Autore Topic: Fertility day...e scoppia la polemica.  (Letto 16664 volte)

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Offline ReYkY

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Fertility day...e scoppia la polemica.
« il: Settembre 01, 2016, 18:57:20 pm »

Offline Volpe argentata

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #1 il: Settembre 01, 2016, 19:05:30 pm »
Le femministe all'italiana stiano tranquille, che nessuno di noi ha intenzione di farci nemmeno il fantasma di un figlio con loro...

Online KasparHauser

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #2 il: Settembre 01, 2016, 19:22:56 pm »
Io non mi spiego come mai ancora la Lorenzin non abbia parlato di critiche maschiliste.
Così come non mi spiego come ancora non si sia parlato di campagna maschilista. Insomma perchè da qualche parte non è ancora colpa del maschilismo?

Offline ReYkY

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #3 il: Settembre 01, 2016, 19:42:20 pm »
Ci stanno lavorando su, a breve arriva. ;)

Alberto1986

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #4 il: Settembre 01, 2016, 20:22:46 pm »
Io non mi spiego come mai ancora la Lorenzin non abbia parlato di critiche maschiliste.
Così come non mi spiego come ancora non si sia parlato di campagna maschilista. Insomma perchè da qualche parte non è ancora colpa del maschilismo?

Già me lo domando pure io...  :hmm: Comunque, ogni volta che spuntano queste intellettuali polemiche tra esseri cromosomici superiori, mi domando in quante settimane imploderebbe un fantomatico mondo di sole femminucce... :hmm: 

Offline Red-

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #5 il: Settembre 01, 2016, 21:02:03 pm »
Fino a che serviva, portavano su un palmo di mano il neomalthusianesimo e figure quali ad esempio Luigi De marchi e i suoi fotoromanzi anti-nascite (1), oggi che serve fare figli cercano di sensibilizzare al contrario.
E se l'intenzione è seria e ponderata, di certo in qualche anno ci riusciranno. E chi non avrà figli, tra qualche anno, sarà penalizzato sotto vari aspetti, specie quelli socio-culturali, ma anche fiscali, c'è da scommetterci.
La verità è che noi popolino siamo come marionette filoguidate. Non radiocomandate: abbiamo proprio il filo, non ci possiamo nemmeno allontanare più di tanto.  :cool:



(1)
"De Marchi ha dato per oltre quarant’anni un contributo determinante non solo alla segnalazione della tremenda pericolosità dell’esplosione demografica (da lui definita “la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi tragici corollari (fame, guerre, genocidi, disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici profondi che hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia planetaria. In particolare, negli anni ‘70, ha dimostrato con alcuni fotoromanzi interpretati da noti attori (come Paola Pitagora, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Marco Zavattini e Mario Valdemarin) che i messaggi emozionali mass-mediatici associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento di gran lunga più efficace per indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da varie organizzazioni internazionali."
http://www.ipue.it/luigi_demarchi.html

"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Warlordmaniac

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #6 il: Settembre 01, 2016, 21:10:00 pm »
Io non mi spiego come mai ancora la Lorenzin non abbia parlato di critiche maschiliste.


Credo perché sono troppe.

Offline Red-

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #7 il: Settembre 01, 2016, 21:14:09 pm »
Il neofemminismo per me è pressochè sicuramente figlio della politica neomalhusiana.
Prima hanno creato una cultura, una mentalità ed un ambiente che scoraggia fortemente la natalità, ora vogliono addirittura che la gente vada contro questa cultura, questa mentalità e questo ambiente.
Non è un caso che quelli che più protestano sembrano essere quelli di sinistra, proprio la culla di tutto l'ambaradan.
Ciò detto, se davvero hanno deciso che ci deve essere una svolta, quasi certamente ci riusciranno.
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Offline Warlordmaniac

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #8 il: Settembre 01, 2016, 21:41:12 pm »

Non è un caso che quelli che più protestano sembrano essere quelli di sinistra, proprio la culla di tutto l'ambaradan.


Però il commentatore feisbuccaro o disqusiano non è solitamente nella stanza dei bottoni e quindi le cose vanno lette con semplicità: il sinistro è colui che non ha così paura dell'invasione islamica, quindi non ci tiene al nazionalismo tipico di chi teme per l'estinzione della razza italica. E' chiaro che il fascista è d'accordo con la Lorenzin.

Offline ReYkY

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #9 il: Settembre 01, 2016, 22:03:53 pm »
Sarò anche il solito complottista, ma non è che 'sta campagna così "pacchiana" sia stata fatta apposta per avere una reazione contraria e opposta? :hmm:

Come avete detto, viviamo in un regime malthusiano...

