Salve, mi sono iscritta solo per commentare questo articolo che voi avete linkato e che qualcuno tra voi ha discusso. In quanto studiosa delle religioni e pagana di fede (il mio incontro con il Paganesimo avviene proprio durante lo studio di storia delle religioni), credo sia giusto precisare alcune cose e far notare alcune imprecisioni contenute nell'articolo, perché rischia di essere confusionario e generare disinformazione (che poi si propaga e amplifica altrove)
- L'Autore, che suppongo sia cristiano, sembra non prendere in considerazione gli aspetti principali del Paganesimo e le sue correnti e sottogeneri (che qui non riporta e quindi già mostra la sua carenza dal punto di vista espositivo) o comunque, argomenti che entrano in collisione e negli interessi di chi frequenta questa enorme galassia.
Ne riporto un elenco sommario, a grandi linee e senza scendere troppo in particolari e sotto-particolari:
1) Paganesimo Tradizionalista (Tradizione Romana soprattutto) che qui qualcuno aveva anche citato.
2) Paganesimo Celtico, Movimento Avaloniano, Druidismo e altri gruppi similari.
3) Tradizione Norrena
Le due scuole di pensiero maggioritarie che prendono spunto dai loro rispettivi fondatori:
4) Gardner e relativa scuola di pensiero
5) Sanders e relativa scuola di pensiero
il che poi non significa affatto che non si siano evolute, a loro volta, pur rifacendosi ad un fondatore storico.
6) Neo Paganesimo Eclettico (movimento che mischia più elementi e pantheon)
7) Alcuni movimenti di pensiero che si concentrano su argomenti come fate/folklore, ripresa della "stregoneria contadina", ecologia, medicina olistica e difficilmente "etichettabili".
8) Sciamanesimo (nei suoi vari aspetti: mongolico, coreano, amazzonico, nativo americano...)
9) Voodoo, Candombé, altre religioni nere e sincretiste; le inserisco solo perché spesso le persone che si dilettano nella Wicca Eclettica pescano elementi anche da questi mondi, ma si tratta di religioni con elementi e riti ben precisi dai tratti spiccatamente panteistici, animistici e politeistici estranei alla tradizione europea.
Ovviamente, come penso qualcuno saprà, ma è meglio ribadirlo, il movimento Pagano non ha una chiesa, quindi non ha capi e autorità che pontificano in materia, non ha dogmi e "rivelazioni immutabili" e per sua natura è mutabile e sincretistico, quindi in evoluzione e aperto a tutti i contributi e gli approcci culturali che lo possono arricchire. Molti Pagani si accontentano di una tradizione ben precisa e approfondiscono quella, altri le sperimentano tutte. è evidente che concetti come "anatema", "scomunica", "eresie" non esistono.
Sempre per dare una corretta informazione, faccio notare che esiste anche un movimento sincretista cristiano-pagano (Trinitarian Tradition, che venerano per esempio la Dea Madre - spesso identificata con Maria o lo Spirito Santo - insieme al Dio Padre) come pure il sincretismo New Age-Cristiano.
