Autore Topic: Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.  (Letto 49808 volte)

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #75 il: Aprile 27, 2015, 23:02:02 pm »
Chissà se questo video è una violenza sessuale o no secondo i canoni di "eretica"...


---> Pussy Riot tentano di baciare poliziotte russe...
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #76 il: Aprile 29, 2015, 11:46:23 am »
Chissà se questo video è una violenza sessuale o no secondo i canoni di "eretica"...


---> Pussy Riot tentano di baciare poliziotte russe...

che schifo... :sick:

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #77 il: Aprile 29, 2015, 21:01:52 pm »
E' compito degli Uomini evitare che il femminismo o le femministe si riciclino. La femminista non DEVE RICICLARSI COME PALADINA DEI PADRI SEPARATI. E' COMPITO NOSTRO VIGILARE. E' COMPITO NOSTRO SMASCHERARLE E DIMOSTRARE CHE E' SOLO UNA FACCIATA. NELLA REALTA' LORO LAVORANO CONTRO LA FAMIGLIA, CONTRO GLI UOMINI E A FAVORE DELL'IDEOLOGIA GENDER CHE MANIPOLA I BAMBINI ED E' INSEGNATA DALLE FEMMINISTE AL FINE DI CREARE UOMINI E DONNE SENZA VALORI, DEBOLI, SENZA IDENTITA' E CON I SOLDI DELLE TASSE DEGLI ITALIANI.  SMONTERO'  PASSO DOPO PASSO TUTTE LE FEMMINISTE CHE TENTANO DI RICICLARSI IN PALADINE DEI PADRI SEPARATI O IN ESPERTE "EDUCATRICI". NO PASARAN.
Leggete qui.


https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/04/29/del-puerile-bisogno-di-consenso-sociale-della-ex-di-mio-marito/


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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #78 il: Maggio 09, 2015, 16:21:56 pm »
Un'altra vaginata della femminista Eretica. Tanta pubblicità per le tue vaginate, "cara" Eretica, tanta pubblicità...  :shifty: Le tue vaginate saranno pietre miliari quando tenterai di riciclarti. Non ti riciclerai. Sottolineo ed evidenzio le palesi puttanate scritte dalla blogger "Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale"... A PERENNE MEMORIA.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/09/la-prostituzione-e-un-lavoro-come-un-altro/1656778/

Me lo hanno raccontato in tante, ciascuna a partire dalla propria esperienza, da sempre negata, da quelle che chiamiamo femministe abolizioniste. Qualcuna dice che ci vuole talento e non tutte ce l’hanno, altre ribadiscono che hanno scelto, liberamente, o l’hanno fatto per soldi ma consapevolmente, come se avessero accettato un incarico più remunerativo rispetto al ruolo mal pagato di commessa.

Altre sono scese in dettaglio e mi hanno raccontato alcuni aneddoti anche piuttosto divertenti, perché sono loro, prima di tutto, a essere divertite. I clienti? Non sono affatto come li si dipinge. Il numero di violenze possibili è lo stesso che per qualunque altra donna che vive in casa, in famiglia. Il fatto è che per tanto tempo hanno dovuto restare in silenzio mentre veniva diffusa una descrizione quasi drammatica di quel che fanno, perché è questo l’unico modo che la società conosce per parlarne ed accettarle.

Il sex work, il lavoro sessuale, is work, è un lavoro, come lo è qualunque altro lavoro in cui una persona elargisce servizi che hanno a che fare con la cura delle persone. Che c’è di diverso tra una prostituta e una badante? Eppure della badante nessuno si occupa, per quanto in tante siano costrette in schiavitù. Perché quello è un ruolo di cui si servono le donne borghesi per emanciparsi dalle proprie responsabilità. Ci sono tante donne spezzate, che hanno lasciato affetti, figli, famiglie altrove per venire a lavorare. Di quella tratta legalizzata nessuno si preoccupa. E non ditemi che hanno scelto tutte “liberamente” perché se avessero potuto sono convinta che sarebbero rimaste con le proprie famiglie.

Poi c’è quel patto di amorevole conforto morale, che sta scritto nel codice quando si parla di matrimonio, perché il contratto prevede anche questo. Assistenza morale e questa assistenza potrebbe anche essere intesa come obbligo a fare sesso con il proprio marito, o con la propria moglie. Di fatto la moglie è per contratto una puttana in esclusiva e già dirlo fa indignare il mondo perché la moglie non si tocca e di lei si può parlare solo come una santa. Di quel residuo di struttura patriarcale che è il matrimonio, a volte scelto da donne che non sanno come campare, nessuno parla. Tant’è che per salvare alcune donne dalle violenza non si parla di reddito e casa, di strumenti che le rendano economicamente indipendenti. Si parla solo di repressione, che poco serve in funzione dell’autonomia di quella donna.

La prostituta non è una perversa creatura della notte e non è neppure una vittima, non lo è sempre, utile a chi dice di volerla salvare e la usa per alimentare l’idea della necessità di una industria del salvataggio che ha costi onerosi e mai vengono devoluti alle prostitute stesse.