Offline giuspal

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #10 il: Settembre 02, 2016, 08:26:21 am »
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-fertility-day-nella-rete-dei-censori-anti-lifenatalita-parola-tabu-renzi-smentito-da-se-stesso-17280.htm

Che l’Italia, come del resto l'Europa, sia in debito cronico di nuovi nati per pareggiare e superare il conto dei decessi è cosa nota. Se Stati come la Danimarca hanno fatto campagne promozionali per invitare i concittadini “a fare l’amore” significa che il tema demografico e della denatalità inizia a diventare materia non solo per sociologi bigotti, ma anche dei governi. In Italia però non c’è ancora la maturità per poterne parlare serenamente e soprattutto fattivamente. Lo dimostra il corto circuito mediatico sul Fertility Day che si svolgerà il 22 settembre in molti comuni italiani. L’iniziativa, voluta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è stata fatta in accordo con l’Anci, l’unione dei comuni italiani ed è volta a dare una corretta informazione tanto sulle tecniche di cura dell’infertilità, maschile e femminile, quanto sulla necessità di ascoltare l’orologio biologico della donna, che non aspetta.

Apriti cielo. Il primo a tuonare contro l’iniziativa della Lorenzin è stato lo scrittore Roberto Saviano, il quale, dopo essere diventato autore di successo con il filone dell’antimafia è adesso impegnato nella sfida di moralizzare il Paese. Va da sé che Saviano, il quale incarna perfettamente il cliché del miglior intellò di sinistra, sia diventato il primo consigliere mediatico della grande stampa. Capace di dettare le agende e i tempi al governo di Matteo Renzi.

I fatti sono molto semplici. Il Ministero mercoledì ha diffuso un comunicato stampa in cui illustrava le caratteristiche del primo Fertility Day. Due sono gli obiettivi: affrontare il tema dell’infertilità dal punto di vista della salute e dunque dei soldi dei cittadini, visto che il curarla grava sulle nostre tasche e, non meno importante, far riflettere sul tema della denatalità, argomento tabù che più tabù non si può e che questo governo, grazie alla Lorenzin, ha per la prima volta sdoganato.

Per pubblicizzare gli eventi che si terranno sparsi qua e là nei comuni con esperti di tutti i tipi, si va dalla fecondazione assistita ai metodi naturali, la Lorenzin ha licenziato una campagna comunicativa che potesse fare presa. Ovviamente i bigotti del benpensare si sono concentrati sulle immagini. In una c’è una donna che, tenendo in mano una clessidra e toccandosi il ventre dice: “La bellezza non ha età. La fertilità sì”; in un altro c’è un rubinetto che sgocciola e la scritta: “la fertilità è un bene comune” alludendo al tema dell’acqua come bene comune. E ancora: “Datti una mossa, non aspettare la cicogna”, “Genitori giovani, il modo migliore per essere creativi” e così via. Il messaggio veicolato sottotraccia? Fate figli da giovani e ricordatevi che la fecondazione assistita è soltanto un ultimo passaggio, non per tutti e non sicuro. Insomma: prima di ricorrervi sappiate che la scienza medica ha fatto passi da gigante nello studio e nella cura dei problemi derivanti da infertilità.

Il giorno dopo la polemica era già sul braciere. Il Giornale ha titolato con un “Renzi vuole più figli per la Patria”. Gli altri sono andati a ruota. Ma a tenere banco, come fosse un aruspice è lo scrittore di Gomorra: “Il #fertilityday è un insulto a tutti - scrive - a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno”. Da Saviano in giù la rete si è scatenata accusando il ministro di voler tornare ai tempi del Ventennio, di non avere pietà di chi non riesce ad avere figli e via andare.

Non poteva mancare il premier Renzi, che sensibile com’è agli umori della rete, non ha avuto altro di meglio da dire, nel corso di un’intervista su Rtl che “non sapevo niente della campagna del Ministero, non l'avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna”.

Ma le cose stanno così? Ovviamente no. Anzitutto perché quello che dice Renzi è falso. Attribuire l'insufficiente natalità a problemi economici è una leggenda nera. Tutti i paesi europei sono abbondantemente al di sotto del tasso di sostituzione che è di 2.1 figli a coppia. Compresa la Germania, paese notoriamente più ricco del nostro dove il tasso è addirittura più basso di quello italiano. Ma a qualcuno giova far credere alla favola del mancato figlio per precarietà. Quel che non si vuole vedere è che non si fanno figli perché non c’è più fiducia nella vita e nella relazione stabile di amore reciproco. E’ questo il cuore del problema, che però il ministro non ha potuto evidenziare.

