Autore Topic: Una voce femminista contro la sharia  (Letto 2223 volte)

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Online Jason

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Una voce femminista contro la sharia
« il: Gennaio 30, 2010, 14:05:18 pm »
http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article5677


Vogliamo che anche qui in Italia si affianchi alla legge dello stato quella della sharia?
 

di Monica Lanfranco
 

Non so dire se sono più raggelata o furibonda per il doppio servizio,in video e in pagina, realizzato da Repubblica di oggi sulla giornata in burka e niqab per le vie e gli uffici di Milano. Non una parola o un cenno sul significato della adozione di un manto che copre il corpo di una donna, lasciando solo gli occhi visibili (e talvolta nemmeno quelli) o di un velo, unitamente ad un abbigliamento che copre tutto il corpo, che anche questo lascia scoperti solo gli occhi.

Chi pratica il mestiere dell’informazione conosce il valore dell’inchiesta, della ricerca sul campo, dell’esperienza in diretta e in prima persona nel restituire la realtà a chi legge, guarda o ascolta il reportage. C’è però ovviamente modo e modo, nella scelta di raccontare un fatto. E, soprattutto, c’è sempre una tesi che sotto traccia ci indica il messaggio della cronaca, anche se questa viene proposta sotto il segno della ’neutralità’ (ovvero il puro registrare cosa succede).

I risultati del doppio lavoro della collega possono essere sintetizzati così: i milanesi sono più gentili e civili di quanto ci si aspettasse, e questa è l’unica buona e lieta notizia.
Non una parola o un cenno sul significato della adozione di un manto che copre il corpo di una donna, lasciando solo gli occhi visibili (e talvolta nemmeno quelli) o di un velo, unitamente ad un abbigliamento che copre tutto il corpo, che anche questo lascia scoperti solo gli occhi.

La chiusa dell’articolo lascia persino intravvedere come la noiosa e ripetitiva giornata di una cassiera di supermercato possa essere alleviata dal diversivo offerto da una sua simile completamente invisibile.
So benissimo che, nell’assordante silenzio della sinistra, solo le voci leghiste e della destra risuonano, nel segno del razzismo e dell’indifferenza verso i diritti delle donne, pur usando queste per segnare il terreno nel nome della religione di stato, che qui da noi è quella cattolica.
So però altrettanto bene che l’accoglienza delle presunte ’differenze’, quando si tratta di donne e del loro corpo, è segnata in modo pesante da logiche che non sono di certo quelle della democrazia e del rispetto, ma sono sempre ossequio al mercato e all’opportunismo.
Lo dicevamo quando si ammantava una guerra come liberatoria per le donne in burka.

Però non ci sono molte reazioni quando alle ricche signore degli Emirates è stata con gioia riservata senza ingresso agli uomini una bella fetta di spiaggia vicino a Rimini, perché le signore erano islamiche integraliste ricche e paganti.

Ho visto a Milano, alla stazione centrale, una donna completamente velata e con gli occhi appena visibili tenuta da un gruppo di uomini con una corda al polso, senza che nessuno dicesse nulla.
Sono stata gentilmente avvicinata da un uomo con la barba, al cui fianco stava una donna in burka, che mi ha chiesto indicazioni stradali, come se nulla fosse.

Mi chiedo se è questa la società che vogliamo: quella in cui ogni scelta, ogni ideologia, ogni ’differenza’ è la benvenuta senza alcun dibattito e senza alcun confronto, specialmente se queste ’scelte’ e ’differenze’ ricadono sui corpi delle donne.

Mi chiedo se sia giusto, e se generi giustizia, un atteggiamento di relativistico rispetto per ogni scelta, senza una riflessione attenta sugli effetti sociali e politici delle conseguenze che ogni scelta provoca. Lo facciamo sull’esposizione dei corpi di donne nella tv, perchè taciamo sui significati della copertura del corpo delle donne islamiche? L’attivista femminista iraniana Namazie ha scritto che senza dubbio ci sono tante posizioni e ideologie politiche, ma che non tutte esprimono visioni del mondo improntate alla giustizia. Cita come inique il nazismo, il fascismo e l’integralismo religioso, in tutte le tre grandi religioni rivelate.

L’algerina Minouna Hajam, attivista femminista nella banlieu parigine, ha scritto circa le critiche da sinistra e da parte di alcune femministe contro la legge francese che non permette i simboli religiosi nella scuola (velo, kippa e croce):"Con le femministe avevamo scommesso il trionfo della modernità sull’ignoranza. Dobbiamo ammettere di esserci sbagliate e le donne sono rimaste intrappolate.Non eravamo fanatiche di una legge perché sappiamo per esperienza che una legge non risolve nulla. Ma le diverse leggi contro il razzismo pur non abolendolo permettono alle vittime di difendersi. Se la maggioranza della gente si interroga sulla proibizione dell’escissione della clitoride è perché la legge proibisce questa pratica. In questo senso pensiamo che la legge per la laicità protrebbe rivelarsi una stampella per le donne e le ragazze che rifiutano le idee integraliste."

Quello che penso è che l’indulgenza ’curiosa’, o l’indifferenza su questi argomenti sia ancora più dannosa del razzismo, perchè le uniche voci che si levano sono poi appunte quelle razziste. Vogliamo che anche qui in Italia, come già in inghilterra e Canada, si affianchino alla legge dello stato quella della sharia? A quel punto, travolte dalle benedizioni di ogni uomo e donna di integralista fede (qualunque fede) tutte saremo travolte. Pensiamoci.

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Offline COSMOS1

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #1 il: Gennaio 30, 2010, 14:29:47 pm »
senti Jason, come la pensano le paucineuroniche lo sappiamo (quello che va bene alle donne è buono [minigonna o burka, topless o chador che sia])

ma come la pensi tu non è chiaro

l'articolo riportato a me ha dato il voltastomaco, ma non ho mica capito come l'hai letto tu...
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Online Jason

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #2 il: Gennaio 30, 2010, 14:33:47 pm »
senti Jason, come la pensano le paucineuroniche lo sappiamo (quello che va bene alle donne è buono [minigonna o burka, topless o chador che sia])

ma come la pensi tu non è chiaro

l'articolo riportato a me ha dato il voltastomaco, ma non ho mica capito come l'hai letto tu...

A me da fastidio che si attacchi sempre l'uomo occidentale, ma mai gli altri (a parte qualche femminista di destra, anche se femminismo e destra non sono due cose conciliabili) . Questo articolo dimostra la confusione che regna nei movimenti femministi.
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Offline ilmarmocchio

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #3 il: Gennaio 30, 2010, 14:48:36 pm »
l'articolo dimostra le insanabili contraddizioni non solo del femminismo ma anche di un certo modernismo. Innanzi tutto, l'equazione religiosita' = ignoranza e' tutt'altro che dimostrata, e io per es non la accetto.
Essere democratici vuol dire anche permettere a una che vuole mettersi il velo , di metterselo. Sull'episodio della donna tenuta per una corda in pieno centro a Milano , ho piu' di un dubbio.
ho dubbi anche sul fatto che le donne islamiche siano tutte angariate, seviziate e immancabilmente ansiose di "modernizzarsi".
Sull'uomo occidentale, le occidentali volevano i cagnolini ? Ora li hanno, ma ahime' per loro, il cagnolino non e' un lupo, non da brividi, nonn ha forza. Per me, prendano l'aereo e vadano a farsi tr...re in Africa, sud America, Siberia o che so , papuasia ( cosi' trovano i varani di komodo che se  le mangiano

Offline COSMOS1

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #4 il: Gennaio 30, 2010, 17:14:37 pm »
Essere democratici vuol dire anche permettere a una che vuole mettersi il velo , di metterselo. Sull'episodio della donna tenuta per una corda in pieno centro a Milano , ho piu' di un dubbio.


per qualche ragione che mi sfugge la nostra società ha un bisogno pressante di produrre motivi di indignazione

ricordate qualche mese fa la solfa dell'infibulazione? come se la salvezza del genere umano, il primo dovere di ogni essere vivente fosse salvare quelle povere donne dall'inverno erotico... (ma che gliene frega dell'orgasmo alle nostre paucineuroniche eternamente frigide?)

adesso sta caxxata del velo

ammettiamo motivi di sicurezza su cui non si discute (ma ... fatemi capire, il casco integrale, il passamontagna e i vetri oscurati delle auto non influiscono per nulla sulla sicurezza?)

per il resto che lo stato si occupi anche di abbigliamento mi sa proprio tanto di incubo orwelliano  :(
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Offline icarus.10

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #5 il: Gennaio 30, 2010, 18:08:20 pm »

 (ma che gliene frega dell'orgasmo alle nostre paucineuroniche eternamente frigide?)
 

Col dito, col dito, l'orgasmo è garantito
  :wub:  :w00t:
"Sono contraria alla pena di morte e all'ergastolo, eccetto che per stupratori, pedofili, e per coloro che maltrattano cani, gatti e...criceti"

Offline Ethans

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #6 il: Gennaio 30, 2010, 18:13:05 pm »

Col dito, col dito, l'orgasmo è garantito
 :wub:  :w00t:

Col cazzo, col cazzo... è tutto un altro andazzo!!!

 ;)

e-manuel

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #7 il: Gennaio 30, 2010, 18:42:40 pm »
Sarà che in questo momento forse non ho una grande concentrazione, ma sinceramente di quell' articolo non ho inteso un tubo, cioè quale sarebbe la conclusione a cui si vuole arrivare (complice anche un' introduzione dispersiva e farraginosa). Quello semmai che mi sembra beffardo è che si dica che il tutto ruota intorno solo al razzismo e che vi sarebbe "indifferenza verso i diritti delle donne", quando è palese invece che nel dare contro all' islam e immigrati musulmani la prima cosa che viene tirata in ballo è proprio il non rispetto della donna. Poi vabbè, si parla anche del difendere la tradizione cristiana, questione sicurezza, lavoro ecc. ma la prima motivazione è sempre quella. In sintesi, è un invito a guardare prima in casa propria perchè da noi la donna sarebbe comunque vessata e che non si fa abbastanza per la parità.

Offline ilmarmocchio

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Re: Una voce femminista contro la sharia
« Risposta #8 il: Gennaio 30, 2010, 19:18:03 pm »
Il femminismo non puo' sfuggire alle sue contraddizioni e nel rapporto con l?islam cio' appare piu' evidente.
le femministe di sinistra se attaccano gli islamici in quanto maschilisti , cadono nell'accusa di razzismo. Inoltre, mnel caso del velo, esse dimostrano anche una ostilita' verso le culture "altre ",  delle quali, in quanto sinistre, sarebbero palladine. <inoltre le femministe femminine ( non le lesbico-frigide ) non possono confessare che l'uomo islamico, piu' ruspante, e' molto piu' stimolante del grassoccio cagnolino addomesticato che troppo spesso rappresenta l'uomo maschietto, ploiticamente corretto, ma orgasmicamente inadeguato.
le femministe di destra possono sfidare l'accusa di razzismo , in quanto vorrebbero essere le soldatesse dell'occidente. ma in questo modo , vanno contro l'immagine dell'uomo di destra, virile e forte. le varie Mussolini, santanche', e le leghiste, descrivono bene i livelli di ridicolo che possono raggiungere. Inoltre , la loro difesa dei valori cristiani mal si accompagna all'aspetto puttanesco che le caratterizza. In definitiva, di destra o di sinistra, il femminismo e' una boiata, superata solo dal maschiopentitismo, per il quale mi sento di fare una eccezione, nel chiedere delle pene corporali, tipo fustigazioni, bastonature, sputacchiamenti, ecc