La prima volta che parlai con una prostituta, fu in una via frequentata da nigeriane. Era simpatica e sicuramente aveva un pappone. Mi disse che l’alternativa era un tal posto in cui le avrebbero fatto fare la cameriera per dieci ore a un prezzo bassissimo. In quello stesso “ristorante” lavoravano altre nigeriane, “salvate” per essere sfruttate ancora.

Poi ci fu la volta in cui fu nota quella storia della vittima di tratta finita in mano ad una specie di prete che fu poi accusato di qualcosa. Le ragazze facevano pulizie e altri mestieri obbligati che garantivano un’esemplare redenzione ed espiazione. In seguito ho ascoltato i racconti di persone che normalmente non scendono in piazza, non si svelano, perché lo stigma è forte. Alcune sono immigrate con difficoltà a restare, altre conducono una doppia vita, perciò tengono alla propria privacy, e sono impiegate, studentesse, madri di famiglia, mogli, disoccupate, già occupate, che per arrotondare o guadagnare, vendono servizi sessuali. C’è chi li vende online, si mostra attraverso una webcam. C’è chi fa video o foto porno. C’è chi si prostituisce a ore. Chi lo fa di giorno, di pomeriggio, a volte di mattina, oppure la sera, o la notte. L’orario di lavoro, in effetti, è molto flessibile perché non devono timbrare il cartellino.

Ci sono quelle che migrano in Svizzera, perché lì possono lavorare legalmente ed essere trattate da lavoratrici. Perché è questo quello che vogliono. Essere trattate come lavoratrici alle quali vanno riconosciuti i diritti che sono garantiti a qualunque lavoratore.

Care abolizioniste, queste persone vogliono pagare le tasse, e già le pagano in effetti, ma proprio per questo esigono una pensione, la possibilità di aprire una partita Iva, di fare impresa e lavorare autonomamente con maggiori garanzie di sicurezza, perché più lavorano alla luce del sole e meno rischi corrono. Non vogliono la riapertura delle case chiuse e a chiunque parli in loro nome per farsi campagna elettorale hanno più volte rivolto l’invito a consultarle. Perché è questo che accomuna molte persone, di destra e sinistra: la presunzione di sapere quel che è meglio per loro. E questa, dalle mie parti, si chiama sovradeterminazione. Altro che femminismo.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #79 il: Maggio 09, 2015, 20:59:31 pm »
Citazione
Ci sono quelle che migrano in Svizzera, perché lì possono lavorare legalmente ed essere trattate da lavoratrici. Perché è questo quello che vogliono. Essere trattate come lavoratrici alle quali vanno riconosciuti i diritti che sono garantiti a qualunque lavoratore.

Care abolizioniste, queste persone vogliono pagare le tasse,
e già le pagano in effetti, ma proprio per questo esigono una pensione, la possibilità di aprire una partita Iva, di fare impresa e lavorare autonomamente con maggiori garanzie di sicurezza, perché più lavorano alla luce del sole e meno rischi corrono. Non vogliono la riapertura delle case chiuse e a chiunque parli in loro nome per farsi campagna elettorale hanno più volte rivolto l’invito a consultarle. Perché è questo che accomuna molte persone, di destra e sinistra: la presunzione di sapere quel che è meglio per loro. E questa, dalle mie parti, si chiama sovradeterminazione. Altro che femminismo.

Mi sa tanto che "Eretica" vive in un altro mondo...
Francamente mi son proprio rotto gli zebedei delle menzogne delle prostitute e di chi le difende a spada tratta.
Innanzitutto quello riguardante le nigeriane (con le quali non andrei neppure se mi pagassero) è un discorso a parte, che ora non mi va di trattare, poi c'è da evidenziare che tante (ma tante) straniere che vengono a prostituirsi in Italia, lo fanno per libera scelta, e se c'è una cosa che non gli interessa minimamente è quella di pagare le tasse.
Basterebbe conoscere qualche donna dell'est (rumene in primis) per rendersene conto.



Citazione
Altre sono scese in dettaglio e mi hanno raccontato alcuni aneddoti anche piuttosto divertenti, perché sono loro, prima di tutto, a essere divertite. I clienti? Non sono affatto come li si dipinge. Il numero di violenze possibili è lo stesso che per qualunque altra donna che vive in casa, in famiglia. Il fatto è che per tanto tempo hanno dovuto restare in silenzio mentre veniva diffusa una descrizione quasi drammatica di quel che fanno, perché è questo l’unico modo che la società conosce per parlarne ed accettarle.

Perché la tipa non parla delle violenze delle nigeriane nei confronti di bonaccioni e inconsapevoli clienti ? Ma lo sapete che le nigeriane son le prostitute più aggressive e violente che ci siano in circolazione ? Le peggiori in tutti i sensi.
Solo i trans (anzi, "le" trans... :doh:) sudamericani son più aggressivi e violenti (e più forti) delle suddette.