La campagna infatti nasce come conseguenza di un documento di 137 pagine chiamato Piano nazionale per la fertilità elaborato dal Ministero dopo un anno di lavoro attorno a un tavolo che ha visto confrontarsi esponenti di mondi eterogenei: ginecologi, andrologi, psicologi e ancora difensori della procreazione medicalmente assistita e sostenitori dei metodi naturali e di una visione ancora cristiana della maternità e della paternità.

Il lavoro è stato duro e pieno di scontri, ma alla fine ne è uscito un documento che, al di là di alcuni passaggi discutibili, come appunto la difesa giustificata del preservativo o il ricorso alla Fivet, però come extrema ratio, si stabilisce un concetto: la fertilità è un bene da promuovere. Così come si sancisce che per la prima volta un governo prende atto del problema demografico come urgente.

Il documento parte proprio da lì facendo vedere con un grafico di Eurostat come nessun paese europeo, neanche la Svezia abbia tassi di natalità accettabili a garantire un ricambio. Eppure in quei paesi il tenore di vita non è certo misero.

A fronte di questa inversione di rotta rispetto al trend ideologico che ha prediletto sempre per le politiche di informazione sessuale la diffusione del preservativo, degli anticoncezionali e dell’aborto, il documento ribadisce due criteri fondamentali: la maternità ha un prestigio che va difeso e che i figli vadano fatti da giovani. Concetto che, quando venne presentato, lodò anche Repubblica. Ma si vede che non avevano ancora sentito Saviano.

Successivamente a questo tavolo il Ministero ha pensato a come veicolare il libretto di 137 pagine ovviamente per addetti ai lavori. E ha trovato diverse iniziative, una di queste è l’istituzione del Fertility Day. La Lorenzin così il 26 luglio ha portato in Consiglio dei Ministri la cosa e il presidente del Consiglio dei Ministri, altrimenti detto Renzi, ha firmato un decreto con il quale ha istituito ogni 22 settembre che Iddio manda in terra la Giornata della fertilità. Giornata tra l’altro suggerita dall’articolo 2 della Legge 40, articolo questo ancora non cassato dalla Corte Costituzionale.

Evidentemente neanche Renzi aveva ancora sentito Saviano. Non si spiega come mai, senza temere di essere sbugiardato, abbia detto a Rtl non solo che non ha visto la campagna, e questo può starci, ma che non è nemmeno informato della campagna stessa. Cosa falsa, dato che l’ha firmata non più tardi di un mese fa. Ma ovviamente nel suo entourage questo nessuno glielo farà notare. Anche perché adesso graverà tutto sulle spalle della Lorenzin il compito di difendere la Giornata perché non sia un flop e non si arrivi a boicottarla. Conoscendo gli orientamenti della maggior parte dei comuni italiani non è escluso.

Ora il rischio potrebbe essere quello di vanificare il tutto concentrandosi solo sulla fecondazione medicalmente assistita, che è pratica di grandi business e molti interessi e non risolve il problema dell'infertilità che quando non irreversibile è derivante da patologie o da comportamenti di vita erronei che la Fivet non può guarire. Ma è pratica che deve essere spinta a più non posso. Non sia mai che curando la sterilità non si incrini il business...

Insomma: un polverone abilmente orchestrato dai giornali su cui anche Renzi sembra voler soffiare. Il che la dice lunga sull’iniziativa della Lorenzin, in aperta controtendenza con gli standard a cui questo governo ci ha abituato: tra matrimoni gay, adozioni tramite fivet e altre tematiche anti vita e anti famiglia, qualcuno si era quasi illuso che il Governo avesse volto affrontare un problema serio, non solo sanitario, ma culturale e sociale destinato ad incidere nell’economia reale del Paese e nel suo futuro. Un problema che va preso di petto in prospettiva senza avere la smania di vedere oggi risultati che si vedranno tra 30 anni: quello della denatalità. Ma a raffreddare gli animi ci ha pensato lo stesso Renzi quando ha detto che in questi giorni ha avuto ben altri problemi più gravi cui pensare. Chissà se si riferiva al terremoto o all’incontro con il guru di Facebook Marc Zuckerberg?


Dal mio punto di vista La Lorenzin è semplicemente andata fuori copione presentando un problema reale e oggettivo e naturalmente, chi ritiene più importanti i "diritti civili" Lgbt, utero in affitto e quant'altro non poteva fare a meno di darle addosso. A questo punto è stata costretta a "correggere il tiro" con buona pace degli amanti del politically correct.

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2016/09/01/ferility-day-lorenzin-rivedremo-due-cartoline_ef25f33a-bf13-4352-847b-db786e0d7643.html

ROMA - La campagna sul Fertility day ''non e' piaciuta? ne facciamo una nuova'': l'annuncio arriva dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin su Twitter. ''Il Fertility Day e' piu' di due cartoline, e' prevenzione, e' la salute degli italiani'', scrive il ministro.
 
