Autore Topic: "Donne Vittoriose"  (Letto 167157 volte)

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Offline CLUBBER

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #105 il: Febbraio 06, 2017, 01:08:04 am »
Tanto per restare in tema...
CLUBBER, probabilmente avrai già visto questo video falso più di Giuda.
http://video.corriere.it/israele-tre-bar-molestano-donna-sbagliata-campionessa-lotta-li-mette-tappeto/09d2aa80-e6cb-11e5-877d-6f0788106330

Il bello è che la tipa, alla fine del "match", prende la bottiglia e se ne va.
Da vera dura.   :doh:
Hahahahahahahaha
Non l'avevo mai visto questo video.
È più finto delle terre di Pamela Anderson.
Ma scherziamo?
Coreografato pure malissimo.
Mio Dio.
Bisogna essere degli allocchi per bersi video del genere.
Vivo da solo
Mi alleno da solo
E vincero' il titolo da solo

Online Frank

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #106 il: Febbraio 10, 2017, 20:35:24 pm »
Complessate all'attacco.

https://www.facebook.com/nonunadimeno/videos/1933315163555366/

E senza coglioni in ginocchio.
Citazione
Orazio Leggiero Care amiche e compagne di Non Una Di Meno, sono un socio di Maschile Plurale da dieci anni, cioè da quando si è costituita in associazione nazionale, e faccio parte del gruppo di autocoscienza maschile Uomini in Gioco di Bari. Vi scrivo perchè non riesco a comprendere - e con me tantissime altre persone - la ragione per la quale negli otto punti del vostro programma non si faccia cenno alla terribile piaga della tratta delle schiave del sesso, che tutte/i noi consideriamo come la forma peggiore di violenza maschile alle donne. Altra cosa è la complessa problematica della prostituzione e delle "lavoratrici del sesso", sulle quali vi sono opinioni differenti quanto rispettabili. Ma qui parliamo di tratta, sulla condanna della quale esiste certamente una totale convergenza di vedute. Perchè allora tenere fuori proprio questa pratica immonda, che ad unanime giudizio è la più terribile forma di violenza maschile contro le donne? Mi auguro vogliate rispondere, non a me ma alle tantissime persone che vorrebbero capire.
Mi piace · Rispondi · 1 · 43 min

Ce ne fosse uno, tra questi coglioni leccaculo, in grado di spendere due parole sulla violenza in versione femminile.

Ma, a parte questo, mi chiedo come sia possibile che da parte femminile (e non solo femminista) non si sentano mai delle parole di apprezzamento verso il sesso maschile.
Mai una parola positiva verso l'opera e le fatiche degli uomini.
Niente di niente.
« Ultima modifica: Febbraio 10, 2017, 20:45:30 pm da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Alberto1986

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #107 il: Febbraio 10, 2017, 21:09:35 pm »
Complessate all'attacco.

https://www.facebook.com/nonunadimeno/videos/1933315163555366/

E senza coglioni in ginocchio.
Ce ne fosse uno, tra questi coglioni leccaculo, in grado di spendere due parole sulla violenza in versione femminile.

Ma, a parte questo, mi chiedo come sia possibile che da parte femminile (e non solo femminista) non si sentano mai delle parole di apprezzamento verso il sesso maschile.
Mai una parola positiva verso l'opera e le fatiche degli uomini.
Niente di niente.


Lasciale pure che smettano di riprodursi. Tanto ci penseranno gli immigrati musulmani a sostituirci tra un paio di decenni. E dato che sono tanto filo-islamiche, non avranno molti problemi ad indossare il burqua.  :D

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #108 il: Marzo 20, 2017, 20:48:27 pm »
"Il maschio e la donna"
"Le donne e i maschi"
Fantastico.

http://www.italianosveglia.com/il_maschio_oggi_e_il_sesso_debole-b-98426.html
Citazione
Il maschio? Oggi e' il SESSO DEBOLE!
Celebrata la giornata della donna, vale la pena oggi affrontare la questione maschile, oggi non meno problematica di quella femminile.
Milano
14:00 del 20/03/2017
Scritto da Luca