@@


http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/01/31/Cronaca/MOLISE-PROSTITUTE-PICCHIANO-E-CERCANO-DI-DERUBARE-CLIENTE_144800.php

http://www.ilgiorno.it/monza/cronaca/2010/02/10/291205-porta_prostitute.shtml

@@

Nei casi contrari, ovvero di prostitute nigeriane picchiate dai clienti, si tratta quasi sempre di altri stranieri, generalmente dell' Europa dell'est.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/homepage/lecce-violentavano-e-rapinavano-prostitute-quattro-arresti-a-lecce-no795784
« Ultima modifica: Maggio 09, 2015, 21:14:46 pm da Frank »
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #80 il: Maggio 12, 2015, 16:44:12 pm »
Un'altra "sparata" di Eretica. Nel finale il solito appoggio ai corsi gender nelle scuole. La tipa in questione vuole risolvere il problema degli stupri con l'insegnamento gender femminista nelle scuole. Si vede che ha tante amiche che si sono formate e desiderano insegnare questo ai bimbi ----> - ASILO EGALIA, SVEZIA. L'ASILO DOVE RENDONO I BIMBI "NEUTRI" E GLI INSEGNANO A PISCIARE SEDUTI, A TRAVESTIRSI, A FARE I GAY... "BRAVA" ERETICA, "BRAVA". CONTINUA AD APPOGGIARE GLI INSEGNAMENTI GENDER, CONTINUA .

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/05/12/tranquille-era-solo-un-raptus/

“E’ stato un raptus” – questo è quel che ha detto il romano Simone Borgese, reo confesso accusato di rapina, lesioni e violenza sessuale aggravata nei confronti della tassista che sta riscuotendo la solidarietà di colleghi e colleghe, queste ultime a segnalare il timore di lavorare correndo il rischio di subire lo stesso trattamento.
Il modo in cui viene descritta questa vicenda è sempre più grottesco. Non basta il fatto che la privacy della vittima sia stata in qualche modo violata, giacché è stato indicato quasi tutto di lei, rendendola palesemente riconoscibile, salvo scrivere il suo nome e cognome a questo punto probabilmente per chiunque la conosca assai superfluo. Non basta neppure che la storia sia stata presa sottogamba, occupando solo poche righe in cronache locali e senza quel tam tam rumoroso a cura di chi solitamente strumentalizza questi tragici eventi per portare acqua al proprio mulino, che siano consensi elettorali o semplicemente il plauso di persone che amano radunarsi attorno alla gogna mediatica per munirsi di armi e accorrere al linciaggio di qualcuno.
Non basta tutto questo. Dobbiamo anche assistere allo scontro tra tifoserie che parteggiano per l’una o per l’altro, dando per buona l’ipotesi di quest’ultimo e immaginando che si, in effetti, chiunque potrebbe essere colto da “raptus” e poi compiere ogni genere di crimine nei confronti di qualunque altra persona.
Di raptus si parla spesso quando un uomo picchia una donna fino a lasciarla in fin di vita, o quando la uccide con una varietà di coltellate che può andare da 15 a 45 a seconda delle circostanze. Raptus 1, Raptus 2, Raptus 3. Arrivati al raptus che riguarda la quarta coltellata a qualcuno dovrebbe venire il dubbio che si tratta di una enorme sciocchezza, e invece no.
Mi sfugge poi come possa comporsi un raptus che riguarda uno stupro. Il raptus piglia la parte alta del corpo umano o la parte bassa? E’ un raptus di cervello o della pinna? Curiosamente chiedo come si possa essere causa di lesioni, rapina e stupro nei confronti di una donna e poi parlare di raptus.
Cosa può portare un uomo ad eccitarsi della paura dell’altra. Com’è possibile che si dimentichi un fatto preciso quando si parla di sessualità, ovvero che dovrebbe svolgersi consensualmente? L’immancabile ricorso all’incapacità di intendere e volere non è, almeno per quel che mi riguarda, una questione che metto in discussione dal punto di vista processuale, cosa di cui si occupano altri. Per me il problema è assolutamente culturale. Fintanto che un uomo immaginerà di poter raccontare a se stesso e al mondo simili balle direi che siamo veramente in altomare.
Lo stupro è un danno alla libertà di scelta di una donna. E’ una violazione del corpo ma è anche una violazione della autodeterminazione femminile. In quel momento c’è un tale che si rifiuta di ascoltarti quando dici che proprio non vuoi farti toccare da lui. Qualunque sia la scusa che trovi per giustificare a se stesso una simile azione nulla può cancellare il fatto che è un prevaricatore, uno che si comporta da oppressore, uno che impone la propria decisione alla persona che la subirà. Quando fai cambiare strada a una donna, la fermi e la stupri c’è molto di intenzionale, altro che raptus. E’ un piccolo e miserabile progetto che tu hai deciso di realizzare. E che tu l’abbia deciso ieri o un’ora prima, poco importa, perché sei sempre quello che viene definito sex offender.
Esistono uomini che per stuprare una donna puntano quella che lavora in situazioni di rischio. Una lavoratrice notturna, una che puoi condurre in una stradina senza uscita, una che fa la sex worker e che tu ritieni di avere il diritto di violare. Anche in quel caso, a volte, è solo una questione di ceto sociale, di quanto tu sia economicamente in stato di bisogno o meno, perché se avessi un reddito e un lavoro diverso non correresti questi rischi. Corre meno rischi quella che non deve prendere la metro di sera tardi o un bus al buio e in periferia. Ne corre meno chiunque possa contare su un’autonomia economica che le consenta di sfuggire alcuni contesti.
Ma la questione è anche più complessa. Di fatto a stuprare le donne sono maggiormente uomini conosciuti. Ex fidanzati, ex mariti, amici, conoscenti, vicini di casa, quindi la questione non si riferisce solo al reddito ma anche alla cultura, alla mentalità che lascia supporre che uno stupratore possa contare su una visibile legittimazione sociale.
Affrontare e risolvere il problema significa affrontare la questione nelle scuole, fin dalla prima infanzia, con una educazione al rispetto dei generi e ad una sessualità consapevole e consensuale. Non serve la repressione, impianti securitari, più militari, più armi, più ronde o tutori a difendere in senso paternalista le fanciulle indifese. Le strade sono sicure se c’è tanta gente che le attraversa e il fatto che non si comprenda questo e si immagini che svuotare le strade, porle sotto sorveglianza di video e persone in divisa, sia utile mi lascia pensare che siamo lontani da una soluzione. Resta l’amarezza. Un’altra donna è stata stuprata. Da uno che ancora oggi, nel 2015, parla di raptus.
[Già pubblicato sul cartaceo de Il Garantista]