"Non sapevo niente della campagna del Ministero, non l'avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna". E' la reazione di Matteo Renzi, intervistato da Rtl 102.5, alla campagna del ministero della Salute sulla fertilità, oggetto di ironie e polemiche.
 
"Nella decisione di avere figli - sottolinea il ministro intervenendo al Tg4 - l'aspetto economico è il grande tema che deve affrontare l'Italia: un Paese dove non nascono bimbi deve fare politiche a sostegno di natalità, donna e lavoro. Sono politiche intersettoriali, fanno parte di una visione da statista del Paese, ma io faccio il Ministro della Salute e mi occupo di questi temi, il resto lo facciano il Premier e gli altri ministri. Non potremo che sostenere delle politiche condivise sulla natalità".
 
Qualche ora prima del tweet, già il ministro Lorenzin aveva fatto un passo indietro, annunciando la revisione di due cartoline della campagna, ''quelle che hanno fatto piu' scalpore, quella della clessidra e quella che dice 'datti una mossa'. La direzione per la comunicazione sta valutando come ricalibrare la comunicazione'': ha spiegato all'ANSA aggiungendo che ci sono "22 giorni per migliorare la qualita' della campagna''.
 
Il ministro ha poi specificato che la campagna per il Fertility Day costa 28 mila euro per sei eventi, rettificando così le notizie diffuse in queste ore da Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, che aveva parlato di 200 mila euro. Alle critiche arrivate da Oliviero Toscani il ministro risponde: ''Le nostre sono campagne a basso costo, se vuole siamo felici di accogliere il suo aiuto gratuitamente per fare meglio. Siamo certi che ci aiutera' a trasformare questa campagna in qualche cosa di cui si parlera' per un anno e non solo tre giorni. Lo aspetto''.
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Offline Vicus

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #11 il: Settembre 03, 2016, 01:03:55 am »
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-fertility-day-nella-rete-dei-censori-anti-lifenatalita-parola-tabu-renzi-smentito-da-se-stesso-17280.htm

Che l’Italia, come del resto l'Europa, sia in debito cronico di nuovi nati per pareggiare e superare il conto dei decessi è cosa nota. Se Stati come la Danimarca hanno fatto campagne promozionali per invitare i concittadini “a fare l’amore” significa che il tema demografico e della denatalità inizia a diventare materia non solo per sociologi bigotti, ma anche dei governi. In Italia però non c’è ancora la maturità per poterne parlare serenamente e soprattutto fattivamente. Lo dimostra il corto circuito mediatico sul Fertility Day che si svolgerà il 22 settembre in molti comuni italiani. L’iniziativa, voluta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è stata fatta in accordo con l’Anci, l’unione dei comuni italiani ed è volta a dare una corretta informazione tanto sulle tecniche di cura dell’infertilità, maschile e femminile, quanto sulla necessità di ascoltare l’orologio biologico della donna, che non aspetta.

Apriti cielo. Il primo a tuonare contro l’iniziativa della Lorenzin è stato lo scrittore Roberto Saviano, il quale, dopo essere diventato autore di successo con il filone dell’antimafia è adesso impegnato nella sfida di moralizzare il Paese. Va da sé che Saviano, il quale incarna perfettamente il cliché del miglior intellò di sinistra, sia diventato il primo consigliere mediatico della grande stampa. Capace di dettare le agende e i tempi al governo di Matteo Renzi.

I fatti sono molto semplici. Il Ministero mercoledì ha diffuso un comunicato stampa in cui illustrava le caratteristiche del primo Fertility Day. Due sono gli obiettivi: affrontare il tema dell’infertilità dal punto di vista della salute e dunque dei soldi dei cittadini, visto che il curarla grava sulle nostre tasche e, non meno importante, far riflettere sul tema della denatalità, argomento tabù che più tabù non si può e che questo governo, grazie alla Lorenzin, ha per la prima volta sdoganato.

Per pubblicizzare gli eventi che si terranno sparsi qua e là nei comuni con esperti di tutti i tipi, si va dalla fecondazione assistita ai metodi naturali, la Lorenzin ha licenziato una campagna comunicativa che potesse fare presa. Ovviamente i bigotti del benpensare si sono concentrati sulle immagini. In una c’è una donna che, tenendo in mano una clessidra e toccandosi il ventre dice: “La bellezza non ha età. La fertilità sì”; in un altro c’è un rubinetto che sgocciola e la scritta: “la fertilità è un bene comune” alludendo al tema dell’acqua come bene comune. E ancora: “Datti una mossa, non aspettare la cicogna”, “Genitori giovani, il modo migliore per essere creativi” e così via. Il messaggio veicolato sottotraccia? Fate figli da giovani e ricordatevi che la fecondazione assistita è soltanto un ultimo passaggio, non per tutti e non sicuro. Insomma: prima di ricorrervi sappiate che la scienza medica ha fatto passi da gigante nello studio e nella cura dei problemi derivanti da infertilità.