Celebrata la giornata della donna, vale la pena oggi affrontare la questione maschile, oggi non meno problematica di quella femminile. A scanso di equivoci, non si negano le discriminazioni che subiscono ancora le donne in varie parti del mondo. Ma nei paesi più evoluti si riconosce il disagio maschile come problema di genere. Negli Stati Uniti e anche in Europa numerose ricerche hanno accertato che nelle assunzioni e nelle carriere non esistono più pregiudizi di genere per quanto riguarda le capacità e la remunerazione. L’Italia è in ritardo nel prenderne coscienza. Inchieste e studi sulle discriminazioni delle donne abbondano. Meno conosciute e praticate sono le ricerche sui disagi odierni dei maschi in quanto tali.
Alcuni problemi sono già emersi, tra cui quello dei padri separati, ma si limitano per lo più agli aspetti economici. Non ci si preoccupa troppo di come la tendenza all’affidamento dei figli alle madri abbia ricadute psicologiche negative su molti uomini. Si presume, in contraddizione con la realtà e le aspirazioni delle donne stesse, che dal marito dipenda ancora il mantenimento della famiglia.

ISTRUZIONE E LAVORO
Un altro esempio sono i risultati scolastici. Da oltre quarant’anni nel Veneto le donne diplomate sono più numerose dei maschi. Succedeva che i maschi, durante il boom economico trovavano subito lavoro mentre le donne aspettavano, studiando, di trovare marito. La maggiore istruzione ha consentito alle donne di accedere in misura maggiore (il doppio) almeno ad attività impiegatizie e direttive lasciando ai maschi quelle manuali. Non si può presumere che una maggiore istruzione abbia consentito alle donne di gestire meglio le situazioni nel privato e nel pubblico? E la cultura non le ha rese più sensibili e aperte al cambiamento? Non si può pensare che una maggiore istruzione avrebbe consentito agli uomini di superare stereotipi antichi se a quattordici anni non fossero stati subito imprigionati nel lavoro?
Da una ventina d’anni anche le laureate e le dottoresse di ricerca sono più dei maschi: una vera rivoluzione culturale rispetto a mezzo secolo fa quando le donne non studiavano proprio. Considerando tutta la popolazione, nel Veneto abbiamo già 270 mila donne laureate a fronte di 216 mila maschi, ma tra la popolazione con meno di quarant’anni, la maggiore competitività delle donne appare ancora più netta. Il 66% degli iscritti all’università è femmina, ma tra i laureati le donne sono il 75%! Per ogni donna che abbandona gli studi, ci sono più di due uomini. Stando così le cose, non sarebbe opportuno pensare a rendere scuola e università (e società) adatte anche ai maschi? Negli anni Sessanta, le classi “miste” furono salutate come una conquista della modernità. La divisione era motivata da una società che attribuiva ruoli sociali molto diversi ai due generi principali. Ora la cosa va ripensata su diverse basi come da tempo si sta facendo negli Stati Uniti.

ADOLESCENZA
È possibile che l’assenza di un sistema formativo e scolastico adatto ai maschi induca a comportamenti aggressivi? La violenza maschile è giustamente condannata, ma con altrettanta violenza. Poco, invece, si fa per comprenderla. La si spiega ancora con gli stereotipi superati di una cultura che non esiste quasi più. Il fatto che sia in aumento – in tutti i paesi occidentali – non dovrebbe indurre a riflettere sui veri motivi anziché continuare a interpretarla con i parametri di un secolo fa? La scuola nel periodo dell’adolescenza potrebbe riconsiderare programmi e classi miste per interessi ed età tra gli 11 e i 18 anni e ancor più tra i 13 e i 16. Le frustrazioni che maschi ancora immaturi subiscono durante l’adolescenza,costretti nelle stesse classi di ragazze più mature che li dominano può riflettersi per tutta la vita scolastica e in generale. Anche dal punto di vista fisico, un ragazzino costretto per cinque ore di scuola seduto in un minuscolo banco soffre molto di più di una ragazza la quale, essendo più matura ottiene nella media migliori risultati e l’approvazione sociale. Di tutto abbiamo bisogno fuorché di maschi frustrati.

