Autore Topic: Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato  (Letto 6217 volte)

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Online Frank

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #15 il: Dicembre 14, 2016, 21:35:17 pm »
veramente disgustosa, un misto di arroganza, ignoranza e protervia. Su tutto una imperdonabile bruttezza

Certo, poi c'è chi deve ficcarci dentro "i fascisti"  :doh: ad ogni costo...

http://www.linterferenza.info/contributi/sillogismi/
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Sillogismi
Gracchus Pasquinus • 14 dicembre 2016 • 1 Commento

Me fanno ride certi fascistoni

che fanno certi gran raggionamenti

se credeno geniacci e so` cojoni

se credeno Aristotile, i dementi


 

Siccome all`Istruzione hanno piazzato

`na tizia che se dice femminista

e c`ha i capelli rossi, e communista

dice da esse pure, hanno svortato:

 

” E due piu` due so` quattro!” e hanno finito.

so` come quelli che indichi la  Luna

e loro se concentreno sur dito

 

`Na cosa sola avro`capito, una:

da`st`esistenza infame, cari amici:

tu sei quello che sei, no`quer che dici

Ridicoli.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline ReYkY

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #16 il: Dicembre 14, 2016, 22:33:13 pm »
Certo, poi c'è chi deve ficcarci dentro "i fascisti"  :doh: ad ogni costo...

http://www.linterferenza.info/contributi/sillogismi/
Ridicoli.


A questo basterebbe una risposta così:

Ministro della pubblica istruzione dell'Italietta demoliberale: una tiziA appena appena diplomata.

Ministro dell'Istruzione dell'Italia Fascista: Giovanni Gentile, il più grande filosofo italiano del '900 (a detta di antifascisti come Travaglio e Fusaro).

PS non è apologia, ma un dato di fatto.

PPS. Questa storia che chiunque osi rivendicare i meriti dell'Italia Fascista venga definito "fascista" o "fascistone" ha anche stufato. Si possono apprezzare tante cose fatte dal fascismo pur non essendolo. È la nostra storia, se ne facciano una ragione.

Offline TheDarkSider

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #17 il: Dicembre 15, 2016, 13:54:59 pm »
Comunque la nomina di una fanatica pro-gender al ministero dell'istruzione, insieme alla promozione del resto delle ministre quoterosine,  e' il giusto epilogo per la vicenda del referendum, dove la massa ha votato con il solo scopo di mandarla in c*** a Renzi e ora si ritrova con un governo Renzi bis pure peggiorato.

Purtroppo la riforma presentata non era fatta bene, ma la nostra Costituzione cosi' com'e' adesso resta inadeguata.

La nostra Costituzione e' cosi inadeguata che ora ci troviamo con il quarto governo non eletto, e se alle prossime elezioni vinceranno i 5 stelle cio' nonostante andra' al governo il femminista PD, perche' secondo la nostra Costituzione il governo lo decidono le coalizioni di partiti in Parlamento e non i cittadini.




"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
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Offline Angelo

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #18 il: Dicembre 15, 2016, 14:13:51 pm »
Comunque la nomina di una fanatica pro-gender al ministero dell'istruzione, insieme alla promozione del resto delle ministre quoterosine,  e' il giusto epilogo per la vicenda del referendum, dove la massa ha votato con il solo scopo di mandarla in c*** a Renzi e ora si ritrova con un governo Renzi bis pure peggiorato.

Purtroppo la riforma presentata non era fatta bene, ma la nostra Costituzione cosi' com'e' adesso resta inadeguata.

La nostra Costituzione e' cosi inadeguata che ora ci troviamo con il quarto governo non eletto, e se alle prossime elezioni vinceranno i 5 stelle cio' nonostante andra' al governo il femminista PD, perche' secondo la nostra Costituzione il governo lo decidono le coalizioni di partiti in Parlamento e non i cittadini.