Il giorno dopo la polemica era già sul braciere. Il Giornale ha titolato con un “Renzi vuole più figli per la Patria”. Gli altri sono andati a ruota. Ma a tenere banco, come fosse un aruspice è lo scrittore di Gomorra: “Il #fertilityday è un insulto a tutti - scrive - a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno”. Da Saviano in giù la rete si è scatenata accusando il ministro di voler tornare ai tempi del Ventennio, di non avere pietà di chi non riesce ad avere figli e via andare.

Non poteva mancare il premier Renzi, che sensibile com’è agli umori della rete, non ha avuto altro di meglio da dire, nel corso di un’intervista su Rtl che “non sapevo niente della campagna del Ministero, non l'avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna”.

Ma le cose stanno così? Ovviamente no. Anzitutto perché quello che dice Renzi è falso. Attribuire l'insufficiente natalità a problemi economici è una leggenda nera. Tutti i paesi europei sono abbondantemente al di sotto del tasso di sostituzione che è di 2.1 figli a coppia. Compresa la Germania, paese notoriamente più ricco del nostro dove il tasso è addirittura più basso di quello italiano. Ma a qualcuno giova far credere alla favola del mancato figlio per precarietà. Quel che non si vuole vedere è che non si fanno figli perché non c’è più fiducia nella vita e nella relazione stabile di amore reciproco. E’ questo il cuore del problema, che però il ministro non ha potuto evidenziare.

La campagna infatti nasce come conseguenza di un documento di 137 pagine chiamato Piano nazionale per la fertilità elaborato dal Ministero dopo un anno di lavoro attorno a un tavolo che ha visto confrontarsi esponenti di mondi eterogenei: ginecologi, andrologi, psicologi e ancora difensori della procreazione medicalmente assistita e sostenitori dei metodi naturali e di una visione ancora cristiana della maternità e della paternità.

Il lavoro è stato duro e pieno di scontri, ma alla fine ne è uscito un documento che, al di là di alcuni passaggi discutibili, come appunto la difesa giustificata del preservativo o il ricorso alla Fivet, però come extrema ratio, si stabilisce un concetto: la fertilità è un bene da promuovere. Così come si sancisce che per la prima volta un governo prende atto del problema demografico come urgente.

Il documento parte proprio da lì facendo vedere con un grafico di Eurostat come nessun paese europeo, neanche la Svezia abbia tassi di natalità accettabili a garantire un ricambio. Eppure in quei paesi il tenore di vita non è certo misero.

A fronte di questa inversione di rotta rispetto al trend ideologico che ha prediletto sempre per le politiche di informazione sessuale la diffusione del preservativo, degli anticoncezionali e dell’aborto, il documento ribadisce due criteri fondamentali: la maternità ha un prestigio che va difeso e che i figli vadano fatti da giovani. Concetto che, quando venne presentato, lodò anche Repubblica. Ma si vede che non avevano ancora sentito Saviano.

Successivamente a questo tavolo il Ministero ha pensato a come veicolare il libretto di 137 pagine ovviamente per addetti ai lavori. E ha trovato diverse iniziative, una di queste è l’istituzione del Fertility Day. La Lorenzin così il 26 luglio ha portato in Consiglio dei Ministri la cosa e il presidente del Consiglio dei Ministri, altrimenti detto Renzi, ha firmato un decreto con il quale ha istituito ogni 22 settembre che Iddio manda in terra la Giornata della fertilità. Giornata tra l’altro suggerita dall’articolo 2 della Legge 40, articolo questo ancora non cassato dalla Corte Costituzionale.

Evidentemente neanche Renzi aveva ancora sentito Saviano. Non si spiega come mai, senza temere di essere sbugiardato, abbia detto a Rtl non solo che non ha visto la campagna, e questo può starci, ma che non è nemmeno informato della campagna stessa. Cosa falsa, dato che l’ha firmata non più tardi di un mese fa. Ma ovviamente nel suo entourage questo nessuno glielo farà notare. Anche perché adesso graverà tutto sulle spalle della Lorenzin il compito di difendere la Giornata perché non sia un flop e non si arrivi a boicottarla. Conoscendo gli orientamenti della maggior parte dei comuni italiani non è escluso.

