Condivido, ma la sacrificabilità maschile col gender c'entra poco o nulla.
C'entra invece molto. Se consideri che la cosiddetta "teoria gender" propone di instillare fin dalla più tenera età la concezione secondo cui l'identità di genere e i conseguenti ruoli di genere non sarebbero
in alcun modo determinati dall'afflusso ormonale presente nell'individuo.
Questa visione va a scardinare l'idea che, per natura, il maschio sia il genere "sacrificabile", ritenendo questo ruolo un mero costrutto socioculturale. Sarebbe una gran figata se non fosse che, cambiando la cultura, non puoi cambiare lo zoccolo duro della ratio naturale che si lega a doppio filo con le più basilari necessità pragmatiche di sopravvivenza del gruppo. Allo stesso modo in cui da cultura a cultura cambiano, anche radicalmente, le ricette culinarie ma non cambia il fatto che OVUNQUE qualsiasi essere umano ingurgiti dell'Amanita Folloide crepi nel giro di poche ore e che OVUNQUE determinati cibi siano oggettivamente velenosi per tutti, così da cultura a cultura possono cambiare i modi in cui il maggior valore sessuale femminile e la sacrificabilità maschile si assestano ma non potrà MAI cambiare quel sostrato di base che permette dal punto di vista aritmetico la propagazione della specie. Nemmeno nelle varie tribù matriarcali si è mai assistito ad un assetto sociale che miri a tenere al sicuro gli uomini demandando le funzioni pericolose (caccia, pesca in mare aperto, esplorazione, guerra) alle donne. Non esistono nè sono mai esistite. Anche fossero esistite si sarebbero estinte nel giro di poche generazioni per il semplice fatto che, bastando un uomo per fecondare 100 donne e generare 100 nuovi individui ma non essendo assolutamente possibile viceversa, non sarebbe stato possibile procreare in numero sufficiente per mandare avanti il gruppo qualora si fossero demandate funzioni di "provider" alle donne istituendo di fatto una sistematica maggior mortalità femminile e conseguentemente una proporzione di 1 donna per 100 uomini. E' oggettivamente e aritmeticamente un modello perdente ovunque. Come detto sopra, i matriarcati si sono sempre e solo limitati ad ampliare il potere diretto e politico femminile INTERNO e familiare, lasciando gli incarichi esterni agli uomini. Praticamente aumentano l'autorità femminile senza diminuire minimamente la sacrificabilità maschile.
E' giocoforza necessario prendere consapevolezza dell'abisso che c'è fra valore sessuale innato femminile e maschile. Ogni donna ha un valore inerente che nessun uomo avrà mai e le società e i rapporti di genere, in un modo o nell'altro si assesteranno sempre e comunque per massimizzare lo sfruttamento di questo differenziale
Quando il ragazzino cresce convinto della superabilità della sua condizione di dispensabile procacciatore di risorse e s'imbatte, per caso, durante le prime esperienze adolescenziali, con la dura e cruda realtà, finisce psicologicamente a terra. In uno solo istante gli crollano addosso sia tutte le bugie che le istituzioni scolastiche e mediatiche gli han propinato fino a quel giorno sia quest'insopportabile doccia fredda (e' forse meglio definirla cascata) di realtà e consapevolezza creando un mix emotivo devastante. Rabbia distruttiva, frustrazione, rancore, seghe mentali della peggior sorta (parlo anche per esperienza personale e direttissima). Ne esce distrutto, sfiduciato e costretto a costruire un "muro mentale" emotivo per tirare avanti
Purtroppo per ora non abbiamo alcuna tecnologia che ci permetta di rimediare alla differente percezione e alla differente elargizione di compassione fra maschio e femmina dovuta alla maggiore neotenia femminile, nè abbiamo alcuna tecnologia che ci permetta di "ri-ingegnerizzare" la percezione d'attrattività della femmina nei confronti del maschio basata sulla percezione del suddetto come utile oggetto lavorativo. Piaccia o no (e a me non piace) queste differenze esistono, sono radicate atavicamente, e non si può far nulla per cambiarle. E' dunque dovere morale spiegarle senza ipocrisie e con rettitudine ai ragazzini preadolescenti. Cercare di forzare i rapporti di genere e le percezioni di questi utlimi che, inevitabilmente, si verranno ad assestare con la crescita, significa promulgare menzogne destinate a far solo e solamente del male. Nello stesso modo in cui un dottore mente ad un paziente assicurandogli d'avere una salute ferrea quando invece ha ancora 6 mesi di vita