Autore Topic: L'assurdità dell'ora legale  (Letto 11627 volte)

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Offline maveryx

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L'assurdità dell'ora legale
« il: Aprile 24, 2016, 18:04:11 pm »
L'assurdità dell'ora legale

Lo scopo dell'ora legale anzi “illegale” essendo un inganno non è di guadagnare un'ora di luce alla sera a scapito del mattino come viene millantato ma semplicemente di “imporre” alle persone di svolgere le loro attività un'ora prima di quella a cui sono abituate sperando che quell'ora di sonno sottratta al mattino si trasformi in un'ora di tempo libero in più alla sera da dedicare alla principale attività dello schiavo moderno cioè “consumare”, tanto è vero che è presente solo nel mondo occidentale, efficiente produttivo materialista e femminista.
Durante il periodo estivo le ore di luce sono maggiori, perciò lo scopo  dell'ora legale - anzi per la precisione lo scopo del cambio d'ora -  è di impedire alle persone di godere appieno di questo dono della natura che permetterebbe in questo periodo di fare le cose con più calma e rilassatezza, creando in modo artificiale l'impressione di essere sempre in ritardo, essendo l'orario legale sempre avanti rispetto all'ora che comunica il corpo che segue i ritmi circadiani.
Le espressioni “rubata un'ora di sonno” oppure “avremo un'ora di luce in più” sono solo idiozie giornalistiche.
Infatti col cambio d'ora, non viene semplicemente sottratta un'ora di sonno alle persone, che tra l'altro se fosse solo così verrebbe recuperata in men che non si dica, in realtà viene eliminata un'ora, punto, al fine di anticipare l'inizio di tutte le attività umane.
Se l'ora legale (cioè spostare in modo artificiale il centro della giornata - il mezzogiorno reale - in avanti di un'ora) fosse una cosa buona allora andrebbe applicata tutto l'anno solo che ovviamente l'inevitabile conseguenza sarebbe che l'inizio di tutte le attività col tempo si adeguerebbe al nuovo orario e sarebbe posticipato di un'ora vanificando il progetto e quindi si impone solo per 6-7 mesi l'anno costringendo le persone ad uno sforzo temporaneo del quale non si comprende il senso visto che il risparmio dichiarato - 100 milioni di euro cioè 1,50 a persona - è ridicolo, ammesso che risparmio ci sia considerando il maggior uso serale dei condizionatori essendo ridotta di un'ora la distanza tra il momento del tramonto ed il momento del coricarsi in un periodo di temperature alte, cosa che non appare proprio intelligente.
L'ora legale è come la mamma che per convincere i bambini ad alzarsi gli dice che sono già le nove, quando invece sono solo le otto.


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Online Frank

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #1 il: Aprile 24, 2016, 18:07:47 pm »
Va be'... son punti di vista.
«Se potessimo vivere senza donne, faremmo volentieri a meno di questa seccatura, ma dato che la natura ha voluto che non potessimo vivere in pace con loro, né vivere senza di loro, bisogna guardare alla conservazione della specie piuttosto che ricercare piaceri effimeri.»
Augusto, 18 a.C.

Offline Jason

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #2 il: Aprile 24, 2016, 19:01:40 pm »
L'ora legale in realtá é stata introdotta semplicemente per via dell'inclinazione dell'asse terrestre che cambia le ore di luce durante l'anno. Non a caso nei paesi equatoriali, dove non esiste una discrepanza fra ore diurne e notturne, non é mai esistita.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #3 il: Aprile 24, 2016, 19:05:47 pm »
L'ora legale in realtá é stata introdotta semplicemente per via dell'inclinazione dell'asse terrestre che cambia le ore di luce durante l'anno. Non a caso nei paesi equatoriali, dove non esiste una discrepanza fra ore diurne e notturne, non é mai esistita.