Ora il rischio potrebbe essere quello di vanificare il tutto concentrandosi solo sulla fecondazione medicalmente assistita, che è pratica di grandi business e molti interessi e non risolve il problema dell'infertilità che quando non irreversibile è derivante da patologie o da comportamenti di vita erronei che la Fivet non può guarire. Ma è pratica che deve essere spinta a più non posso. Non sia mai che curando la sterilità non si incrini il business...

Insomma: un polverone abilmente orchestrato dai giornali su cui anche Renzi sembra voler soffiare. Il che la dice lunga sull’iniziativa della Lorenzin, in aperta controtendenza con gli standard a cui questo governo ci ha abituato: tra matrimoni gay, adozioni tramite fivet e altre tematiche anti vita e anti famiglia, qualcuno si era quasi illuso che il Governo avesse volto affrontare un problema serio, non solo sanitario, ma culturale e sociale destinato ad incidere nell’economia reale del Paese e nel suo futuro. Un problema che va preso di petto in prospettiva senza avere la smania di vedere oggi risultati che si vedranno tra 30 anni: quello della denatalità. Ma a raffreddare gli animi ci ha pensato lo stesso Renzi quando ha detto che in questi giorni ha avuto ben altri problemi più gravi cui pensare. Chissà se si riferiva al terremoto o all’incontro con il guru di Facebook Marc Zuckerberg?


Dal mio punto di vista La Lorenzin è semplicemente andata fuori copione presentando un problema reale e oggettivo e naturalmente, chi ritiene più importanti i "diritti civili" Lgbt, utero in affitto e quant'altro non poteva fare a meno di darle addosso. A questo punto è stata costretta a "correggere il tiro" con buona pace degli amanti del politically correct.

http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/salute/2016/09/01/ferility-day-lorenzin-rivedremo-due-cartoline_ef25f33a-bf13-4352-847b-db786e0d7643.html

ROMA - La campagna sul Fertility day ''non e' piaciuta? ne facciamo una nuova'': l'annuncio arriva dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin su Twitter. ''Il Fertility Day e' piu' di due cartoline, e' prevenzione, e' la salute degli italiani'', scrive il ministro.
 
"Non sapevo niente della campagna del Ministero, non l'avevo vista, avevo problemi più importanti da seguire. Certo non conosco nemmeno un amico che fa un figlio perché ha visto un cartellone, se vuoi creare una società che scommette sul futuro devi creare le condizioni strutturali, gli asili nido, i servizi, creare lavoro. Nei paesi dove si fanno figli non credo che sia per effetto di una campagna". E' la reazione di Matteo Renzi, intervistato da Rtl 102.5, alla campagna del ministero della Salute sulla fertilità, oggetto di ironie e polemiche.
 
"Nella decisione di avere figli - sottolinea il ministro intervenendo al Tg4 - l'aspetto economico è il grande tema che deve affrontare l'Italia: un Paese dove non nascono bimbi deve fare politiche a sostegno di natalità, donna e lavoro. Sono politiche intersettoriali, fanno parte di una visione da statista del Paese, ma io faccio il Ministro della Salute e mi occupo di questi temi, il resto lo facciano il Premier e gli altri ministri. Non potremo che sostenere delle politiche condivise sulla natalità".
 
Qualche ora prima del tweet, già il ministro Lorenzin aveva fatto un passo indietro, annunciando la revisione di due cartoline della campagna, ''quelle che hanno fatto piu' scalpore, quella della clessidra e quella che dice 'datti una mossa'. La direzione per la comunicazione sta valutando come ricalibrare la comunicazione'': ha spiegato all'ANSA aggiungendo che ci sono "22 giorni per migliorare la qualita' della campagna''.
 
Il ministro ha poi specificato che la campagna per il Fertility Day costa 28 mila euro per sei eventi, rettificando così le notizie diffuse in queste ore da Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico, che aveva parlato di 200 mila euro. Alle critiche arrivate da Oliviero Toscani il ministro risponde: ''Le nostre sono campagne a basso costo, se vuole siamo felici di accogliere il suo aiuto gratuitamente per fare meglio. Siamo certi che ci aiutera' a trasformare questa campagna in qualche cosa di cui si parlera' per un anno e non solo tre giorni. Lo aspetto''.

Gli aspetti più interessanti dell'articolo sono:

1. Guai a dir male su temi politicamente corretti, ma appena si parla di favorire la natalità media e opinionisti insorgono con assurdità come:
Citazione
Il Giornale ha titolato con un “Renzi vuole più figli per la Patria”. Gli altri sono andati a ruota. Ma a tenere banco, come fosse un aruspice è lo scrittore di Gomorra: “Il #fertilityday è un insulto a tutti - scrive - a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno”. Da Saviano in giù la rete si è scatenata accusando il ministro di voler tornare ai tempi del Ventennio, di non avere pietà di chi non riesce ad avere figli e via andare.

