Autore Topic: Il donnismo e lo sport  (Letto 7332 volte)

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Il donnismo e lo sport
« il: Ottobre 05, 2009, 18:25:42 pm »
Invito qui a parlare del rapporto tra il donnismo e la lettura degli eventi sportivi sui media.

La costante di oggi è porre sempre l'attività sportiva femminile come una meta-competizione con il maschio. Ogni vittoria porta con sé una scia di commenti dove si cita il relativo disvalore dei maschi, e delle loro vittorie mancate, rispetto alle femmine.

Il contrario, nei commenti delle vittorie maschili, non s'è mai visto.

Un'altra espressione della guerra culturale in corso: la vigliacca guerra tra i sessi, dove un popolo e un'intelligentia perversi si divertono a gettare fango sui cittadini di sesso maschile.


Take the red pill

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #1 il: Ottobre 05, 2009, 18:28:23 pm »
Prendiamo un esempio a caso da "Il Messaggero" online di oggi:

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=75536&sez=TITOLIDICODA

La pallavolo femminile, un successo che è una controtendenza

di Piero Mei

Simona Gioli, trentadue anni, detta “Mamma Fast” o “Miss Muro” o “Terminator” è alta un metro e ottantacinque ma quando schiaccia sale a 3 metro e 03 e quando s'alza a murare sale a 2 metri e 83. E’ una delle ragazze vincenti della pallavolo femminile italiana, l’unica mamma per via del piccolo Gabriele che ha tre anni. Appena ieri ha conquistato con le compagne di squadra il titolo europeo per l’Italia, il secondo consecutivo.

L’Italia ha vinto tutte le sue otto partite del torneo e lasciato solo due set alle avversarie che via via si sono trovate davanti oltre la rete: un dominio assoluto, una specie di “dream team”. In una Italia sportiva nella quale le Nazionali vanno a rilento in tutti i campi (il calcio annoia, il basket latita, il rugby ha una lunga striscia di sconfitte, il baseball annaspa, la pallanuoto affoga, la pallavolo maschile è schiacciata: eppure una volta si sosteneva, pomposamente, Atene 2004, che era proprio la forte presenza di squadre azzurre a testimoniare la “civiltà sportiva di un Paese”) il successo delle belle pallavoliste va sottolineato: è controtendenza e un punto di ripartenza.

I loro nomi vanno ricordati: Taimaris Aguero, Valentina Arrighetti, Jenny Barazza, Lucia Bosetti, Paola Cardullo, Lucia Crisanti, Antonella Del Core, Eleonora Lo Bianco, Simona Gioli, Enrica Merlo, Serena Ortolani, Francesca Piccinini, Giulia Rondon e Manuela Secolo. Sono variamente alte (dall’1,89 della Barazza scendono all’1,62 della Cardullo), variamente belle, ugualmente brave. Il ct è Massimo Barbolini. E se dietro il successo di un uomo c’è sempre una donna e vale il viceversa, dietro il successo delle ragazze del volley c’è lui. E alle spalle Carlo Magri, il presidente. Maria Perrusi, Miss Italia in carica, gioca a pallavolo. E’ un sport che merita tutte le lodi al femminile: i lodi al maschile lasciamoli ad altri.

...

Commento: Quando lo sport italiano latita in tutti i sensi arrivano loro... 2 titoli europei e 1 mondiale come a dire il Presente è Donna! Grazie per la grande emozione di ieri sera!

Commento: Un grazie al mondo della pallavolo femminile per darci ancora quell'onore" di essere italiani contrariamente a "quelli" che tifano il calcio mercato dell'imbecillità da stadio e televisiva.





« Ultima modifica: Ottobre 05, 2009, 18:34:26 pm da Guit »
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Offline Guit

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #2 il: Ottobre 05, 2009, 18:32:21 pm »
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Offline Anomaly

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #3 il: Ottobre 07, 2009, 10:57:19 am »
http://www.ilgiornale.it/sport/scherma_il_fioretto_maschile_squadre_e_doro/07-10-2009/articolo-id=388848-page=0-comments=0

[L’Italia ha conquistato la medaglia d’oro nella prova del fioretto a squadre maschile ai Mondiali di scherma in corso ad Antalya (in Turchia). Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Simone Vanni, Stefano Barrera in finale hanno sconfitto per 45-41 la Germania. In semifinale gli azzurri avevano piegato per 35-34 la Cina, mentre la Germania aveva superato 42-40 la Russia. Meno fortunate, invece, le sciabolatrici azzurre che nella gara a squadre si sono piazzate al quinto posto dopo aver perso con l’Ucraina. Ilaria Bianco, Gioia Marzocca (che si è infortunata alla coscia sinistra per stiramento dell’adduttore), Livia Stagni e Irene Vecchi hanno battuto prima l’Ungheria 45-35, ma hanno poi perso con le campionesse olimpiche 32-45.