Non è così, e lo sai. Giova ricordare quando e quanto, almeno nel recente passato, abbia influito l'ingerenza di paesi e/o enti stranieri nell'attuale sfascio italiano --->
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline TheDarkSider

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #19 il: Dicembre 15, 2016, 17:02:14 pm »
Non è così, e lo sai. Giova ricordare quando e quanto, almeno nel recente passato, abbia influito l'ingerenza di paesi e/o enti stranieri nell'attuale sfascio italiano --->
Se alle prox elezioni il M5S prende il 35% e il PD il 30%, siccome il M5S non fa coalizioni non riesce comunque a formare un governo, per cui ci ritroviamo con l'ennesimo governo del femminista PD in colazione con altri partiti (NCD, Forza Italia, ecc.).

E si, la Costituzione dice proprio che sono le coalizioni di partiti in Parlamento a decidere chi sale al governo, a meno che un partito da solo non prenda piu' del 50% dei seggi in entrambe le Camere, cosa virtualmente impossibile.

Quanto alle ingerenze estere, pure queste sono permesse dalla nostra Costituzione che nasce per rendere impossibile o comunque molto difficile avere governi forti e stabili.
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Offline ilmarmocchio

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #20 il: Dicembre 15, 2016, 17:10:03 pm »
Non è così, e lo sai. Giova ricordare quando e quanto, almeno nel recente passato, abbia influito l'ingerenza di paesi e/o enti stranieri nell'attuale sfascio italiano --->

Tutto vero e confermato dall' ex segretario al tesoro USA Timothy Geithner. ci ha scritto anche un libro e non ha esitato a ritenere quello a danno di Berlusconi come un colpo di stato


https://it.wikipedia.org/wiki/Timothy_Geithner
« Ultima modifica: Dicembre 15, 2016, 17:39:32 pm da ilmarmocchio »

Offline ilmarmocchio

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #21 il: Dicembre 15, 2016, 17:38:24 pm »
Se alle prox elezioni il M5S prende il 35% e il PD il 30%, siccome il M5S non fa coalizioni non riesce comunque a formare un governo, per cui ci ritroviamo con l'ennesimo governo del femminista PD in colazione con altri partiti (NCD, Forza Italia, ecc.).

E si, la Costituzione dice proprio che sono le coalizioni di partiti in Parlamento a decidere chi sale al governo, a meno che un partito da solo non prenda piu' del 50% dei seggi in entrambe le Camere, cosa virtualmente impossibile.

Quanto alle ingerenze estere, pure queste sono permesse dalla nostra Costituzione che nasce per rendere impossibile o comunque molto difficile avere governi forti e stabili.

L' attuale governo conferma che la pseudoriforma Boschi era truffaldina : altrimenti Renzi si sarebbe dimesso da tutto e non avremmo la Boschi , madrina della schifosa riforma di Napolitano . Invece sono sempre lì, la peggior classe politica di tutta la repubblica.
E' vero invece che la nostra costituzione, nata all' indomani di una disastrosa sconfitta militare, venne messa a punto con lo scopo primario di avere dei governi deboli , per 2 motivi :
il primo, chiaro e condivisibile, era quello di impedire l'avvento di un regime autoritario, magari un ritorno di fiamma fascista.
il secondo era quello di impedire che il partito comunista potesse andare al potere. Gli USA ovviamente non lo ammettevano , visto che avrebbe portato a dittature comuniste.
Eliminiamo subito 2 favole della mitologia italiana :
la resistenza non ebbe alcuna importanza , l' Italia fu ed è nazione sconfitta.
il PCI avrebbe voluto fare come gli altri partiti comunisti : prendere il potere con la forza.
Non potè farlo perchè Stalin non poteva intervenire in Italia ( v.  accordo di Yalta ), pena la guerra con gli USA.
Quindi la costituzione fu frutto di interminabili compromessi atti a scongiurare prove di forza e più tardi portò al consociativismo, al compromesso storico , ecc  e alla spartizione dell Italia con le regioni.
Il caso Moro si verificò proprio perchè Moro voleva spezzare certi equilibri , senza capire che la guerra fredda stava entrando nella fase più calda.
Non era quel gran politico che troppi credono : discorsi interminabili ed incomprensibili, non certo il meglio per l' Italia.
Detto questo veniamo a bomba : abbiamo una repubblica parlamentare.
Il parlamento ha una maggioranza , il PdR nomina un PdC per fare il  governo che deve avere la fiducia del parlamento.
Invece, una repubblica presidenziale vede il PdC indicato dai cittadini che lo eleggono tramite le elezioni.
Questo dovremmo avere : una repubblica presidenziale, con le procedure semplici e chiare, non con i trucchetti della ditta Napolitano , Renzi & C.
Nel 1986 ci fu un referendum, io lo ricordo perchè votai :
SI alla responsabilità civile dei magistrati, SI a un sistema maggioritario.
Non abbiamo avuto nè l'uno nè l' altra in 30 anni.
E il sistema maggioritario più semplice , testato ed efficace è quello uninominale all'inglese.
Si, la GB, la più antica democrazia, che non ha mai avuto dittatori.
C'è un però : Cameron ha perso il referendum , è andato via. Stop.
Renzi è lì, lui, il pagliaccione fiorentino ha il 40%. E con lui è rimasta la banda del buco, capitanata dal suo sponsorizzato PdR.
Ovviamente mi si può dire : non si potevano fare subito le elezioni , non c'è la legge elettorale.
Ecco, pensiamoci un attimo per bene :
UNO STATO, L' ITALIA , NON HA UNA LEGGE ELETTORALE.
Un pò  come un taxista senza taxi,  un poliziotto senza pistola, un pilota senza aereo, un'auto senza ruote, ecc.
E gli insigni giudici costituzionali , che già a ottobre avrebbero dovuto pronunciarsi,  non possono farlo prima del 24 gennaio.
Che abnegazione, che velocità, che efficienza.
Renzi, per sovramercato, ne ha proposto una con truffetta incorporata.
E poi vorremmo essere in Europa, pur la malmessa UE di questi tempi ?
Sulla luna potremmo andare, come il sen fuggito di Orlando ( non lo squallido ministro della cosidetta giustizia )

