Autore Topic: Fermo.Testimone dice:Prima di sferrare il pugno lo hanno picchiato per 4 o 5 min  (Letto 11102 volte)

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Offline Cad.

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Sì legge anche che i vigili dicono che al loro arrivo il nigeriano era ancora in piedi, poi è caduto.
io non lo so, ma un pugno può causare un effetto, per così dire, ritardato? Ossia un mancamento dopo qualche minuto? Può darsi.

Offline Cad.

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O che non sia caduto per altro motivo.
Comunque la difesa dell'accusato mi sembra un po remissiva e . . assente

Offline kautostar

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Sì legge anche che i vigili dicono che al loro arrivo il nigeriano era ancora in piedi, poi è caduto.
io non lo so, ma un pugno può causare un effetto, per così dire, ritardato? Ossia un mancamento dopo qualche minuto? Può darsi.
E' compatibile con l'emorragia cerebrale. Può capitare che uno prende un colpo in testa, si crei una specie di ferita con versamento di sangue all'interno della scatola cranica, e il sangue si accumuli fino a comprimere il cervello!
In un caso del genere la perdita di conoscenza non è immediata, ma avviene solo quado il versamento di sangue nel cranio inizia a comprimere i centri vitali del cervello.

Offline ilmarmocchio

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la ferita interna c'è stata per la caduta, non per il pugno.
Comunque la moglie ha fatto falsa testimonianza

Online Frank

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la ferita interna c'è stata per la caduta, non per il pugno.
Comunque la moglie ha fatto falsa testimonianza

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/fermo-l-testimone-ora-accusa-ad-aggredire-stata-chiniary-1284841.html
Citazione
Fermo, il testimone accusa la vedova: "Così ha scatenato la rissa"

Nei verbali delle deposizioni dei testimoni, emerge una nuova versione: la prima ad aggredire sarebbe stata Chiniary, la vedova del nigeriano morto a Fermo
Claudio Cartaldo - Sab, 16/07/2016 - 08:35

La vicenda di Fermo, dove un nigeriano è morto dopo una rissa, potrebbe ribaltarsi completamente. Stando a quanto dichiarato da un testimone ai magistrati, infatti, ad aggredire per prima sarebbe stata proprio la vedova di Emmanuel Chidi Nnamdi.

A fornire un racconto più dettagliato di questo fattore è A.F, 35 anni, amico di Amedeo Mancini e che era con lui al momento della morte di Emmanuel. "Io e Amedeo Mancini - racconta - camminavamo in via XX Settembre, eravamo quasi arrivati alla fermata dell’autobus che volevamo prendere. A un certo punto, sono arrivati tre soggetti extracomunitari verso di noi; uno di loro mi ha salutato con un «ciao» e io ho risposto; pochi minuti dopo io e Amedeo abbiamo visto questi tre soggetti extracomunitari avvicinarsi ad un’auto lì parcheggiata, la guardavano, poi hanno cominciato ad armeggiare. A quel punto ci siamo insospettiti per il loro atteggiamento e Amedeo ha dunque detto loro: «andate via scimmie!». Costoro si sono momentaneamente allontanati, ma subito dopo, due di loro: un uomo e una donna sono tornati indietro. E la donna ha cominciato a gridare verso di noi. Abbiamo capito che la donna che urlava faceva riferimento alla parola «scimmia» prima pronunciata da Amedeo. A questo punto la donna stessa ha sferrato una manata verso Amedeo, lo ha colpito violentemente sul petto".

Ed è questo il punto che non coincide con la versione fornita invece dalla moglie della vittima, che ha sempre sostenuto, come scrive il Corriere, di essere stata insultata e di aver reagito solo dopo essere stata strattonata. Per A.F., invece, la prima a scatenare la colluttazione sarebbe stata propriola vedova. Dopo i primi colpi subiti da Mancini da parte di Chiniary - continua A.F. - "è arrivato l’autobus e Amedeo ha cercato di salire quando la porta si è aperta, ma la donna gli ha impedito di salire sul mezzo pubblico, tenendolo stretto per la maglietta fino a strapparla. La donna di colore lo strattonava, lo tratteneva con forza, a quel punto, l’autista vedendo la scena ha chiuso la porta ed è ripartito". È la donna quindi, secondo quanto dice A.F., a "costringere" Mancini a rimanere a terra. "A quel punto - continua il testimone - il ragazzo di colore ha cominciato a sferrare colpi con le mani e con i piedi all’indirizzo di Amedeo stesso, tentando di colpirlo al viso e alle gambe. Io e Amedeo, visto che i due picchiavano, siamo indietreggiati dicendo: «Oh cosa fate?» e a quel punto l’uomo di colore ha sollevato da terra un segnale stradale e lo ha spinto contro Amedeo. Lo ha colpito sulla spalla sinistra, tanto da farlo rovinare a terra. Amedeo è caduto lì con i due che continuavano a colpirlo da terra. Lei, la donna di colore, con le scarpe". Poi la reazione di Mancini e il pugno che ha ucciso Emmanuel.