SUICIDI
I dati sui suicidi sono drammatici per i maschi, ma se ne parla poco o nulla. Per ogni donna che si toglie la vita, ci sono 4,5 maschi che fanno altrettanto! Non dipende solo da fattori sociali, così come molti altri comportamenti. Non è questo un problema di differenza di genere più importante del fatto che nei ranghi più elevati – alti magistrati, primari, rettori, politici – effettivamente prevalgano ancora i maschi? Ma riguarda poche persone ai vertici di organizzazioni del cui funzionamento le donne sono già pienamente responsabili ai livelli intermedi. Tra l’altro, si tratta anche di una questione di età: alle posizioni elevate si giunge tardi e le statistiche su tutta la popolazione non prendono in considerazione che sta già verificandosi una graduale sostituzione di molti maschi anche nelle posizioni di vertice e nei prossimi dieci/vent’anni lo sarà con maggiore incisività.
Il rischio di non prendere in considerazione il crescente disagio maschile riguarda tutta la società. Incluse le donne che invece di rivendicare diritti ormai acquisiti e una paternalistica (sic!) protezione, dovrebbero cominciare a comprendere i problemi della società nel suo complesso: di maschi e femmine entrambi indissolubilmente parte di una stessa umanità

«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #109 il: Marzo 21, 2017, 20:07:26 pm »
Mi ero dimenticato del commento di questo povero castrato mentale.

Citazione
Paolo 20/03/2017 16:24:16
Sì è proprio vero che noi maschi siamo molto più deboli ma c'è da dire che la donna senza l'uomo è niente, pur essendo più forte dell'uomo. In due si vince la battaglia.

Mah... che tristezza.
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #110 il: Aprile 17, 2017, 00:26:15 am »
La differenza che passa tra la realtà e la fantasia.

https://www.facebook.com/radicalchicboriosi/photos/a.1527731144163211.1073741828.1527426437527015/1871527179783604/?type=3&theater

Citazione
Vi racconto questa storia a lieto fine. Ieri negli USA c'è stata l'ennesima manifestazione anti-Trump, condita dai soliti tafferugli dei cosiddetti "antagonisti", "antifascisti" o come cavolo si fanno chiamare lo sanno solo loro che però hanno trovato pane per i loro denti, cioè i sostenitori incazzati di Trump, che li hanno corcati di mazzate.

Ebbene, questa tizia (a quanto pare famosa sul web) scriveva questo su FB qualche ora prima della manifestazione: "Diretta a Berkeley per interrompere la riunione dei nazisti/suprematisti bianchi. Molto nervosa, ma determinata a portarmi dietro 100 scalpi nazisti".


Diciamo che ora ha forse ha capito la differenza tra vita vera e spazio virtuale... oltre che l'applicazione del principio della parità dei sessi.

Al primo commento trovate la gif da vedere in loop per 10 minuti prima di andare a dormire questa ser

https://media.giphy.com/media/l4FGBi70k3f07wb4I/giphy.gif
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #111 il: Aprile 17, 2017, 00:40:26 am »
Guardate in questo video l'impavida ragazza che gioca a fare la wonderwoman in una manifestazione in America. Roba da ridere.

http://video.repubblica.it/mondo/scontri-a-berkeley-tra-sostenitori-e-oppositori-di-trump-il-pugno-in-faccia-alla-manifestante/273359/273894?ref=RHPPBT-BS-I0-C4-P4-S1.4-F4.

Oddio sarebbe da ridere se non fosse che questo fatto è diventato un caso. Ma insomma intorno è tutto una battaglia, gente che si picchia, gente a terra presa a calci, qualcuno sanguina e il problema è il pugno dato a sta fessa? Ma che pretendono il diritto di picchiare e l'immunità fisica?
Ma roba da matti.
Mi confortano i commenti sotto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #112 il: Aprile 17, 2017, 00:44:00 am »
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #113 il: Aprile 17, 2017, 01:05:57 am »
Comunque, episodi come quello della aspirante wonder woman che le busca dal "suprematista bianco", sono l' ennesima dimostrazione del fatto che se per ipotesi gli uomini dovessero iniziare a percepire e a considerare le donne come degli avversari da combattere e abbattere, il femminismo crollerebbe in un nanosecondo.
Altro che vaginate del tipo "il futuro è donna", "potere rosa", "le donne nuovo sesso forte", "le donne fanno paura" e cacate del genere.
Il femminismo esiste perché gli uomini ne permettono l'esistenza: punto.
Tutto il resto è fuffa, perché da sole le donne non son capaci di fare alcuna cosiddetta rivoluzione.
Le suddette hanno sempre bisogno di uomini che parino loro il deretano.
Gli uomini no; gli uomini le rivoluzioni le pensano e le fanno da soli e non hanno certamente bisogno di essere "protetti" dalle donne, perché lì, su quel terreno, sono loro che dirigono l' orchestra.
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #114 il: Aprile 17, 2017, 02:39:31 am »
Mi confortano i commenti sotto.