Online Frank

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #22 il: Dicembre 15, 2016, 23:20:45 pm »

A questo basterebbe una risposta così:

Ministro della pubblica istruzione dell'Italietta demoliberale: una tiziA appena appena diplomata.

Ministro dell'Istruzione dell'Italia Fascista: Giovanni Gentile, il più grande filosofo italiano del '900 (a detta di antifascisti come Travaglio e Fusaro).

PS non è apologia, ma un dato di fatto.

PPS. Questa storia che chiunque osi rivendicare i meriti dell'Italia Fascista venga definito "fascista" o "fascistone" ha anche stufato. Si possono apprezzare tante cose fatte dal fascismo pur non essendolo. È la nostra storia, se ne facciano una ragione.


Il fatto è che chi è ideologizzato fino al midollo, per forza di cose non riesce a ragionare di questioni riguardanti la c.d guerra dei sessi, senza metterci regolarmente di mezzo la sinistra e la destra, i fascistoni e i razzisti, ecc ecc, che nello specifico c'entrano come i cavoli a merenda.
Sostanzialmente son tarati e pertanto non riescono proprio a vedere oltre il loro naso.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline Vicus

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #23 il: Dicembre 15, 2016, 23:29:20 pm »
Concordo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Damocle

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #24 il: Dicembre 15, 2016, 23:33:12 pm »
In Italia succede pure che un concorso per selezionare chi dovrebbe difendere i cittadini dai truffatori, sia cancellato per la presenza di una truffa molto estesa:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/15/concorso-polizia-da-rifare-nemmeno-un-errore-per-duecento-candidati-gabrielli-annulla-la-prova-troppe-anomalie/3261509/

Offline ilmarmocchio

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #25 il: Dicembre 16, 2016, 00:00:21 am »

Il fatto è che chi è ideologizzato fino al midollo, per forza di cose non riesce a ragionare di questioni riguardanti la c.d guerra dei sessi, senza metterci regolarmente di mezzo la sinistra e la destra, i fascistoni e i razzisti, ecc ecc, che nello specifico c'entrano come i cavoli a merenda.
Sostanzialmente son tarati e pertanto non riescono proprio a vedere oltre il loro naso.

infatti non riescono a vedere che una donna senza nessuna qualifica viene fatta ministro, alla faccia del maschilismo.
Invece, stanno a tirar fuori i fascisti , la destra, ecc .
hai detto bene : ridicoli :doh:

Online Frank

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #26 il: Dicembre 16, 2016, 00:02:50 am »
E' una magra consolazione, tuttavia non è un vizio solo italiano.

http://www.corriereuniv.it/cms/2012/08/il-prof-la-spina-germania-francia-inghilterra-li-i-concorsi-sono-una-cosa-seria/

Citazione
Il prof. La Spina: “Germania, Francia, Inghilterra: lì i concorsi sono una cosa seria”
agosto 14th, 2012
Concorsi pubblici, che cosa succede all’estero? Qual è il metodo di selezione negli altri Paesi? Il “modello” italiano è un’eccezione?
Ne abbiamo parlato con Antonio La Spina, docente di Sociologia all’Università di Palermo e di Valutazione delle politiche pubbliche alla Luiss di Roma.