Sull'inizio della rissa, al momento, esistono solo la versione della vedova di Emmanuel e quella dell'amico di Mancini. Uno contro l'altro. Quello che sembra ormai essere certo (come scrive il FattoQuotidiano), però, è che il Gip Marcello Caporale non ha tenuto in considerazone il racconto di Chiniary, perché in contrasto con le altre testimonianze. Gli altri teste che hanno depositato di fronte ai pm, infatti, confermano comunque che la Chiniary ha avuto parte attiva nella rissa che ha visto confrontarsi lei, Emmanuel e Mancini. P.B, parrucchiera di 54 anni, ha raccontato di aver visto la scena quasi dall'inizio e di aver riconosciuto "una ragazza di colore che si trovava alle spalle di quest'uomo bianco (mancini, Ndr), lo strattonava, lo tratteneva per la maglietta e lo colpiva più volte sulla testa con il tacco di una scarpa". Anche alcuni istanti dopo, riporta sempre P.B., "ho potuto notare l'uomo di colore che tirava calci, mentre la donna continuava a colpire il ragazzo bianco con la scarpa sulla testa e mi sembra di ricordare con un morso sulla spalla". In seguito, dice la testimone,Emmanuel prende il paletto stradale e lo usa contro Mancini che cade a terra: "Quello di colore e la ragazza, pure lei di colore, nonostante l'altro fosse a terra hanno continuato a picchiarlo. Lui ancora con calcie lei con la scarpa sul corpo". Una scena tanto violenta che la testimone chiama la polizia per dire che "lo ammazzano, lo ammazzano", riferendosi a Emmanuele Chiriany che colpiscono Mancini.
La versione del vigile

Anche un vigile, accorso in seguito all'inizio della lite, dice di aver visto "una donna di colore vicino alla fontana che colpiva con una scarpa in mano tipo ballerina la schiena di un giovane bianco che era prono verso di lei e successivamente identificato per A.F. io mi sono avvicinato a tale donna che colpiva e gridava in italiano stentato: «Lui detto me scimmia», indicando un altro uomo bianco".

Non solo. La partecipazione della donna alla rissa è confermata anche da M.T., una testimone di 41 anni, che racconta: "L’uomo di colore ha colpito con il paletto non ricordo se con la parte del segnale stradale o con la base la gamba non ricordo se la destra o la sinistra di Amedeo che è caduto a terra leggermente all’indietro; in quel preciso istante è intervenuta anche la donna di colore che dopo si è tolta una delle scarpe". Poi aggiunge:

Il ragazzo con cui avevo parlato poco prima si è diretto verso i due contendenti e ha cercato di dissuaderli dal continuare a picchiarsi e la donna di colore anziché dargli man forte per smorzare la situazione lo ha preso per il bavero della maglietta e lo ha più volte colpito con la scarpa tra la spalla e il collo. "Il ragazzo (l'amico di Mancini, Ndr) ha spostato la donna di colore e ha continuato a dividere i due che nel frattempo avevano continuato a picchiarsi. E la donna di colore anziché dargli una mano per smorzare la situazione lo afferrava per il bavero della maglietta e lo ha più volte colpito con la scarpa tra le spalle e collo".

Secondo i racconti dei testimoni, quindi, Chiniary avrebbe partecipato all'"aggressione" (come dice la parrucchiera) di Mancini. Resta da capire chi ha iniziato tutto. Secondo A.F, amico di Mancini, è stata Chiniary. E il suo racconto trova diversi riscontri negli altri testimoni. Ma è la sua parola contro quella della vedova (che però il Gip non ha preso in considerazione perché troppo discordante dalle versioni degli altri testimoni).
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Cad.

