di questi uomini è incerto. Ma la vitalità che nel frattempo dimostrano è irresistibile. Poi c'è il lato storico da non sottovalutare: chi era l'unico che osava ribellarsi al signorotto che faceva il bello e il cattivo tempo? Il brigante, il quale ne sfidava il potere, vendicava i torti, si faceva giustizia da sè. Ecco come è iniziata l'ammirazione, tutta italiana, per i delinquenti. Cominciò così. Ma su una cosa le femmine non transigono: una simile vitalità loro l'apprezzano sì, ma solo dai maschi. Si guardano bene dall'averla e dimostrarla loro stesse. Non rischiano e non vogliono rischiare. Sono troppo "vitali" per mettere a repentaglio la loro, di vita.

Sono sostanzialmente d'accordo, tranne che su questo passaggio:
Citazione
Ecco come è iniziata l'ammirazione, tutta italiana, per i delinquenti.

Non è assolutamente vero che tale ammirazione "è tutta italiana".
Negli USA è lo stesso, idem in Sudamerica, in Inghilterra, etc etc.


http://www.tutticrimini.com/2012/04/donne-che-amano-serial-killer-e-maniaci-omicidi/

Citazione
Donne che amano serial killer e maniaci omicidi
di Cristina Brondonisu 4 aprile 2012in crimini contro il buongusto   

Jonathan Bryant Moore è stato giustiziato in Texas per aver ucciso un poliziotto, qui è con una sua ammiratrice.


Ogni giorno, assassini, serial killer e maniaci omicidi ricevono centinaia di lettere in carcere. A scrivere loro sono donne che li adorano, che li trovano irresistibili e che vogliono dimostrare tutto il loro amore. Folle? Può essere. Ma la realtà è questa.

Lo dimostra l’imminente matrimonio di Star con Charles Manson.
Ci sono diverse motivazioni per cui una donna, magari sposata, decide di mettersi a un tavolo a scrivere a un carcerato violento e pericoloso. Innanzitutto c’è un nome (e anche un acronimo) che definisce queste persone “Serial Killer Groupie”, SKG.
Secondo uno studio britannico sono più di 100 le donne inglesi coinvolte sentimentalmente con prigionieri che stanno scontando condanne per omicidio e molte di queste relazioni sono nate dopo la sentenza, ovvero dopo che l’uomo è diventato un carcerato.
Per lo psicologo Park Dietz le SKG sono spinte ad amare un violento perché è come se si nutrissero della parte cattiva del serial killer per essere, a loro volta, forti, invincibili. Dato che le storie, come si è detto, sono nate dopo la sentenza, spesso, le SKG sono presenti al processo. Ed è lì, in genere, che sviluppano un’affezione per la vita del criminale che, in genere, è ben diversa dalla loro: è una vita fatta di violenza, sangue, avventura.

Oltre a questo, dopo la sentenza, le donne che amano i serial killer hanno la certezza di dove sia il loro “compagno”, sanno, infatti, che è in carcere e che ci resterà da 25 anni all’ergastolo (in America). Per cui non si devono preoccupare (loro che hanno così poca autostima e che sono personalità dipendenti) dei movimenti del loro uomo.
La voglia di controllo
Che, tra l’altro, diventa anche il fidanzato ideale: è uno che non tutte sono disposte ad amare. Per cui si crea una sorta di rapporto esclusivo, qualcosa tipo una “sindrome della donna del boss”. Inoltre, le SKG, hanno il potere di controllare la situazione. Sono loro, infatti, che fanno visita al carcerato (e mai sarebbe possibile il contrario).
Alcune di queste donne hanno anche la “sindrome della crocerossina” ovvero di chi vuole, a tutti i costi, prendersi cura di qualcuno (spesso si dice anche “sindrome della bambinaia”). Vedono il serial killer come uno che soffre, che è stato condannato, che ha bisogno del loro aiuto. In realtà è come se vedessero la vittima o il bambino che è in lui. E non il criminale che ha inflitto dolore ad altri.
Opposti che si incontrano
In qualche caso si innesca anche il meccanismo “io ti salverò”. Le SKG hanno , in qualche caso, la prerogativa di voler redimere chi ha fatto del male, sono certe che, chi ha sbagliato, possa, grazie a loro, tornare sulla retta via. Vero è anche che, molto spesso, i serial killer sono dei sociopatici: molto affascinanti in superficie e molto pericolosi in profondità.
E, probabilmente, le donne attratte (a vari livelli) da tipi del genere hanno una qualche necessità di uscire dall’ordinario. Trovare un tizio normale, sposarlo e farci dei figli non è un’opzione valida (o, se sono sposate, ha smesso di esserlo).
John Money, psicosessuologo, ha coniato un termine per la parafilia di queste donne, secondo lui soffrono di ibristofilia, ovvero provano un’attrazione morbosa per chi ha inflitto violenza e dolore. Nella prossima edizione del DSM pare che questa nuova parafilia sarà presente. Forse perché le donne che scrivono ai serial killer sono in aumento.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Alberto1986