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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #81 il: Maggio 31, 2015, 16:38:14 pm »
Ovviamente l' "Eretica" poteva non appoggiare i soliti manifestanti pagati dagli USA per rompere i coglioni a Putin?
Un'ennesima prova della connivenza tra femminismo e le istanze dei mondialisti. Naturalmente "Eretica" dimentica i morti del Donbass... Per le femministe le persone che non sono femministe contano di meno, sono meno umani e quindi non meritano di essere menzionati...

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433082868./829606250439870/?type=1&theater


Compagn* glbtqi che difendono una bandiera rainbow al Pride di Mosca. finito con 15 arresti e una dura repressione ordinata da sindaco, magistrati, quel dittatore di putin, con la legge che vieta ogni forma di rivendicazione per i diritti omosessuali, e militanti ultraortodossi, ultrà e nazionalisti a picchiare chi sfilava nel Pride. Solidarietà.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #82 il: Maggio 31, 2015, 19:54:51 pm »
Può riciclarsi finché vuole, ma non serve un palcoscenico se manca il pubblico:
Pajetta: “Capo, abbiamo preso la Prefettura di Milano!”.
Togliatti: "Bene, e ora che ve ne fate?”
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #83 il: Giugno 04, 2015, 15:20:39 pm »
Può saccheggiare quanto vuole, lei sul suo profilo ha queste foto:

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./821454111255084/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./817005495033279/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./816983388368823/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./812100435523785/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./808831195850709/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./808659445867884/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./808377729229389/?type=1&theater

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./805961396137689/?type=1&theater
 
https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./805317739535388/?type=1&theater - Gesù accostato al simbolo fallico.

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./802861963114299/?type=1&theater La rivoluzione femminista...

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./802545119812650/?type=1&theater --- uomini messi al guinzaglio

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./802545093145986/?type=1&theater --- uomini al guinzaglio 2

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./798980846835744/?type=1&theater --- Meglio un aborto che un figlio fascista.

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./798131220254040/?type=1&theater esalta il femminismo musulmano pro gender

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./794900417243787/?type=1&theater --- naturalmente è a fovare del centro sociale il cassero (quello che recentemente ha offeso pesantemente cattolici e non ...

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./789171197816709/?type=1&theater --- Esalta il femminismo in Moldavia

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./789132734487222/?type=1&theater ---Esalta le "partigiane" del notav schiaffando il femminismo alla cazzo di cane

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433422722./789132411153921/?type=1&theater --- Condivide messaggi pacifici tipo: "Obbiettore devi tremare, ora son le streghe che ti vogliono bruciare"




Per non parlare dei commenti delle sue amiche di facebook che parlano di strizzate ai coglioni, calci, torture ai "maschi". Ogni tanto li cancella,ma non sempre, dipende se vede che su "certi siti", c'è "qualcuno che la scopre"... ma c'è qualcuno che fa foto... A perenne memoria dell'ipocrisia delle femministe.
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« Risposta #84 il: Giugno 05, 2015, 12:00:27 pm »
E' un video che già misi in un'altra conversazione, ma è sempre bene ricordarlo. A PERENNE MEMORIA.


Sentite le dichiarazioni, ne prendo una a caso dal video e la metto tra virgolette :" Per me essere femminista significa lottare per avere gli stessi diritti degli uomini e... Anche di più forse... E penso che anche gli uomini dovrebbero essere femministi"

Sotto il video, naturalmente, cosa chiedono? Ve lo metto tra virgolette...

