Autore Topic: Cinema, uomini, e rabbia: "Locke"(G.B.2013)di Steven Knight. Thriller- drammatic  (Letto 1443 volte)

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Offline Suicide Is Painless

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Cinema, uomini, e rabbia:
 "Locke", Drammatico- thriller, Steven Knight, 2013, [Usa]

Tom Hardy, Steven Knight, e una storia che mantiene il protagonista e il pubblico all'interno di una macchina per la totalità del film sono ciò che mi ha attirato a "Locke". Tutto ciò, se leggete dettagliatamente la trama e l'idea della location unica non puo' che farlo suonare come un grande film, e in piu' non si è nemmeno mai distratti da alcun senso di negatività che si potrebbe trovare strisciante nell'opera, per questo è un film superbo, e oltretutto molto ben eseguito.

Come sorprendentemente diversa e semplice la trama possa sembrare, essa funziona pero' davvero bene, con Hardy nella parte da protagonista e Knight dietro la macchina da presa, essa è stata una combinazione vincente. Un'altra grande scoperta al Festival di Glasgow di quest'anno, sempre piu' da frequentare.

Una sola telefonata causa la rovina della vita di un manager di successo nel settore delle grandi costruzioni londinesi, svelando tutti i suoi insospettbili ed enormi problemi durante il suo viaggio verso casa.