(argomenti che comunque non affronterò, non facendo parte di questi movimenti)
- L'autore non affronta anche i motivi che spingono una persona a scegliere il Paganesimo, che per la maggior parte sono di due tipi (ed entrambi mancanti nel monoteismo): adorazione della Dea/Dee e "comunione con Madre Natura" (panteismo). è evidente che il cristianesimo ha una serie di ostacoli e limiti ideologici che possono anche non andare bene a chi non sente una fede cieca e acritica verso tale religione schiettamente patriarcale formatasi in quel contesto. Capisco che l'autore, da cristiano ultra convinto, possa anche non capire o non considerare i motivi per cui una donna potrebbe rifiutare il cristianesimo, l'ebraismo o l'islam, ma tali motivi ed obiezioni esistono e per correttezza culturale, quando si parla di religioni degli altri, così diverse dalla nostra religione "del cuore", ci si sforza anche di essere obiettivi ed esaustivi, per quanto si possa non aver simpatia per certi concetti (concetto di Dea, concetto di Sacerdotessa che è evidente che genera antipatia presso il pubblico cristiano che li ha sempre osteggiati - è noto che il movimento delle diaconesse cristiane venne quasi subito soppresso); credo che solo un bambino di 7 anni alle sue prime prove di scrittura alla scuola elementare possa permettersi il lusso di fare uno scritto senza citare fonti, pareri, obiezioni, dell'una quanto dell'altra parte. L'autore prende in considerazione solo il discorso della natura, citando i manichei, (i quali, sì, avevano un atteggiamento pessimista verso la materia, ma solo perché ritenevano questo mondo creazione del Maligno; i cattolici avevano invece un rifiuto per la materia originato dalla sessuofobia, dalla misoginia contro la donna e dalla predilizione per una vita ascetica (è noto che alcuni padri del deserto si siano auto-castrati); questo è un altro elemento che l'Autore non riporta anche se pure tira in ballo il discorso della Natura e della celebrazione pagana di essa) e non cita affatto l'obiezione seria e pertinente (e anche quella più vistosa) che viene fatta al cristianesimo (e più in generale al monoteismo): perché una religione, sviluppata quasi esclusivamente con metafore, simbologie, analogie, linguaggio maschile (Dio Padre, Signore Gesù, Cristo Re, Angelo Gabriele ecc.) e che prende in considerazione quasi esclusivamente solo uno sguardo maschile (androcentrico) per quanto figurato (Dio è spirito, senza sesso, e nonostante questo, si rivela nella sola paternità ed è dipinto e immaginato come un patriarca) sia una religione che ha qualcosa da offrire alle donne o che permetta di sviluppare un simbolismo femminile attivo (Dea Madre, Fecondità della Dea ecc.) da affiancare allo sguardo maschile sul divino (è noto che i Pagani veneravano molti principi maschili e femminili del Divino - pensiamo ad un pantheon antropomorfo e caleidoscopico tipo quello Greco, dove gli Dei e le Dee hanno tutte le caratteristiche umane: invidia, amore, collera, tristezza, si innamorano, si tradiscono ecc.). Un'altra cosa che l'Autore non riporta (tralascia una parte dell'umanità?) è che molti maschi Pagani sono attratti dal Paganesimo perché permette loro di arricchire la spiritualità con diverse figure di Divinità al femminile, nei diversi aspetti, mentre, contemporaneamente, trovano un'esaltazione degli aspetti più concreti della realtà virile: vedi le immagini fortemente maschili e falliche di Cernunnos, per esempio, o la celebrazione di feste che celebrano la fertilità e la fecondità (anche figurate e dei cicli della Natura). Discorso che paradossalmente non esiste nel monoteismo, in cui esiste sì una paternità trascendentale di Dio e una virilità assunta in Cristo, ma non esiste una sua glorificazione fallica-priapesca o con valenze di fertilità. Anzi, il cattolicesimo ha sempre avuto qualche problema con la sessualità umana e il piacere connesso ad essa, quanto femminile ma anche maschile. Discorso di sessuofobia (se non ascetismo e castità forzata o ottenuta con mezzi cruenti) che raramente esiste in un contesto pagano (soprattutto moderno) che non ha mai demonizzato (o non più di tanto, se ci riferiamo anche al passato) la sessualità umana, vista come "manifestazione in piccolo" di ciò che facevano gli Dei (credo che tutti abbiano in mente la sessualità sfrenata di uno Zeus...!) E anche qui l'autore si guarda bene dal riportare questo concetto essenziale, pur avendo la pretesa di introdurre una teologia pagana da confrontare con una teologia (e fede) cristiana. Inoltre uno scritto che citi solo una donna cristiana, per quanto nota autrice (la Ruether) e si dimentica di riportare autrici e autori pagani o gente che ha praticamente riportato il paganesimo in auge (Gardner, Leland, Cunningham, Wilson ecc.) è decisamente carente di riferimenti obiettivi e pertinenti.