Chissà che cosa si dirà al riguardo...
« Ultima modifica: Ottobre 07, 2009, 11:08:12 am da LOL WUT »

Milo Riano

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #4 il: Ottobre 07, 2009, 18:14:47 pm »

Chissà che cosa si dirà al riguardo...

Si dirà che gli uomini sono più determinati delle donne.  ;)


Francesca (Piccinini, ndr) perché le donne italiane vincono così tanto, ulti­mamente più degli uomini?
«I maschi hanno dimostrato tanto negli ultimi anni, ma ades­so stiamo andando meglio noi. Portiamo in alto la bandiera ita­liana e siamo orgogliose di que­sto. È che noi donne siamo più determinate, ci sorreggono gli astri e le stelle: io sono Capricor­no, quindi testarda e dura».
Come un muro.


http://www.corriere.it/sport/09_ottobre_06/piccinini-rivincita-piccardi_dbf6c30c-b23e-11de-9355-00144f02aabc.shtml


(peccato... perché la Piccinini mi piaceva, so' deluso  :'()

Offline Anomaly

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #5 il: Ottobre 08, 2009, 08:09:08 am »
Dopo l'impresa della nazionale maschile, le nostre ragazze dimostrano di non essere da meno:

http://sport.virgilio.it/notizie/sport/altri_sport/2009/10_ottobre/07/scherma_mondiali_italia_d_oro_nel_fioretto_femminile_a_squadre,21062867.html

La nazionale italiana di fioretto femminile a squadre ha vinto la medaglia d'oro ai Mondiali di scherma di Antalya (in Turchia). Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali hanno sconfitto in finale per 45-33 la Russia. In semifinale le azzurre avevano sconfitto per 45-27 la Romania.


Indovinate quale nazionale verrà messa alla ribalta nei tiggì...  8)

Offline Guit

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #6 il: Ottobre 08, 2009, 15:28:07 pm »
Riparte il male-bashing con la scusa dello sport.

http://it.eurosport.yahoo.com/tacchetti-a-spillo/article/2049/

C’era una volta il sesso debole…
Una volta era la Sirenetta, oggi è Federica Pellegrini. Una volta era la Stella della senna, oggi è Valentina Vezzali. Una volta era Jenny la Tennista, oggi è Flavia Pennetta. Una volte era Mila Azuki, oggi è Francesca Piccinini. Quattro atlete che hanno trasformato un sogno, un cartone animato, una fiaba in una splendida realtà. Quattro personaggi accomunati da una lettera, la lettera “d”, “d” come donna e non come sesso debole, come troppo spesso si sente in giro. Perché il 2009, finora, è stato foriero di successi per l’Italia, ma tutti all’insegna del rosa.

Solo pochi giorni fa la nazionale femminile di pallavolo ha vinto i campionati europei battendo in finale con un netto 3-0 l’Olanda. I mondiali di nuoto a Roma hanno confermato, come se ce ne fosse bisogno, il talento della Pellegrini (oro nei 400 e 200 stile libero) e ci hanno fatto conoscere meglio Alessia Filippi (regina dei 1500 e bronzo negli 800 stile libero). I campionati del mondo della città capitolina hanno acceso i riflettori su Beatrice Adelizzi che ha ammaliato tutti con la sua leggiadrìa nel nuoto sincronizzato, permettendole di conquistare la medaglia di bronzo, e hanno riportato di nuovo sul podio Tania Cagnotto, da sola ma anche insieme a Francesca Dallapè nel sincro in coppia.

L’estate sul cemento americano, poi, ha consacrato la Pennetta tra le prime dieci tenniste del mondo. E non si è trattata di una meteora, perché la brindisina continua ad occupare stabilmente la posizione n° 10 del ranking WTA.

Poco più di un anno fa Valentina Vezzali ha vinto l’oro alle Olimpiadi estive di Pechino e ora ai Mondiali ad Antalya, la mamma spadaccina d’Italia, nella prova a squadre, ha guidato al trionfole azzurre insieme a Margherita Granbassi (anche lei medaglia di bronzo a Pechino), Elisa Di Francisca e Arianna Errigo (con queste ultime due che hanno già vinto il bronzo nella prova individuale).

A 44 anni suonati Josefa Idem non si ferma, ma vuole proseguire la sua già straordinaria carriera. L’ha dimostrato quest’estate quand’è salita sul terzo gradino del podio ai mondiali canadesi di Dartmouth nella finale del K1 500.

