Autore Topic: L'Europa s'incrina: la Grecia chiuderà le Banche nel fallout dell’insolvenza  (Letto 22356 volte)

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Offline Vicus

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I cittadini però votano chi promette la luna. I debiti non vanno fatti.
Diciamo che i popoli si meritano i politici che hanno.
Basta frequentare una riunione di condominio per toccare con mano l'immenso squallorne dell' uomo comune, che non è migliore dei politici
Chiunque votino, i cittadini vedono solo l'austerità: più i governi s'indebitano, più i servizi sociali (pensioni, sanità ecc.) diminuiscono e la disoccupazione aumenta. Come mai?
Secondo gli stessi bilanci, la gran parte dei fondi disponibili è destinata al pagamento di interessi su debiti già contratti. Le somme prestate vanno alle banche (che possono speculare a spese degli Stati), non ai cittadini né ai governi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Chiunque votino, i cittadini vedono solo l'austerità: più i governi s'indebitano, più i servizi sociali (pensioni, sanità ecc.) diminuiscono e la disoccupazione aumenta. Come mai?
Secondo gli stessi bilanci, la gran parte dei fondi disponibili è destinata al pagamento di interessi su debiti già contratti. Le somme prestate vanno alle banche (che possono speculare a spese degli Stati), non ai cittadini né ai governi.

Nel caso della Grecia, i debiti sono con altri stati, tra cui l'Italia ( 40mld€ ).
Io non vedo per quale motivo il contribuente italiano dovrebbe accollarsi tale debito contratto dai greci con scelte politiche demagogiche..
Il welfare a debito porta a queste conseguenze.
In breve, chi è disposto a regalare di tasca sua tali soldi a chi se ne è andato in pensione a 50 anni ( sopratutto done del pubblico ) ?
Aumenta l'austerità ?
mica tanto. In Grecia, come in Italia , non hanno tagliato nulla.
naturalmente, massacrano il privato, ma ciò è nell'ottica degli statalisti.
Ti sembra giusto che un magistrato in pensione , in Italia, prenda 500.000€ ?
 A me , no


Offline freethinker

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Comunque, preso atto che un Paese si è indebitato, i creditori hanno (forse) qualche speranza di rivedere i soldi prestati se il detto Paese è in grado di produrre ricchezza (PIL).
Se i creditori, con leggi e regolamenti europei varati solo nel proprio interesse, hanno fatto tabula rasa dell'industria, dell'agricoltura e di quanto il Paese era in grado di produrre (ieri l'ennesimo regolamento europeo vuole che si produca il formaggio senza latte), quando mai il debitore sarà in grado di produrre ricchezza?
Detto questo, sono d'accordo che si debba essere realistici e dire ai cittadini le cose come stanno...Per esempio, io posso dire che ogni giorno vedo gente che fruga nei cassonetti dei rifiuti vicino a casa mia, oppure che la settimana scorsa un imprnditore galantuomo è stato vittima di questo sistema che distrugge gli esseri umani :sick:.
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline ilmarmocchio

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Comunque, preso atto che un Paese si è indebitato, i creditori hanno (forse) qualche speranza di rivedere i soldi prestati se il detto Paese è in grado di produrre ricchezza (PIL).
Se i creditori, con leggi e regolamenti europei varati solo nel proprio interesse, hanno fatto tabula rasa dell'industria, dell'agricoltura e di quanto il Paese era in grado di produrre (ieri l'ennesimo regolamento europeo vuole che si produca il formaggio senza latte), quando mai il debitore sarà in grado di produrre ricchezza?
Detto questo, sono d'accordo che si debba essere realistici e dire ai cittadini le cose come stanno...Per esempio, io posso dire che ogni giorno vedo gente che fruga nei cassonetti dei rifiuti vicino a casa mia, oppure che la settimana scorsa un imprnditore galantuomo è stato vittima di questo sistema che distrugge gli esseri umani :sick:.

hai ragione, ma  la colpa non è dell'euro ma dei politici corrotti che abbiamo e anche di una leadership  europea mai così scarsa

Offline Red-

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..Io, da uomo qualunque, so soltanto una cosa: se decido di cambiare una situazione, in genere lo faccio per andare a star meglio e non peggio. Altrimenti -seconda opzione- decido di cambiare una situazione perchè il fatto di non cambiarla mi porterebbe verso la rovina, cioè perchè qualcosa o qualcuno mi obbliga a cambiarla .

