Autore Topic: Lavoro femminile: problema o risorsa?  (Letto 31990 volte)

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Offline Lucia

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #45 il: Ottobre 28, 2014, 10:25:11 am »
Non ci siamo.
Io non disprezzo le casalinghe - e due! - bensì le donne (ed anche gli uomini) che sputano nel piatto dove mangiano, specie se arrivano da altri Paesi.

non tu cerchi solo un qualsiasi motivo per litigare
se pensi che tanto non capisco ciò che dici puoi anche non parlarmi (quotarmi)

Questa è una tipica uscita femminile, "tu non hai provato quindi non puoi capire", che è una minchiata colossale perché la ragione serve a comprendere senza dover per forza esperire tutto, cosa del resto impossibile.

si? è tipicamente femminile?  peccato però che questa logica  l'ha usata proprio Frank col fatto che io non capisco nulla del lavoro perché non ho mai fatto muratore.

Non hai usato tu il termine Fazer, ma questa non cambia che dare la mantenuta a una in un topic dove poi si dice che sarebbe meglio se le donne facessero le casalinghe è comunque il massimo di incoerenza.

Io mi limito a far notare come qualsiasi ragionamento divenga impossibile nel momento in cui si pretende che a parlare siano solo coloro che hanno "esperienza diretta"dell'oggetto della discussione.
Capisci da te che così diventa impossibile qualsiasi ragionamento...

perché diventa impossibilie? Mica è una esperienza cosi impossibile conoscere bambini in questo caso. Certo che l'osservazione diretta è fondamentale, non inventiamo il mondo al tavolino. Ma è una esperienza che la possiamo avere tutti.

Offline ilmarmocchio

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #46 il: Ottobre 28, 2014, 16:54:38 pm »
Citazione
Lucia : perché diventa impossibilie? Mica è una esperienza cosi impossibile conoscere bambini in questo caso. Certo che l'osservazione diretta è fondamentale, non inventiamo il mondo al tavolino. Ma è una esperienza che la possiamo avere tutti.

L'osservazione diretta è importante, ma deve essere sorretta dal numero, altrimenti è aneddoto. Non a caso ci si basa sulla statistica, che è fatta dai grandi numeri.
Inoltre, l'osservazione deve essere precisa, ripetibile, il più possibile oggettiva.

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #47 il: Ottobre 29, 2014, 02:44:23 am »
Citazione da: Lucia
Una donna è femminile indifferentemente di che lavoro fa, e può non essere femminile indiferentemente del lavoro che fa.
Il giorno che troverò un uomo che mi dice di essere attratto dalle militari ci crederò.
Citazione da: Lucia
le lavandaie o le mondine o donne coinvolte in altri lavori fisici stressanti di secoli fa erano altrettanto inasprite e inaridite.
Le aristocratiche magari mantenevano la femminilità perché non facevano sforzi fisici, ma anche là una poteva avere carattere autoritario
La femminilità non è questione di ciprie e parrucche, ma è volere e saper fare la moglie, cosa ormai molto rara:
Citazione da: Lucia
si la mancanza di lavoro è noia non risorsa.
Basta aver vissuto per almeno un mese ogni giorno con un bambino di 3-9 anni per capire cosa sto dicendo
Non riuscirò mai a capire come si possano preferire le scartoffie alla famiglia, e come si possano dedicare infinite ore a un animale piuttosto che al proprio figlio.
Lavorare per scacciare la noia significa non avere di meglio da fare, e non avere reali interessi. Sarebbe interessante chiedere il parere di una cassiera o di un'operaia.
Citazione da: Lucia
Però se poi voi considerate "mantenuta" in maniera ripetuta, come fa Frank una che non lavora è ovvio il vostro disprezzo per le donne che non hanno uno stipendio, non?
E probabilmente questo atteggiamento maschile ha fatto cosi che le donne prefersicano lavorare
Mi spiego?
La colpa è sempre degli uomini e dei loro ormoni. Presto si configurerà in diritto una nuova fattispecie di responsabilità: la responsabilità genetica, proprio come affermano le femministe.
Citazione da: Lucia
Eventualmente mi spieghi perché è un problema maschile se le donne lavorano, se fanno sport, se si truccano e altre cose?
Semmai è un problema femminile, visto che di uomini che sono stufi di donne "in carriera" aride e mascolinizzate ce n'è sempre di più in giro. Mi piacerebbe sapere chi ha detto qui che le donne non debbano fare sport o truccarsi.
Citazione da: Lucia
Lavoro femminile? Ma se io voglio pagare una sarta o una baby sitter o una insegnate, una cuoca o una che crea gioelli mica abbiamo bisogno dell' approvazione maschile per lavorare?
Il problema non è il lavoro, ma la carriera come scopo di vita. Fino ai 30-35 anni le donne credono di avere l'eternità per metter su famiglia, e poi raccolgono quel che hanno seminato.
Semmai è l'uomo che deve chiedere permessi alla donna: in non poche famiglie il marito si rifugia in garage per avere un po' di tranquillità, perché nel resto della casa spadroneggia la moglie.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Eric Lauder

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #48 il: Ottobre 29, 2014, 09:32:20 am »
Il giorno che troverò un uomo che mi dice di essere attratto dalle militari ci crederò.