«L’Italia non è un caso unico, in diversi altri Paesi si assiste ad una permeabilità nel reclutamento dei dipendenti pubblici. E’ un fenomeno tipico dei Paesi del Terzo Mondo, più si va verso Paesi che hanno solide tradizioni amministrative, meno si riscontrano questi episodi.
Partiamo dal modello tedesco: per entrare nella pubblica amministrazione si deve intraprendere un percorso molto selettivo, un lungo apprendistato che inizia dall’università e si conclude con un esame nazionale, lo stesso per tutte le professioni giuridiche, che permette poi di accedere ai concorsi. C’è una forte aspettativa anche dell’opinione pubblica nei confronti di questa modalità di reclutamento e infatti in Germania, come negli altri Paesi del Nord Europa, non si ha notizia, se non in forma del tutto eccezionale, di concorsi truccati.
Il sistema francese, invece, è quello delle grandi scuole: la più famosa è l’École nationale d’administration che prevede selezioni durissime, per pochissimi posti. Già entrare in una di queste grandi scuole significa di fatto diventare dirigente. E’ una modalità di selezione molto valida, perché unita alla formazione e anche qui i fenomeni di concorsi truccati sono piuttosto rari.
C’è poi il modello britannico dove, avere nel curriculum la laurea a Oxford, a Cambridge, alla London School of Economics e in poche altre università del Paese, è un importante punto di partenza. Sono tre modelli in cui la selezione avviene a monte, riducendo così la pressione sui concorsi. I Paesi dove c’è permeabilità e disattenzione al merito sono, invece, spesso quelli in via di sviluppo: l’America Latina, i Paesi africani e quelli asiatici».

Qual è invece il modello statunitense?
«Alle origini del sistema amministrativo statunitense c’è lo spoil system, affermatosi sin dai tempi del presidente Andrew Jackson (dal 1829 al 1837 ndr), cioè l’idea secondo cui chi vince le elezioni, anche a livello locale, inserisce persone di suo gradimento. In questo caso, quindi, fenomeni di permeabilità sono più presenti anche perché, essendo gli Stati Uniti una repubblica federale, è più forte la componente locale. Il sistema nazionale solitamente è più garantista, ma come dimostrano i recenti episodi, non è sempre così. Furono gli stessi statunitensi a inizio ‘900 a criticare lo spoil system, richiedendo che molte posizioni all’interno dell’amministrazione fossero attribuite con criteri meritocratici. Ad oggi continuano ad averlo, ma fortemente ridimensionato».


Esistono dei dati sulla percentuale della corruzione in questi concorsi?
«Essendo un reato, i dati sulla corruzione si ricavano o dalle statistiche giudiziarie, che però riguardano solo i reati scoperti e offrono un quadro piuttosto riduttivo sulla dimensione effettiva del fenomeno, oppure si tende ad usare le graduatorie formulate ad esempio da Transparency International riguardo ai diversi paesi del mondo. E’ un sistema che si basa sul metodo della cosiddetta corruzione percepita: si chiede a degli osservatori qual è secondo loro il grado di corruzione del loro Paese e si lavora sulle loro risposte. Sembra interessare poco il nostro tema, visto che la corruzione solitamente riguarda altre attività, come gli appalti oppure il rilascio di determinate autorizzazioni, ma in realtà c’è un collegamento: se un Paese è permeabile sugli appalti, probabilmente lo è anche sui concorsi. Anzi proprio perché i dipendenti sono stati assunti in modo irregolare, questi tenderanno ad andare molto poco per il sottile anche sugli appalti. E’ del tutto plausibile che ci sia una forte correlazione tra concorsi truccati e appalti truccati».