2. Viviamo nel migliore dei mondi possibili, se c'è denatalità il problema non può che essere tecnico o economico, guai a criticare l'idiocrazia imperante e dire che è necessario un cambio radicale di mentalità prima di pensare a leggi e sovvenzioni (vale anche per la QM, come dimostra la legge sull'affido condiviso opportunamente scavalcata nei tribunali).

Non si può che rallegrarsi per una campagna che ricorda alle donne quanto sono diventate idiote: a 35 anni ancora dedite al ca**eggio e alle amiche del ca**eggio, salvo poi andare nel pallone quando scoprono che è tardi per avere figli.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2016, 16:42:04 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Negan_66

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #12 il: Settembre 03, 2016, 16:29:23 pm »
C'è denatalità perché molta gente, sia uomini che donne, e tra loro mi ci metto anch'io senza tanti giri di parole, vuole più che giustamente godersi la vita e divertirsi. E i bambini oggi più che mai rappresentano una grossa palla al piede; ci vuole un Capitale solo per mantenerli e un costante e gravoso impegno personale che porta ad una vita di continui sacrifici e rinunce. Chi è genitore non ha più un solo minuto della sua vita da poter dedicare a se stesso. Dopo essersi fatto il culo a lavoro per tutta la settimana non può trovare più sollievo neanche nel tornare a casa e distendersi un attimo sul divano che quando arriva deve affrontare subito un lavoro ancora più pesante: accudire i marmocchi. Non può godere neanche dei giorni di festa il fine settimana che sono completamente assorbiti dai marmocchi.
Insomma, oggi come oggi a meno che non si tratti di persone all'antica, con lo spirito del missionario oppure votate al martirio, nessuno vuole più avere figli.
Il mondo attuale è molto diverso da quello di una volta. Una volta fare figli significava avere braccia lavoro da utilizzare nei campi, significava avere un sostegno per la propria vecchiaia.
Oggi invece? Ma guardiamoci intorno. Io vedo tante famiglie sfasciate, vedo figli viziati, maleducati che non hanno rispetto per nessuno, tantomeno per i genitori in generale e per i padri in particolare: danno tutto per scontato e tutto per dovuto. Anzi, diventano ostili per la famiglia ma particolarmente contro i padri da cui vengono allontanati attraverso l'alienazione dalle arpie delle madri separate che li usano solo come mezzi per vampirizzare il mantenimento (mantenimento dei figli che spesso e volentieri neanche usano per loro ma che sperperano quasi interamente per se stesse, per l'estetista, il parrucchiere o fare shopping).
Potrei fare una lista lunghissima di padri separati/divorziati che conosco e i cui figli hanno interrotto qualsiasi genere di rapporto con loro, fatta eccezione ovviamente per l'assegno di mantenimento.
I figli oggi sono diventati degli estranei da mantenere, non c'è più amore, altro che sostegni per la propria vecchiaia!
Da vecchi? Se uno aspetta l'aiuto di un figlio fa prima a morire. Anche per questo sempre più gente neanche vuol sentir parlare di far bambini.

Quello che ho analizzato fin'ora è la questione osservata dal punto di vista di molti singoli individui, me compreso... se però guardiamo la cosa dal punto di vista sociale è ovvio che senza un ricambio generazionale qualsiasi società e quella Italiana in particolare va a finire, ma questo è un'evento che per quanto non possa piacere dovrà succedere. E' l'inevitabile conseguenza del profondo cambiamento sociale e culturale che c'è stato tra l'Italia dei nostri nonni e quella attuale. Può esserci una soluzione? No! Inutile illurdersi o pensare di cambiare ciò che non può più essere cambiato. Quindi tanto vale godersi questo breve intermezzo che ci rimane prima di cadere nel baratro.

