Autore Topic: Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?  (Letto 12932 volte)

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #15 il: Gennaio 12, 2014, 10:59:31 am »
Beato te, che sei hai la mia età, ti basta "cambiare nome", per diventare addirittura "euforico". Forse, parlando seriamente, ci vorrebbe un vero cambio d'identità e di vita, altrui. Hai mai visto "Professione: Reporter" di Antonioni? Per Vicus e te, riguardo alla letteratura e alla poesia secondo me state ponendo proprio male la questione in termini di partenza. A parte che letteratura e poesia sono arti ben diverse dalla pittura quindi ogni accostamento è distonico. D'annunzio era un grande uomo e le sue imprese in ogni campo sono lì a dimostrarlo, per tanti posteri ancora a venire. Dall'irredentismo, alla strategia militare e alle poche vittorie italiane della WWI, alla più pura, cristallina invenzione letteraria e metrica, al plasmamento di un nuovo e autonomo stile espressivo forgiato da sconfinate conoscenze filosofiche e classiche, alla fortuna commerciale ed economica pur con tanti alti e bassi di soldi sconosciuti ai più appunto per difetto di altissime ambizioni e diverse aspirazioni. Sarebbe impossibile riunire e anche solo procedere ad un elenco delle grandezze e meriti in una sola vita di figure come il Foscolo, il Manzoni, o appunto il D'annunzio. Che c'entra accostarli a figure del modernismo o alla contestualizzazione storica della modernità delle invenzioni tecnologiche e meccaniche....Poi sminuire Dante e la Divina Commedia..., è un pò da liceali ripetenti stanchi dei compiti per le vacanze. Che c'entra in antagonismo con le Sacre Scritture...Che poi, l'auto va bene certo sono d'accordo con la sua importanza epocale, ma dove la vedete anche voi questa enorme panzana imbevuta di invenzione da cambiamento copernicano di Internet. Per la reperibilità libertà di condivisione di informazioni, e milioni di materiali culturali va bene certo, non sia mai abbastanza benedetto il download. Prima non era nemmeno ipotizzabile questa possibilità. Ma per le vite degli individui in sè stesse cosa ha cambiato, solitaristica e giovanilista illusione di libertà. Basta vedere le vite di milioni di individui come noi, masse di solitudini, all'azzurrognolo baluginare dello schermo di un notebook, di un display di smartphone, tablet, o quel che è. Livide esistenze solitarie in milioni di casi, connesse con altre soltudini del posto a sedere accanto al tuo. Tutte cazzate. C'era molta più vita e sentimento nelle vecchie lettere di carta ruvida, in delle buste magari racchiudenti un lontano profumo di una tua donna, o un fiore. Ah già, ma qui si rischia di tornare al romanticismo neo-decadentista e all'aulicismo di certi vecchi poeti veramnet umanisti, ormai secchi rami da tagliare nelle società degli analisti di marketing e di flussi matematici macroeconomici, che si vede a quale bel risultato hanno portato il mondo.  Io personalmente mi dispiace ma continuo a preferire le piogge nei pineti e gli amatissimi cipressi di Bolgheri che fin sù mi portano, alla potenza incontrastabile della modernità da molti oggi sempre più totemizzata. Ieri qualcuno ha detto che il fatto per cui siano soprattutto i 20-30 enni ad essere presenti qui dimostrerebbe una maggior consapevolezza QM e una voglia di cambiare le cose anche in questo aspetto che le generazioni precedenti non hanno e non dimostrano. Forse, si porebbe rovesciare il fatto dicendo che qui come altrove in internet la fscia dai 20 ai 40 è più presente perchè è quella maggiormente tecnologico-informatica e che per vari e complessi motivi ha più tempo e conoscenze/capacità per impiegarci/perderci del tempo. Quindi, anche soltanto per motivi generazionali come vedete, almeno in Italia, tutta stà rivoluzionarietà internettiana, trova il tempo che trova e anzi a sentirne parlare in certi termini ossessivo-SIM ha anche abbastanza rotto il cazzo. L'auto infatti, la guidano tutti, anche gli anziani e certo le persone con 55 anni e più.
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Vincent Hanna/Al Pacino :-"Già."
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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #16 il: Gennaio 12, 2014, 11:28:08 am »
Cydon?
Cydon è morto amico mio. Ora puoi chiamarmi Dottor Zero.
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Cambio qualche parola...