Trovato.
E adesso dimmi che queste non sono attraenti:
http://fullmetalcynic.files.wordpress.com/2008/09/russian-female-soldier-sexy.jpg
http://dalje.com/slike/slike_3/r1/g2008/m07/x147176777583675026_1.jpg
http://totallycoolpix.com/wp-content/uploads/2010/05112010_female_soldiers/femalesoldiers_15.jpg

Rispettivamente nelle sovrastanti foto, dall'alto verso il basso, puoi vedere: russe, svedesi e cinesi.

Mie esperienze personali: poliziotta svedese, militare di carriera svedese (due, non una), campionessa regionale italiana di tiro al bersaglio.
Mediamente sono meglio, a letto. E dominare sessualmente una donna così è MOLTO più gratificante...
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

Value of a MAN isn't the usefulness that women get from HIM

No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

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Offline Rita

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #49 il: Ottobre 29, 2014, 09:50:57 am »
Trovato.
E adesso dimmi che queste non sono attraenti:
http://fullmetalcynic.files.wordpress.com/2008/09/russian-female-soldier-sexy.jpg
http://dalje.com/slike/slike_3/r1/g2008/m07/x147176777583675026_1.jpg
http://totallycoolpix.com/wp-content/uploads/2010/05112010_female_soldiers/femalesoldiers_15.jpg

Rispettivamente nelle sovrastanti foto, dall'alto verso il basso, puoi vedere: russe, svedesi e cinesi.

Mie esperienze personali: poliziotta svedese, militare di carriera svedese (due, non una), campionessa regionale italiana di tiro al bersaglio.
Mediamente sono meglio, a letto. E dominare sessualmente una donna così è MOLTO più gratificante...

 :lol: che poi.. qualcuno mi dovrà spiegare anche perché per "donne militari" si trovano soltanto immagini da parate.

 :rolleyes: voglio dire.. seriamente. Tacchi, collant e minigonne non mi sembrano adatte ad operazioni militari sul campo.. così, a naso eh.. senza avere esperienza.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #50 il: Ottobre 29, 2014, 10:14:18 am »
No grazie, le maschione in divisa non fanno per me come per la maggior parte degli uomini.

Comunque i fatti sono: gli uomini sono in sciopero. Non vogliono prendere impegni di sorta con donne che detestano il focolare,  dimenticando se stesse nella "carriera".
Le femministe propongono la "rieducazione", ma data la libido maschile, che non siano le donne a doversi rieducare un po'? :lol:
Ne conosco una (per esempio) che pur con un aspetto gradevole, fa "l'assistente di direzione nella finanza" :doh: e nessuno se la fila.

Poi qualcuno me lo spieghi, che gusto c'è a mettersi con una "manager" che ha sempre la testa -e il corpo- altrove e gestisce la famiglia come un'azienda, per di più in regime di monopolio? :lol:



 
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Fazer

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #51 il: Ottobre 29, 2014, 10:16:43 am »
Quelle non sono militari "veri", sono veline da fureria e parata.
A non piacere sono quelle coi polpacci mazinga dovuti a impieghi di prima linea.
Creature mitologiche, insomma...

Offline Fazer

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #52 il: Ottobre 29, 2014, 10:25:50 am »
Poi qualcuno me lo spieghi, che gusto c'è a mettersi con una "manager" che ha sempre la testa -e il corpo- altrove e gestisce la famiglia come un'azienda, per di più in regime di monopolio? :lol:

Problema che riguarda lo 0,001 degli uomini.
Il resto è abbastanza "beta" da non avere (per sua fortuna) nessuna possibilità con la super manager.
Che poi, 'ndo stanno 'ste supermanager?
Il mondo reale è fatto di impiegate e operaie, di categoria B e C.
E molte delle mie colleghe ammettono candidamente di trovarsi in ufficio solo per necessità.
Se solo potessero, resterebbero a casa a sistemarla e a preparare dolci.
Ergo, non facciamoci infinocch...ehm no, chiedo scusa, infroc...cioè omosessualizzare   :doh: :P da questa propaganda, da questa distorsione della realtà che vorrebbe le donne tutte "in carriera".
Il mondo reale è altra cosa...

Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #53 il: Ottobre 29, 2014, 10:32:57 am »
Ma moltissime donne (le schiere di laureate specialmente :muro:) si sentono delle supermanager anche se lavorano nei cantieri stradali, proprio per effetto della propaganda in questione.
Citazione
E molte delle mie colleghe ammettono candidamente di trovarsi in ufficio solo per necessità.
Se solo potessero, resterebbero a casa a sistemarla e a preparare dolci.
Presentamele :lol:

E' abbastanza ovvio: una che si dedica 8-10 al giorno a compiti astratti nell'ufficio anonimo e asessuato di una grande azienda, sottoposta a una "formazione continua" più adatta a un robot che a un essere umano, che tipo di donna può essere?

E' di poco fa la conferma di quanto sopra:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=11778.0;topicseen#msg131995
Sono così alienate dalla loro femminilità che non si creano problemi ad usare il loro corpo come una "fabbrica" di bambini.
« Ultima modifica: Ottobre 29, 2014, 10:44:10 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Fazer

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #54 il: Ottobre 29, 2014, 10:48:05 am »
Presentamele :lol:

Ho dimenticato di specificare che qui siamo nel profondo sud.
Le erbacce infestanti femministe non attecchiscono con facilità (per ora).

Offline Fazer

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #55 il: Ottobre 29, 2014, 10:49:03 am »
Ah, dimenticavo: non ci sono grandi aziende...  :D

Offline Rita

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #56 il: Ottobre 29, 2014, 10:49:10 am »
Problema che riguarda lo 0,001 degli uomini.
Il resto è abbastanza "beta" da non avere (per sua fortuna) nessuna possibilità con la super manager.
Che poi, 'ndo stanno 'ste supermanager?
Il mondo reale è fatto di impiegate e operaie, di categoria B e C.
E molte delle mie colleghe ammettono candidamente di trovarsi in ufficio solo per necessità.
Se solo potessero, resterebbero a casa a sistemarla e a preparare dolci.
Ergo, non facciamoci infinocch...ehm no, chiedo scusa, infroc...cioè omosessualizzare   :doh: :P da questa propaganda, da questa distorsione della realtà che vorrebbe le donne tutte "in carriera".
Il mondo reale è altra cosa...

le cose comunque sono un po' più complicate.
Esiste una categoria di donne che "aspira" alla carriera, e in questo ha ragione Vicus, laureate che non vogliono buttare a mare la laurea, ma in genere si trovano in un mondo in cui la laurea è svalutata.. sempre perché lo 0,000001 per milioni di persone arriva al "top". Per inseguire questa meta, sono disposte a svalutare ancora di più.
Da noi, per esempio, in ambito legale, sono schiavizzate e schiavizzati i praticanti e i giovani avvocati. Ormai, probabilmente la tendenza s'invertirà. Recentemente abbiamo notato che non si trovano manco più i curriculum di aspiranti praticanti, mentre si trovano curriculum di giovani avvocati in abbondanza.
E' vero che fino ai trent'anni non hanno reddito, poi hanno poco reddito e via discorrendo.
La maternità diventa un problema (vedi Apple e Silicon Valley che offrono il servizio di congelamento ovuli), perché quando la competitività cresce, ovviamente cresce anche l'impegno, già non riesci a stare a galla se non ti fermi mai, figuriamoci se ti fermi un anno tra gravidanza e bambino.

Poi ci sono quelle che lavorano per necessità (operaie, impiegate di categoria Z, donne delle pulizie etc.). Alcune per necessità effettiva (famiglie monoreddito, zitelle  :lol: - ma quelle c'erano già ai tempi di Schopenauer, sono il risultato della monogamia, "presso i popoli poligamici ogni donna trova sostentamento, nei popoli monogamici resta una quota di donne non coniugate che nei ceti superiori vegetano come vecchie zitelle e nei ceti inferiori sono costrette ad un duro lavoro oppure diventano donne di piacere"), altre anche per una sorta di "previdenza". L'instabilità del matrimonio e la rottura dell'indissolubilità rendono consapevoli anche le donne "normali" che è bene avere un mestiere, o comunque una fonte di reddito indipendente nel caso ci si trovasse da sole. Questo è un fenomeno che si verifica soprattutto nelle "seconde compagne". Ho una collega (per esempio) che è la compagna di un padre separato (che ha avuto difficoltà ad avere l'affido condiviso e a ridurre l'onere di mantenimento per la figlia, che sennò sarebbe diventato un secondo stipendio - della serie "ma quanto  può mangiare una bambina di 6 anni se devi passargli 600 euro al mese solo per il mantenimento - escluse spese sportive, mediche, scolastiche e di vestiario), che ovviamente ha acquisito un suo pensiero di "dovere di collaborazione economica anche in vista di un figlio". Non so se mi sono capita, ma in queste donne, in realtà noto una consapevolezza maggiore del concetto del figlio che è onere di entrambi e che non si può utilizzare il figlio per avere uno stipendio aggratis.