Io non ho capito quale delle due è quella giusta. Abbiamo fatto questa sgangherata europa perchè pensavamo di stare meglio o perchè ci hanno obbligati a farla?
Se la giusta è la prima, allora è andato tutto così strorto che più storto onn poteva andare.
Se è giusta la seconda allora ci devono dire chi e cosa ci ha obbligati, con la pistola alla tempia.

L'entrata in vigore dell'euro ha iniziato la nostra crisi, nel già lontano 2001, con i prezzi tutti raddoppiati e stipendi e pensioni quasi immobili.
Da allora è stato tutto un peggiorare. Ricordo quel film dal titolo "Generazione 1000 euro", che voleva mettere in risalto quanto pochi fossero quei soldi, offerti come stipendio ai giovani. Oggi, dopo un pò di anni, se un giovane guadagna 1000 euro si considera un privilegiato, molti guadagnano sui 700-800.
 
A me hanno anche prelevato denaro dal CC (come a molti di voi, immagino) per entrare in europa. (era il governo Prodi, se non sbaglio).
Ci dicevano che erano sacrifici, ma andavano fatti per i nostri figli. Oggi ci dicono che dobbiamo farli per i nostri nipoti, tra un pò passeranno ai nostri pronipoti.

E' evidente, almeno per me,  che il quadro non è affatto chiaro. Ci sono tante, forse troppe cose, che non ci vengono dette. O forse sono solo io che non ho la laurea in economia, in legge, in scienze politiche, in filosofia, eccetera.  Forse con 7 lauree ci capirei qualcosa di più.

Mahh...??

"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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http://www.ilfarosulmondo.it/quale-europa-se-avessimo-ascoltato-ida-magli-2/

Citazione
Ne parla determinata, sicura, convinta. Le sue parole, i suoi libri ed i suoi discorsi contro questo “disegno Europeo” non sono certamente paragonabili a quelli di tutti quegli intellettuali che oggi osano criticare senza aver prima mai mosso un dito per frenare tutto ciò.

Le denunce di Ida Magli, antropologa e saggista italiana, sorgevano già nel 1997 quando nel suo libro “Contro l’Europa – tutto quello che non vi hanno detto di Maastricht”  parlava di rinuncia alla sovranità nazionale, del  rischio della frammentazione dello Stato e di tutto ciò che in Italia, come in altri paesi dell’Unione Europea, costituiva indubbiamente motivo di censura. Ma cosa sarebbe cambiato se un po’ tutti, politici e giornalisti compresi, avessimo ascoltato le sue parole, prendendole come le predilezioni di un indovino? O forse, più che indovino, di uno studioso che accompagna ogni discorso con documentazioni attendibili?

Forse nulla o forse tanto: direte, col senno del poi è facile parlare. Fatto sta che ieri come oggi, a regnare in questo clima sempre più “politicamente corretto” è la rassegnazione, lo status di passività di chi è stato introdotto in un circolo vizioso senza essere stato interpellato: d’altronde, ci hanno mai chiesto se questa “Europa delle banche” la volevamo anche noi? Siamo come quella rana immersa in un pentolone d’acqua messa a bollire che si accorge di essere sopra il fuoco solamente in punto di morte, quando le sue forze sono state ormai lobotomizzate dall’effetto inizialmente piacevole del calore.

“L’introduzione dell’euro ha sferrato il colpo di grazia all’economia degli Stati. Se viceversa si fosse trattato davvero di un errore, allora perché, invece di metterli alla gogna, continuiamo a farci governare da quegli stessi banchieri ed economisti che non sopportano la minima critica all’euro? – si chiede Ida Magli – Dunque la situazione economica continuerà ad essere gravissima e il solerte Distruttore si prepara a consegnarci all’Europa sostenendo che mai e poi mai potremo mancare agli impegni presi e che per far funzionare l’euro bisogna unificarsi sempre di più. Questa è la meta cui si vuole giungere”.

