Autore Topic: Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT  (Letto 1768 volte)

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Offline Vicus

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Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« il: Settembre 24, 2017, 01:18:19 am »
Chi è interessato all'iniziativa può trovare di più a questo LINK:
http://www.citizengo.org/it

Di Marco Tosatti

È partito (oggi da Roma, e prossimi giorni da altre città) il Bus arancione #BUSDELLALIBERTA, quello che reca la scritta sconvolgente e rivoluzionaria I BAMBINI SONO MASCHI LE BAMBINE SONO FEMMINE. Per affermare questa verità assolutamente impressionante, contro i tentativi, pressanti, striscianti e continui di far passare ovunque, e soprattutto nelle scuole, l’idea che il corpo non c’entra niente con il sesso, e che uno è quello che si sente: oggi maschio, domani femmina, e mercoledì vediamo…
Nei mesi e anni scorsi ci hanno ripetuto mille volte da parte del partito al governo che l’ideologia Gender non esiste, che sono tutte fole inventate da chi non vuole lottare contro la discriminazione di genere, ecc. ecc. Sono stati così convincenti che anche alla CEI e nelle sue appendici mediatiche ci hanno creduto, e il primo mattone della torre di Babele è stato posto, grazie alla complicità di cattolici (sarà?) nel Parlamento e della non belligeranza della CEI di mons. Galantino.
Ora parte il Bus, e subito i soliti noti reagiscono: un’interrogazione parlamentare a prima firma Lo Giudice (seconda Cirinnà) chiede al Ministro dell'Istruzione Fedeli quali iniziative intende assumere per evitare che la cosiddetta educazione di genere nelle scuole "venga compromessa dalle azioni intimidatorie diffuse nel Paese", tra cui appunto un minaccioso pullman arancione con scritto che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine; in contemporanea il Pd e il M5S riaprivano d'improvviso il dibattito in Commissione Cultura al Senato sulla sempre cosiddetta "Ora d'Amore" a scuola: un'ora di educazione sentimentale obbligatoria. Da ricordare che il senatore Lo Giudice si è recato negli Stati Uniti per fare qualche cosa che la legge italiana (e europea) giudica un crimine: e cioè pagare una donna per portare avanti la gestazione di un figlio che poi le verrà allontanato dopo il parto. Per questo motivo Lo Giudice è stato accusato in Parlamento di aver comprato un figlio.
 
Naturalmente il Bus della Libertà ha provocato anche altre reazioni. A Bologna un qualche collettivo sta organizzando il "benvenuto" al Bus,; nei commenti qualcuno ha citato lanciafiamme e altri noti strumenti di democrazia diretta; si moltiplicano sui social reazioni violente e minacciose alla nostra libertà d'espressione; l'Avvocatura LGBT ha chiesto al Sindaco Raggi di verificare che i manifesti affissi a Roma per dire che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine rispettino il codice delle affissioni pubbliche. Secondo loro no perché sarebbero "transfobici".
Insomma, tutta l’intolleranza usuale del neo-squadrismo del politically correct e della sinistra si sta manifestando, come è già avvenuto nel caso delle Sentinelle in Piedi. La speranza è che forze dell’ordine e magistratura tentino almeno di difendere quello che resta della libertà di espressione nel Paese.
Scrive un comunicato degli organizzatori: “Potremmo quasi chiudere la campagna prima di averla iniziata. L'intolleranza del pensiero politicamente corretto è manifesta. Agli atti. E invece partiamo. Domani, da Roma. Domenica 24 a Firenze, lunedì 25 Milano, martedì 26 Brescia, mercoledì 27 Bologna, giovedì 28 Bari, venerdì 29 Napoli. Comunicheremo le piazze di sosta 24 ore prima di ogni tappa. Sabato 30 rientro a Roma, con manifestazione per la libertà educativa. Vi diremo dove e quando (primo pomeriggio). Tenetevi liberi. Finché siamo liberi”.
Quella che parte è in buona sostanza una grande campagna nazionale per non abbassare l'attenzione sociale sulla colonizzazione ideologica del Gender, cioè - come ormai abbiamo imparato a capire - dell'idea per cui l'identità sessuale umana sia fluida e indefinita, transitoria, quasi manipolabile a piacimento, e che non sia invece il frutto maturo dell'essere nati maschi o femmine: essere uomini o donne. Un vero e proprio tzunami antropologico che sta investendo sempre più ogni aspetto della nostra società: leggi, cultura, spettacoli, media, televisione e - soprattutto - programmi scolastici.
Chi non crede all’idea che questo tipo di campagna abbia legami lontani e molto ampi può forse cambiare parere, vedendo che qualche giorno fa, uno dei più influenti e importanti finanzieri del mondo, George Soros, in prima fila nel lobbying a favore dell'agenda politica LGBT in tutto il mondo, (e con le mani in pasta in decine di altre operazioni, più o meno chiare, in tutto il mondo) ha postato sul suo profilo twitter un articolo della sua Fondazione personale contro la versione "sudamericana" della stessa campagna che stiamo per iniziare in Italia.
 
