Autore Topic: hikkikomori di Marco Prati  (Letto 2745 volte)

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hikkikomori di Marco Prati
« il: Novembre 25, 2016, 11:56:18 am »
qualcuno sa dove è in streaming?

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #1 il: Novembre 25, 2016, 11:57:06 am »
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=47235



Trentenne post-moderno e senza nome, Hikikomori si fa chiamare così nelle comunità virtuali, riferendosi alla patologia che in Giappone è associata ad adolescenti eremiti al limite dell'autismo. La sua vita abitudinaria e sempre uguale viene stravolta con un incontro fortuito in metropolitana: una ragazza con cui ha uno scambio di sguardi lo porterà lentamente a rinnegare il suo io e a emergere dalla routine quotidiana.
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Offline Vicus

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #2 il: Novembre 25, 2016, 18:39:54 pm »
Le ragazze non aspettano che di incontrare il loro hikikomori :lol: :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Volpe argentata

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #3 il: Novembre 25, 2016, 19:33:47 pm »
Tanto è sempre il solito discorso, il "problema" degli uomini "erbivori" che si chiudono in se stessi interessa solo nella misura della "ricaduta" che la loro scelta di vita comporta sul genere femminile, non penserete mica che a qualcuno importi o abbia mai importato cosa soffra un uomo che si neghi nelle relazioni col prossimo?

Offline Sebastiano

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #4 il: Novembre 26, 2016, 00:09:36 am »
Tanto è sempre il solito discorso, il "problema" degli uomini "erbivori" che si chiudono in se stessi interessa solo nella misura della "ricaduta" che la loro scelta di vita comporta sul genere femminile, non penserete mica che a qualcuno importi o abbia mai importato cosa soffra un uomo che si neghi nelle relazioni col prossimo?
Amara realtà

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #5 il: Novembre 26, 2016, 11:24:50 am »
ci sarebbe anche questo:


http://www.hikikomoriitalia.it/2013/07/film-sugli-hikikomori-left-handed.html

Film sugli hikikomori: Left Handed
 


Left Handed (in Giappone Tobira no Muko) è un film del 2008 diretto da Laurence Thrus. Il tema trattato è quello degli hikikomori.





Trama: la storia ha come protagonista Hiroshi, un adolescente giapponese introverso e silenzioso. Un giorno, mentre va a scuola insieme al fratello minore, decide di non varcare la soglia dell’istituto e di tornare immediatamente a casa. Da quel giorno si chiude nella propria stanza da letto, saltando i pasti e smettendo di andare a scuola. Non solo, smette completamente di parlare e ignora i continui tentativi della madre che cerca di capire cosa gli sia accaduto.

Trailer

 


Se vuoi vedere il film completo in streaming clicca qui.

L’intera opera è in bianco e nero, una scelta che il registra probabilmente fa con lo scopo di “spegnere le luci”, in modo da far sprofondare l’intero film nell’ombra, facendogli assumere le stesse tonalità della camera e del mondo di un hikikomori. Anche i dialoghi sono molto scarsi a livello puramente quantitativo, tanto è vero che per lunghi tratti il film è completamente muto.
Dopo queste considerazioni di natura tecnica, voglio commentare alcuni elementi che ho trovato interessanti. Al fine di evitare “spoiler” (anche se pur minimi), consiglio a coloro che avessero già deciso di intraprendere la visione del film di sospendere – momentaneamente – la lettura di questo post. 

La storia di Hiroshi

Innanzitutto va precisato che il film racconta un caso specifico di hikikomori, con le sue peculiarità. Ogni generalizzazione va dunque fatta con attenzione. La storia di Hiroshi non può essere uguale, per modalità e manifestazioni, a quella di tutti gli hikikomori. Alcune caratteristiche saranno comuni, altre diverse e specifiche.
La domanda che sembra permeare tutto il film è: “perché Hiroshi si è chiuso nella sua stanza?”. La madre non riesce a darsi pace e chiede spesso al fratello minore se fosse successo qualcosa a scuola. Qualcosa è successo, ma la verità è che il comportamento di Hiroshi sembra prescindere da un evento specifico. L’hikikomori non ha bisogno necessariamente di un trauma.

Gli elementi delle storia di Hiroshi che ho trovato comuni a quelli di molti altri ragazzi nelle sue stesse condizioni sono due in particolare: la decisione dei genitori di aspettare a rivolgersi a specialisti nella speranza che la situazione “passi da sola” (si parla di tempi lunghissimi, un anno e mezzo in questo caso) e un padre poco presente nella vita familiare. Quest’ultimo infatti viene a sapere molto tardi che il figlio si trova in quelle condizioni e, a eccezione di una reazione momentanea, lascia tutto il peso sulle spalle della moglie.

Il momento dell'aiuto

Infine, è doveroso soffermarsi su un momento molto importante del film, quello che potremmo definire “dell’aiuto”, ovvero quando la madre decide finalmente di rivolgersi a un istituto specializzato per il recupero degli hikikomori. E’ il responsabile stesso del centro che si reca a casa del ragazzo e incomincia a parlargli da dietro la porta chiusa. I tempi sono lunghi e l’approccio particolarmente cauto.
Nel primo “incontro” il responsabile si limita a una rapida presentazione, dicendo che sarebbe tornato presto. Nel secondo parla di alcuni importanti fatti di cronaca accaduti nell’ultimo periodo e fa capire al ragazzo alcune delle cose che si sta perdendo rimanendo dentro la sua stanza. Nel terzo racconta a Hiroshi un caso di un ragazzo simile a lui e di come il suo centro ha potuto aiutarlo. Nel quarto prova a entrare…
Quello che voglio sottolineare sono i tempi necessari perché un qualunque tentativo di aiuto abbia effetto. Uno degli errori più comuni è quello di forzare il ragazzo ad abbandonare la propria stanza oppure fare ricorso a medicinali (come antidepressivi) per curare, quando da curare non c’è niente.

A tal proposito cito una frase di Carla Ricci:

" [...] vere e proprie cure mediche specifiche ancora non esistono; si possono tentare altre strade, altri dispositivi di efficacia come pazienza e gentilezza, molto più complessi di una ricetta farmacologica ma che consentono una cura intima e delicata"

Il materiale per documentarsi sull’hikikomori non è molto. Anche per questo Left Handed rappresenta una preziosa risorsa. Consiglio la sua visione e, se vi fa piacere, lasciatemi un commento a riguardo.
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Offline Damocle

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Re:hikkikomori di Marco Prati
« Risposta #6 il: Novembre 26, 2016, 12:43:39 pm »
Tanto è sempre il solito discorso, il "problema" degli uomini "erbivori" che si chiudono in se stessi interessa solo nella misura della "ricaduta" che la loro scelta di vita comporta sul genere femminile, non penserete mica che a qualcuno importi o abbia mai importato cosa soffra un uomo che si neghi nelle relazioni col prossimo?

Vero, le vittime maschili non fanno abbastanza notizia, anzi, un maschio è difficile possa essere visto come vittima.