Autore Topic: Centro Studi di Genere Università di Trento: La famiglia naturale è un ossimoro.  (Letto 827 volte)

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Offline Stendardo

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Provincia di Trento: la famiglia naturale è un ossimoro
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Secondo la Provincia di Trento il concetto di “famiglia naturale” sarebbe un ossimoro.

Questo quanto emerge dal susseguirsi di iniziative che il centrosinistra autonomista locale (quindi con una marcata incidenza di forze cosiddette centriste) continua a promuovere, ultima –forse- delle quali un ciclo di seminari finalizzato a presentare le “nuove famiglie”, evento curato dal Centro di Studi Interdisciplinari di Genere dell’Università di Trento ma che ha accolto il baldanzoso patrocinio della Provincia Autonoma e del Comune capoluogo –oltre agli immancabili bibì e bibò, CGIL e UIL-.

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Il comunicato stampa dell’Università parla chiaro: “Questo nuovo progetto vuole inserirsi nel dibattito politico e culturale che negli ultimi anni ha portato al centro dell’attenzione nuovi tipi di famiglia, diversi da quella tradizionalmente intesa fondata sull’unione tra uomo e donna e su ruoli maschili e femminili molto definiti” e che scopo dell’iniziativa “è quello di affrontare temi così importanti per la convivenza sociale promuovendo il dialogo e la conoscenza reciproca, senza lasciare spazio a stereotipi discriminatori”.

Si baserebbe su meri pregiudizi ideologici chi, quindi, presume che una famiglia si fondi sull’amore e gli impegni presi da un uomo ed una donna anche rispetto ai figli che verranno. Atteggiamento discriminatorio, secondo questa linea, è dare per scontato che un bambino abbia un padre ed una madre.

Ma gli organizzatori mettono il cosiddetto carico da 90, arrivando a definire, sempre nella nota stampa ufficiale, la famiglia tradizionale come un assurdo: “parlare di famiglia naturale è un ossimoro.” Queste le precise parole utilizzate dai sapienti dell’Ateneo trentino.

E poi giù a stracciarsi le vesti di omogenitorialità, omo-lesbo-transfobia e pregiudizi di sorta.

Parlano di mutamenti sociali forse ignorando che, anche nelle loro maggiormente auspicate ipotesi, questi non si traducono tout court in mutamenti genetici in forza dei quali due uomini possono concepire e portare a termine una gravidanza.

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In questo quadro la Provincia ha ben pensato di dare il proprio patrocinio all’evento, cosa che ha alzato ovviamente il livello di attenzione ed ha portato il Cons. Rodolfo Borga (Civica Trentina) ad interrogare il Presidente Ugo Rossi chiedendo ragione di questo conferimento.

“Quali le ragioni che hanno indotto il Presidente Rossi a ritenere che l’iniziativa in questione “apporti un significativo contributo scientifico, culturale o informativo nell’ambito ed a vantaggio, rispettivamente della crescita e della valorizzazione della società trentina e della sua immagine”?

Quali le ragioni per cui il Presidente Rossi ha ritenuto che tale iniziativa abbia una “particolare risonanza dovuta ad aspetti storici (!?), di tradizione (!?) e di prestigio o dell’interesse suscitato presso più comunità locali”?

Rimane un fatto: sottotraccia ed alla chetichella Trento si sta guadagnando la medaglia d’oro per la capillare diffusione dell’ideologia gender. Lo stile adottato non è quello dell’elefante in una cristalleria –come altre amministrazioni di sinistra-, piuttosto quello dell’attento alchimista che muove goccia a goccia le proprie forze per rivoluzionare lo status quo.

Redazione
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius