L' alienazione genitoriale esiste, è un' azione di mobbing praticata dagli abusologi(ecco perchè negano la sua esistenza) e loro clienti,ma sulla questione di non insistere sulla sua medicalizzazione(PAS), credo che Fabio Nestola e FS abbiano pienamente ragione. Sottoporre cure psichiatriche ai bambini che sono stati plagiati dalle loro madri alienanti e loro nazi-avvocati, non mi sembra la soluzione giusta per combattere e prevenire l'alienazione genitoriale. Ma l'alienazione genitoriale in sè e per sè esiste eccome.
Ripeto, io non sono un addetto ai lavori e quindi posso parlare del DSM solo come comune cittadino.
Però non sono del tutto sicuro che la proposta di inserire uno standard per la PAS nel manuale diagnostico sia fatta per sottoporre a cure psichiatriche i bambini. Infatti nel DSM c'è anche - ad esempio - la dipendenza da gioco d'azzardo che non viene curata con farmaci ma con psicoterapia e gruppi di mutuo aiuto. E un giocatore d'azzardo non viene considerato come un malato psichiatrico alla stregua di uno schizofrenico solo perchè esiste una voce nel DSM. Stesso discorso credo valga per molti altri disturbi già inclusi nel DSM.
Includere uno standard per la PAS nel DSM, magari proprio tra i problemi relazionali dove è già nominata, serve a fornire uno schema logico di riferimento a tutti coloro che vorranno fare ricerca in questo campo e magari proporre rimedi. Il DSM non è effettivamente un catalogo delle malattie scoperte dalla medicina psichiatrica, ma si tratta più semplicemente di un tentativo non ancora riuscito di stabilire un linguaggio comune attendibile tra gli psichiatri, senza la pretesa di stabilire diagnosi dotate di “validità” in senso tecnico.
http://www.alienazione.genitoriale.com/luci-e-ombre-del-dsm-paolo-migone-psicologia-contemporanea/