Quando chiesero la sua opinione a proposito dell'ora legale il saggio Capo Indiano rispose: 
“Solo il governo poteva pensare che tagliare un pezzo di coperta sotto e cucirlo di sopra avrebbe reso la coperta più lunga”.
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Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #4 il: Aprile 24, 2016, 19:27:16 pm »
Io penso che il cambio dall'ora solare all'ora legale sia dannoso e causi parecchi piccoli fastidi che poi le persone attribuiscono ad altre cause, tipo la famosa sonnolenza primaverile, che poi è ben strana visto che in primavera fiorisce la vita. Sarebbe più onesto stabilire un orario estivo, cioè durante i mesi estivi le attività iniziano prima, che poi è quello che impongono in modo subdolo, visto che se in inverno ti alzavi alle sei adesso ti alzi alle cinque, pranzi alle dodici piuttosto che all'una e così via oppure introdurre definitivamente l'ora legale tanto alla lunga tutti gli orari si adeguerebbero di conseguenza. In Spagna il dittatore Franco impose un fuso orario assurdo per essere sincronizzato con Germania ed Italia ed infatti in Spagna tutte le attività iniziano più tardi e si pranza e cena tardi, in Russia hanno introdotto l'ora legale tutto l'anno nel 2011 e poi l'hanno abolita del tutto nel 2014 perché si sono resi conto così della sua assurdità, un sacrificio assolutamente non giustificato da eventuali inesistenti vantaggi.
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Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #5 il: Aprile 24, 2016, 21:53:46 pm »
Va be'... son punti di vista.

Su questo ti do ragione, probabilmente molte persone sono sincronizzate sull'ora legale e la preferiscono e magari hanno difficoltà quando si passa all'ora solare, infatti secondo me il problema è il “cambio orario stagionale”. Anche perché siamo sempre sotto una “pseudo mini ora legale” anche in inverno visto che comunque l'ora naturale è,  per ovvie esigenze,  adattata al fuso orario più vicino e questo non rappresenta certamente un grosso problema.
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Offline kautostar

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #6 il: Aprile 25, 2016, 03:46:36 am »
Anche a me non piace per niente l'ora legale(sono un animale notturno, se mi togli un'ora di buio non mi fai un favore), ma non credo che sia un complotto contro l'umanità, è soltanto una cosa stupida, che in teoria avrebbe la funzione di favorire un risparmio della luce artificiale, ma credo che questo risparmio(ammesso che ci sia) sia irrilevante!

Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #7 il: Aprile 25, 2016, 15:59:19 pm »
Anche a me non piace per niente l'ora legale(sono un animale notturno, se mi togli un'ora di buio non mi fai un favore), ma non credo che sia un complotto contro l'umanità, è soltanto una cosa stupida, che in teoria avrebbe la funzione di favorire un risparmio della luce artificiale, ma credo che questo risparmio(ammesso che ci sia) sia irrilevante!

Ma infatti, come ovviamente sai, nessuno ti toglie un'ora di buio anche perché nessuno potrebbe farlo, le ore di luce e di buio sono sempre quelle che ha stabilito la natura, comunque alcune cose sono certe:

i medici cardiologi lamentano  un aumento, statisticamente provato, degli infarti
i medici psicologi lamentano un peggioramento delle varie sindromi di tipo maniacale depressivo 
gli assicuratori dichiarano un aumento degli incidenti
gli agricoltori, che per ovvie ragioni devono seguire l'orario solare, la subiscono impotenti come un problema in più
i turnisti, e tutti quelli che devono per lavoro svegliarsi presto la mattina, ne ricevono un bel danno

Alla luce dei punti sopra esposti,  che oltre a rappresentare un disturbo diventano spesso un costo in termini economici, vorrei capire il senso la motivazione ed il significato di questo cambio orario stagionale considerando anche che la scusa addotta del risparmio energetico è chiaramente falsa visto che le lampadine casalinghe rappresentano una percentuale irrisoria del consumo che è in gran parte rappresentato dalla industria, e adesso semmai,  dentro casa, dai condizionatori e dagli elettrodomestici.
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Offline Vicus

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #8 il: Aprile 25, 2016, 18:13:29 pm »
Messaggio di moderazione:
Maveryx, per favore non formattare i post con caratteri o colori sempre diversi senza una ragione particolare (evidenziazione, ecc.)
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #9 il: Aprile 25, 2016, 20:55:33 pm »
Ok Vicus. Utlizzerò, se per te va bene, sempre questo bel carattere, a differenza del mio.

Cartina dell'applicazione dell'ora legale nel mondo.

Blu: nazioni dell'emisfero boreale che la applicano
Arancione: nazioni dell'emisfero australe che la applicano
Grigio: nazioni che l'hanno applicata in passato
Grigio scuro: nazioni che non l'hanno mai applicata


Si evince chiaramente che l'ora legale è utilizzata quasi solo nei paesi capitalisti occidentali o occidentalizzati.

