Questo uomo no, #44 (the crappy comment writer)
Quello che pensa di sapere cos’è il sessismo, e la prima cosa che ti dice è che c’è pure il sessismo delle donne nei confronti degli uomini.
Manco lo scrupolo di aprire il vocabolario, oppure Wikipedia. C’è il prefisso “sess-“, finisce in “-ismo”, allora è facile, lo sanno tutti, no?
Questo uomo no.
Quello che il problema non è questo, queste sono cose naturali che ci sono da sempre e sempre ci saranno; e poi c’è gente che non arriva alla fine del mese, ma chissenefrega del sessismo.
Delle conseguenze economiche di una società patriarcale e paternalista, costui non si preoccupa manco di sapere se possano esistere; forse perché non sono cose naturali.
Questo uomo no.
Quello che la parità è impossibile perché uomo e donna sono diversi, l’uomo è più forte, più grosso, la donna partorisce, non esiste ideologia che può evitare le conseguenze di questi dati di fatto naturali.
Ci siamo inventati lo stato di diritto, ma certo è scomodo osservare che funziona fino a quando fa il gioco di chi domina: poi, meglio usare la natura, o dare contro a “l’ideologia di genere”. La qualunque va bene, purché le cose non cambino.
Questo uomo no.
Quello che le quote rosa sono discriminanti verso gli uomini, l’importante è il merito, ma ti pare giusto che una viene scelta solo perché donna?
A lui invece pare giusto discriminare già tra bambini e bambine, in modo che non sia possibile manco che le donne arrivino a essere scelte; perché prima di toglierle dalle graduatorie, gli hanno tolto le idee dalla testa.
Questo uomo no.
Quello che non gl’interessa e trova tutto una gran perdita di tempo, perché sono tutti “concetti noti e risaputi”, cose che si dicevano già negli anni ‘70 e non hanno ottenuto alcun risultato.
Avete notato? E’ da un po’ che girano eruditi e specialisti della storia del femminismo, italiano e internazionale. Sono venuti fuori di recente, come gli esperti di cucina. Chissà dov’erano, fino a poco tempo fa.
Questo uomo no.
Quello che le donne devono avere rispetto anche loro, sennò dov’è la parità? Comodo avere tutte le facilitazioni e le protezioni, ma tanto le vedono tutti le donne a fare shopping, a rubare lo stipendio mentre dovrebbero essere in ufficio. Anzi, a casa, invece di rubare il lavoro agli uomini.
Si sa, le soluzioni migliori sono quelle più tradizionali. Lo schiavismo, per esempio, è perfetto: prendi un gruppo sociale e gli fai subire il peggio che c’è al mondo, dicendogli che è così da sempre, o per natura, o perché lo vuole un dio, o perché così è meglio per tutti.
Questo uomo no.
Quello che le femministe… (proseguire qui scegliendo una delle tante possibilità), è per questo che dicono quello che dicono.
E’ stupendo constatare come in Italia pressoché nessuno abbia la minima nozione riguardo la storia delle questioni di genere, ma tutti abbiano già innata l’idea di cosa sia una femminista. E’ nell’aria, proprio.
Questo uomo no.
Quello che dall’alto della sua professione (psicologo, avvocato, medico, imprenditore, risorse umane, analista dati…) corregge la visione del fenomeno “sessismo” alla visione del fenomeno che se ne ha dalla sua professione, che certamente - a suo insindacabile dire - è la più importante per avere una visione corretta del fenomeno.
Senza minimamente considerare la possibilità che anche l’esercizio e lo status della sua professione potrebbero aver subito dei condizionamenti e alimentato dei pregiudizi culturali sessisti; no, perché lui e il suo lavoro sono oltre i fenomeni, e da lì si possono cacare giudizi infallibili.
Questo uomo no.