Femminicidio, uomini come il Ku Klux Klan

Burning-crossNonostante la pletora di reati e divieti, alcuni introdurrebbero un nuovo reato : il femminicidio.

La spiegazione razionale, in realtà una banale tautologia, è che dietro questa istanza omicida ci sarebbe la volontà degli uomini di uccidere le donne semplicemente perché … donne!
Ovvio, se la logica non è un’opinione, se son donne, non sono non donne.
Ci sarebbe insomma, un connaturato istinto omicida degli uomini che li spinge ad uccidere le donne, proprio perché esse compiono l’inaccettabile oltraggio di esistere come donne.

Ma c’è dell’altro, l’uomo, anzi il maschio, si sentirebbe autorizzato a sterminare esemplari appartenenti al genere femminile, nientemeno che per antico retaggio patriarcale!

Ecco perché ho usato l’immagine della tristemente famosa organizzazione razzista americana, il Ku Klux Klan.
Ci sono istanze, sovranazionali, potenti e tentacolari che lavorano affinché ogni uomo venga percepito come appartenente ad una setta … che mira allo sterminio femminicida.
Assurdo!

Perché ciò che personalmente ritengo ingiustificabile è il tentativo di colpevolizzare l’uomo in quanto tale e gli esempi non mancano: qui c’è un sunto di tali aberranti posizioni.

Addirittura , anche i non omicidi di donne, sono femminicidi lo stesso:

femminicidio secondo Marcela Lagarde è un problema strutturale, che va aldilà degli omicidi delle donne : riguarda tutte le forme di discriminazione e violenza di genere che sono in grado di annullare la donna nella sua identità e libertà non soltanto fisicamente, ma anche nella loro dimensione psicologica, nella socialità, nella partecipazione alla vita pubblica. “

Forse, anche una critica un po’ caustica sull’abbigliamento potrà in futuro essere rubricata come “ femminicidio“?
Sicuramente, ad Istambul si stanno muovendo proprio in questa direzione.

Falsa e anche la percezione che i delitti su donne siano in aumento e che l’Italia sia pericolosa per le donne[1]

Si falsificano i risultati di una ricerca ISTAT, già discutibile per alcuni criteri.

Insomma, come disse Goebbels, ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte ed essa diventerà una verità.

Il fatto sconcertante, rimane comunque che il “femminicidio” avviene quasi sempre all’interno di una relazione, quindi non da parte di un estraneo, ma dal proprio partner.

Ovviamente, ciò non si vuole giustificare nulla, si tratta infatti sempre di omicidi, e come tali vanno puniti, ma può essere utile leggere, contro corrente e lontanissimo dall’ideologia  dominante, un’interpretazione sul fenomeno del femminicidio recentemente scritta da Uriel Fanelli[2], dove si evince un’interessante correlazione tra “violenza maschile” e “selezione sessuale femminile”.

In sintesi,  “i maschi violenti”, i responsabili di atti di bullismo a scuola, di nonnismo a “naja”, insomma quelli che trovano sempre una buona ragione per “menare le mani”, sono anche quelli che hanno meno difficoltà a trovare la “compagna ideale” .

Son quelli che attirano le donne…sono quello che le donne vogliono.

Gli  “innocui”, “i calmi”, i sensibili, i dolci invece, sono trasparenti, come se non esistessero.

Ecco allora che sotto quest’ottica il femminicidio assume anche un altra tonalità, rosa shocking
L’ovvia conclusione è che se le femmine “selezionano”, sin da piccoli, il maschio violento e prepotente, perché a loro fa comodo usarlo come un proiettile acefalo dirigendolo e aizzandolo come un cane al guinzaglio, e finiscono persino col mettercisi insieme o sposarselo, poi, cosa si aspettano, rose fiori carezze baci?

1 – Si veda anche:
http://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/homicide.html

2 – Non metto il link per evitarvi una “inaspettata sorpresa”  di Uriel il burlone.
Se interessati all’articolo potete cercarlo con Google

4 pensieri riguardo “Femminicidio, uomini come il Ku Klux Klan

  1. 1) ci sono omicidi per pura possessività e gelosia come il 49enne che ha ucciso la fidanzata romena di 35 anni che lo ha lasciato .Però ci sono uomini che ammazzano perchè esasperati in una situazione di emarginazione totale dopo la separazione che spesso non ci si sa spiegare e capita improvvisa e per molti sprovveduti del tutto impreparati a sapere cosa gli accade.Pensiamo quindi a quanto devono subire gli uomini nelle separazioni quanti subiscono in silenzio.Pensiamo a cosa fanno le donne quando raramente non gli viene affidati il figlio, fanno le barricate e piangono a dirotto e si disperano , fanno libri e vittimismo a go go in TV sembra che tutti si debbano stringere in solidarietà attorno a lei.