"Lettrice / Lettore
Ti chiediamo di considerare l'idea di abbonarti alla nostra rivista, 2 euro al mese.
Dal prossimo numero infatti XXD non sarà più disponibile gratis online.
Puoi lasciare i tuoi dati di adesione (e pagare a luglio) sul sito di Produzioni dal Basso*:
http://www.produzionidalbasso.com/pre...
Grazie
La redazione di XXD -- rivista di varia donnità"


Ma quel sito, di nome FaS, non chiedeva pure dei soldi, mi ricordo che chiedeva soldi... E quanto chiedeva?

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/

"Sostieni a/i

Questo blog vive grazie ad autistici/inventati che ci fornisce gratuitamente piattaforma e supporto tecnico. Se volete che questo blog e tutti i siti e servizi che vivono grazie ad a/i continuino ad esistere non fate i tirchi e tirate fuori due euri."

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« Risposta #85 il: Giugno 05, 2015, 12:24:53 pm »
Altre amiche di Fikasicula, A PERENNE MEMORIA.

Qui nel video parlano delle loro attività, finanziamenti europei, attività lavorative svolte... Molto interessante... Naturalmente, dato che siamo signori, lasciamo il giudizio ai lettori. Io porto documenti delle femministe. Bastano quelli per valutarle e "conoscerle".  :shifty: :shifty: :shifty:

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« Risposta #86 il: Giugno 05, 2015, 12:56:52 pm »
Un'altra amica di Fikasicula, tale Alessia Santarelli, difende le Femen su Radio Onda Rossa... Notate la data di caricamento...

Pubblicato il 27 ott 2013
RADIO ONDA ROSSA - FEMMINISTE ALESSIA SANTARELLI INTERVISTE nikita santarelli -alessia santarelli nikita - intervistye radiofoniche e televisive


Fikasicula difende e appoggia le Femen, anche se a domanda diretta fa finta di non appoggiarle... Le foto sul profilo facebook confermano la mia tesi.

Vedete le foto qui sotto...

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433500824./812100435523785/?type=3&theater - Scrive Fikasicula :" Paura, eh?"

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433500827./808831195850709/?type=3&theater Scrive Fikasicula :" Basta con la dittatura della Bce.

Una ragazza lancia coriandoli e quelli la placcano manco fosse armata di un mitra. Non sapere distinguere tra dissenso e terrorismo, d'altronde, è la costante di questo tempo."


Ah, giusto per ricordare a tutti e soprattutto a tutte le femministe, FIKASICULA COMPRESA... LE FEMEN SONO ALLEATE DI QUESTI QUI ---> (attenzione, contiene immagini forti).

Qui qualche foto delle Femen:

https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/01/24103_15-d411c.jpg ---Femen con nazisti ucraini ad una manifestazione .

https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/10659277.jpg --- Femen con SVASTICA

https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/eugenia-krayzman-09.jpg --- Femen con amici facebookkkiani di Pravi sektor (settore destro- partito nazista ucraino che esalta il criminale di guerra nazista ucraino Stepan Bandera).

https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/eugenia-krayzman-08.jpg ---> Femen fuori il palazzo dei sindacati, ad Odessa (Ucraina) nel momento in cui i suoi amici ammazzavano innocenti cittadini ucraini.


Le Femen sono pagate da questo qui, tale porco servo degli USA, che risponde al nome di George Soros ---> https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/01/24103_8-65ebd.jpg

Fikasicula, proprio per darmi una mano, scrive sul suo blog, "abbatto i muri" ---> https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/04/27/10-ragioni-per-decriminalizzare-il-sex-work/

E si fa tradurre da una sua amichetta femminista il programma di George Soros e della sua Open society Foundations, che Fikasicula, tanto per ribadirlo a tutti, approva...Ve lo virgoletto:

"Il testo che segue, pubblicato sul sito della opensocietyfoundations, e tradotto da Donatella (grazie!), spiega in dieci punti perché la prostituzione va decriminalizzata. Si parte dalla considerazione che il rispetto per i/le sex workers sia necessario così come per ogni caso in cui si parli di rispetto dei diritti umani. Perciò vi auguro buona lettura!"
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #87 il: Giugno 14, 2015, 02:48:14 am »
La "Transumana" femminista è ritornata... Naturalmente per fare i predicozzi femministi 3.0 (molto paraculi e cerchiobottisti, adattissimi per un pubblico ignorante o "con la memoria corta") . La sfortuna della "transumana" è che il sottoscritto ha una buona memoria, ma, cari lettori, torniamo alle parole e agli scritti dallo stile boldrinesco.
Quando hai tempo, dato che leggi e non commenti dovresti dire alle tue amichette che non si piscia in strada per protesta. Dovresti anche dire che non si spacca il naso ai preti o si menano le Sentinelle in piedi ( e poi si fa la paraculo vittima). La rabbia in Italia sale, cresce. E tu, cara "Eretica" , non ti riciclerai e non ti farai una verginità. Hai seminato tanto vento e gli occhi dei padri separati io li ho visti. E ricordo benissimo le tue parole. Non ti riciclerai.