Questa consapevolezza probabilmente esisteva già in tempi antichi, ma oggi non si può espletare che in un lavoro con fonte di reddito. Se duecento anni fa, una donna il cui marito avesse abbandonato la casa, se pure con più fatica, se la sarebbe potuta cavare con una bicocca, un fazzoletto di terra o due capre, oggi non sempre è possibile in una metropoli o in una cittadina di media grandezza, (ma nemmeno in campagna, anche perché una casa senza corrente elettrica, acqua corrente - cioè traduco, bollette da pagare comunque - non è nemmeno considerata abitabile)
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Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #57 il: Ottobre 29, 2014, 11:00:41 am »
Ho dimenticato di specificare che qui siamo nel profondo sud.
Le erbacce infestanti femministe non attecchiscono con facilità (per ora).
Puglia, Calabria e Basilicata tengono, in Sicilia le separazioni sono in forte aumento... :ohmy:
Ah, dimenticavo: non ci sono grandi aziende...
E' una fortuna. Il tessuto sociale resta intatto e l'economia non dipende necessariamente dalle multinazionali (dedite oltretutto alla costante formattazione dei dipendenti).
Citazione da: Rita
le cose comunque sono un po' più complicate.
Esiste una categoria di donne che "aspira" alla carriera, e in questo ha ragione Vicus, laureate che non vogliono buttare a mare la laurea, ma in genere si trovano in un mondo in cui la laurea è svalutata.. sempre perché lo 0,000001 per milioni di persone arriva al "top". Per inseguire questa meta, sono disposte a svalutare ancora di più.
Da noi, per esempio, in ambito legale, sono schiavizzate e schiavizzati i praticanti e i giovani avvocati. Ormai, probabilmente la tendenza s'invertirà. Recentemente abbiamo notato che non si trovano manco più i curriculum di aspiranti praticanti, mentre si trovano curriculum di giovani avvocati in abbondanza.
E' vero che fino ai trent'anni non hanno reddito, poi hanno poco reddito e via discorrendo.
La maternità diventa un problema (vedi Apple e Silicon Valley che offrono il servizio di congelamento ovuli), perché quando la competitività cresce, ovviamente cresce anche l'impegno, già non riesci a stare a galla se non ti fermi mai, figuriamoci se ti fermi un anno tra gravidanza e bambino.
Da incorniciare. Il lavoro va ripensato in maniera radicale, è uno degli elementi chiave per la risoluzione dei rapporti uomo-donna e della stessa questione maschile.
« Ultima modifica: Ottobre 29, 2014, 11:15:45 am da Vicus »
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Offline Rita

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #58 il: Ottobre 29, 2014, 11:01:30 am »
comunque, non so se è una mia impressione.. per esempio, sino a dieci/quindici anni fa non si trovava una sarta che avesse meno di sessanta/settant'anni. Erano sparite, praticamente.
Oggi ricominciano a fiorire piccoli negozietti o annunci per fare gli orli, attaccare le cerniere e fare lavoretti veloci di riparazione.
E sono gestite da ragazze al di sotto dei trent'anni, o meglio ne vedo sempre di più
E' n'esempio eh, però un ritorno c'è.
Da una parte c'è una generazione che comincia a capire che si deve arrangiare per guadagnarsi da vivere, (ci sono anche i corrispettivi maschili, imbianchini, decorazioni, piccoli lavoretti di idraulica/etc, soprattutto offerti dagli operai in cassa integrazione e da chi mediamente è sui cinquant'anni e non troverebbe altro lavoro), dall'altra c'è una domanda (le mamme e le suocere sono morte o troppo vecchie per fare gli orli ai pantaloni dei figli/nipoti e le operaie/impiegate - anche di serie B, non hanno tempo/voglia/capacità o un mix di cose insieme per farle).

Più avanti non so.. più avanti può darsi che si rispolverino vecchi lavori e arte d'arrangiarsi o di recuperare. Ormai, persino negli empori gestiti dai cinesi, la roba da vestire comincia a costare cara e per giunta è di scarsa qualità.  :P


p.s.: bah.. rileggendo il post mi rendo conto che probabilmente mi è stato ispirato da una sorta di delirio dovuto al fatto che ieri sera ho perso un'ora per fare l'orlo a un paio di pantaloni da 20 euri comprati dai cinesi. (come caspiterina li fanno? sembrano fatti per donne alte un metro e ottanta con taglia 44  :mad:)




 
« Ultima modifica: Ottobre 29, 2014, 11:12:11 am da Rita »
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Offline Vicus

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Re:Lavoro femminile: problema o risorsa?
« Risposta #59 il: Ottobre 29, 2014, 11:17:25 am »
Invece è interessante, perché indica che la gente non va più dietro a questioni di "immagine" e sta tornando al reale.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.