“Evidentemente, c'è chi ha interesse nel privare l'essere umano di quella spina dorsale, o meglio di quella "spina morale", che non lo rende manipolabile dalle tante forze - politiche ed economiche - che lo vorrebbero trasformare nel suddito e nel consumatore perfetto”, commentano gli organizzatori.
“Cari amici, il Bus della Libertà ha questi scopi concreti:
Tenere aperto il dibattito sull'ideologia Gender in Italia e nel mondo;
Denunciare ancora l'ingresso nelle scuole di attività Gender;
Chiedere al Ministero dell'Istruzione il CONSENSO INFORMATO PREVENTIVO dei genitori su qualsiasi attività programmata sui temi della sessualità, dell'affettività e sulle "questioni di genere";
Denunciare nuovamente l'attività di propaganda LGBT messa in campo negli ultimi anni in modo del tutto illegale dall'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali);
Denunciare le sentenze incostituzionali con cui Tribunali e Corti stanno riconoscendo a coppie gay o lesbiche il "diritto al figlio" tramite utero in affitto o stepchild-adoption, nonostante in Italia entrambe le pratiche siano vietate dalla legge”. E questo grazie al cuneo aperto dalla legge sulle Unioni Civili, quella che scherzosamente chiamiamo Cirinnà-Galantino….

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #1 il: Settembre 28, 2017, 19:06:15 pm »
Ieri a Napoli c'è stato un episodio di una gravità antidemocratica incredibile; che peraltro non ci deve stupire visto il tipo di dittatura ideologica che si sta cercando di instaurare nel nostro Paese. Lasciamo che ve lo racconti un comunicato degli organizzatori del tour del bus della libertà.
A meno di 24 ore dallo svolgimento della tappa napoletana del Bus della Libertà - la campagna nazionale promossa dalle associazioni del Family Day CitizenGO Italia e Generazione Famiglia contro la “colonizzazione ideologica” del Gender nelle scuole - lo staff del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris comunica agli organizzatori con una mail surreale rivolta a generici “Tutt*”, con tanto di asterisco, che l’autorizzazione regolarmente concessa a sostare dalle 12 alle 14 a Piazza Trieste e Trento con il pullman protagonista dell’iniziativa sarebbe da intendersi revocata.
 
In attesa di un atto amministrativo formale che dovrebbe ufficializzare la revoca, i promotori dell’evento si dicono indignati e offesi dalle motivazioni con cui si giustifica la vergognosa marcia indietro, Lo staff del Sindaco, infatti, lamenta il fatto che la richiesta di autorizzazione non faceva “esplicito riferimento alla campagna transfobica del cosiddetto Bus della Libertà”.
 
Si ricorda che il Bus della Libertà è un grande pullman arancione con scritto semplicemente sui fianchi a caratteri cubitali: “I bambini sono maschi, le bambine sono femmine”:
 
La censura di De Magistris arriva dopo giorni di pressione da parte dei centri sociali e dei collettivi LGBT di Napoli, che hanno chiesto al Sindaco di vietare l’ingresso in città del Bus della Libertà. Purtroppo per loro, l’Assessore alla Mobilità del Comune aveva già firmato l’autorizzazione. Il Sindaco si è accorto del guaio politico e ha incaricato la delegata per le Pari Opportunità, Simonetta Marino, di diramare un comunicato stampa contro l’evento da loro stessi già autorizzato, bollandolo come discriminatorio e violento. Al comunicato di ieri è seguita la mail di oggi con cui si informava della revoca.
 
Gli organizzatori respingono con forza qualsiasi accusa di cosiddetta “transfobia”, e si chiedono se il Sindaco De Magistris intenda promuovere la transessualità anche in bambini di pochi anni, visto che questo è l’oggetto della campagna.
 
In ogni caso, le associazioni confermano che domani il Bus della Libertà sarà in Piazza Trieste e Trento dalle 12 alle 14, come da originaria autorizzazione, e si dichiarano pronte a resistere a qualsiasi tentativo politico di limitare il diritto dei genitori di manifestare pubblicamente per la loro libertà educativa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #2 il: Settembre 28, 2017, 19:07:17 pm »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Frank

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #3 il: Settembre 28, 2017, 19:45:29 pm »
Citazione
Bologna, bus arancione anti-gender contestato da associazioni lgbt: “Via i preti dalle nostre mutande”

Io sto sempre aspettando che una di queste femminucce dica o scriva:
"Via gli imam dalle nostre mutande".