Jack?
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Riguardo al tuo discorso qui sopra non sono molto d'accordo. Ma non fa niente.
Più che altro abbiamo la pessima abitudine, da bravi pecoroni, di dire che una persona è brava solo perché la massa lo dice. Cerchiamo invece di valutare con la nostra testa!
A me non importa se uno storico esalta un poeta o uno scrittore. È semplicemente un suo punto di vista. Se per me non vale uno sputo, non vale uno sputo. E basta.

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #17 il: Gennaio 12, 2014, 11:32:01 am »
L'arte letteraria poi senza scomodare gli "Happy Few" di balzachiana memoria, dovrebbe sì essere legata anche ad una nostalgia, melanconia del passato, nostro, come anche in termini aulici o nelle declinazioni legate all'epica di altri generi, e qui possiamo pure arrivare ai grandi racconti letterari della letteratura americana steinbeckiana o di Dos Passos,  e del western cinematografico. La Nuova Frontiera che inghiotte e fa letteralmente sparire la precedente, così come il suo tempo i suoi secoli e i suoi modi di vita e sopravvivenza. La ferrovia, il vapore, le macchine ecc. Qui c'era un registro narrativo e annotativo di grande amarezza e bellissima "d'annunziana" epicità e senso dello stoicismo nel voler essere "fuori dai tempi" dei suoi grandi ultimi protagonisti, constatazione di un passato che veniva travolto da un presente che l'avrebbe fatto sparire per sempre. La letteratura e l'arte non deve essere sempre nè tentomeno migliore se offre una o più "chiavi d'interpretazione" di un possibile presente, o futuro, e dei suoi cambiamenti. Alemno non sempre.  L'arte e la letteratura e con esse intendo quelle più vere ma non necessariamente quelle più "alte",  spessissimo hanno rivolto il loro sguardo ad un passato che moriva o nemmeno veniva visto morire, e molte volte, era necessariamente migliore. Per il resto c'è appunto un genere preciso, che niente ha di meno e anzi è pure tra i miei preferiti, sia in cinema che in letteratura come nei fumetti. Si chiama fantascienza.
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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #18 il: Gennaio 12, 2014, 11:36:55 am »
Ma io gli ho letti, D'annunzio l'ho letto tutto, fin dalla prima raccolta di poesie liceali, merito del grande Prof. di latino che avevo. Sono fra i pochi penso della mia generazione che l'ha letto tutto fino alle composizioni minori e agli articoli di giornali e riviste. Penso di poter giudicare autonomamente, quindi, in questo caso.
Il dialogo che citi è bellissimo quando è recitato da Nicholson con la voce di Giancarlo Giannini, nel primo film firmato da Tim Burton. (1989). Sì capisco, però purtroppo non siamo a Gotham. Io sono in una piccola cittadina cagatina di provincia che farebbe morire d'esaurimento chiunque, bara di idee e uomini validi e valevoli, edelle loro iniziative, In questo momento circondato da ventenni studentesse della bassa italiana. Espressive e sensibili come gli avventori della taverna di Mos Def in "Guerre stellari".
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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #19 il: Gennaio 12, 2014, 11:39:03 am »
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Jack?
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Offline Vicus