E poi ancora, per l’antropologa “i governanti ci vogliono uccidere, lavorano esclusivamente a questo scopo, obbligandoci a fornire loro le armi per eliminarci il più in fretta possibile. Questo è il ‘modello culturale’ in cui viviamo”. Come darle torto? Come confutare l’affermazione  secondo cui troppi trattati europei sono stati “ratificati senza che i cittadini ne siano stati informati”? Se fosse stato così, anche gli italiani possibilmente avrebbero avuto la possibilità di dire No.

Ne parlano in pochi, forse i meno ascoltati, ma il trasferimento del potere di governo dai politici ai banchieri sembra proprio lo scopo principale di quelle decine di persone che detengono in mano la vita dell’intero popolo europeo. Sono riusciti a trasformare un’Europa dei popoli in Europa delle banche, dei finanzieri, delle borse in prima pagina e dei crolli incostanti dei mercati come mezzo fondamentale per l’instaurazione di quella “Shock economy” si cui ha parlato il giornalista canadese Naomi Klein nel suo saggio pubblicato nel 2007.

Quella di Ida Magli continua ancora oggi ad essere una posizione fortemente critica verso quel progetto di “distruzione dell’Europa come entità politica, economica e culturale”, come la stessa lo definisce, un disegno il cui obiettivo sembrerebbe quello di “giungere al Nuovo Ordine mondiale: una sola lingua, una sola moneta, una sola religione, una sola cultura”.

E se i politici italiani, come quelli di ogni Stato membro, rappresenterebbero quei “ladri” (termine usato nelle comuni discussioni popolari per indicare il politico disonesto) che abbracciano i bambini per rubar loro le caramelle, i massoni dei più grandi club come Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institut, di certo non si accontentano di poco ma vogliono direttamente il controllo delle nostre vite, del nostro intimo e della nostra quotidianità.

“Apri un conto corrente” e se non lo fai, pensa un po’, dovrai fare le file per andare a ritirare i soldi, pagare le bollette, rischiando di imbatterti con un comune mortale come te pronto a raccontarti delle sue difficoltà per arrivare a fine mese. Anche questo è un disturbo per il sistema: noi cittadini non dobbiamo incontrarci, non dobbiamo unirci per lottare anche semplicemente discutendo, non siamo chiamati ad associarci per creare qualcosa che possa opporsi a quel disegno. Il cittadino, secondo chi controlla il mondo, è chiamato a lavorare come uno schiavo per poi tornare stanco la sera e rifilarsi poi tutta la serie di messaggi subliminali proiettati nei nostri cervelli dalle tv.

Insomma, dove arriveremo di questo passo? Fuori da questa visione e da questi loschi disegni, ci sono giovani pronti a lottare per un paese diverso, un’Europa nuova, un mondo dove l’uomo vale più di un contratto.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Comunque, preso atto che un Paese si è indebitato, i creditori hanno (forse) qualche speranza di rivedere i soldi prestati se il detto Paese è in grado di produrre ricchezza (PIL).
Se i creditori, con leggi e regolamenti europei varati solo nel proprio interesse, hanno fatto tabula rasa dell'industria, dell'agricoltura e di quanto il Paese era in grado di produrre (ieri l'ennesimo regolamento europeo vuole che si produca il formaggio senza latte), quando mai il debitore sarà in grado di produrre ricchezza?
Detto questo, sono d'accordo che si debba essere realistici e dire ai cittadini le cose come stanno...Per esempio, io posso dire che ogni giorno vedo gente che fruga nei cassonetti dei rifiuti vicino a casa mia, oppure che la settimana scorsa un imprnditore galantuomo è stato vittima di questo sistema che distrugge gli esseri umani :sick:.
Concordo con Red, e ribadisco che il debito non è contratto per il welfare (vedi gente che fa la spesa nei cassonetti) ma per pagare gli interessi a banche che speculano coi derivati. Non è quindi giusto che i cittadini e lo Stato si accollino questi debiti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.


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..Io, da uomo qualunque, so soltanto una cosa: se decido di cambiare una situazione, in genere lo faccio per andare a star meglio e non peggio. Altrimenti -seconda opzione- decido di cambiare una situazione perchè il fatto di non cambiarla mi porterebbe verso la rovina, cioè perchè qualcosa o qualcuno mi obbliga a cambiarla .

