http://femminismoematerialismo.blogspot.it/2014/07/uomini-antisessisti-compagni-di-strada.htmlMetto questo articolo del 2014 per un semplice scopo, leggete cosa pensano di molti uomini femministi :
Alcuni uomini, però, secondo un'altra ipotesi, si dichiarerebbero in pubblico femministi solo per ricavarne vantaggi personali. L'opportunista, ad esempio, secondo Sandra Bartky e David J. Kahane, si dichiara seguace del femminismo, solo perché ritiene che si tratti di una teoria alla moda, almeno in certi ambienti. Spera così di trovare una collocazione vantaggiosa in un preciso campo professionale (il mondo universitario, ad esempio) o di conquistare la simpatia delle donne.
Il poseur, invece, si interessa alle teorie femministe in modo astratto, senza che queste ultime incidano minimamente sulla sua vita privata.
L'iniziato, da parte sua, milita nei gruppi favorevoli al femminismo e si guadagna per questo solo fatto la simpatia delle donne. Si ritiene superiore agli altri uomini, perché sono loro, mai lui, i misogini e i responsabili della conservazione delle strutture patriarcali.Vi è, insomma, anche chi concepisce la propria adesione al femminismo solo come una risorsa per far carriera o per conseguire l'approvazione e il riconoscimento delle donne, insomma la usa come uno strumento di seduzione. Vi è chi opera disinvoltamente una totale dissociazione tra convinzioni dichiarate pubblicamente e comportamenti privati.
Mi permetto di consigliare agli aderenti all'associazione Maschile Plurale di interrogarsi anzitutto, anche spietatamente, sulle ragioni del proprio impegno che, ne sono sicura, nella stragrande maggioranza dei casi sono nobilissime. Si dovrebbe però prestare attenzione e scongiurare la presenza di eventuali opportunisti e poseurs che potrebbero profittare in modo strumentale del prestigio e della fama acquisita dall'organizzazione.
Scrive a questo proposito Claudio Magnabosco, riguardo all'associazione da lui fondata:
Io ricordo quanti uomini desideravano iscriversi al mio Progetto "la ragazza di Benin City" che proponeva la sensibilizzazione dei clienti; molti desideravano avere in tasca la tessera della associazione, così da poter dimostrare alle Forze dell'Ordine che li avessero fermati e sorpresi in flagranza, che loro non erano dei clienti, ma degli operatori sociali.
Lo studioso Francis Dupuis-Déri, da parte sua, suggerisce agli uomini favorevoli al femminismo di impegnarsi in un processo di disempowerment, ossia di drastica riduzione del potere che esercitano individualmente e collettivamente sulle donne, nella sfera privata evitando, ad esempio, di instaurare relazioni impostate sul dominio e sulla prevaricazione e impegnandosi a svolgere il lavoro domestico e di cura e nella sfera pubblica e militante limitandosi ad occupare una posizione defilata ed ancillare e a sorvegliare attentamente il proprio comportamento e quello degli altri uomini, affinché non sia connotato da misoginia. <<<<<<<<<<<<<<<<<<
Anche le femministe sentono il puzzo di lecchinaggio e falsità di certi ometti che ritengono le donne "superiori" e gli uomini "inferiori" , o che cianciano di privilegi maschili e di oppressione secolare femminile .
Ecco perchè gli uomini devono odiare il femminismo .
PS Ma quando lo diciamo noi che i femministi sono dei lacchè e basta però non ci vogliono credere e ci dicono che siamo maschilisti misogini