Tu dici che non dimentichi, bene. Io non dimentico proprio. E non sono cattolico neanche io.  Difenditi i tuoi rom (chissà quante donne femministe ci sono nelle cooperative eh,?  :shifty: Per non parlare dei ringraziamenti sul capitolo 16 del CEDAW...  :shifty: ) , fai la tipetta "antifascista" che "sputa su Putin" (antifascista di facciata, dato che le Femen (naziste ucraine serve di Soros) le tieni sul profilo facebook e le esalti allo stesso modo di come esalti il programma di Soros sul "sex work"...  :shifty:) , difenditi i corsi gender e il transumanesimo (avrai la pubblicità che meriti, non ti lascio poco spazio...  :shifty: :shifty: ).
E, adesso, non spacciarti per "umana" ; tu ti sei definita "transumana" . E talvolta i "padroni" spengono le macchine (soprattutto se diventano inutili).
Con il massimo del disprezzo,saluti  da un napoletano con la memoria lunga, mooolto lunga...
Di quelli che secondo te, e ti cito mettendoti un bel grassetto:" Si scopre così che i partenopei hanno un immaginario erotico che si esercita sulla durata di una leccata di fica invece che su quella di una penetrazione.
By fikasicula   – dicembre 31, 2007"







http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/13/diritti-civili-e-discriminazioni-raccontarsi-per-non-lasciare-che-ti-ignorino/1774401/

Non passa giorno in cui qualcuno non mi scriva per raccontarmi pezzi di vita che servano da insegnamento ad altre persone. E c’è che raccontare aiuta a mettere a fuoco quel che siamo e che proviamo. Non dico di riproporre più e più volte un balbettio che narra una versione socialmente accettabile di te. E’ proprio la parte che nessuno accetta, quella che diventa oggetto di stigma, che è bello sia raccontata.

Ho riscontrato spesso il fatto che alcune persone non parlano della parte di sé “difettosa” perché il mondo ti vuole perfetto, funzionante, efficiente, produttiva. Non sarà mica un caso se sono stati scritti libri e libri su chi è fuori norma, perché vivere un disagio, esprimerlo, raccontarsi, è già una forma di disobbedienza. La norma impone che tu taccia o che generalizzi nei discorsi, senza mettere in comune alcuna forma di empatia.

E’ l’empatia che, invece, va sollecitata, perché è la base di un buon vivere civile. Se tu non provi empatia per quello che succede a me io non avrò mai modo di rendermi visibile.[/u] Molte discussioni pubbliche di questo particolare momento sono caratterizzate proprio dall’assenza di empatia, con qualche parentesi politically correct. Sicché quasi mai una storia arriva dritta, come un pugno allo stomaco, da parte di chi rivendica diritti.

La tua empatia, quella di una persona che è ideologizzata e che si ferma al dito mentre tento di indicarti la luna, che campa di sovrastrutture, mentre tento solo di mostrarti l’umano, non posso certo sollecitarla chiedendoti un’opinione politica su quel che rappresento. Se sono un gay, una lesbica, una trans, una bisex, una migrante, rom, una povera, una puttana, una femminista, una che lotta affinché chiunque, pensando ai propri corpi o meno, possa compiere scelte autodeterminate, aborto incluso, io sono certa del fatto che la sola mia esistenza per te costituisca una sfida politica.

Quando tu guardi me non vedi una persona. Vedi, piuttosto, una lettera da cancellare, un’anomalia di sistema. Ma se anche io volessi parlare con te che sentinelli in piedi o che trascorri ore preganti contro le streghe che abortiscono, se io tentassi di spiegarti che sono umana, e che la tua fobia, in questo secolo, è datata. Se io ti rassicurassi e tu rispondessi che ovviamente non c’è nulla di personale, ma sai com’è. Se ti vedessi lì piantato a recitare mantra per esorcizzare il diavolo che è in me, salvo dichiarare che umanamente mi capisci anche se posso scordarmi della tua concreta solidarietà. Se ti vedessi indifferente, e non trovassi un modo per raccontarti, sinceramente, senza slogan e senza citazioni ortodosse, quel che io sono e che vorrò essere. Se non troverò un modo per dirti che la storia mi ha insegnato che sono io che dovrei avere paura di te.

Parlo di te che preghi per vietarmi un diritto o te che leggi per condannare una mia scelta personale. Te che moralizzi sulla mia vita e che poi dici che sarei io a voler imporre a te qualunque cosa. Se non ti saprò dire che questo scontro produrrà solo morti e feriti, mentre tu non ti accorgi che quel che stai riproponendo è la banalità del male, facendo di necessità virtù, abbiamo perso entrambi.

Io non voglio vincere facendo a gara a chi è più cazzuto o forte. Perché ho diritto alla fragilità e ho imparato che le liberazioni non liberano poi tanto e lasciano intatte le mentalità oppressive. Vorrei che intanto mi spiegassi perché non riesci a vedermi come una persona. Perché hai così paura di me. Vorrei mi raccontassi quel che ti riguarda personalmente, perché di sentirti ripetere gli slogan di Salvini non ho voglia. Vorrei sapere da dove prendi la rabbia, l’odio, l’intolleranza, che può essere espressa in termini fisici o simbolici. Vorrei sapere perché tu, perché io, non possiamo trovare un modo più civile per comunicare.

