Autore Topic: Riflessioni di una femminista zitella  (Letto 13849 volte)

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Online Massimo

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Re:Riflessioni di una femminista zitella
« Risposta #75 il: Giugno 02, 2016, 14:56:12 pm »
Quando il collasso economico ci sarà, il ritorno al patriarcato sarà inevitabile. Gli stessi uomini non potranno evitarlo: chi li curerà dopo che saranno diventati anziani, altrimenti? Solo i loro figli, essendo collassato il sistema pensionistico, come anche del resto tutto il sistema  nell'insieme. Ma per farli (e non abbandonarli poi, altrimenti niente assistenza da loro) dovranno farsi una famiglia nella quale però monopolizzeranno tutto il potere, dipendendo la sopravvivenza della famiglia solo da loro e non dallo Stato il quale o non ci sarà più o sarà ridotto ai minimi termini. Le leggi, o le consuetudini, non faranno altro che riconoscere questo stato di fatto, attribuendo ogni potere decisorio al padre. Non ci sarà più un potere artificiale riconosciuto alla donna oggi, tutelato dalle leggi che rimarranno lettera morta perchè lo Stato o i poteri pubblici non saranno sicuramente in grado di farle valere. Dal momento che il potere militare, economico e quindi giuridico delle donne, senza l'aiuto delle leggi e dello Stato, è pari a zero, in una società dove tornerà a contare l'economia di sussistenza, di autoproduzione e i autoconsumo con la rarefazione dello Stato del suo ruolo, i loro diritti precipiteranno a zero. Come dice uno slogan del 68' "pagheranno caro, pagheranno tutto". Perchè ci sarà anche la vendetta maschile. E non vorrò essere donna quando si scatenerà.

Offline COSMOS1

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Re:Riflessioni di una femminista zitella
« Risposta #76 il: Giugno 02, 2016, 15:36:39 pm »
Massimo, può darsi di si come può darsi di no
mi pare scontato che le società patriarcali hanno un vantaggio competitivo sulle altre per cui da un punto di vista darwiniano sono destinate a cancellare le altre
ma chi può prevedere il futuro?
chi avrebbe detto che quei quattro bifolchi e ignoranti che scappando dalla civile Europa percorrevano le deserte praterie abitate dagli Apache avrebbero messo in piedi il più grande impero della storia?
chi vivrà vedrà  :cool:
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Offline Warlordmaniac

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Re:Riflessioni di una femminista zitella
« Risposta #77 il: Giugno 03, 2016, 02:56:40 am »
Ho dato una lettura veloce ai vari commenti. Purtroppo i miei numerosi impegni m'impediscono di seguire il forum più assiduamente.

Mi viene però da fare una riflessione: siamo sicuri che il ritorno al passato, alla "famiglia tradizionale" dopo lo "screditamento definitivo del femminismo", ammesso e non concesso che sia realmente possibile, dovrebbe essere una soluzione per migliorare la condizione degli uomin?
No perché la condizione degli uomini in passato non mi sembrava poi così tanto idilliaca!
Venivano rispettati come capi famiglia va bene, ma dovevano spaccarsi il culo dalla mattina alla sera per mantenere moglie e marmocchi. Con la scusa che la moglie doveva rimanere a casa ad accudire la prole, non è che la "signora" si ammazzasse tanto di lavoro... e poi dopo una vita di sacrifici e rinunce, dopo essersi logorato nel fisico e nella mente l'uomo era quello che mediamente tirava le quoia prima!
Mi basta ripensare alla mia infanzia: ho conosciuto due nonne, parecchie prozie arrivate quasi tutte oltre i 90, mentre tutti i loro mariti già morti da tempo, e ho conosciuto un solo nonno morto relativamente giovane quand'ero molto piccolo. Ovviamente morto a causa di mille malanni a seguito di un deperimento fisico, un invecchiamento precoce prodotto da decenni di duro lavoro da mezzadro, senza considerare le sofferenze subite durante la guerra e gli anni di prigionia. E' già, perché nel fantastico passato (qui il sarcasmo è doveroso), agli uomini e solo agli uomini toccava partire e morire in guerra e chi non moriva tornava a casa o con ferite debilitanti oppure con altre patologie cronicizzate dovute al deperimento per fame, o per essere stato costretto a vivere in condizioni ambientali estreme.