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Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #10 il: Aprile 25, 2016, 23:11:38 pm »
Una vera chicca.

http://www.simmetria.org/89-articoli/editoriali/891-lora-legale-editoriale-n52

di C. Lanzi - L'ora legale

Fin da ragazzino domandavo ai miei genitori a cosa servisse l’ora legale. In verità ricevevo risposte abbastanza contraddittorie. Mio padre la riteneva una fesseria e mia madre faceva la vaga. Ad incrementare l’angoscia provocata da questa lacerante domanda c’era la parola stessa: “legale”. Accipicchia, vuol dire che prima dell’ora legale ce ne era una illegale? In questo caso, mi dicevo, bisognerebbe provvedere con delle leggi. E come ci permettiamo di tenere qualcosa di legale vicino all’illegalità?
Una volta cresciuto compresi che tutto dipendeva dal modo alienante con il quale la società tecnologica si relaziona col tempo e con i ritmi naturali, con il normale avvicendarsi del giorno e della notte, delle stagioni, dei solstizi, degli equinozi. Insomma, compresi che tutto dipendeva dall’uso assurdo, sempre più volgare e affannato, che facciamo della luce solare e delle ore notturne.
E’ un disastro ascrivibile all’epoca industriale in quanto alla società contadina della fine dell’800 e degli inizi dello scorso secolo, nonostante alcuni tentativi di qualche amministrazione cittadina, un’idea del genere non sarebbe mai balenata neanche nell’anticamera del cervello. Un uomo che segua i ritmi naturali va a dormire (o comunque si ritira in casa) quando è buio e si alza quando c’è la luce. A volte può accadere che estenda le sue attività anche nella notte oppure che dorma durante il giorno: ma questa dovrebbe essere un’eccezione e non la regola.
C’è da dire che la notte oltre a conciliare il riposo (in un mondo silenzioso ovviamente e non in uno fracassone come il nostro) aiuta a raccogliere le idee, a farle riposare in un’anima quieta e ad aprire il cuore all’intuizione e al contributo meraviglioso e mitico dei sogni. La notte apre l’attenzione al buio, alla piccola morte, dove perdiamo il controllo sulle cose e dove dobbiamo arrenderci al sonno.
Comincerei perciò a prendermela con gli orologi, che hanno introdotto una falsa misura del tempo che ci illude che la giornata sia divisa in 24 ore, tutte stupidamente uguali fra loro, e che immaginamo di poter utilizzare a piacere, dividere come ci pare.
Non è il corpo che ci dice quanto dormire ma è l’orologio: e chi gli ha dato il permesso?
In realtà le “ore” servono esclusivamente a stabilire la quantità del lavoro, a “pesare” i rendimenti di ognuno di noi, in base a quanto abbiamo “prodotto” per ogni ora, oppure a scandire il misteriosissimo tempo libero (neanche a Delfi avevano un mistero così insondabile!). Infatti l'esistenza di un tempo libero fa presupporre che esista un tempo prigioniero. Oh poveretto ma che avrà mai fatto di male?
Forse è un calembour: non è il tempo ad essere libero o prigioniero, ma è l’uomo, nei suoi alienanti rapporti con se stesso e con il fluire della vita che riesce continuamente ad imprigionarsi.

