Autore Topic: Cinema, uomini, solitudini, rabbia: "Sleepwalker"(G.B. 1984) di Saxon Logan. Th  (Letto 1893 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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Cinema, uomini, solitudini, rabbia: 
"Sleepwalker", Thriller, Saxon Logan, 1984, [G.B.]

Una serata di dissolutezza alcolica, di rivalità sessuale e di dibattito politico, si trasforma in una contesa sanguinosa quando una coppia benestante visita i loro amici fratello e sorella, Alex e Marion, nella loro casa di famiglia in decomposizione nella campagna inglese.

Un mix curioso e altamente efficace di satira sociale, frastagliato commento politico e di orrore, "Sleepwalker" per parecchi anni anni ha fatto persino in qualche misura dubitare della sua esistenza, da quanto fosse così raro e oscuro. Il regista Logan ne ottenne difficilmente la distribuzione, in parte a causa della durata del film (50 tesi minuti), in parte perché era una sfida ai generi. Pur non essendo un film horror nel senso più stretto del termine, "Sleepwalker" è allo stesso modo incredibilmente d'atmosfera e alla fine un violento incubo. I punti che rendevano spinosa la vita nella Gran Bretagna degli anni ottanta, la maggior parte dei quali restano scottantemente rilevanti, mettono, espongono a nudo l'osso dei contrasti sociali.

Il dialogo molto spigoloso, è disseminato nel racconto di riferimenti a disturbi del sonno, e serve ad alimentare l'ambiguità della narrazione, sia attraverso un umorismo bizzarro - "Svegliami quando tutto questo sarà finito" - o a riflessioni più sinistre - "Hai mai sentito come noi ci muoviamo nella notte ?" direzionano i personaggi come fossero solamente il sogno di qualcun altro. "Nelle note integrative di Julian Grainger alla recente pubblicazione in BR/dvd BFI del film, egli descrive "Sleepwalker" così:" Come il similmente delizioso "La Casa dalle lunghe ombre"(The House of Long Shadows) (1983) di Pete Walker, il mediometraggio di Logan è un dono di commedia nera la quale è semplicemente travasata in involucro horror alla Hammer e ai gialli italiani che Logan ha visto da giovane  "I  lavori di Pete Walker e Dario Argento rendono interessante il confronto.; sottotestualmente (Walker) e stilisticamente (Argento). Infatti, se si guarda da vicino a ciò che Alex sta traducendo sul suo computer, si fa menzione di qualcuno che arriva a Friburgo ... Un riferimento sfacciato a "Suspiria"?


La scena centrale, raffigurante i quattro personaggi a cena, è tesa come uno qualsiasi degli orrori che seguono, con i commensali che si accoltellano verbalmente l'uno con l'altro; in senso figurato, ovviamente. I loro opposti atteggiamenti sociali e morali ltre che di censo sociiale generano tensioni e disagio, soprattutto tra Richard (Nicholas Grace), un presuntuoso bullo e yuppie thatcheriano, il cui cognome, Paradise, è indicativo dello stile di vita idilliaca che crede ciecamente il denaro sia in grado di fornire, e il socialista e più coscienzioso, pero' non meno viziato Alex (Bill Douglas). I personaggi femminili, Marion (Heather Page) e Angela (Joanna David), sembrano sedare le loro indisposizioni con l'alcol, Marion è perennemente ubriaca, e imbottita di tranquillanti, Angela sembra così distaccata da tutto che sembra implicare sia anch'essa sotto psicofarmaci. Si rivela anche che era andata a trovare Marion in ospedale ''in un momento difficile'', suggerendo l'affezione di disturbi nervosi, dalle caratteristiche depressive. Logan ci assicura che l'intero spettro politico sia sottoposto a critica e ridicolo. Quando i quattro ritornano a casa, la narrazione comincia a disintegrarsi tanto quanto le relazioni sullo schermo. Ci si addentra all'interno dei sogni spezzati e degli incubi notturni dei personaggi, che cadono in un sonno turbato. E allora viene visualizzato un killer squilibrato che fa l'ingresso nella casa e inizia a commettere omicidi raccapriccianti. O è uno degli ospiti? O uno dei padroni di casa? È la violenza anche, è vera? O immaginata; nata da tensioni represse collettivamente palpitanti nel buio della casa? Una lugubre luce blu  illumina queste successive scene, il bagno della casa, il tutto deformato nello splendore misterioso di un incubo.