Io non ho capito quale delle due è quella giusta. Abbiamo fatto questa sgangherata europa perchè pensavamo di stare meglio o perchè ci hanno obbligati a farla?
Se la giusta è la prima, allora è andato tutto così strorto che più storto onn poteva andare.
Se è giusta la seconda allora ci devono dire chi e cosa ci ha obbligati, con la pistola alla tempia.

L'entrata in vigore dell'euro ha iniziato la nostra crisi, nel già lontano 2001, con i prezzi tutti raddoppiati e stipendi e pensioni quasi immobili.
Da allora è stato tutto un peggiorare. Ricordo quel film dal titolo "Generazione 1000 euro", che voleva mettere in risalto quanto pochi fossero quei soldi, offerti come stipendio ai giovani. Oggi, dopo un pò di anni, se un giovane guadagna 1000 euro si considera un privilegiato, molti guadagnano sui 700-800.
 
A me hanno anche prelevato denaro dal CC (come a molti di voi, immagino) per entrare in europa. (era il governo Prodi, se non sbaglio).
Ci dicevano che erano sacrifici, ma andavano fatti per i nostri figli. Oggi ci dicono che dobbiamo farli per i nostri nipoti, tra un pò passeranno ai nostri pronipoti.

E' evidente, almeno per me,  che il quadro non è affatto chiaro. Ci sono tante, forse troppe cose, che non ci vengono dette. O forse sono solo io che non ho la laurea in economia, in legge, in scienze politiche, in filosofia, eccetera.  Forse con 7 lauree ci capirei qualcosa di più.

Mahh...??

le lauree non servono :D
Io ricordo bene che negli anni 90, gli americani, i tedeschi, gli svizzeri, quando cambiavano le loro banconote, ricevevano mazzette di lire.
Buttavano la carta di credito sul tavolo dei ristoranti senza problemi.
Il perchè è ovvio.
Allora, all'entrata nell' euro , io , da completo profano mi domandai :
1-  ma davvero la nostra miseranda lira adesso si tramuterà in marchi o in dollari ? Per quale prodigio ?
2 - io sono nato con la parola " crisi " in auge . Se quelle monete forti avevano dietro economie forti, noi avevamo ora misteriosamente debellato la crisi e il debito ?
Perchè la moneta è carta e se nessuno crede che quella moneta ha dietro qualcosa, quella moneta rimarrà solo carta.
Nell'euforia generale, qualcuno diceva : ma i prezzi sono aumentati, c'è qualcosaa che non va.
Intanto le prime ad aumentare furono le tariffe, quelle statali o parastatali. Inoltre i nostri stipendi erano  tra i più bassi, pur avendo un esedrcito di sindacalisti. Certo, non tutti gli stipendi, perchè burocrati, politici, magistrati, ecc hanno avuto i loro begli aumenti.
Abbiamo svalutato gli stipendi, non potendo svalutare la moneta.
Ma tutti sapevano che l'euro sarebbe statio rigido, proprio per non perdere di valore.
Io ricordo bene che la Wolkswagen effettuò una autoriduzione dello stipendio, con l'avallo dei sindacati tedeschi, tra cui il potente IGmetall..
In Italia ?
Regioni che spendevano a più non posso, disastroso cambiamento del Titolo 5 della costituzione ad opera del governo di sinistra, solidarietà a carico dello stato, ecc .
Il debito aumentava , non potendosi svalutare.
ma lo sapevamo che non si poteva svalutare.
ma noi, stronzi come i greci ( non a caso ), abbiamo continuato.
Devo ricordare i pensionati a 39 anni ?
Tsipras manda le 50enni in pensione con i soldi che anche NOI gli abbiamo prestato. Altro che complotti di banche.
Sono invece d'accordo su un fatto  centrale : andavano fatti dei referendum.
Il discorso della Magli per es, cade su un punto ovvio :
si vuole una unione europea ?
Allora si deve cedere una quota di sovranità.
Se no si sta ognuno per conto suo.
la california non è uno stato sovrano, fa parte degli USA, per es.
La verità è che le differenze in Europa sono sempre molto forti : un greco non è un tedesco e un italino non è un finlandese.
Quindi l'Europa puà scegliere se unirsi, certo in un modo più deciso e anche democratico, oppure rimanere ognun per sè.
Ma se Francia e Germania vogliono comandare, Italia e Grecia mangiare con i soldi degli altri, ecc, non ci sarà nessuna unione e le piccole nazioni europee saranno sempre più irrilevanti sugli scacchieri mondiali.