    2) le donne ammazzano di meno sicuramente, ma quando c’è da vendicarsi non aspettano nulla ad usare altri uomini a compiere la spedizione punitiva al malcapitato. Da mandanti però rimangono sempre impunite, è sempre successo così.

    Ci sono violenti che menano le mani con altri uomini ma rimangono come cagnolini con le proprie mogli o fidanzate, dipende dal tipo di persona.

    1. Quoto. I media non approfondiscono mai su cosa era successo prima dei delitti. Non si può giustificare un omicidio, ma non si può tacere sulle persecuzioni giudiziarie contro gli uomini e sugli atti di violenza irrazionale da parte delle donne che però vengono sempre derubricati a condizioni di disagio psichico.
      2 pesi e 2 misure

  2. http://www.michelamurgia.com/cultura/generi/804-maschilismo-di-fatto-quotidiano

    Allego link. Un gran pasticcio. Una gran confusione.
    In sintesi, per come la vedo io, si è dato l’allarme inesistente (femminicidio in aumento, paese insicuro, l’assassino ha le chiavi di casa, ne uccide più l’amore che il tumore). Ovviamente la massa assimila. Non ha interesse, voglia, o metodi per verificare l’affermazione. Non può basarsi sulla sensazione perchè si obietta gli si dic “ma guardati le statistiche” “ma non hai visto le statistiche?” etc. etc. Ovviamente chi lo dice non ha visto la statistica, ha visto soltanto il titolo-slogan di cui sopra, ma tanto basta a tacitare chi obietta a sensazione. Poi qualcuno ci perde del tempo, va a leggersi le statistiche, le confronta, fa delle analisi numeriche e comincia a diffonderle.

    A quel punto c’è la confusione più totale. Lo si evince dai commenti. Al commentatore che fa notare la differenza di “metodo” nel trattare le emergenze giornalistiche (pone l’accento sull’aumento di suicidi dovuti alla crisi economica) si risponde di non ciurlare nel manico, perchè la “crisi” uccide è un iperbole come la “montagna uccide” o altre amenità, emotiva e che tocca le corde emozionali facendo perdere di vista la razionalità. Invece no. Nel caso del femminicidio le donne sono tutte uccise da mariti, fidanzati o ex gelosi e possessivi per motivi di rivendicazione. Ok, torniamo ai numeri.. ma quanti? chi li ha questi numeri? Produco un elenco da cui estrapolo nomi di donne uccise per pietatis causa, perchè malate, perchè ossessionate dal demonio, perchè il marito era ossessionato dal demonio. Tutte donne che non avevano intenzione di abbandonare il marito, che non suscitavano gelosie o rivendicazioni di possesso. Niente da fare mi si produce il link di wikipedia con la definizione di “femminicidio” per dimostrarmi che non c’entra nulla contrapporre la sofferenza maschile, le morti maschili sul lavoro, in guerra, i disagi economici dei maschi, i pregiudizi su di loro, sulla loro sessualità, e via discorrendo. Non c’entra nulla, mi dice l’egregia, perchè il femminicidio è questo: “La forma estrema di violenza di genere contro le donne, prodotto della violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato, attraverso varie condotte misogine – maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria o anche istituzionale – che comportano l’impunità delle condotte poste in essere tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una posizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle Istituzioni e alla esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia »

    Vale a dire tutto. Tutto ciò che fa soffrire o è male per una donna. Gli incidenti su lavoro (e se sono quasi inesistenti quelli delle donne, c’è la categoria mobbing e sofferenze psicologiche che compensa e può, secondo questa definizione, essere femminicidio), le “morti” (qualsiasi morte di una donna è imputabile alla società e in ultima istanza agli uomini che tale società hanno creato) i suicidi, le malattie.. tutto.

    Lascio anche il link di un articolo di Ettore Panella che mi pare interessante e che conclude così “In pratica, in Italia, non esiste un odio verso le donne (chi uccide non uccide una donna “a caso” ma uccide quella donna per motivi discutibili ma concreti) però la campagna per combattere l’odio contro le donne prima creerà e poi farà aumentare l’odio contro le donne.
    Praticamente il femminicidio genererà sé stesso”

    http://bigenitorialitaedintorni.wordpress.com/2013/05/20/possono-uomini-e-donne-trovare-una-strada-comune-per-combattere-ogni-genere-di-violenza-senza-ideolo

    1. Rita, come scrivi, la confusione regna sovrana. Non a caso.
      Dovendo distorcere i fatti, il femminismo, come tutti i regimi autoritari che tentano di imporre il volere di una minoranza ( le/i femministi ) alla maggioranza, ricorre alle menzogne e alla mistificazione.
      Il primo passo in questo senso è la creazione di una neolingua , di cui
      il termine ” femminicidio ” è l’esempio più in voga.
      Ogni frase di per sè può essere accettabile, ma è il risultato finale ad essere perverso ( V. Conferenza di Istanbul )

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