Guardando la classifica di Transparency Internation, l’Italia è seconda solo a Grecia e Slovenia, a pari grado con la Slovacchia e seguita dalla Croazia.


Irene Pugliese


Citazione
«L’Italia non è un caso unico, in diversi altri Paesi si assiste ad una permeabilità nel reclutamento dei dipendenti pubblici. E’ un fenomeno tipico dei Paesi del Terzo Mondo, più si va verso Paesi che hanno solide tradizioni amministrative, meno si riscontrano questi episodi
http://www.asianews.it/notizie-it/La-corruzione-rischia-di-soffocare-le-universit%C3%A0-dell%E2%80%99Asia-centrale-16012.html
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10/08/2009, 00.00

ASIA CENTRALE
La corruzione rischia di soffocare le università dell’Asia centrale


Studenti e famiglie denunciano la pratica diffusa in Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan di chiedere “bustarelle” anche elevate per l’accesso all’università, o per passare gli esami. Così molti giovani meritevoli, ma poveri rimangono esclusi, mentre si deprime il valore della laurea. Il parere di esperti.

Tashkent (AsiaNews/Agenzie) – Nei Paesi in via di sviluppo dell’Asia centrale, andare all’università e laurearsi può spesso assicurare un ottimo lavoro. Ma sono frequenti le denuncie di episodi di corruzione per ottenere l’accesso ai corsi o il superamento di un esame. Diversi professori sono finiti sotto accusa, ma analisti commentano che qualche processo e condanna non basterà a debellare il fenomeno.

A luglio sono stati accusati di corruzione il capo della facoltà di Lingue dell’Università di Ashgabat (Turkmenistan), un capo dipartimento della facoltà di Medicina all’università di Khujand (Tagikistan) e due professori universitari a Bishkek e a Osh (Kirghizistan), tutti per avere accettato “bustarelle” dagli studenti.

In questi tre Paesi gli studenti e le loro famiglie hanno denunciato a Radio Free Asia che occorre pagare per essere ammessi all’università. Per esempio, un giovane ha dovuto pagare 1.000 dollari Usa per avere la certezza di superare l’esame di ammissione al corso di studi fiscali dell’università delle Finanze, in Tagikistan.

Costo peraltro contenuto, se si pensa che in Turkmenistan il costo di “accesso” per le facoltà più ambite, come quelle di diritto, può arrivare a 40mila dollari. Nel Paese il fenomeno è talmente diffuso da avere un particolare soprannome: elaklyk, che vuol dire “dare in ringraziamento”.

In Kirghizistan molti denunciano che ci sono vere e proprie tariffe per superare esami senza studiare.

Il sistema rischia di avere effetti disastrosi sul futuro di questi Paesi. Oltre ad impedire l’accesso all’istruzione superiore a giovani capaci, ma poveri (i quali spesso possono solo cercare lavoro all’estero come migranti), la corruzione rischia di consentire la laurea a tanti ragazzi ricchi che non studiano, con evidente detrimento del valore del titolo di studio.

L’analista tagiko Faridun Rahnavard commenta che il problema non potrà risolversi solo con alcuni processi, perché è troppo diffuso. Egli osserva che professori di scuole superiori e università in questi Paesi hanno paghe basse, da 70 a 400 dollari al mese, e ritiene che sarebbe anzitutto opportuno aumentarle.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Alberto1986

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #27 il: Dicembre 16, 2016, 04:24:28 am »
Incredibile: pare che la falsa laureata gender-femminista non abbia neanche conseguito la maturità statale  :ohmy: :sick: http://www.ilgiornale.it/news/politica/nuova-bufera-sulla-fedeli-non-ha-neppure-maturit-1343128.html

Ma tanto chi la schioda, oramai, dalla poltrona che le hanno regalato...  :mad: :sick:

Offline Sardus_Pater

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #28 il: Dicembre 16, 2016, 11:42:04 am »
E' un caso patologico. Ma come ha fatto a prendere il diploma di laurea senza quello di scuola superiore?!?
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline ilmarmocchio

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Re:Valeria Fedeli ed il titolo di laurea inventato
« Risposta #29 il: Dicembre 16, 2016, 20:06:40 pm »
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l' Italia del PD