Tale schizofrenica asincronia della misura del tempo è, in verità, una simpatica follia moderna in quanto le “Ore” del mondo classico oltre ad essere triadiche, come le Parche e le Cariti, rappresentavano le valenze primigenie dell’universo, cambiavano la loro danza fra estate e inverno fra giorno e notte; ed erano condizionate da una ritmica sacra e che dipendeva dal luogo, dalla luce, dal buio, dalle stagioni (la stessa che, parzialmente, ancora adottano in alcune comunità ascetiche).
Esse cedevano il passato al futuro ed erano in fondo le garanti di una possibilità di percepire il presente. A volte la loro danza era lentissima, a volte frenetica. Non sempre, infatti, il tempo degli uomini ha lo stesso peso, lo stesso valore.
Lo sanno bene i bambini quanto la misurazione del tempo fatta con gli orologi sia assurda! Lo sanno quando giocano ed il tempo magicamente si ferma, oppure quando scorre velocissimo compattato dalla frenesia e dalla bellezza di alcuni giochi; lo sanno quando l’incanto sincronico apre delle finestre sul tempo che offre una valenza assolutamente magica (parlo dei giochi antichi, ovviamente, in quanto quelli moderni sono diabolicamente legati alla falsa tempistica scandita da un computer).
Lo sanno quando una noiosa ora di studio, condotta in un’alienante e fredda aula scolastica da una maestra maldisposta, li porta a constatare che un’ora di orologio può esser lunga un’eternità.
Lo sapeva bene mio nonno che a volte, entusiasmato dal suo lavoro, proseguiva a fare ricerche nel suo laboratorio per 20 ore di seguito, senza fermarsi mai, dimenticandosi anche di mangiare perché innamorato di un suo progetto. In quel caso per lui le ore erano minuti.
Lo sa anche ognuno di noi quando si rimbambisce davanti ad un televisore o quando condiziona le sue giornate attraverso la virtualità di facebook o simili oggetti web, che distruggono la bellezza del tempo attraverso la falsità dei rapporti sociali che, ovviamente, non rispondono più alla ritmica giorno-notte ma a quella assurda di uno schermo che non ha né spazio ne tempo “naturali” da offrire, ma solo Avatar (altro termine assurdo importato dall’oriente).
Ma ora, visto che viene tranquillamente contrabbandato l’ipocrita assunto che l’ora legale serva per risparmiare energia, vorrei immediatamente ricordare che, da quando esiste la vita sulla terra, c’è sempre stata la lodevole e naturalissima abitudine di alzarsi presto durante l’estate e più tardi durante l’inverno per utilizzare al meglio la luce del sole.
Perciò, invece di fare tutto questo casino con gli orologi, con gli orari, con le abitudini, basterebbe decidere che, in un determinato periodo ci si alza prima, non solo per andare nei campi ma anche per andare in fabbrica o in ufficio o in qualsiasi altro posto.
Ma questa ipotesi, al pari di infiniti altri trucchi che portano ad equivoci straordinari sul significato del tempo, dello spazio e della vita, è solo uno degli imbrogli in atto per condurre l’uomo sempre più verso la dimensione del Golem, della macchina eugeneticamente meticcia e perfetta, e sempre più lontano dalla sua natura libera e dal contatto con la sacralità dell’anima.

E’ evidente che, se tramite la luce artificiale trasferisco l’apparenza del giorno nella notte (luogo dove si esplicita la deficienza delle varie “movide” tanto amate dalla sclerotica mente dei nostri sindaci) e se costringo il sonno a rincantucciarsi in un angolo, stravolgo i bioritmi naturali: illudo l’homo insipiens di regalargli “divertimento” e nel contempo lo spingo verso una perenne distrazione che lo porti a dimenticarsi di se stesso (cosa che non dona alcun riposo ma solo una acquiescenza verso le nuove regole di massa, di appiattimento sul caos e sul grigiore collettivo).
Ma forse tutto questo è monetizzabile in un solo invito:
“Consuma nel caos e lascia che il caos ti consumi”
Il omaggio al consumo il corpo crederà di dover rispondere agli stimoli elettrici anziché a quelli solari e, come accade per le oche ingrassate con dei tubi che le rimpinzano di cibi per farle sviluppare il “fois gras”, ci rimpinzeremo di inutilità, di sovrappiù intellettuale, fisico, psichico; e pensando di “vivere più intensamente” svilupperemo il nostro “fois gras” di insulsaggini.