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #9 il: Gennaio 29, 2018, 22:39:50 pm »
....
Non è assolutamente vero che tale ammirazione "è tutta italiana".
Negli USA è lo stesso, idem in Sudamerica, in Inghilterra, etc etc.

Poco ma sicuro. Negli USA il fenomeno era ampiamente diffuso con i serial killer. Ho trovato questo scritto che potrebbe essere interessante, seppur non sia un esperto di criminologia per condividerne o meno il contenuto:


Citazione
Donne follemente innamorate di uomini che hanno compiuto reati oltraggiosi contro il genere umano.

Ammiratrici: donne che si dichiarano follemente innamorate di uomini che hanno compiuto reati oltraggiosi contro il genere umano. Appartengono a vari ceti sociali e nutrono una profonda e morbosa attrazione verso i serial killer che in alcuni casi sono perfino riuscite a sposare quando erano in carcere.

Smania di protagonismo? Sindrome della crocerossina? Incapacità di relazionarsi sessualmente con l’altro come risultato di un vissuto emotivo negativo con la figura genitoriale paterna? Disturbi della sfera affettiva?
Tante sono le ipotesi che possono essere prese in considerazione per spiegare come questo fenomeno sociale, prettamente femminile, sia in costante aumento, soprattutto in America.

Le serial killer groupies sono donne che spesso hanno vissuto in un contesto familiare disfunzionale, dove i loro bisogni emotivi sono stati inascoltati o repressi a causa della presenza di un padre violento e una madre passiva e remissiva, costretta per paura a essere spettatrice silenziosa dei vari abusi nei riguardi della figlia. Per alcune donne il serial killer condannato a morte è l’uomo ideale cercato per tutta la vita, anche perché una relazione del genere è fonte di sicurezza, dato che nessuno da dietro le sbarre potrà fare loro del male.
Sono donne che vivono in un’illusione di amore, quello stesso amore che da piccole ci fa immaginare che nostro padre è il nostro principe azzurro, che non ci lascerà mai e che ci proteggerà sempre da ogni cosa, anche quando purtroppo il padre in oggetto è violento. Sognano un amore romantico, basato sul concetto medievale di amore "cortese" in cui la donna veniva idealizzata divenendo espressione di nobiltà, sentimento puro e irraggiungibile che non necessitava di un contatto fisico.
L’amore per loro è trascendenza spirituale, e la dipendenza affettiva nel loro caso è patologica , come la scelta di un partner problematico. Hanno ricevuto una rigida educazione in ambito religioso, politico e sessuale come si evince dal libro di Sheila Isenberg che ha trattato la tematica in oggetto, nel libro Women who love men who kill (Donne che amano uomini che uccidono).

La donna con bassa autostima, bisognosa di essere amata come evidentemente non lo è stata nel periodo infantile è a volte soggetta a preferenze sessuali devianti per poter rivivere il trauma e tentare di superarlo o perlomeno lenire quelle ferite nell’anima a volte insanabili. L’attrazione verso coloro che hanno compiuto reati efferati è da ricondurre a una deviazione del comportamento sessuale di tipo predatorio. Si tratta di una psicopatologia solo di recente riconosciuta, nota con il nome di Ibristofilia.