Infine, per una volta, non dimentichiamo quelle donne che contribuiscono a tenere alti i colori azzurri ma nella gran parte dei casi passano in secondo piano se non addirittura inosservate. Di questo dovremmo fare ammenda noi stessi giornalisti che, spesso e volentieri, sorvoliamo su alcune discipline considerate minori. Mi riferisco al tiro al volo, specialità Fossa Olimpica, dove la giovanissima Jessica Rossi, a soli 17 anni, in Slovenia, ha vinto l’oro mondiale, dopo essere entrata in finale con il punteggio più basso (e per chi non lo sapesse, immaginiamo siano tanti, è lei quella nella foto). Ma penso anche alla nazionale di hockey su prato che ha vinto l’argento agli ultimi campionati Europei.

Ce n’è abbastanza per sfatare il tabù che definisce le donne sesso debole. Ma in quest’occasione non voglio fare un appunto agli uomini e insistere sui successi femminili, sottolineando le delusioni che lo sport ha regalato al cosiddetto sesso forte. Per una volta voglio condividere la gioia dei successi rosa con tutti voi lettori, donne ma soprattutto uomini, com’è successo con i miei colleghi, con mio papà (che non s’interessa granchè di sport ma che da quando la Pennetta è top ten non perde una sua partita di tennis, anche se a volte tende a confonderla con Francesca Schiavone) e con la mia dolce metà. In un tacchetto a spillo precedente avevamo parlato di Lady B che diceva di essere consapevole delle sue doti intellettive. “L’intelligenza non la devo dimostrare, ce l’ho”, aveva dichiarato la vicepresidente del Padova. Così come tutte le atlete di cui ho parlato non hanno più nulla da dimostrare, sono brave e i tacchetti a spillo (ma non solo) sono orgogliosi di loro, perché sono donne, ma soprattutto perché sono italiane.


Nella sezione intitolata "tacchetti a spillo" c'è anche una nota redazionale:

Ma chi lo dice che lo sport è roba da uomini? E' ora di finirla con questa discriminazione, perché lo sport, come tante altre cose del resto, è assolutamente e indiscutibilmente donna. Che si tratti di calcio, tennis, atletica, basket o quant'altro, solo l'animo femminile può cogliere certi dettagli e sfumature... Fino a oggi però mancava qualcosa: uno spazio dove noi donne potessimo sentirci libere di parlare di sport senza l'incombenza dell'invadente occhio maschile. Per questo abbiamo creato questo blog, per esplorare le emozioni che solo questo mondo sa dare, rigorosamente armate dei nostri immancabili tacchetti a spillo!

Gli è andata male: l'invadente occhio maschile di Guit le ha trovate.
« Ultima modifica: Ottobre 08, 2009, 17:18:44 pm da Guit »
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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #7 il: Ottobre 08, 2009, 15:33:03 pm »
L'onnipotenza della donna moderna è questa: sono superiori in tutto, anche nel calcio, è risaputo, conta quello che l'animo femminile riesce a cogliere.

L'autoincensamento è imbarazzante, l'ottusità nel capire che gli uomini sono più adatti per una serie di ragioni storiche e biologiche allo sport, rispetto alle donne, l'incapacità di rendere qualcosa all'altro sesso e il continuo psicopatico ossessivo clima di competizione su tutto.

Ecco a voi signori, l'orribile forma vivente della donna moderna.

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #8 il: Ottobre 08, 2009, 15:53:08 pm »
Gli è andata male: l'invadente occhio maschile di Guit le ha trovate.

Come si suol dire... PWNED!!!  :D

L'onnipotenza della donna moderna è questa: sono superiori in tutto, anche nel calcio, è risaputo, conta quello che l'animo femminile riesce a cogliere.

Se è vero che anche il calcio è donna... per chi si festeggiava in tutta Italia 3 anni fa?
Per chi hanno deturpato la mitica "Seven Nation Army" dei White Stripes tramutandola in "PO PO PO PO POOOOO PO"?

Non voglio sminuire i successi delle donne, sia ben chiaro... ma si lasci a Cesare ciò che è di Cesare. Tutto qui.  :unknown:

Offline Guit

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #9 il: Ottobre 09, 2009, 16:36:09 pm »
Leggevo oggi del fallimento dell'atletica italiana. Alcuni esperti accusano la federazione delle scelte che ci hanno portati a non avere più record (italiani) maschili negli ultimi 25 anni. Nessun figlio ha superato il padre.

Il problema dei risultati maschili pare quindi legato a precise scelte di gestione, non a un decadimento endogeno nel maschio e a un parallelo sviluppo nella femmina, come vorrebbe farci credere l'informazione.