Insomma è questo il ritorno al passato che auspichiamo per gli uomini? No, non sono d'accordo per niente!
Vabè direte, non ci sono più guerre imminenti (almeno per noi), non tutti fanno lavori massacranti come una volta , ma anche se oggi parliamo di terziario avanzato, lavoro d'ufficio, l'idea dell'uomo che si becca tutto lo stress quotidiano mentre la moglie con la scusa di "curare la prole" se ne sta a casa seduta in poltrona davanti alla tv a guardarsi la soap-opera, è un'idea che mi fa profondamente schifo! Così come mi fa schifo l'idea di dover fare sacrifici e rinunce, dover mettere da parte i miei sport, le mie passioni, o privarmi dell'acquisto di qualcosa che mi piace perché con lo stipendio devo per prima cosa pensare a mantenere l'allegra combriccola!
Ma chi la vuole ancora questa "famiglia tradizionale"? Io no di certo!

La strada da percorrere è guardando avanti non andando a cercare i vecchi sentieri! La strada da seguire è la liberazione dell'uomo dalla dipendenza dalla fin troppo mitizzata vagina! Le femministe parlano di liberazione della donna? Bene, noi dovremmo occuparci della liberazione degli uomini?
Chiacchierano sempre a vanvera di parità? Io per le donne vorrei la parità ma in tutti i sensi immaginabili e non solo nelle cose che gli fanno comodo, ma anche nel beccarsi tutta la merda che gli uomini da sempre sono costretti ad ingoiare anche per loro!
Lasciarle cuocere nel loro brodo! Che se la cavino da sole!

So cosa stanno pensando alcuni di voi: ma se tutti facessero come te la società si estinguerebbe? La società si estinguerà comunque, procedendo di questo passo e con un bel botto finale!
Ma forse una via d'uscita c'è ancora. La politica della decrescita, il Neo-malthusismo da alcuni di voi profondamente demonizzato e osteggiato potrebbe essere invece la migliore soluzione. Inutile continuare a seguire l'assurdità biblica del "crescete e moltiplicatevi" su un pianeta già fin troppo sovrappopolato. Inutile ora dire che il problema siamo solo noi occidentali che consumiamo troppo e non il resto del mondo, quando il resto del mondo il problema ce l'ha a livello mentale visto che continua a riprodursi nella fame e nella miseria più nera senza alcun criterio logico.
I poteri forti perseguono la politica della decrescita? Bene! Assecondiamoli! A differenza della maggioranza della massa che fanno il loro gioco senza saperlo, potremmo essere almeno dei consapevoli complici!
La decrescita porterà a stipendi e pensioni sempre più bassi o invivibili? Vi sfugge un particolare: viviamo in un mondo limitato con risorse limitate e la politica economica così come la conosciamo da moltissimi decenni non potrà durare per sempre, avrebbe bisogno di un pianeta infinito con risorse infinite per poterlo fare. In un modo o in un altro la nostra società dovrà RIPENSARE RADICALMENTE L'ECONOMIA se vorrà sopravvivere.

Molte idee che ho espresso sono condivise anche dalle femministe e dai femministi?
Nessuno di voi ha mai pensato che forse il miglior modo per combattere il femminismo sarebbe proprio quello di stare al suo stesso gioco?
Concordo praticamente su tutto.
Riguardo l'ultima domanda ci penso molto spesso in prossimità delle elezioni politiche ed infatti spesso ho fatto scelte controcorrente dal punto di vista antifemminista.