La regina delle "ammiratrici di serial killer" è la celebre Sondra London (nella foto), famosa scrittrice che ha intrattenuto relazioni epistolari e non solo con alcuni serial killer fra i quali Gerard John Schaefer, con il quale fu fidanzata quando aveva 18 anni (prima che si venisse a conoscenza del fatto che fosse un serial killer), Danny Harold Rolling, giustiziato nel 2006 per aver massacrato cinque studentesse universitarie nel 1990 a Gainsville, e il meno noto Keith Jesperson.
La London si è sempre interessata e impegnata a rendere noto all’opinione pubblica le idee e i disegni di questi serial killer, tanto è vero che ha collaborato con loro per redigere alcuni libri al fine di narrare la loro storia, come The making of a serial killer: the real story af the Gainsville murders, che narra le gesta criminali di Danny Rolling, o Killer fiction un libro di racconti scritto e illustrato da G.J. Schaefer che palesa tutta la sua violenza (tanto è vero che i racconti vertono su un unico tema: caricare una ragazza sulla propria macchina, condurla in un posto isolato e dare libero sfogo alle proprie pulsioni omicidiarie).

Doreen Lioy, editorialista freelance nel 1996 dopo una feroce competizione con altre donne è riuscita invece a sposare Richard Ramirez, detenuto nel braccio della morte a San Quintino in attesa di essere giustiziato dal 2006. La Lioy lo corteggiò per circa undici anni durante i quali gli inviò centinaia di lettere e ha sempre dichiarato che nel momento in cui il marito verrà giustiziato lei si suiciderà.

Carol Anne Boone nel 1980, sfruttando una legge in base alla quale qualunque dichiarazione di matrimonio alla presenza degli ufficiali della corte era ritenuta valida, sposò l’attraente Theodore Robert Bundy, quotatissimo fra le "svalvolate", amico di università. Con lui avrà una figlia nel 1982. Per stargli vicina e divenire portavoce della sua innocenza si sposterà da paese in paese fino a quando prima dell’esecuzione del suo "Bunny", così lo chiamava, scomparirà dalla scena insieme alla figlia.

John Wayne Gacy e David Berkowitz, nonostante non fossero attraenti come Bundy e Ramirez, hanno avuto successo perché ritenuti uomini bisognosi di affetto. Gacy era fondamentalmente omosessuale, anche se sposato e divorziato, eppure intrattenne svariate relazioni epistolari anche molto piccanti. Come per Berkowitz, le donne adoravano i suoi occhi blu e l’aspetto mite e indifeso.

Caso di particolare interesse è quello di una certa Veronica Compton, giovane scrittrice drammaturga e aspirante attrice  che nel 1980 instaurò una relazione epistolare con Kenneth Bianchi (uno dei due Strangolatori della collina) al fine di fargli valutare una sceneggiatura, scritta da lei su una serial killer donna. I due condivisero attimi di interesse per lo stupro, la necrofilia, la sodomizzazione e fantasie erotiche violente. Entrarono in confidenza e lei si aprì con lui, parlandogli della sua vita privata molto travagliata. Il subdolo Bianchi, da degno manipolatore mentale, intuì che la Compton era un soggetto facilmente manovrabile, così si offrì di occuparsi di lei per tutta la vita, ma che per farlo doveva uscire di prigione e che per tale scopo aveva bisogno del suo aiuto. Progettò con la Compton un piano secondo cui lei avrebbe dovuto adescare una donna in un bar, con qualche escamotage immobilizzarla, strangolarla secondo la modalità degli "Strangolatori", allo scopo di far credere alle autorità che il vero assassino era a piede libero. Il piano fallì perché fortunatamente la ragazza adescata, fisicamente più forte della Compton, riuscì a fuggire e avvisare le autorità che arrestarono la sua aggreditrice. L’aspirante assassina fu condannata all’ergastolo senza possibilità di parola fino al 1994. Non vide più Bianchi che si consolò sposando la sua ammiratrice del cuore, una certa Shirlee Book che precedentemente aveva corteggiato inutilmente il "bel" Bundy.