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #20 il: Gennaio 12, 2014, 12:02:37 pm »
Su Dante e stilnovisti non c’è niente da dire, hanno introdotto innovazioni importanti rispetto alla poesia classica e influenzato poeti anche stranieri fino ai nostri giorni. Ma i poeti dell’Ottocento chi li cita o legge più, anche solo in Italia, al di fuori della scuola?
D’Annunzio aveva una grande abilità tecnica, ma a fronte di una indubbia sensibilità (ma anche leziosità) estetica era abbastanza povero di contenuti artistici. Uno di quei poeti che hanno poco da dire, e che cercano di trovare temi adatti al loro vocabolario; e infatti trovava l’ispirazione consultando il dizionario del Tommaseo. Il poeta non deve celebrare, spesso inconsapevolmente, lo spirito del tempo e le mode correnti, ma essere capace di capirle e di cambiarle.
Quanto a Manzoni, in un paese che ha dato personaggi come Dante, Vico o Monteverdi, non può che considerarsi uno scrittore al massimo di terz’ordine.
Mentre i nostri poeti erano occupati con ‘orme verso il nulla’ ed ‘ermi colli’, :sick: i simbolisti scoprivano l’affinità tra la creazione poetica e i processi cognitivi, e davano una nuova intelligibilità alla nostra epoca che gli accademici, chiusi nella loro torre d'avorio, percepivano soltanto come caos.
Certe invenzioni (come il giornale che raggiunge grandi tirature nell’Ottocento) cambiano radicalmente la società, e l’artista è l’unico ad accorgersene in anticipo. Per esempio, Internet crea decentramento e pluralismo, e rende obsoleta una certa concezione dello Stato come Leviatano accentratore.
Quanto al socializzare su Internet sono d’accordo, l’essere umano è fatto per interagire di persona e non attraverso una tastiera. Ma lo scambio di opinioni ha la sua importanza, tanto più che la QM non è ancora molto conosciuta e se ne parla con riluttanza.
« Ultima modifica: Gennaio 14, 2014, 07:36:52 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #21 il: Gennaio 12, 2014, 14:44:10 pm »
...come si fa da adulti "seri" a negare l'importanza formativa dello studio del Manzoni, o del Foscolo. A me il Carducci e il Foscolo con il loro scritti e i loro poemi mi hanno letteralmente salvato la vita, più di una volta. E come per me credo siano stati e saranno importanti per la vita di migliaia di persone, di italiani come no. E dove li ho scoperti la prima volta? A scuola.
Su questo concordo abbastanza con Torsolo, mi spiace solo di non aver potuto approfondire più di tanto lo studio di autori come quelli citati (ora non ne ho più voglia nè tempo). Se leggi Manzoni impari anche molto sulla psicologia umana, se studi D'annunzio e Foscolo, etc. si può essere d'accordo con loro o no, ma impari un pezzo di vita; ti porti avanti, quando sei ancora giovane. impari un pò di mondo, e non è "niente".
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Vicus

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #22 il: Gennaio 14, 2014, 07:43:42 am »
Certamente meglio Foscolo che Dacia Maraini, sono dei buoni poeti. Ma altri autori aprono la mente in un modo che Leopardi e Carducci non possono fare. Per esempio Eliot, per chi non lo avesse ancora letto una vera rivelazione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è importante studiarli a scuola?
« Risposta #23 il: Gennaio 14, 2014, 07:48:36 am »
Ce l'hai con me?

No, ce l'avevo con Torsolo, grande conoscitore di film. Ogni tanto gli sparo qualche battuta per vedere se ha le antenne drizzate!  ;)

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #24 il: Gennaio 14, 2014, 08:19:18 am »
"Lei e' come tutti gli altri!"
Posto spesso quel magnifico momento in cui Travis Bickle irrompe nell'ufficio elettorale di Palantine dove lavora Betsy/Cybill Sheperd. "Sono tutti freddi e insensibili. Specialmente le donne. Loro lo sono tutte."
Da quando ho tredici anni e vidi "Taxi Driver" la prima volta, ebbi inconsciamente sentore di essere io, un Travis Bickle. Adesso sono consapevole di esserlo ormai diventato.
« Ultima modifica: Gennaio 14, 2014, 08:32:00 am da TorsoloMarioVanni »
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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #25 il: Gennaio 14, 2014, 08:39:59 am »
Scusate ragazzi,ma pensateci un attimo,se s scuola non fanno più studiare Manzoni,Foscolo,Dante...
Che cazzo facciamo studiare loro?IL MANUAlE DELLE GIOVANI MARMOTTE?