La prima cosa che vorrei affrontare è il fatto che il film si svolge in un unico luogo. Per la totalità del film siamo confinati all'interno della vettura del personaggio principale e l'unica persona che abbiamo sullo schermo è il personaggio principale, tutti gli altri sono solamente in forma di voci che sentiamo attraverso il suo cellulare in vivavoce Bluetooth, nella vettura. Tutto questo potrebbe suonare come un tour de force registico ed attoriale, e lo è, dopo tutto, non ci sono molti film con tali vincoli che funzionino davvero bene, "Locke" è uno di quelli che ce la fa.
Ora, questo è un film importante proprio per il forum e gli argomenti prettamente maschili e della condizione contemporanea dell'uomo nei confronti della moglie e delle donne, che apporta. Nutrirei percio' alcune speranze che esso possa suscitare interesse, per il film in sè ma ancora di piu' se si considera il grande lavoro compiuto in fase di sceneggiatura dal regista Steven Knight. Egli aveva scritto dieci anni fa (2003) "Piccoli affari sporchi", "Amazing Grace" e soprattutto, "La Promessa dell'assassino" di Cronenberg, oltre ad avere scritto una serie di prossimi film che già sulla carta sembrerebbero interessanti. Con questo film Knight ha anche esordito come regista di un lungometraggio.
Le principali preoccupazioni che si potevano avanzare erano circa il problema di dover mantenere per tutta la trama la tensione e la suspense totalmente chiusi in una macchina, con un solo personaggio compresso nel suo viaggio notturno. Dopo tutto contiamo su di un personaggio principale, alcune voci disincarnate e una ambientazione fissa. In altri thriller abbiamo molti più personaggi e scenari diversi per costruirvi attorno la trama, in "Locke" la trama deve essere costruita e fornita attraverso le prospettive del nostro unico protagonista e dovrà tenere il film insieme. Inoltre c'è la questione di quante discussioni avremmo potuto seguire nella storia con questa programmazione, e con meno tracce di quelle che il film ci offre ci sarebbe omunque stato gia' molto più lavoro da fare per tenerci impegnati.
Ho dunque accennato a tutte le problematiche e gli ostacoli che un film del genere, fatto di volti inafferrabili ed un unico protagonista avrebbe dovuto superare, ma la notizia inusitata è che riesce a soddisfare tutti e superare un bel po' di tutte le difficoltò che ho riportato. Sono davvero rimasto sorpreso di quale magistero tecnico e narrativo sia stata fatta la realizzazione di "Locke",  soprattutto perché la storia non è quella che ci si potrebbe aspettare. Ho pensato che le limitazioni di personaggi e di luoghi significassero una rivelazione intelligente o una trama accaattivante, ma sono rimasto davvero sorpreso quando la trama si è rivelata essere una storia basata sulla realta', quasi la storia di un uomo di tutti i giorni, e che ha funzionato così bene proprio a causa di questo.
La storia è superbamente scritta e costruisce la tensione e alcuni suoi fondamentali snodi così bene attraverso semplici conversazioni telefoniche. E' un vero vanto per la sceneggiatura riuscire a farti sentire coinvolto e investito come si vorrebbe e spesso non si riesce ad essere con altri thriller ben piu' convenzionali, infatti "Locke" è un film che per forza di cosa deve essere anche molto piu' ricco di loro se vuole mantenere viva l'attenzione del suo pubblico. Steven Knight ha compiuto un lavoro fantastico con la scrittura e ha affidato ad un eccellente Tom Hardy alcuni grandi dialoghi e momenti, intere discussioni su come trattare con il calcestruzzo, i momenti più piccoli come il dialogo sulle orme che si sono essiccate, o sull'impiego del calcestruzzo e gli edifici come allegoria per la propria vita. Guardando il personaggio e cercando di controllare gli elementi dipanatisi della sua vita come avrebbe fatto con un progetto per una costruzione,un aspetto molto interessante della sceneggiatura e del personaggio, che è scritto fantasticamente come tutto il resto della storia.
La costruzione della tensione e della suspense è stata un'altra grande sorpresa poichè vi sono solo discussioni limitate - c'è il filo conduttore con la moglie, il lavoratore che sta coprendo il suo lavoro e l'ospedale. Nessun terrorista internazionale, rapitori o spie, gente semplicemente di tutti i giorni con i problemi della vita reale. La stratificazione della tensione attraverso le chiamate con ciascuno dei personaggi e le conversazoni avanti e indietro con loro sono abilmente scritte e così portate sullo schermo. I frammenti di conversazioni si sentono come reali e forniscono alcuni grandi dialogh e battute, mentre i  tagli di montaggio tra di essi sono messi in una posizione tale per costruire la tensione naturalmente e facilmente. Sono rimasto sorpreso dalla facilità con cui ti trasportano nella vita e nei problemi del personaggio, e quanto bene la tensione colpisca, in particolare intorno ai piani di lavoro sul cantiere.
Ci sono alcuni aspetti della storia in cui ti ritrovi a chiederti perché fossero stati portati, ed essi possono essere semplicemente stati aggiunti come distrazioni al tema principale e alle cose pianificate ma si sentono come apportati per una qualche forma di stretta narrativa. Sono questi i momenti come il dialogo con il padre.Questo particolare assaggio si sentiva per cominciare un po' di confusione per come si presentava al di fuori del normale quadro delle interazioni del personaggio principal, e sembrava suggerire qualcosa di un po' più oscuro e incerto sullo stesso personaggio. L'intento è buono e lo fa finalmente sentire come se avesse un po' di scopo per il protagonista, ma altrettanto potrebbe essere stato rimosso e dubito che avrebbe fatto molta differenza per la storia.
Sono ancora incerto sul finale e se esso sia un po' troppo tempo indeterminato e privo di un grande impatto. E' interessante che la storia termini come abbia inizio, e che in realtà non vi siano delle risoluzioni solide, proprio come la vita reale troppo spesso è. Allo stesso tempo però mi chiedo se continuando la dichiarazione del protagonista cioè che quello che stava cercando di fare era in realtà in contrasto con quello che ha deciso di fare alla fine del film - sia stata la scelta sbagliata, dopo tutto? Mentre parte dello spettatore puo' forse bramare per un finale diverso o che dia forse la sensazione di essere maggiormente risolutivo, il fatto che abbia fatto pensare in questo modo è un altro enorme risultato positivo per il film.
Ora che ho parlato della storia, parliamo dell'altro motivo per vedere questo film, il superbo Tom Hardy. Che ormai sia diventato un attore superbo si sapeva gia', ma qui, maturo come non mai, egli offre un'altra grande prestazione nell'impersonificazione di un personaggio costretto dalla vita a dover essersi tenuto tutto dentro. Ho apprezzato la sua scelta di accento, i suoi manierismi e il modo in cui parlava alla gente al telefono per cercare di manipolarli al suo modo di pensare. La sua performance è come quella di un attore di teatro quale egli è, in grado di tenere il pubblico per la totalità della commedia o del dramma, ed egli risulta fantastico caricandosi da solo di questa responsabilita'. Questa potrebbe essere una delle migliori prove offerte nella sua carriera.
Infine, vorrei ricordare la regia di Steven Knight. Questa è la sua prima opera da regista e ha dimostrato che il suo talento non è solamente in forma scritta. C'è un forte stile visivo conferito al film che riesce a mantenere il flusso costante della sua personalita' con la storia, il non staccarsi dall'interno della BMW X5 seconda vera protagonista del film, e tuttavia riuscire a mantenere una sensazione di dinamismo delle immagini. L'uso dell'illuminazione rende non solo alla perfezione che stiamo guidando in autostrada durante la notte, ma permette anche alcuni passaggi di grande bellezza visiva. Non c'è davvero molta scelta con la cinepresa bloccata in un luogo angusto, ma Knight ha fatto bene a tenerci focalizzati sul personaggio principale e la sua storia e ancora riuscire a dare al film una certa vita.
"Locke" è un film superbo e dato che non è facile trovarlo per la visione attraverso altre vie dovreste andare al cinema in sala a vederlo, tutti voi che avete la fortuna di essere accoppiati. Si distingue con fermezza da tutti i film che sono usciti in questo periodo come pochi di magra, e riesce a fornire un forte thriller con i più improbabili personaggi, trame e ambienti. Steven Knight ha realizzato un ottimo lavoro di sceneggiatura e ha diretto il film in maniera nuova cosa niente affatto facile, così impegnandosi in un film che è unico, diverso, e apparentemente tanto lontano da un thriller cinematografico standard. Eppure Knight ci ha consegnato proprio questo, un thriller emozionante e coinvolgente che ha un affascinante e totalmente credibile personaggio di primo piano.
Quel personaggio è interpretato meravigliosamente da Tom Hardy che lo aiuta a conferirgli la vita e a farci entrare in sintonia con lui così velocemente. Si sente il suo dolore e l'ansia per la situazione che deve affrontare offrendoci alcuni dei dialoghi in forma molto realistica, parlando senza sforzi di aspetti e avversita' molto problematiche dell'uomo di oggi. Non posso elogiarlo abbastanza in questo ruolo, per come comanda, controlla lo schermo. e offre una interpretazione che a volte si sente potente come un dramma shakespeariano da palcoscenico.