Offline ilmarmocchio

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Concordo con Red, e ribadisco che il debito non è contratto per il welfare (vedi gente che fa la spesa nei cassonetti) ma per pagare gli interessi a banche che speculano coi derivati. Non è quindi giusto che i cittadini e lo Stato si accollino questi debiti.

Le banche hanno commesso errori e dovrebbero pagare per questo, ma il welfare oggi è un buco senza fondo e a debito.
Il buco delle regioni è per la sanità. I centri per le donne e i codici rosa si pagano.
Non parliamo di burocrazia e politica.
Il capo della polizia italiana guadagna più del presidente USA
Gente che mangia nei cassonetti ? c'è sempre stata e c'è ovunque, ancor oggi 1/3 del cibo comprato viene gettato.
Sarebbe bene capire che chi presta i soldi vuole degli interessi, anche perchè già la sapienza contadina diceva :
chi si presta, si impesta.
Quinsi, se io lavrando risoarmio qualcosa e lo presto , dovrei farlo gratis ?
magari a gente come i greci che non vogliono ripagare il debito ?
a proposito, alcuni greci che hanno fatto il mutuo per case enormi, ora non pagano psperando che lo stato fallisca.
Quando gli albanesi liberi dal giogo comunista andarono all'estero, andarono anche a cercare lavoro in grecia, dove furono spremuti ben bene dai bravissimi e democraticissimi greci.
Mai fare il passo più lungo della gamba.
E comunque, il debito greco è con noi contribuenti , non con le banche

Offline ilmarmocchio

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Pure Craxi nel 1997 qualcosa disse...


I nomi si ripetono...




E che nomi...  :shifty:



http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/22/premio-kissinger-a-napolitano-il-suggello-di-una-singolare-carriera-politica/1804137/

Craxi salvò l'Italia prima con gli euromissili ( Comiso ), poi abolendo la scala mobile.
Non potè fare a meno di ricorrere alle tangenti, visto che la DC le prendeva dagli USA e il pCI dall' URSS, i quali 2 partiti si erano spartiti l'Italia ( legge Brodolini sulle oensioni, Regioni, ecc ).
L' inizio della fine dell' Italia.
Inoltre, craxi aveva la schiena diritta e questo , nella melma cattocomunista italiana è imperdonabile.
Spoecie se poi dai fastidio anche agli USA.
Su Napo da Budapest, personaggio indecente, non parlo  per decenza

Online Massimo

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Tsipras ha accettato le condizioni dell'UE. Come volevasi dimostrare. Tanto rumore per nulla. Sulle cecropee mura sventola
bandiera bianca. Nessuna Salamina. Nessuna Platea. Nessuna Maratona. Temistocle, Aristide Pausania e Leonida possono
bellamente andarsene a cagare.

Offline Salar de Uyuni

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Se posso dire la mia sull'euro e la Grecia,il punto della moneta è la fiducia,un ritorno alla lira o alla dracma è possibile,se e solo se c'è un capitale di fiducia dei cittadini nello stato che la emette,se i cittadini sono i primi a non fidarsi la moneta andrà incontro a svalutazione e si finirà con l'inflazione a doppia cifra...
Quanto al debito greco è un problema secondo me che va oltre la natura spendacciona di un popolo,in Spagna per esempio dove il debito pubblico negli anni in cui in Grecia cresceva,in Spagna si riduceva ma si ingigantiva quello privato,perchè?
Perchè gli europei del sud prendevano a prestito ai tassi tedeschi,e si sa che prendere a prestito a tassi più bassi crea bolle di debito,privato o pubblico che dir si voglia...
Insomma,un progetto sbagliato,con tassi unici per economie diverse,questa è la cosa fondamentale oltre la necessità della flessibilità della valuta...
Le bolle immobiliari esploderanno anche negli stati scandinavi o in Canada,credetemi,quindi c'è una dialettica formica-cicala,ma anche una malagestione dei flussi di denaro...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Angelo

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Tsipras ha accettato le condizioni dell'UE. Come volevasi dimostrare. Tanto rumore per nulla. Sulle cecropee mura sventola
bandiera bianca. Nessuna Salamina. Nessuna Platea. Nessuna Maratona. Temistocle, Aristide Pausania e Leonida possono
bellamente andarsene a cagare.

