aggiungo questo:
vi prego, ARRESTATEMI e SORVEGLIATEMI A VISTA Questo è l’appello di un cittadino onesto, terrorizzato dalla macchina della giustizia, accanita nella persecuzione pur di non ammettere i propri errori HO PAURA, NON POSSO RESISTERE ALL’INFINITO, SENTO DI ESSERE VICINO AL PUNTO DI ROTTURA Ho scontato 60 giorni di carcere, innocente.
Ho potuto dimostrare la falsità delle accuse, sono stato assolto. mi ero illuso di esserne finalmente fuori, MA L’INCUBO NON È FINITO: continua il mobbing totale con gravissime conseguenze sotto ogni profilo: spese giudiziarie insostenibili, perdita dei figli e della casa, equilibrio psicoemotivo messo a dura prova, vivo sotto la soglia della dignità. La malagiustizia mi ha dissanguato per liberarmi dalle false accuse, vivo da 5 anni in un ripostiglio di 7 metri quadrati con un letto e una sedia. I servizi sociali si accaniscono nel tentare di convincere i miei figli, contro la loro stessa volontà, che è meglio lasciare le cose come stanno. Le mie denunce gravissime, anche contro funzionari dello Stato, non procedono. Non ci sono più alibi, ma il giudice della separazione insiste nel non volermi dare i miei figli: “intuisce, crede possibile, crede probabile” che io possa raccontare la verità a mia figlia. La verità è obbligatoria in tribunale, ma quando si tratta di una verità scomoda, meglio fare in modo che fuori dal tribunale non venga a galla! Alla luce di tutto questo, chiedo allo Stato una ultima forma di sostegno: chiedo di essere aiutato a non commettere un gesto irreparabile al quale la malagiustizia mi stà inesorabilmente spingendo. Non voglio essere violento contro me stesso, tentando il suicidio per porre fine alla spirale di persecuzione. ARRESTATEMI, SORVEGLIATEMI A VISTA perchè sono un non violento, io non voglio fare ad altri quello che la giustizia sta facendo a me ed ai miei figli. Sergio Nardelli di Taranto, uno dei tanti papà.