Se leggi i commenti postati sul profilo facebook dell' uomo che ha rifilato un pugno in faccia alla wonder woman statunitense,
https://www.facebook.com/nathan.damigo/
ti rendi conto invece di quanto l' uomo medio sia idiota.
E nello specifico si tratta dell' uomo medio statunitense, che non è affatto migliore di quello italiano ed europeo in genere.
Anzi, quando ci son di mezzo le donne i suddetti statunitensi son pure peggio.

@@

ps: se fosse stata la donna a colpire in faccia quell' uomo, i suddetti avrebbero riso e sbeffeggiato quest' ultimo, accusandolo altresì di essere un mezzo uomo.
Il problema di fondo è che l' uomo medio è un irrecuperabile inconsapevole, sempre pronto ad attaccare e a smerdare i propri simili, alla faccia della presunta e inesistente "solidarietà di genere maschile".
Ce ne fosse uno tra questi imbecilli in grado di evidenziare che quello è il prezzo da pagare quando si ha la pretesa di scendere sullo stesso terreno degli uomini, reclamando ad ogni pié sospinto "la parità in ogni ambito della vita".
Bene, la parità è anche quella.
« Ultima modifica: Aprile 17, 2017, 02:51:01 am da Frank »
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« Risposta #115 il: Aprile 17, 2017, 03:06:40 am »
Anche il commento di questo negro di Louisiville è eccezionale.

Citazione
Detryck Von-Doom Look at the rest of the video! The girl IMMEDIATELY got back up and kept fighting!!!

Adolf Pillowhands over here!!!

Talmente entusiasta da mettere una caterva di esclamativi.
Mah...

@

https://www.facebook.com/socialjusticewarriors/videos/1437944422894198/?pnref=story
« Ultima modifica: Aprile 17, 2017, 03:20:28 am da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #116 il: Aprile 17, 2017, 14:32:59 pm »
Tutte le femministe dovrebbero rendere grazie al tizio per avere offerto un esempio concreto di uguaglianza dei sessi.

Questo commento sul sito italiano  mi pare onesto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #117 il: Aprile 18, 2017, 13:28:38 pm »
La differenza che passa tra la realtà e la fantasia.

https://www.facebook.com/radicalchicboriosi/photos/a.1527731144163211.1073741828.1527426437527015/1871527179783604/?type=3&theater

https://media.giphy.com/media/l4FGBi70k3f07wb4I/giphy.gif

https://www.everipedia.com/louise-rosealma-venus-rosales/
Citazione
Louise Rosealma (Venus Rosales, Emily Rose Marshall, Emily Rose Nauert)

Louise Rosealma (aka Emily Rose Marshall [35][34], Emily Rose Nauert [38][39][48] ) is a 19-year-old pornographic actress, independent model, and photographer from Southern California.[47] [3] It appears that Louise Rosealma is a pseudonym and that her real name is Emily Rose Nauert.[15][9] She describes herself as Antifa, queer, and a free soul.[6] Louise has a boyfriend. who is also apart of Antifa.[47] 

Source: https://www.everipedia.com/louise-rosealma-venus-rosales/#ixzz4ebDuqiKc


Citazione
Age 19

Height
5'1''

Weight
98 lbs

Dunque:19 anni di età, alta circa 1,55 e pesante quasi 44 kg e mezzo...  :doh:
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #118 il: Aprile 19, 2017, 19:11:23 pm »
Eccone un'altra.
Come entrano (anzi, vengono fatte entrare...) in un ambito maschile, subito iniziano a scassare la minchia con le loro vaginate da eterne complessate.

http://27esimaora.corriere.it/17_aprile_18/inspiring-girls-regole-passione-ora-calcio-impari-ragazze-71800c24-246c-11e7-9ccc-1412672da04e.shtml
Citazione
«Regole e passione, ora il calcio impari dalle ragazze»
di Maria Silvia Sacchi

