Emanuela Valente, la diffamazione e la calunnia

Josef Goebbels
Josef Goebbels, responsabile della propaganda del partito nazista, morto suicida con la moglie, dopo aver assassinato i cinque figli.

Chiunque può trovare sul web un sito all’indirizzo www.inquantodonna.it.
Si può anche facilmente scoprire che la titolare del sito è una certa Emanuela Valente, supponiamo, se non abbiamo cannato. Forse la titolare ha 43 anni, è di Roma e ha tentato una qualche carriera giornalistica.
Forse nel senso che queste sono le notizie che abbiamo reperito sul web e potrebbero anche essere sbagliate.
Ora, una certa Valente Emanuela (forse la proprietaria del sito, ma non so altro) mi ha querelato perchè l’avrei diffamata qui.
Ma la diffamazione consiste nell’offesa all’onore o al decoro perciò ho provato a rileggere le cose scritte e a comprendere dove sia l’offesa all’onore.
Se io avessi offeso la signora Valente in quanto non è lei la proprietaria del sito in questione, avrebbe perfettamente ragione in quanto non è affatto un onore gestire tale sito. Me ne scuso perciò ma sarebbe bastata una dissociazione, una comunicazione.
Altrimenti: quali altre affermazioni offensive sono contenute nel mio intervento?
Che trattasi di un sito misandrico, impregnato di odio per il genere maschile?
Non è forse vero? Non rientra tra i nostri doveri di cronaca e diritti di critica registrare e denunciare che la signora Valente raccoglie da una parte tutte le foto delle donne ammazzate e dall’altra quelle degli uomini che le hanno uccise con un’ottica esplicitamente misandrica e falsificante?

In quanto donna

Perchè se l’elenco fosse oggettivo e non improntato all’odio di genere, di fianco alle donne ammazzate avrebbe messo anche quelle degli uomini ammazzati e anche, perchè no, anche quelle dei bambini ammazzati. I bimbi ammazzati nel 2011 sono stati 178 http://adiantum.it/public/3351-infanticidio,-197-casi-solo-nel-2011.-dati-allarmanti-e-in-crescita.asp , più delle donne ammazzate per una qualunque ragione nello stesso anno e in tutti gli anni successivi. E la maggior parte delle infanticide sono donne.
Ma nella pagina dedicata agli assassini ci sono solo uomini, non una sola donna.
Ditemi voi se non c’è una chiara impostazione misandrica, se non c’è malafede, se non dovrebbe, la Valente, essere inquisita per istigazione all’odio di genere in analogia all’istigazione all’odio razziale.
Che poi la Valente anzichè approfondire e discutere ogni singolo particolare (perchè Anna è stata uccisa da Giacomo, che peso hanno avuto il sesso, i soldi, l’ambiente sociale, la cultura, la religione, etc etc) ripeta ossessivamente lo stesso argomento (donna uccisa in-quanto-donna) è evidentemente il metodo propagandistico suggerito da Goebbels. Anche qui nulla di nuovo e se il paragone all’eroina romana risultasse offensivo, è sufficiente che la medesima si smarchi e, anziché ripetere automaticamente la stessa filastrocca, argomentasse. Suvvia, signorina, noi supponiamo che lei, se volesse, ci riuscirebbe. O perlomeno vorremmo crederlo, ci dimostri che non ci sbagliamo.
Il punto però è un altro. In realtà la signora Valente sa bene che non c’è alcuna offesa al suo onore o al suo decoro. C’è invece un metodo fascista, il suo, di fare dibattito politico. Di fronte ad una critica, ad una posizione politica diversa, non si oppone argomento ad argomento, non si attivano i neuroni per comprendere le ragioni dell’altro e controargomentare. Naaa, troppo faticoso.
Il dissidio politico chi non ha abbastanza neuroni lo vorrebbe risolvere in tribunale. Sappiamo bene che tutte le dittature seguono il facile sentiero della repressione, ma sappiamo anche che nessuna dittatura è sopravvissuta a questo errore e sappiamo anche che, per il momento, l’Italia è un paese democratico.
Perciò siamo sicuri che la magistratura riconoscerà il nostro diritto alla critica politica e condannerà miss Valente per calunnia. Speriamo altresì che qualche magistrato la voglia inquisire per incitamento all’odio di genere. E non per tacitare una posizione politica, che nel fomentare la misandria è difficile scorgere una qualsivoglia linea politica degna di un paese civile.

Solo per onestà intellettuale.

4 pensieri riguardo “Emanuela Valente, la diffamazione e la calunnia

  1. Quando ci fu, a marzo, l’omicidio di una donna da parte della sua compagnA, scrissi una mail al sito:

    “Buonasera. Vorrei segnalarvi un nuovo femminicidio avvenuto a Gussago, dove una donna è stata uccisa dalla sua compagna durante il sonno con un colpo di pistola. Certo che inserirete le foto della vittima e dell’assassina sul vostro splendido sito, vi porgo i miei più cordiali saluti.”

    Ed ecco la risposta:

    “Gentilissimo, In Quanto Donna è un sito dedicato alle donne uccise in quanto donne da uomini in quanto uomini. La notizia di Gussago non appartiene a questo ambito, ma ad un ambito differente per il quale occorerrebbe un sito dedicato, anche se al momento ritengo che il numero di casi sia talmente esiguo da non poter costituire una categoria. Cordialmente”

    Cosa? Da “uomini in quanto uomini”? Non da “uomini in quanto pazzo o criminali”? In quelle poche parole vi è un concentrato di misandria che difficilmente ho ritrovato altrove.

    1. Dovremo aspettare che qualcuno apra un sito che parli esclusivamente di : “donne lesbiche uccise in quanto donne lesbiche da donne lesbiche in quanto donne lesbiche” .

  2. Caro Cosimo, sono con te, la tizia ha proprio la faccia da femminista lo si vede subito.MI dispiace per la querela, forse hai esagerato nel dire una frase che era una provocazione ma era meglio non scriverla cmq sia hai tutto il mio appoggio.

    Le femministe negano la violenza della donna sull’uomo e anche se non la negano la ritengono giusta, quindi per loro non si può discutere su ciò.Non ci dimentichiamo mai che la loro abilità di manovrare la psiche maschile agendo su certi istinti e il lavoro sporco lo fanno fare agli uomini.Ma come mandanti rimangono del tutto impunite.A loro interessa soltanto far passare il concetto che il male viene da una sola parte ed è solo quella maschile, se rimangono le eterne vittime .Io non nego la violenza contro le donne quella vera, c’è ed esiste, loro però la negano e riescono sempre a passarla franca, perchè in fondo la donna fa quello che vuole.Ho letto che il peccato piu confessato dalle donne è l’ira.dove è tutto questo bene che si ritengono di essere?

  3. La prima cosa che mi viene in mente, è se esiste una qualche relazione familiare tra la Valente ed una delle vittime (passate), cosa che non può essere esclusa a priori e che giustificherebbe, in chiave psichiatrica, tanto certosino impegno nel portare avanti questo macabro lavoro di raccolta di cadaveri (e carnefici) svolto dalla stessa.

    Se così non fosse…

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