- L'autore sembra anche ignorare che gli stessi Pagani (per la maggior parte) avrebbero orrore ad un sincretismo tra cristianesimo e paganesimo, essendo due religioni inconciliabili (vedi discorso della pluralità di Dei e Dee, di sacerdozio femminile, mancanza di concetti come peccato, credenza nella reincarnazione ecc.) e anche facendo finta di non notare che tanti pagani e pagane sono ex cristiani. Mi sembra anche stupido che una donna cristiana (o islamica) voglia innovare il cristianesimo (o islam) al suo interno, nel senso che se una religione non ti va bene, la cambi e te ne trovi una "che senti nella fede del tuo cuore", non ha molto senso impuntarsi nel cambiarne gli elementi essenziali e portanti della dottrina così come è rivelata negli stessi vangeli (paternità di Dio, Gesù mediatore ecc., corano rivelato da Dio e via dicendo) il che poi non significa che non ci siano stati teologi critici verso alcuni elementi più "accidentali" di tali religioni (esempio: quelli che criticano il dogma dell'infallibilità papale o l'eterna verginità, argomenti inesistenti nei vangeli, come sapete, e creati, ad hoc, nella storia, solo posteriormente e spesso per diatribe e mire politiche e di egemonia) ma significa che "il nocciolo" del discorso (la paternità di Dio e il suo messia/incarnazione di Dio in terra in una persona di sesso maschile) non lo puoi cambiare. O lo accetti (e allora sei cristiano) o lo rifiuti (e allora ti studi altre religioni)
Mi sembra che però l'autore qui dimostri un palese spirito reazionario, quando si permette di usare termini come "delirio" in riferimento alla religione Wicca, perché un pagano o un ateo potrebbe benissimo usare la stessa parola per descrivere gli aspetti più pittoreschi del cristianesimo (eterna verginità prima del parto, durante e dopo il parto, asini parlanti nell'antico testamento, arca con gli animali ecc.); inoltre è evidente che esistono elementi sbagliati nelle religioni "rivelate", frutto di contesti culturali barbarici e arretrati: pensiamo a concetti inaccettabili in una società democratica del 2016, concetti come caste (base portante dell'Induismo più tradizionalista), matrimoni combinati tra bambini, matrimoni di bambine con vecchi, mutilazioni cruente tribali che spesso provocano la morte, schiavitù, delitti di onore, faide tribali ecc. che sono ovviamente concetti che non si possono tollerare in un contesto democratico che vieta discriminazioni, violenze su minori ecc. e che pure sono concetti religiosi rivelati da un Dio tal-dei-tali e dai suoi profeti. Quindi per l'autore un uomo che nasca induista e venga marchiato come "intoccabile" (concetto che non esiste in altre religioni) non può semplicemente scegliere di cambiare religione diventando per esempio pagano o cristiano? Anzi, dovrebbe, per usare la sua espressione "piegare docilmente il capo alla fede", "aprirsi alla fede", qualunque fede essa sia, anche palesemente contraria alla dignità umana? Ma questo è un invito a non ragionare e a piegarsi, acriticamente, a qualsiasi idea religiosa, vera o falsa che sia, senza investigarla un minimo dal punto di vista storico e simbolico e a come essa si ripercuota sulla realtà.
- Infine, l'autore sembra ignorare anche che elementi pagani già esistono nella tradizione cattolica, per volere degli stessi papi, e non di sedicenti teologhe femmine, che l'autore sembra disprezzare particolarmente; elementi pagani che sono stati introdotti dai papi ed entrati nella liturgia cattolica: mariolatria (è noto che molte caratteristiche, nomi ecc. con cui è appellata Maria non sono che gli epiteti dati alle Grandi Madri precristiane e gli stessi cristiani non cattolici, protestanti, testimoni di geova, ecc. rifiutano la mariolatria o anche il culto dei santi) o feste cristiane (Pasqua, presa, per i suoi elementi come uova - si regalano ai bambini uova di cioccolato - dalla festa pagana di Eostre o il Natale, che "coincide" col Sol Invictus pagano, albero di natale, uso del vischio, pratica pagana-druidica assorbita dal cristianesimo, la festa di Ognissanti, celebrazione cristianizzata del Samhain celtico, la Candelora e altre pratiche regionalistiche legate ai culti di santi, spesso inesistenti e ricalcati su antichi Dei pagani); che il cattolicesimo abbia assorbito e distorto il substrato pagano penso sia nota come cosa, per chiunque si proponga di fare uno studio serio, specialmente leggendo i testi sacri così come vennero scritti. Certo che se si giudica "delirio" la Wicca e la si accusa di essere una religione inventata (come se poi queste obiezioni non potessero essere ritorte anche contro il cattolicesimo: esistenza storica e provata di Gesù o degli apostoli, invenzione a posteriori - e di secoli - di idee come assunzione, immacolata concezione, eterna verginità, assenti ovviamente nei vangeli, e postulate dai papi basandosi su elementi inesistenti nei vangeli e presi dalla tradizione politeista... per fare un nome, Athena era considerata eternamente vergine, Iside era considerata regina, allattante il piccolo Horus ecc.)