@@

ps: campa cavallo ché l'erba cresce.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Vicus

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #4 il: Settembre 28, 2017, 19:53:19 pm »
Nelle mutande di quelle non ci va nessuno! :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #5 il: Settembre 28, 2017, 20:19:17 pm »
Io data la non-selettività degli imam per i buchi,provo io a dare prova di coraggio,fuori gli imam dalle mie mutande!
Chissà che queste pavide non mi seguano...
pavide pavide pavide
tsk,tsk...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #6 il: Settembre 28, 2017, 20:20:57 pm »
E fuori la salsa yogurth dal kebab,che noi sappiamo bene come è prodotta...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Sardus_Pater

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #7 il: Settembre 28, 2017, 21:50:47 pm »
E fuori la salsa yogurth dal kebab,che noi sappiamo bene come è prodotta...

Se dobbiamo dirla tutta, anche il resto degli ingredienti di un kebab non ha origini "limpide". Machisene, gnam!
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:Bus della libertà: intolleranza e minacce dei gruppi LGBT
« Risposta #8 il: Settembre 30, 2017, 21:06:09 pm »
IL BUS DELLA LIBERTÀ È ARRIVATO A ROMA. IN PROGRAMMA UN PROSSIMO TOUR IN IMMINENZA DELLE ELEZIONI, IN MOLTE ALTRE CITTÀ.
 
Marco Tosatti
Si è concluso questo pomeriggio a Roma, alla Bocca della Verità, il primo tour del Bus della Libertà, organizzato da Generazione Famiglia e CitizenGo. Il tour ha portato in diverse città italiane – Firenze, Milano, Brescia, Bologna, Bari Napoli e infine Roma il messaggio sovversivo dipinto sulle sue fiancate: I bambini sono maschi. Le bambine sono femmine. La natura non si sceglie.
Filippo Savarese ha raccontato le ultime tappe del bus, in particolare Napoli, dove il sindaco, De Magistris evidentemente pressato da lobby interne ha cercato di annullare il permesso di sosta del bus, con un atto che non è stato considerato valido giuridicamente (un messaggio sgrammaticato firmato da ‘lo staff del sindaco’). Dopo un’ora di sosta a Napoli, avvertiti dalla Digos che i centri social stavano muovendosi verso la piazza per creare disordini, per non mettere a repentaghlio l’incolumità dei napoletani che si erano raccolti intorno al bus, gli organizzatori hanno preferito partire. Non è l’unico esempio di intolleranza “democratica” messa in atto dalle amministrazioni di sinistra. Cesena, anche se non era prevista come tappa, ha emanato un diktat di non-sosta per il bus. Non poco ridicoli, dal momento che il bus non doveva passare da lì…
 
 
“Nel prossimo tour partiremo da Cesena” hanno promesso gli organizzatori. Che hanno ricordato il perché dell’iniziativa, che sarà ripetuta nell’imminenza delle elezioni: “Con la scusa di contrastare gli “stereotipi di genere” e diffondere tolleranza e rispetto – fini in sé più che condivisibili – si entra nelle scuole, anche di Bologna e dell’Emilia Romagna in generale, ad insegnare che l’identità sessuale è fluida e può essere oggetto di autodeterminazione, quasi che si potesse “creare” la propria identità. Chiunque resta libero di sentirsi e vivere come meglio crede. Ciò che contestiamo è che si entri nelle classi di bambini e bambine a diffondere simili teorie, totalmente antiscientifiche. Quanto alle manifestazioni di protesta in città annunciate sui social network nelle ultime ore, i promotori della campagna respingono categoricamente qualsiasi accusa di “omofobia”, “transfobia” e in generale l’accusa di essere a Bologna contro i diritti di qualcuno”.
 
Perché la nuova accusa usata come una clava contro chi non è d’accordo con il pensiero unico del regime è proprio quella: omofobia trasformata in transfobia. Oggetti misteriosi, che dal nome fanno pensare a eventuali patologie, non a crimini. Naturalmente l’indefinitezza dell’accusa rende difficilissimo se non impossibile difendersene. Una tecnica classica delle dittature, quale quella che stanno cercando di imporci con la complicità dei giornali e delle televisioni.
È stato ricordato poi che all’infiltrazione pro-gender già in atto nelle scuole, favorita dal Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, il Parlamento sta affrontando un disegno di legge per rendere obbligatoria una volta a settimana “un’ora di amore”, cioè un insegnamento sull’affettività, anche dalle classi più basse della scuola.
Molte le persone presenti, in maggioranza giovani con figli. Hanno parlato su questi temi Toni Brandi, di ProVita, Costanza Miriano, Lucio Malan, esponenti del Popolo della Famiglia e dei partiti che hanno aiutato il bus nelle sue tappe.

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.