Non sono cattolica e non perdono, non assolvo, non elargisco tempi di redenzione o espiazione. Il male fatto è fatto. Quel che mi piacerebbe si capisse è che ho un’avversione verso chi sfrutta l’ignoranza della gente, il fanatismo, quello che ti conduce a linciaggi organizzati. Ancora di più temo chi ha voglia di bruciare un campo rom, chi tifa per Putin quando mette in galera un gay, chi vuole cancellare gli stranieri o le puttane dalla vista della gente per bene e “bianca”.

Hannah Arendt diceva che il male è banale. Nessuna sorpresa quando incontri chi vota estrema destra e scopri che è una persona, ha famiglia, sentimenti, emozioni, come tutti. L’errore peggiore che si possa fare quando si tenta di ribaltare la storia è quello di intendere gli avversari come mostri. Perché se consideri che per altri il mostro sei proprio tu non hai fatto altro che riproporre il medesimo copione, soltanto ammantato di più nobili intenti.

Le gogne, gli insulti, l’inciviltà nelle discussioni, sono cose che tutti dovrebbero evitare e in tanti già lo fanno, salvo gente fanatica che pensa di agire in nome di un bene superiore che li autorizza a fare tutto. Allora io mostro, sbagliata, anormale, piena di bellezza nella mia imperfezione, io diversa, ingombrante, mai muta, occuperò ogni spazio, culturale, mentale, che sarà possibile per me attraversare, perché se tu vuoi cancellarmi dalla storia io non potrò fare altro che rendermi visibile ed esserci.

Lo stesso chiedo di fare a chiunque si vergogni di quel che è. Che tu sia una persona socialmente ok o un’anormale, una persona che ha problemi fisici, economici, che soffre di una forte pressione culturale o che si nasconde, debole, in una nicchia buia perché ha paura del mondo, qui fuori siamo in tanti. Sii presente, anche tu. E parla di te. Perché è te che vogliono cancellare. Parla di te, perché prima di ogni cosa c’è l’essere umano, c’è la persona.

E se parlerai di te, a meno che non ti trovi davanti a un nazista che non si lascia commuovere neppure da un bambino, rom, obbligherai chi ascolta, forse, a fare altrettanto. Parla anche di chi ti odia, fallo ridicolizzando, divertendoti, con ironia, perché è una risata che… insomma, hai capito. Perché alimentare paure non va mai bene e reagire alle paure mettendo in scena lo stesso copione che chi ti teme ti ha ricucito addosso significa dargli ragione. Quello che in ogni caso deve essere chiaro è che quell* come noi esistono, non se ne andranno, non rinunceranno, e, nonostante la stanchezza, che tu lo voglia o no, avremo ancora una gran voglia di ridere.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #88 il: Giugno 14, 2015, 02:54:28 am »
P.s.

Stavo per dimenticare queste altre parole gentili sui napoletani, non sia mai che si perda la memoria dei tuoi mirabili scritti, cara "Eretica/Fikasicula"...
Chiedevi pubblicità e ne stai avendo "a vagonate"...  :shifty:  :lol:

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2008/12/25/stupri-silenziosi/

I napoletani piangono fame e miseria ma sul tetto hanno tutti le antenne satellitari. Al pane possono rinunciare. Alla partita del Napoli su sky tv no. Maria Cristina (non è il suo vero nome) è una che non si mette scuorno. Mi racconta la sua città con sarcasmo, con ironia. Usa le parole di una che è sopravvissuta a qualcosa. Mi ha riconosciuto ad una bancarella in via san gregorio armeno, mentre spiavo le novità negli scaffali degli artigiani dei presepi a forma di totò e peppino. Non la vedevo da tantissimo tempo. Forse dall’ultima volta che ho messo piede in questa città tanto simile a palermo eppure così diversa. Di questa città odio i bambini, soprattutto. Screanzati che ti colpiscono per sfregio mentre corrono su un motorino. Senza un motivo. Giusto per imporre con arroganza il loro marchio di camorristi in erba che se gli dici qualcosa ti urlano “puttana” e se provi a fermarli tirano fuori i coltelli e ti portano via la borsa.

Generazione di merda quella di certi giovani napoletani educati a fare i guappi da quando sono in fasce. Se le loro madri avessero abortito avrebbero fatto un regalo all’umanità.

Maria Cristina piega la testa da un lato e poi mi dice che legge tutto quello che scrivo. Ogni parola. Le piacciono le storie delle donne come lei. Quelle che hanno sofferto e soffrono ancora. Mi dice che in quelle storie trova il senso di quello che ha fatto e fa. Non si sente sola e capisce che ha ragione lei.

La ascolto davanti una pizza con i friarelli e sasizza. Verrei a Napoli solo per mangiare questa leccornia. I friarelli esistono solo in questa città. Tra la mondezza e i bambini assassini.