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In un contesto differente senza il clamore che qui è nato, fatti simili a quelli commessi dalla donna,  forse avrebbero creato il sospetto di qualche ipotesi giudiziaria (percosse, lesioni). Mancini ha provocato, ma dalle testimonianze la violenza è cominciata da altri, la violenza come conseguenza a una offesa non è ammessa, al massimo merita una attenuante per la provocazione.

Non si può picchiare il ladro che entra in casa di notte se non ci tocca, figurarsi se possiamo picchiare uno che offende. Poi se sbaglio. . .

Non lo so, ma anche l'aggravante razziale contestata a Mancini non so se può sussistere per l'accusa di omicidio preterintenzionale. Se è vero che la sua ingiuria iniziale era razzista, non dovrebbe essere detto con certezza che sia automaticamente traslata anche nel fatto successivo.

Online Frank

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Non lo so, ma anche l'aggravante razziale contestata a Mancini non so se può sussistere per l'accusa di omicidio preterintenzionale. Se è vero che la sua ingiuria iniziale era razzista, non dovrebbe essere detto con certezza che sia automaticamente traslata anche nel fatto successivo.

Diversi anni fa, quando non ero ancora trentenne, un nordafricano col quale ebbi un'accesa discussione, finita poi in rissa, mi definì "italiano di merda".
Ora, quello che io vorrei capire (si fa per dire) è perché "italiano di merda" non è un' offesa razzista, mentre lo è "negro di merda" o "scimmia africana".
...



«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline ilmarmocchio

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a proposito, che dicono su UB di fronte a questi nuovi sviluppi?
sempre l' uomo bianco unico responsabile ?
e la donna, che come troppo spesso succede, innesca la rissa di cui paga il fio l' uomo , ?
pura e innocente ?

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a proposito, che dicono su UB di fronte a questi nuovi sviluppi?

Ovviamente nulla.
Fabrizio Marchi ha già emesso la sua sentenza, al pari dei suoi compagnucci comunisti, sempre pronti a baciargli i piedi.

@@

Comunque i polpettoni anti-occidentali a prescindere di Fabrizio Marchi sono illeggibili.
http://www.linterferenza.info/editoriali/emmanuel-e-chinyery/
La sintesi non è certamente il forte di quest'uomo.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
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Offline Cad.

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perché "italiano di merda" non è un' offesa razzista, mentre lo è "negro di merda" o "scimmia africana".
...

 se un italiano dice "Italia paese di m...." è reato di vilipendio alla nazione.

. . .
non è reato perché in posizione svantaggiata in Italia si ritiene lo straniero, perché la classe dirigente è italiana, un po come il fatto che non si condanna a sufficienza l'offesa e la violenza contro il genere maschile (anzi) perché lo si ritiene favorito nella società, è tipo una rivalsa,  un pareggiare lo svantaggio sociale delle donne  (socialmente così stabilito)

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http://www.linformale.eu/giornalista-saudita-immaginate-se-i-cristiani-si-comportassero-come-i-terroristi-islamici/
Citazione

Giornalista saudita: “Immaginate se i cristiani si comportassero come i terroristi islamici”
5 marzo 2016 Redazione 18 Commenti islam, Nadine Al-Budair

La giornalista saudita Nadine Al-Budair, che vive in Qatar, ha scritto un articolo per il quotidiano kuwaitiano Al-Rai in cui ha invitato il mondo musulmano ad esaminare se stesso invece di condannare l’Occidente:

“Immaginate che i giovani occidentali vengano qui e compiano una missione suicida in una delle nostre piazze in nome della Croce.

Immaginate di sentire le voci di monaci e sacerdoti, provenienti da chiese e luoghi di preghiera dentro e fuori il mondo arabo, che urlano negli altoparlanti e lanciano accuse contro i musulmani, chiamandoli infedeli e cantando: ‘Dio, elimina i musulmani e sconfiggili tutti’.

Immaginate che noi avessimo fornito ad un numero infinito di gruppi stranieri carte d’identità, cittadinanze, visti, posti di lavoro, istruzione gratuita, moderna assistenza sanitaria gratuita, previdenza sociale e così via, e che poi sia uscito fuori un membro di uno di questi gruppi, consumato dall’odio e dalla sete di sangue, e abbia ucciso i nostri figli nelle nostre strade, nei nostri edifici, negli uffici dei nostri giornali, nelle nostre moschee e nelle nostre scuole.