Nella grande tradizione dell'horror gotico, in posizione centrale nell'azione, è la casa di famiglia oramai in difficolta' di Marion e Alex, un riflesso del decadimento, che corre diffuso per tutta la vita dei personaggi, e le loro psicologie spezzate. Il nome della casa, Albion - in realtà il più vecchio nome dato alla Gran Bretagna - suggerisce che essa rappresenti anche la Gran Bretagna in quel momento. Fredda, umida, completamente tagliata fuori dalla civiltà e con un disperato bisogno di riparazioni, Albion sta crollando attorno ai personaggi. Infatti, l'unico punto di riferimento che essi menzionano nelle loro indicazioni per la casa è il cartello per la vendita che si nasconde dietro di essa lungo una buia strada di campagna. Una cosa stramba visto che la targa è nascosta, o è forse come il governo conservatore, sotto la guida di Margaret Thatcher, che ha nascosto i problemi e poi esaurito la loro nazione nei primi anni Ottanta? Il nome dei due della famiglia, fratello e sorella è, così significativamente rappresentativo della Gran Bretagna , mentre la coppia di sposi che si uniscono è Paradise - un riferimento forse a come la società capitalista sarebbe, se vista dai capitalisti, quando finalmente libera dal socialismo?


Colpendo di striscio ma pur sempre in maniera ferocemente inglese la morale, le sfumature politiche di "Abigail's Party" riecheggiano per tutto il tempo della durata in quanto le questioni come la classe e la politica sono al centro della scena. I personaggi sono tutti di classe ridicolmente media, e lo sono così tanto in modo che siano completamente ignari di tutto ciò, in modo che i loro bisogni immediati, siano anzi, prepotentemente da esigere. Si va dal bigotto, inutilmente arrogante e forte, al personaggio del tutto inefficace e compiacente. Osservando questi personaggi e le loro interazioni con l'altro che hanno di fronte, Logan sembra dire che le atrocità nascono da un compiacimento comune, in modo integrato nel subconscio, senza che nemmeno siamo a conoscenza di cio'. Fino a quando è troppo tardi. Quando Marion fa riferimento ad Edgar Allan Poe per "I Fatti nel caso del Signor Valdemar" - Egli si decompone, per la cara Marion, proprio davanti ai loro occhi. Una massa ripugnante di putridume detestabile - proprio come la vita, la quale davvero, si decompone spesse volte ", Logan suggerisce che siamo tutti in un tale stato ipnotico, causato dai confortevoli ideali capitalisti i quali così mantengono alcune fazioni della società ''al loro posto'', siamo sonnambuli che attraversano a proprio modo le varie situazioni del mondo, beatamente ignari di ciò che sta accadendo intorno a noi nel suo quadro più ampio. Per tutto questo tempo pero' le nostre tombe ci attendono, così come la nostra inazione politica, che provoca tarli e marciume. Come detto, la violenza, quando scoppia, è inquietante, brutale e sadica.

"Sleepwalker" dipana una rappresentazione orribile della Gran Bretagna all'inizio degli anni Ottanta, oltre ad essere un lavoro d'atmosfera e pungente, che grazie adesso al recupero in combo Blu-ray/dvd da parte del BFI, dovrebbe raggiungere un pubblico più ampio.

Suicide Is Painless

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« Ultima modifica: Ottobre 17, 2014, 11:15:39 am da Suicide Is Painless »
Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.