Patrizia Panico ha vinto molte sfide. Dai campetti delle borgate romane («dove mettevi le giacche in terra per fare i pali della porta, e non sapevi mai quando un tiro era palo-gol o palo-fuori… Per guadagnarmi il rispetto dei ragazzi ed essere confermata, i miei dovevano sempre essere almeno tre palo-gol»), a 41 anni è una leggenda vivente del calcio femminile e dello sport. Più di 700 gol segnati nel massimo campionato, 14 volte capocannoniere di serie A, 10 scudetti, 5 Coppe Italia, 8 Supercoppe italiane. E adesso, che ha appena appeso le scarpette al chiodo, si è seduta in panchina: prima donna nello staff tecnico di una nazionale di calcio maschile. Ha guidato due amichevoli della Under 16, una persa e una vinta, e quella vinta è stata con la Germania, la prima vittoria con i concorrenti tedeschi. Ma oggi che ha rotto l’ennesimo tabù, l’ex capitano della Nazionale si presta a tornare a scuola. Per dire alle ragazze (e ai ragazzi) che si può fare. Che non esistono barriere. La campionessa, infatti, è una delle role model, ovvero delle persone da prendere come esempio, del progetto Inspiring Girls (vedi sotto). «Lo faccio – dice – perché trovo giusto confrontarsi con le ragazze e con i ragazzi. Quando ero giovane, più che ostacoli, diciamo non sono stata incentivata a fare questa professione. Così mi metto nei panni di chi ha un sogno da raggiungere: è importante che abbia l’esempio tangibile che con la forza di volontà e il sacrificio si arriva ovunque». Soprattutto nello sport, che è la sua passione e una scuola di vita del tutto lontana dalla violenza degli stadi. Anzi, se c’è qualcosa che il calcio maschile dovrebbe prendere da quello femminile – dice Panico – è la correttezza: «Le donne portano un calcio puro, con molto rispetto delle regole, dei ruoli e di quei canoni di sportività che spesso vengono violati nel calcio maschile. È un calcio privo di qualunque interferenza illegale. Probabilmente la donna è più attenta al dovere… Poi, forse, ha il suo peso il fatto di essere dilettanti». Già perché, nonostante i successi e le capacità tecniche, il calcio maschile e il calcio femminile sono distanti anni luce. Ingaggi milionari per il primo; l’impossibilità di essere classificate come giocatrici professioniste e un guadagno massimo di 24mila euro l’anno per il secondo. Nessuna copertura pensionistica, nessuna tutela per chi diventa madre. Per questo, se le si chiede quali riforme vorrebbe per il “suo” sport, dice per prima cosa «pari opportunità». E come seconda «che il calcio si faccia messaggero di altre problematiche sociali». Come la lotta contro la violenza sulle donne, «una tematica che mi sta particolarmente a cuore, trovo angosciante aprire il giornale e leggere ancora di un femminicidio. Non c’è solo un problema di mancata educazione per il rispetto della donna. Manca anche la giusta pena per chi commette tali orrori, credo che sarebbe più giusto introdurre il reato di femminicidio». Eppure, almeno nel calcio qualcosa sta cambiando, dice Panico, e se cambia il calcio forse cambia anche il Paese. «Per forza o per volontà siamo di fronte a un miglioramento. Si vede proprio nel momento in cui qualcuno esce con frasi sessiste o pregiudizi, c’è una reazione sociale importante che prima non c’era. Ormai l’Italia è stanca di una mentalità retrograda». Il progetto Sarà presentato oggi Inspiring Girls, progetto per incoraggiare le ragazze a seguire le proprie aspirazioni organizzato da Valore D, l’associazione presieduta da Sandra Mori, con il supporto di Intesa-SanPaolo ed Eni e il Corriere come media partner. In 3 anni donne che hanno raggiunto i vertici nella professione porteranno la propria testimonianza in 200 scuole medie italiane coinvolgendo 25 mila giovani. Tra le presenti oggi, Patrizia Panico, allenatrice della nazionale Under 16, Anna Polico, capitano dell’Esercito, Chiara Cerutti, capo della sicurezza sulle piattaforme Eni. 18 aprile 2017 (modifica il 18 aprile 2017 | 22:21) © RIPRODUZIONE RISERVATA


Naturalmente da parte maschile non vola una mosca.
Come sempre tutto tace e le complessate si espandono sempre di più.
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Offline ilmarmocchio

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« Risposta #119 il: Aprile 19, 2017, 20:30:06 pm »