"Locke" è un film altamente consigliato ed è un film che deve essere visto per la sua scrittura e la direzione originale ed estremamente intelligente, quanto per la prova potente e tranquillamente emozionante di Tom Hardy.

Suicide Is Painless

British Independent Film Awards 2013
Ha Vinto
Il British Independent Film Award    per la Miglior Sceneggiatura
a Steven Knight

Nominato
al British Independent Film Award    per il Miglior Attore
Tom Hardy

Miglior Risultato Tecnico
Justine Wright (montaggio)

Göteborg Film Festival 2014
Nominato
International Debut Award    a Steven Knight

Il film ha avuto un programma delle riprese non convenzionale. Tom Hardy ha girato la sua parte in 6 giorni, le riprese del film si svolgevano due volte al giorno e venivano dirette in una singola volta. Gli altri attori erano in una camera d'albergo, parlando al telefono con Hardy, che era sul posto.

La BMW usata nel film aveva installato un avviso di "spia della riserva carburante" che fa un rumore ogni volta che la macchina è a corto di benzina. Il rumore interruppe Tom Hardy durante una ripresa della sua interpretazione, ma Steven Knight ha mantenuto la sua frustrata reazione di attore nel film e sostituito il rumore della vettura, con invece "una chiamata in attesa".

Il raffredore di Ivan Locke è stato inserito nella sceneggiatura, poichè Tom Hardy aveva un raffreddore durante la produzione.

Il film è stato girato nel corso di cinque notti con tre macchine da presa da diverse angolazioni.

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Neil McCauley/Robert DE Niro [ultime parole]:- "Visto che non ci torno in prigione?"
Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
Noodles:"I vincenti si riconoscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi.Chi avrebbe puntato su di me?"
Fat Moe:"Io avrei puntato tutto su di te."
Noodles:E avresti perso.