Uno degli esperti partiva dall'abolizione dei Giochi della Gioventù, per una disamina della crisi del settore.
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Offline TMan075

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #10 il: Ottobre 09, 2009, 22:44:44 pm »
L'onnipotenza della donna moderna è questa: sono superiori in tutto, anche nel calcio, è risaputo, conta quello che l'animo femminile riesce a cogliere.

L'autoincensamento è imbarazzante, l'ottusità nel capire che gli uomini sono più adatti per una serie di ragioni storiche e biologiche allo sport, rispetto alle donne, l'incapacità di rendere qualcosa all'altro sesso e il continuo psicopatico ossessivo clima di competizione su tutto.

Ecco a voi signori, l'orribile forma vivente della donna moderna.


Le donne hanno una repressione interiore che dimostra la loro inferiorità:
se hai la ferrari e uno con la uno turbo ti supera non credo che ti metterai a fare la gara con lui.
Il soggetto con la uno turbo ha la stessa mentalità della donna: vuole fare vedere quanto va veloce ben sapendo che non sarai mai come la ferrari.
Lasciamole "correre" in questa gara contro l'uomo... prima o poi sbatteranno il naso e saranno sole.
E noi ci goderemo lo spettacolo(magari bevendoci una birra) sulla sponda del fiume vedendo i cadaveri passare...  8)
"Un giorno senza sangue è come un giorno senza sole"
John "the duke" Wayne

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #11 il: Ottobre 13, 2009, 17:43:52 pm »

Ecco un'esempio di "rieducazione" fatta dalla Gazzetta dello Sport..

Medaglie di Londra: si prevede il sorpasso rosa

ROMA, 13 ottobre 2009 - Con il minuto di silenzio per ricordare e commemorare la scomparsa del c.t. azzurro di nuoto Alberto Castagnetti (nella foto con Federica Pellegrini) si è aperto questa mattina al Coni il seminario internazionale la "Donna Atleta". A dare il via ai lavori è stato il segretario generale del Coni Raffaele Pagnozzi, con una relazione che ha evidenziato la crescita costante della presenza femminile nella delegazione olimpica, che agli ultimi Giochi di Pechino ha raggiunto il 39% del totale. "L'obiettivo per Londra 2012 è di arrivare al 45% - ha spiegato Pagnozzi -. Le donne potranno contare su una nuova disciplina, la boxe, con tre categorie di peso". Nella relazione di Pagnozzi, il dato sorprendente è la proiezione, in base ai risultati del 2009, sul medagliere delle Olimpiadi Londra 2012 che dovrebbe vedere il sorpasso delle donne sugli uomini: delle 31 medaglie previste (13 ori, 5 argenti e 13 bronzi) ben 19 sarebbero quelle al femminile contro le 12 al maschile.

Offline ilmarmocchio

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #12 il: Ottobre 13, 2009, 19:55:23 pm »
per quante potranno essere saranno sempre medaglie FEMMINILI.  Di latta

Offline Anomaly

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #13 il: Ottobre 14, 2009, 20:35:10 pm »
per quante potranno essere saranno sempre medaglie FEMMINILI.  Di latta

Aspetta. Definirle "di latta" mi sembra esagerato... dopotutto, anche le ragazze le medaglie devono sudarsele. Portiamo loro il rispetto che comunque meritano.

Il problema è quando si vuole tirare sempre in ballo il cosiddetto "sorpasso rosa".
Il confronto può essere solo fatto sul piano quantitativo, ma sul piano qualitativo non avrebbe molto significato.

Per cui, qualora quella previsione riguardo a Londra 2012 dovesse avverarsi (anche se, pensandoci bene, sono ben altre le previsioni di cui preoccuparsi riguardo a quella data...  8)), si potrà solo ammettere che le donne saranno state più prolifiche di medaglie rispetto agli uomini...
...ma non che siano meglio di loro nello sport, come molti giornalisti già fanno ad ogni singolo "sorpasso". :muro:

Quando vedrò la vittoria di un'atleta/squadra femminile di una data categoria sportiva contro l'equivalente atleta/squadra maschile (es. Campionessa Mondiale di Tennis vs Campione Mondiale di Tennis), allora starò zitto.
« Ultima modifica: Ottobre 14, 2009, 20:40:20 pm da LOL WUT »

Offline ilmarmocchio

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Re: Il donnismo e lo sport
« Risposta #14 il: Ottobre 14, 2009, 20:43:41 pm »
da un punto di vista sportivo, le medaglie femminili sono di latta, perche' dovute a risultati insufficienti a livello assoluto. Diventano ori, ecc solo per la divisione in maschile e femminile. ma proprio questa divisione ne pregiudica irrimediabilmente il valore.