C'è proprio da condividere il tuo messaggio( salvo imprevedibili imprevisti)...

Poi, oltre alla farsa, mi capitano pure questi vecchi articoli sotto mano e allora...  :sick:

http://www.ilgiornale.it/news/politica/e-boldrini-greca-chiam-benzinaio-servo-1116598.html

Piccole Boldrini crescono, ora pure fuori dai confini nazionali. Altro che popolo, falce e martello.

A sinistra potere fa rima con spocchia e cachemire, anche in Grecia. È il caso della presidente della Camera Zoì Kostantopoulou, fedelissima di Tsipras, che in un momento in cui il Paese è allo stremo e con soldi in cassa solo per altri dieci giorni, ha pensato bene di imitare il marchese del Grillo. E qualche giorno fa, nella domenica di Pasqua ortodossa, sull'isola di Eubea ha insultato un benzinaio che non era in grado di cambiare la gomma della sua auto blu. Della serie lei non sa chi sono io, con la reazione popolare che non si è fatta mancare, complice l'orgoglio dei greci che quanto a dignità non hanno da imparare proprio da nessuno. «Dammi i tuoi dati, servo» gli ha intimato la Kostantopoulou, una vita politica impegnata a favore dei migranti e dei meno abbienti, ma forse troppo rapidamente abituata agli agi istituzionali di un Parlamento greco che di tagliare i costi della politica proprio non ne vuole sapere. Lo dimostra il 70% dei deputati del Syriza che non rinuncia all'auto di servizio della Camera, mentre sino a poche ore prima della chiusura delle urne erano tutti impegnati a promettere il salario minimo a 700 euro e la riassunzione delle donne delle pulizie ai ministeri, che per inciso guadagnavano 1300 euro mentre un cardiologo in ospedale ne prende 700. Misteri della terra di Onassis, dove solo qualcuno dei nuovi ministri ha scelto di non utilizzare le grosse berline di rappresentanza: l'eccentrico Varoufakis si segnala a cavallo della sua moto, l'intransigente Lafazanis, il ministro dell'energia che sta flirtando con Putin, circola con la sua utilitaria, mentre l'ex vice premier socialista Venizelos sino a pochi mesi fa usava una Bmw con blindatura antimissile da 200mila euro. Ma la pasionaria ateniese, che ha pesantemente minacciato le due donne che riprendevano la scena con il cellulare, si è sempre proclamata dalla parte degli ultimi. Anche se, ad esempio, sino ad oggi non ha detto una parola sui gruppi di anarchici che stanno rimettendo a ferro e fuoco la capitale greca, contro cui i corpi speciali dei MAT hanno l'ordine assurdo di non reagire. È come se stessero tornando i tempi del 2008, quando la protesta sociale in Grecia, spalleggiata proprio da Syriza, era accesa dai gruppi di incappucciati black bloc: gli stessi che il giorno dopo di Tsipras premier srotolarono striscioni dalla sede di Syriza pro alloggi popolari e contro il carcere duro, mentre la nuova nomenklatura rossa ad Atene si preparava al gran banchetto delle poltrone.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Frank

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Il discorso della Magli per es, cade su un punto ovvio :
si vuole una unione europea ?
Allora si deve cedere una quota di sovranità.
Se no si sta ognuno per conto suo.

Premesso che non sono un esperto in materia, né un profondo conoscitore della Magli, se non vado errato la suddetta sosteneva proprio il contrario; e cioè che non doveva esserci alcuna "unione europea".


Citazione
Se no si sta ognuno per conto suo.

Appunto, questo è quel che sosteneva la prof.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.