http://www.latelanera.com/serialkiller/cerealwiki/wiki.asp?id=87

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #10 il: Gennaio 29, 2018, 22:48:07 pm »
Eppure quest'attrazione per pessimi soggetti può coesistere con la ricerca del più piatto conformismo, e nessuna spiegazione di questo fenomeno sembra essere convincente, inclusa quella di Helen Smith (Men On Strike) secondo la quale i criminali sono i soli soggetti ad apparire virili in una società femminilizzata.
Forse questa si avvicina più alla realtà:
Citazione
Inoltre, le SKG, hanno il potere di controllare la situazione.
Alcune di queste donne hanno anche la “sindrome della crocerossina”
A. Soral (noto PUA) diceva cose simili, secondo lui il rapporto delle donne con le "risorse" (che rientrano nel topic in quanto considerati "buoni selvaggi") era un rapporto classista, c'era un compiacimento paternalista di fondo.
Citazione
La donna con bassa autostima, bisognosa di essere amata come evidentemente non lo è stata nel periodo infantile è a volte soggetta a preferenze sessuali devianti per poter rivivere il trauma e tentare di superarlo o perlomeno lenire quelle ferite nell’anima a volte insanabili.
Interessante.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #11 il: Gennaio 30, 2018, 00:34:55 am »
E' chiaro che molte donne vogliono tutto: la sicurezza e l'avventura anche se l'una è la negazione dell'altra. Di qui la contraddizione ( del tutto apparente) tra il piatto conformismo risultato della sicurezza che desiderano e l'attrazione per i pessimi soggetti che garantisce loro l'avventura che parimenti desiderano. Con donne di questo genere si troverebbe a mal partito persino Gesù Cristo. Manco lui, con tutto lo spirito santo, riuscirebbe a soddisfarle.

Offline Red-

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #12 il: Gennaio 30, 2018, 13:55:10 pm »
Questo video mostra l'ennesima storia della brava ragazza che molla un buon partito per un tossico. Secondo voi cosa attira le donne verso simili soggetti?
Per me, generalmente (tranne eccezioni)  sono attirate dai tossici per lo stesso motivo per cui sono attirate dai neri immigrati, dai dittatori, dai personaggi famosi, etc. Cioè perchè tali personaggi paiono avere un idolum forte. Ovvero un'essenza maschile del tipo "mi spezzo ma non mi piego". ...Che facciano bene o male, codesti personaggi seguono una strada con ottusa certezza. E alle donne questo piace "a pelle" appunto perchè  seguono il loro istinto. Migliaia di anni fa, chi si dimostrava sicuro tanto da spezzarsi ma non piegarsi, era probabilmente uno che sapeva procacciare il cibo per sè e per la propria famiglia. Sapeva cacciare bene, sapeva imporsi sul gruppo, sapeva difendersi, e tutto ciò era utile alla sua compagna. ...E' rimasto come retaggio di tipo istintivo, innato.
Di fronte a tal personaggio, la donna prova i brividi lungo la schiena, si innamora perdutamente.
..Perchè nonostante tutte le stronzate su "cultura che soppianta la natura", le donne rispondono ancora, oggi come 3 mila anni fa e come succederà fra 3 mila anni, a quel tipo di input.
Il resto è fuffa, una palese e chiara presa in giro che ha ben altri scopi, non quello di "aiutare" le donne. :)
Io la vedo così.

"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #13 il: Gennaio 30, 2018, 14:07:47 pm »
Per me, generalmente (tranne eccezioni)  sono attirate dai tossici per lo stesso motivo per cui sono attirate dai neri immigrati, dai dittatori, dai personaggi famosi, etc. Cioè perchè tali personaggi paiono avere un idolum forte. Ovvero un'essenza maschile del tipo "mi spezzo ma non mi piego". ...Che facciano bene o male, codesti personaggi seguono una strada con ottusa certezza. E alle donne questo piace "a pelle" appunto perchè  seguono il loro istinto. Migliaia di anni fa, chi si dimostrava sicuro tanto da spezzarsi ma non piegarsi, era probabilmente uno che sapeva procacciare il cibo per sè e per la propria famiglia. Sapeva cacciare bene, sapeva imporsi sul gruppo, sapeva difendersi, e tutto ciò era utile alla sua compagna. ...E' rimasto come retaggio di tipo istintivo, innato.
Di fronte a tal personaggio, la donna prova i brividi lungo la schiena, si innamora perdutamente.
..Perchè nonostante tutte le stronzate su "cultura che soppianta la natura", le donne rispondono ancora, oggi come 3 mila anni fa e come succederà fra 3 mila anni, a quel tipo di input.
Il resto è fuffa, una palese e chiara presa in giro che ha ben altri scopi, non quello di "aiutare" le donne. :)
Io la vedo così.
Vero ma anche gli attivisti sono un così, eppure non fanno la fila...
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Perché alle donne piacciono i delinquenti?
« Risposta #14 il: Gennaio 30, 2018, 14:23:16 pm »
Vero ma anche gli attivisti sono un così, eppure non fanno la fila...
Dipende da che tipo di attivisti, probabilmente.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."