Queste immagini sono lontane dalla mente del terrorista arabo o musulmano, perché ha la certezza che l’Occidente sia umanitario e che il cittadino occidentale si rifiuti di rispondere così ai barbari crimini [dei terroristi islamici]. Nonostante gli atti terroristici di Al-Qaeda e dell’ISIS, noi stiamo sul suolo [occidentale] da anni senza alcun timore o preoccupazione. Milioni di musulmani – turisti, immigrati, studenti e persone in cerca di lavoro – hanno le porte aperte e le strade sicure.

E’ strano che noi condanniamo [l’Occidente] invece di affrontare ciò che sta accadendo in mezzo a noi: i modi estremisti in cui interpretiamo la sharia e il nostro atteggiamento reazionario l’uno verso l’altro e verso il mondo. E’ strano che noi condanniamo invece di chiedere scusa al mondo.

Certi opinionisti arabi promuovono un messaggio patetico e recitano all’orecchio del loro amico le stesse parole che lui ha ripetuto milioni di volte [riferendosi ai terroristi musulmani]: ‘Quelli non rappresentano l’islam, ma solo se stessi’.

Questo è tutto quello che [sappiamo fare]: assolverci dalla colpa.”

Traduzione della pagina “Padre Gabriel Nadaff in italiano”
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

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se un italiano dice "Italia paese di m...." è reato di vilipendio alla nazione.

. . .
non è reato perché in posizione svantaggiata in Italia si ritiene lo straniero, perché la classe dirigente è italiana, un po come il fatto che non si condanna a sufficienza l'offesa e la violenza contro il genere maschile (anzi) perché lo si ritiene favorito nella società, è tipo una rivalsa,  un pareggiare lo svantaggio sociale delle donne  (socialmente così stabilito)

Sì, Cad, avevo già letto roba simile.  :)
Nel precedente post ironizzavo un po'.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline giuspal

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http://www.linformale.eu/giornalista-saudita-immaginate-se-i-cristiani-si-comportassero-come-i-terroristi-islamici/

Solo a fare certe affermazioni questa giornalista sta rischiando la lapidazione sia materiale nel suo paese che morale da parte di Boldrini e co. Pregherò per lei.
"SANTO DIO! PERCHE' SI BEFFANO COSI' DELLA GENTE?" (Enrico V)

"Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore. Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità" (Alexis Carrel)

Offline Cad.

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E dai e dai un po' alla volta qui si fa sempre più differente da come all'inizio si pensava, anzi credeva assolutamente:

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/fermo-laccusa-ai-nigeriani-vogliono-ammazzare-lultr-1284643.html

Fermo, nei verbali spunta la telefonata choc: "La coppia ammazza l'ultrà"
Dai verbali dei testimoni emerge che ad aggredire sono stati i nigeriani. Una delle donne presenti ha chiamato la polizia allarmata: "Stanno ammazzando Mancini"

Claudio Cartaldo - Ven, 15/07/2016 - 12:31 commentaI verbali dei testimoni parlano chiaro. Ma soprattutto sono tra loro concordanti, in quasi tutti i particolari della vicenda che hanno portato alla morte di Emmanuel Chidi Nnamdi a Fermo. Il quotidiano Libero, oggi ha reso pubblici le deposizioni delle 6 persone che hanno assistitito alla rissa. E quello che ne emerge è una accusa che rischia di girare i riflettori dall'ultrà in carcere sulla coppia di nigeriani, ora accusati dai testimoni di aver aggredito Amedeo Mancini tanto da "volerlo ammazzare".

La testimone di Fermo ribalta tutto
Una delle testimoni, P.B. parrucchiera di 54 anni, ha detto di essersi trovata di fronte ad una scena terribile. Non ha visto l'inizio della lite, che però altri testimoni additano a Chiniary (la vedova), offesa per gli epiteti di Mancini. La testimone dice di aver fermato l'auto a fianco al luogo in cui Mancini e Emmanuel stavano litigando. "Io mi sono trovata davanti a questa scena - racconta la donna - un uomo che ho poi saputo dai giornali essere un ragazzo di Fermo che era sulla difensiva perché davanti a lui c'era un ragazzo di colore che, credo con mosse di karate o altro, e comunque alzando una gamba lo colpiva al corpo e al petto. Contestualmente, una ragazza anche lei di colore, che si trovava alle spalle di quest'uomo bianco e lo strattonava, lo tratteneva per la maglietta e lo colpiva più volte sulla testa con il tacco di una scarpa. Vorrei sottolineare che, tenuto conto che avevo entrambi i finestrini della vettura abbassati, ho distintamente sentito la donna che profferiva all'indirizzo del ragazzo bianco queste parole in discreto italiano: «chi scimmia? chi scimmia?», l'aggressione da parte dell'uomo di colore e parlo di AGGRESSIONE perché ho visto il ragazzo bianco semplicemente proteggersi dai calci che l'altro di colore gli sferrava di continuo, al punto che il ragazzo di carnagione chiara stesso è indietreggiato. A quel punto, tutti e tre: i due di colore e il bianco si sono protratti verso di me, tanto da giungere in corrispondenza della mia vettura più precisamente sul bordo strada alla mia sinistra: ribadisco che a un certo punto i tre si trovavano a un paio di metri da me e così ho potuto notare l'uomo di colore che tirava calci, mentre la donna continuava a colpire il ragazzo bianco con la scarpa sulla testa e mi sembra di ricordare con un morso sulla spalla".