Si potrebbe optare per una scuola pù-tecnico matematica,ma ce li vedete voi le professoresse del mondo rosa dell'istruzione a spiegare la costante di Plank?
Insomma un pò di realismo...

Citazione
Perché non fanno invece studiare la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo?

Bene,se vuoi rendere COMPLETAMENTE ATEA,tutta la nuova generazione,e far scomparire del tutto il Cristianesimo del tutto in Italia,questa mi sembra un'ottima soluzione.
8 ore di scoglionamento al giorno e Gesu Cristo diventa sinonimo di infanzia-rovinata.
Mi domando semplicemente perchè non sia venuta in mente ad Animus,semplice...
perchè Animus usa la stessa tecnica,ti fracassa i maroni e pensa di essere più convincente,con il risultato che anche magari chi potrebbe dargli ragione lo manda affanculo.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #26 il: Gennaio 14, 2014, 08:49:01 am »
Citazione
Perché non fanno invece studiare la vita e gli insegnamenti di Gesù Cristo?
Bene,se vuoi rendere COMPLETAMENTE ATEA,tutta la nuova generazione,e far scomparire del tutto il Cristianesimo del tutto in Italia,questa mi sembra un'ottima soluzione.
:lol: :lol:
Completamente d'accordo.
Citazione
Che cazzo facciamo studiare loro?IL MANUAlE DELLE GIOVANI MARMOTTE?
Diciamo che sostituire Manzoni con Joyce per esempio, non sarebbe che benefico.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #27 il: Gennaio 14, 2014, 08:58:50 am »
Torsolo invece di deprimerti,e deprimerci(perchè il nostro umore è già decisamente rosso-bruno)leggi il  partito britneyano,meno cinema e  più partito britneyano,è un ordine,o sarai condannato all'autodistruzione:

http://britneynationalparty.wordpress.com/magazine-rivista-pdf/
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #28 il: Gennaio 14, 2014, 09:01:44 am »
Citazione
Diciamo che sostituire Manzoni con Joyce per esempio, non sarebbe che benefico.
Diciamo che sostituire Manzoni con la Guinness sarebbe benefico,però mi dicono che quella importata non ha la stessa qualità,per cui opto per il birrificio Angelo Poretti e i 3 luppoli.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re:Manzoni e poeti italiani dell'Ottocento: è giusto studiarli a scuola?
« Risposta #29 il: Gennaio 14, 2014, 09:10:22 am »
Diciamo che sostituire Manzoni con la Guinness sarebbe benefico,però mi dicono che quella importata non ha la stessa qualità,per cui opto per il birrificio Angelo Poretti e i 3 luppoli.
Allora aboliamo anche lo studio della letteratura greca, perché 'straniera'. Eliot fu influenzato da Dante e dai simbolisti francesi, e scrisse opere nuove e originali. Il valore di un autore non è nel suo passaporto. E per produrre buona letteratura (che nella culturalmente provinciale Italia manca da troppo tempo) bisogna leggere gli autori migliori.
Senza toglier nulla alle loro qualità, autori come Leopardi e Foscolo sono, in qualche modo, gli aedi dell'acquiescenza e della rassegnazione. Chissà perché non hanno mai fatto studiare (anche) De Roberto ;) Meno male che, almeno, hanno tolto De Amicis :doh:

Citazione
Torsolo invece di deprimerti,e deprimerci(perchè il nostro umore è già decisamente rosso-bruno)leggi il  partito britneyano
Mi permetto di ri-suggerire Eliot, infallibile cura omeopatica per pantani esistenziali ;)
http://www.piuchepuoi.it/eliot/terra_desolata.php
« Ultima modifica: Gennaio 14, 2014, 09:30:11 am da Vicus »
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