E’ stata violentata da suo cognato. Me la butta così tra una considerazione sul femminismo italiano e una battuta sul natale a base di capitone e pasta con le vongole.  Non vuole rivolgersi a nessuno ma mi chiede di scrivere, perché è convinta che questa cosa non succeda solo a lei.

È complicato. Dice di non poter fare la denuncia. Lei alle denunce non crede e comunque ha già vissuto il suo processo ed è stata condannata in via definitiva. Ricominciare con un marchio addosso è la sua prova di coraggio.

Il fratello del suo uomo l’ha tastata per sfida e dispetto, più vedeva disagio e più continuava. Maria Cristina ha preferito non dire niente a nessuno. Chi avrebbe creduto che non era stata colpa sua?

Così lui ha continuato e lei è stata dilaniata per mesi dal dubbio. Non dirlo significava subire, restare martoriata in un gioco di ambiguità che proteggeva il suo violentatore. Dirlo avrebbe significato perdere il suo uomo.

Alla fine quel cognato del cazzo non si è più accontentato di tastarla. Si è presentato a casa di suo fratello e di Maria Cristina una mattina che sapeva di trovarla da sola. Lei lo ha fatto entrare. Lui l’ha minacciata: di dire quanto lei era puttana, come aveva taciuto delle sue toccatine e aveva continuato per un ora almeno a usare quegli argomenti che disorientano e che alla fine ti convincono che davvero se ti sta succedendo quello che ti sta succedendo deve essere per forza colpa tua. Lei ha provato a dire di no e poi si è abbassata gli slip, si è appoggiata ad un tavolo e lo ha invitato a prenderla da dietro. Così almeno non l’avrebbe guardato in faccia. Così almeno non l’avrebbe vista umiliata. Non ha pianto. Non ha detto nulla. Sperava soltanto che tutto finisse presto. Quando lui ha finito è andata in bagno a lavarsi e poi ha continuato a fare quello che stava già facendo. Lui nel frattempo era già corso via senza neppure salutare.

Maria Cristina mi racconta la storia con la stessa faccia impietrita che deve aver indossato quella mattina. La faccia di un dolore muto, sul quale un giudice si divertirebbe di certo a descrivere circostanze di sicura consensualità. Perché nel nostro schifoso paese ancora viene riconosciuto uno stupro solo se lei urla e la sentono in ventottomila e a distanza di chilometri o se lei è piena di lividi perché ha resistito. E’ quella la prova che una donna ha difeso strenuamente il proprio onore. E non è neppure detto che tanto sia sufficiente, perché è accaduto che lei si sia difesa e sia stata poi descritta come folle e manesca o come pazza che si è fatta male da sola pur di mettere nei guai il suo stupratore. Oppure è accaduto che lei si sia difesa e che un giudice abbia descritto la reazione come motivo della sua stessa morte (Leggi di Giovanna Reggiani).

Succede di tutto ad una donna che viene stuprata. Persino che non venga creduta se è stata talmente orgogliosa da ricacciare le lacrime in gola e ha dato via il culo per fare alla svelta. Per difendersi dalla presenza viscida dello stronzo che l’ha violata.

Maria Cristina quello stesso giorno ha parlato al suo uomo. “Tuo fratello mi ha stuprata!” – così gli disse. “Me l’aveva detto che eri una puttana!”- rispose lui.

“Stavamo nella stessa casa da tre anni. Sotto lo stesso tetto. Abbiamo dormito nello stesso letto, mangiato insieme. Ci siamo curati a vicenda quando abbiamo avuto la febbre, il raffreddore. Ci siamo assistiti in lutti, tragedie, incidenti. L’ho persino aiutato a laurearsi, quello stronzo. Praticamente la sua tesi l’ho scritta io…”

E’ visibilmente arrabbiata. Mentre mette assieme l’ultimo misero bilancio degli anni che ha sprecato con lui, le si spegne il sorriso che diversamente la fa solare, bella.

“Prova a denunciarlo e ti denuncio per calunnia…” – l’ha minacciata lui. E lei lo ha ringraziato perché finalmente ha capito che il suo era veramente una chiavica d’uomo e che lei aveva proprio in mente di ottenere altro dalla vita.

Ho esaudito un desiderio: quello di vedere raccontata la storia di uno stupro silenzioso, come tanti che avvengono tra le mura delle case coniugali. Spero di averlo fatto bene.

Maria Cristina tu hai ragione. Lo sai. Hai ragione da vendere. E grazie per avermi portata a mangiare la pizza più significativa di tutta la mia vita.

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Posted in Corpi, Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali, Storie violente.

By fikasicula   – dicembre 25, 2008
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Sardus_Pater

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Re:Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.
« Risposta #89 il: Giugno 14, 2015, 17:07:58 pm »
Sbaglio o questa "eretica" in passato ha scritto pure su questo forum? All'epoca ero solo un lurker...

Citazione
C’è chi cita ancora l’inesistente “ideologia gender” che ormai è diventato il tormentone omofobico per eccellenza

Inesistente? Mente sapendo di mentiNe [cit.] :lol: .
Il femminismo è l'oppio delle donne.