E ora arrivo al Fertility day: non lo condivido e non credo che l'avrei mai condiviso a prescindere, e questo perché ho da sempre impostato la mia esistenza a scopi e obiettivi diversi rispetto a quelli dell'uomo medio, tuttavia l'avrei rispettato. L'avrei rispettato se fossimo vissuti ancora in una società con leggi, principi e valori com'era appunto quella dei nostri nonni e in cui far figli poteva avere ancora un senso non solo per la società ma principalmente per il ruolo/protezione dell'individuo all'interno della famiglia. Ma nell'Italia attuale non riesco neanche a rispettarlo: il Fertility day mi sembra tanto assurdo per quanto ridicolo. Per far figli servono prima di tutto delle famiglie unite e indissolubili, cosa che al mondo d'oggi non esistono più. E di questo bisogna ringraziare il femminismo che ha mescolato le carte tra i sessi e che ha sradicato la donna dal suo storico ruolo all'interno della famiglia. E il fertility day mi sembra anche molto ipocrita perché la Lorenzin fa parte di quello stesso governo che ha sostenuto il gender, le unioni gay, le leggi idiote e discriminanti contro gli uomini come quell'assurdità chiamata femminicidio e altre amenità..... Il clima della famiglia non era buono da diversi decenni, anzi da diversi decenni la famiglia era vissuta sempre più con superficialità come una cosetta da poco che si poteva mandare all'aria per qualsiasi frivolezza, ma questo governo prima ha contribuito a peggiorare ulteriormente la situazione tanto da far venir voglia a sempre più uomini di rimanere a debita distanza dalle donne se non a diventare proprio MGTOW, e poi dopo se ne escono fuori con la campagna del fertility day! Cos'è? Dobbiamo ridere? Piangere? E' una Candid Camera? Siamo su Scherzi a Parte? Mah...!

Offline Jason

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #13 il: Settembre 03, 2016, 16:58:39 pm »
Il punto è che oggi, rispetto al passato, ci sono molti più divertimenti allucinanti .
Una volta c'era lo stadio ( per chi era appassionato di calcio) , le partite fra amici , e in secondo ordine i vari pub, discoteche , e le camminate sul lungomare, centro, lungofiume e chi più ne ha più ne metta.
Oggi invece è la televisione a comandare . I social network hanno sostituito la vita reale , i film romantici l'hanno fatto per le donne , per chi ama il calcio c'è Sky e Mediaset premium e te ne stai al caldo a casa . Anche oggi sono frequentate le discoteche , ma circola molta più droga rspetto al passato .

Comunque non è vero che non ti puoi dedicare a te stesso se hai dei bambini . Dipende da quali sono i tuoi divertimenti . Dipende da come ti sai organizzare col tempo . Se la moglie è fanatica di shopping , ovvio che il tempo per la famiglia non c'è :  non c'è niente di male nel fare un giro ai supermarket se fatto massimo 2-3 volte al mese  , ma se , come fanno moltissime donne di oggi, molte fidanzate lasciano malamente i fidanzati solo perchè questi non potevano e non volevano portarle a fare le cazzo di compere un giorno si e altri e due pure , si scade nel fanatismo voluto dal sistema che sa bene come inculcare le distrazioni per sesso , e ritorniamo al solito discorso dei cinema rosa e filmetti strapalacrime stupidi romantici per le donne , gli shopping fino allo stremo pure , e per gli uomini la pornografia e lo stile di vita mgtow .

Pensi che non ci sia soluzione, Negan ? Ti sbagli alla grande e il motivo l'ho scritto adesso .

«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Vicus

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Re:Fertility day...e scoppia la polemica.
« Risposta #14 il: Settembre 03, 2016, 17:17:23 pm »
Cos'è? Dobbiamo ridere? Piangere? E' una Candid Camera? Siamo su Scherzi a Parte? Mah...!
E' una farsa, legioni di politici che promouovono femminismo, aborto e divorzio poi fanno scioperi della fame su padri separati e carcerati. Ma chi vogliono prendere in giro? :lol:

Condivido al 100% il tuo quadro della situazione: le famiglie si sfasciano per un nonnulla e i figli sono ingrati e insopportabili.
Ma non tutti fanno così, esistono persone che cercano di recuperare i fondamenti della società civile e riescono a crescere anche molti figli senza farsi venire l'esaurimento. La ricetta è semplice: essere organizzati e collaborare invece di litigare, delegando ai figli maggiori la cura dei minori.
Il risultato sono famiglie serene e felici, vivaci (non come certi genitori che collassano già al primo figlio, parcheggiato alla Playstation), dove gli uomini fanno i padri e non solo i Bancomat.

Dirai: ormai è tardi, la società è troppo marcia. Ma secondo me non è così: dopo la caduta dell'amministrazione romana, la cultura e l'economia italiane sono state ricostruite da piccoli gruppi autosufficienti che poi hanno contagiato positivamente il resto della società.

Si può obiettare: non mi interessa, pensateci voi. Ma con lo stato attuale dell'economia e della società, saremo presto tutti coinvolti in una lotta per la sopravvivenza (vedasi l'esempio sovietico), non sarà possibile per il 99% delle persone mantenere l'attuale modello di consumo e fregarsene del mondo. Quindi anche per interesse personale, meglio agire d'anticipo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.