Anche sull'uso del palo della segnaletica stradale, che Chiniary ha sempre sostenuto fosse stato usato da Mancini (per poi ritrattare), la testimone concorda con la versione dell'ultrà e degli altri presenti. "In quel frangente, mentre la donna colpiva con la scarpa, l'uomo di colore ha preso da lì vicino un paletto della segnaletica: più precisamente quello con la freccia bianca e il fondo blu e con quel segnale l'uomo di colore ha spinto (dapprima con il paletto) l'uomo bianco che indietreggiando ha perso l'equilibrio, e subito ha scagliato contro questo stesso uomo bianco il paletto. Quel paletto lanciato, lo ha colpito sul fianco e sulla spalla sinistra tanto da far cadere in terra il ragazzo bianco. Quello di colore e la ragazza, pure lei di colore, nonostante l'altro fosse a terra hanno continuato a picchiarlo. Lui ancora con calci e lei con la scarpa sul corpo. A quel punto io ho chiamato il 112 dicendo quello che stava accadendo. Credo di avere detto: «Correte! Lo ammazzano! Lo ammazzano!», riferendomi al bianco. Dalla memoria del telefono posso dirvi con certezza che erano le 15 e 07 minuti quando ho chiamato i carabinieri, sta di fatto che a quel punto ho notato un secondo ragazzo bianco che nel frattempo era intervenuto con lo scopo di evitare che quello a terra venisse nuovamente colpito dall'uomo di colore e dalla donna di colore".

La morte di Emmanuel
Lo ammazzano. La testimone aveva paura che Mancini potesse farsi del male, tanta era la violenza con cui Emmanuel e la moglie lo colpivano. "Ricordo - continua la donna - che quest'altro bianco aveva detto a voce alta: «Amedeo lascia perdere, è una donna, non reagire!» e sto Amedeo non ha reagito. Sempre il bianco più basso di statura, forse suo amico, ha cercato di aiutare Amedeo che era a terra ad alzarsi, lo ha fatto più volte cercando di aiutarlo a sollevarsi, ma non c'è riuscito perché la donna di colore continuava a colpirlo ripetutamente con la scarpa sulla parte alta del tronco accanendosi sulla testa di quell'uomo bianco più basso". Il momento della morte è drammatico. Ma anche su questo punto P.B. fornisce una versione diversa da quella della vittima. Non sarebbe stato Mancini, infatti, a raggiungere Emmanuel "che aveva concluso la rissa" (come riportato in un primo momento), ma sempre il nigeriano si sarebbe avvicinato all'ultrà che alla fine, avrebbe reagito con un solo colpo. "Questa era la scena davanti a me: avevo il ragazzo bianco che ho poi saputo trattarsi di Amedeo tifoso della Fermana Calcio che mi volgeva le spalle, alla sua sinistra la donna di colore che continuava a colpirlo con la scarpa a tacco basso, alla sua destra l'altro ragazzo bianco. Amedeo si rivolgeva alla ragazza di colore dicendole: «Guarda che mi hai fatto» e le mostrava la maglietta strappata. A quel punto il ragazzo di colore si è avvicinato e Amedeo lo ha colpito non so se con un pugno o con uno schiaffo, ma sicuramente all'altezza del volto. Il ragazzo di colore è caduto in terra all'indietro subito dopo".

Offline krool

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Non avevo dubbi.

Scordiamoci pure di sentire tutto ciò ai telegiornali, avevano già sentenziato, caso chiuso per loro. Propaganda tale e quale a quella femminista.