Giovani e vecchi, ce la pigliamo facilmente con le apparenze che ci propinano i media, con quelle che ci toccano il portafoglio e con ciò che riteniamo responsabile della nostra indigenza, con i partiti, con la politica, con le guerre vere e false, con i mostri di turno, gli scandali del momento: con tutti i mali relativi e i mali assoluti che ci vengono raccontati e che pensiamo di percepire nella nostra visione millenaristica o catastrofista o, assai più spesso indifferente.
Invece, queste semplici manovre “tecniche” tese allo stravolgimento del tempo e dello spazio, tese a contaminare la biologia euritmica naturale, passano subdolamente come “miglioramenti di efficienza” mentre nascondono intenzioni socialmente e spiritualmente devastanti. E proprio per la loro apparente leggerezza e innocuità sfuggono quasi a tutti, anzi vengono subite con acquiescenza e partecipate come nuovi ideali di bellezza.
Ne aggiungiamo qualcuna di queste stranezze, così tanto per offrire il campo a riflessioni sulle sostituzioni progressive di ciò che è tradizionale e naturale con ciò che è effimero e artificiale. Sostituzioni massicce perpetuate in pochi decenni ma ormai accettate come normali. Anzi contrabbandate come diritti mentre, in realtà sono obblighi. Insomma l’ingresso di una nuova “legalità” civile che si occupa di lavoro, divertimento, gestione del tempo, e che distrugge con metodo la sacralità della vita e del Tempo.
La scuola dell’obbligo
La repubblica che “deve” essere basata sul lavoro
L’obbligo di pagare un canone sia per ciò che vuoi che per ciò che non vuoi.
L’obbligo di dichiarare dove vivi.
L’obbligo di farti curare da un medico e non da uno stregone.
L’obbligo di vaccinarti.
L’obbligo di dichiarare che non vuoi donare i tuoi organi sennò te li prelevano appena il tuo cervello appiattisce le sue onde.
L’obbligo di ascoltare solo un certo tipo di musica in tutti supermercati.
L’obbligo di pagare dei contributi anche se non prenderai mai la pensione.
L’obbligo di rispettare l’ora legale.
L’obbligo di fare ore di fila per avere il diritto di pagare le tasse.
L’obbligo di non lavorare il fine settimana.
L’obbligo di avere le ferie.
E potremmo continuare all’infinito in questo elenco di “diritti”.
Beh ‘sta storia dei diritti che si mangiano la sacralità del tempo, assomiglia vagamente a quella delle carte di credito che invece sono di debito.
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Offline Vicus

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #11 il: Aprile 26, 2016, 01:01:03 am »
Ok Vicus. Utlizzerò, se per te va bene, sempre questo bel carattere, a differenza del mio.
E' un bel caratere, ma ti chiedo cortesemente di usare, se non assolutamente necessario, quello di default per motivi di leggibilità (pensa se ogni utente scrivesse con colore e carattere diverso).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #12 il: Aprile 26, 2016, 18:50:34 pm »
La vicenda dell’ora legale, e tante altre come la nascita dell’unione europea, sono esemplicativi dell’immenso potere di manipolazione delle menti insito nel linguaggio, potere che viene utilizzato dalle classi dominanti per imporre e far accettare passivamente agli schiavi i propri desiderata persuadendoli sottilmente che si sta agendo nel loro interesse e disinnescando così eventuali opposizioni.

Un’espressione  “leggera” ed amichevole come “ce lo chiede l’Europa” significa in realtà: “l’Italia dovrà eseguire sul proprio territorio e sui propri cittadini decisioni prese da nazioni straniere, chiaramente per i propri interessi”. Detto così la frase suona un pò meno amichevole e seguirla anche ben poco intelligente.
Le espressioni “perdiamo un’ora di sonno” oppure “guadagniamo un’ora di luce” sono utilizzate per indirizzare la mente delle persone sull’aspetto marginale della questione e sull’effetto evidente ed immediato impedendogli di focalizzarsi sull’essenziale cioè per nascondere  la realtà che per sette mesi sarai costretto a dire che sono le 7 quando sono le 6, che sono le 13 quando sono le 12 e che sono le 20 quando sono le 19. E attenzione, solo per sette mesi, che poi magari ti ci abitui e non c’è manco più gusto.
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Offline Vicus

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #13 il: Aprile 26, 2016, 18:58:00 pm »
Linguaggio artefatto che assomiglia sempre più al Nuovo Idioma di orwelliana memoria.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline maveryx

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Re:L'assurdità dell'ora legale
« Risposta #14 il: Aprile 28, 2016, 21:31:29 pm »
Linguaggio artefatto che assomiglia sempre più al Nuovo Idioma di orwelliana memoria.

La stessa definizione di “ora legale” da l'idea di ora giusta e corretta…… per persone efficienti e produttive, persone moderne che stanno al passo coi tempi…… quando è invece semplicemente l'ora stabilita ed imposta dall'autorità attraverso la legge ed a dispetto dell'”ora reale e naturale”  in una frenesia di controllare e legiferare su tutto che non lascia in pace nemmeno le stelle.
Siamo così distanti dalla realtà, così superbi e sospettosi nei  confronti della natura, così alienati dai nostri corpi, che accettiamo supinamente che l'orario non sia più stabilito dalla posizione del sole in cielo ma dalle lancette dei nostri orologi che spostano a piacimento per  rincoglionirci sempre di più …………. ed è semmai il sole che si dovrebbe adeguare.
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