Quindi credo che lo studio dell'autore andrebbe arricchito meglio citando anche queste cose che lui tace (non si sa se consapevolmente o meno). O forse l'autore ignora che il cattolicissimo albero di Natale e l'uso del vischio non sono in realtà usi pagani cristianizzati? L'autore può forse trovare, nel nuovo testamento, l'uso del vischio o l'albero di natale, usati nelle celebrazioni della nascita del Cristo? L'autore può forse trovare, nei vangeli, elementi come eterna verginità o assunzione di Maria o Maria signora regina o Immacolata Concezione? Accusa la Wicca di essere inventata, ma anche un cristiano non mariolatra o un pagano potrebbero benissimo fare questa accusa ai tanti dogmi mariani.
- Chi sostiene che i riti Pagani siano inventati, dice solo una mezza verità e manca di rispetto a gente che fa parte della tradizione romana o celta, tanto per fare un nome, che fanno un enorme lavoro di ricerca storica e filologica e persino culinaria!
I riti infatti sono "inventati" (o meglio, personalizzati) nella Wicca Eclettica, ma non perché chi frequenta tale area sia un incolto ignorante sul passato, ma perché:
a) riproporre cose di secoli fa che erano anche basate su concetti come sacrifici umani, liceità della schiavitù e concetti simili la vedo dura in un contesto moderno del 2016...
b) ciò a cui si mira non è tanto un discorso di verità storica (di cui tra l'altro si dispone in modo non esaustivo, presa da fonti spesso inquinate o distrutte dal cristianesimo) ma di benessere psicologico immediato: un rito inventato può quindi essere "apotropaico" e dare del benessere mentale e fisico, come un placebo. Non credo che nessun Pagano viva una vita di stenti e ascetismo tesa ad un "celeste regno dei cieli", è vero piuttosto che certe aree del cristianesimo hanno questo ideale. Il Paganesimo è, in fondo, un'etica epicurea, basata molto su concetti come "fai ciò che vuoi se non fa del male a nessuno", "equilibrio, misura", "piacere".
Qualcuno citava "inventarsi dei cerchi colorati"; e anche se fosse? Perché disprezzare ciò che può servire, a quella persona, per sviluppare la sua fantasia e creatività? Se quella persona trova il suo equilibrio a immaginare cerchi colorati perché proibirglielo? Perché obbligarla ad essere cristiana se non ha fede nei dogmi e nelle dottrine cristiane non basate su cerchi colorati?
Personalmente non penso abbia senso appartenere ad una religione che non fa stare bene con se stessi e non permette di sviluppare le proprie capacità intellettuali. Credo che obbligarsi a restare ancorati ad una religione, senza avere fede e senza ricavarne soddisfazione e gratificazione, sia un atteggiamento molto masochistico e controproducente.
Bene, penso di aver detto sinteticamente ciò che secondo me, da persona Pagana, andava fatto notare per chiarezza culturale e per evitare che persone leggano lo scritto dell'Autore e magari non avendo dei chiarimenti espressi da una donna Pagana, possano prendere per buona solo la sua visione di parte, faziosamente cristiana tradizionalista. Se l'argomento interessa, posso rispondere a domande e chiarimenti e magari anche suggerire letture o eventi a tema, se l'argomento non interessa chiedo cortesemente di astenersi dal postare commenti che non siano inerenti al topic in questione. Io comunque non sono interessata a commentare altri vostri topic, quindi esaurisco qui il mio intervento.
Grazie a tutti per l'ascolto e la collaborazione.