Autore Topic: Silvio Altarelli : Le femministe sono tutte potenziali pedofile ?  (Letto 1361 volte)

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Fonte : http://it.avoiceformen.com/suggerito/le-femministe-sono-tutte-potenziali-pedofile/

Le femministe sono tutte potenziali pedofile?
February 8, 2014 By Silvio Altarelli 2 Comments

Molte femministe di primo piano a livello internazionale  hanno rilasciato dichiarazioni a favore della pedofilia e della sua liberalizzazione.  Presentiamo un elenco di citazioni in tal senso corredato di nomi, cognomi, riferimenti e link, in maniera che chiunque possa verificare.

Il titolo dell’articolo è eccessivo: ma certo non possono lamentarsi quelle femministe che attaccano gli uomini con articoli dal titolo: “I maschi sono tutti potenziali pedofili”.


Maiali con il rossetto: è il termine che correttamente definisce quel femminismo che, tacendo di aver appoggiato i pedofili veri, oggi finge di proteggere i bambini, ma in realtà aiuta madri separate a privare bambini dei loro papà mediante false accuse di pedofilia per poi tentare di negare che l’alienazione genitoriale è un abuso sull’infanzia con gli stessi folli argomenti con i quali negava che la pedofilia è un abuso.

 

1) L’APPOGGIO FEMMINISTA ALLA PEDOFILIA

In America, la femminista Shulamith Firestone ha scritto:

«Anche l’infanzia è una costruzione culturale e allo stesso modo in cui si deve arrivare ad una emancipazione della donna, si deve arrivare ad una emancipazione sessuale dell’infanzia [...]  Basterà eliminare la famiglia biologica per eliminare il tabù dell’incesto. [...]  Le relazioni con i bambini includeranno tanto sesso genitale quanto i bambini sono capaci – probabilmente molto più di quanto crediamo». [Shulamith Firestone, «La dialettica del sesso»].

La lesbo-femminista Kate Millet, membra di NOW, ha scritto riguardo ai bambini:

«Fra i loro diritti essenziali verrà incluso l’esprimersi sessualmente, probabilmente fra di loro all’inizio, ma anche con adulti. [...] La distruzione completa del matrimonio tradizionale e della famiglia nucleare è lo scopo rivoluzionario utopico del femminismo». [Kate Millet, «Politica Sessuale»].

La lesbo-femminista prof. Beth Kelly  (ex direttrice del dipartimento femminista Women’s and Gender Studies) ha difeso associazioni per i diritti dei pedofili come NAMBLA, ricorda con piacere come una zia di 58 anni la aveva iniziata ad attività pedo-lesbiche quando aveva 8 anni,  e menziona il proprio coinvolgimento in relazioni simili “come bambina e come donna”.

«Nonostante i messaggi culturali contrari che ho ricevuto, sapevo che era possibile per una persona essere consapevole del proprio fisico in maniera sessuale molto tempo prima del’età che la società considera “età matura” – e di agire in base a questa consapevolezza.   E lo so ora con la mia consapevolezza adulta.  Sebbene per anni io abbia ceduto alle sanzioni contro la sessualità lesbica ed infantile, e mi sia vergognata per aver avuto queste esperienze, ho capito la necessità di affermarle…».  [B. Kelly, “On Woman/Girl Love - Or, Lesbians Do, Do It”; D. Thorstad, Gay Community News 1979; citato in “Paedophilia: The Radical Case”, “Man/Boy Love and the American Gay Movement", pag. 255].

La lesbo-femminista francese Simone de Beauvoir firmò un manifesto per la depenalizzazione della pedofilia consensuale ed a favore di pedofili sotto processo:

«Rischiano di essere condannati ad una grave pena detentiva per aver avuto relazioni sessuali con minori, bambini e bambine, o per aver favorito e fotografato i loro giochi sessuali.  Crediamo che ci sia una sproporzione evidente in primo luogo fra la qualifica di “crimine” che giustifica una tale severità e la natura delle accuse, ed in secondo luogo tra il carattere obsoleto della legge e la realtà quotidiana di una società che tende a riconoscere ad infanti ed adolescenti l’esistenza di una vita sessuale».  [Le Monde, 26/1/1977, wikipedia]

La lesbo-femminista Chris Bearchell così attacca le leggi anti-pedofilia:

«Leggi come l’”età del consenso” o lo “statutory rape”, che col pretesto di proteggere i giovani e i bambini cercano di regolarne il comportamento sessuale, possono avere conseguenze disastrose per adulti non-coercitivi.  [...]  Proprio come le leggi sulla violenza sessuale hanno storicamente considerato la donna non come una persona coi propri diritti ma come la proprietà di un uomo (marito o padre), potenzialmente “violata”, così i bambini sono considerati proprietà dei loro genitori. Come femminista, devo far presente ad ogni donna che abbia tali esitazioni che, a differenza delle loro sorelle, i bambini maschi sono gli eredi del privilegio maschile. Cresceranno e procureranno le stesse sofferenze subite durante l’infanzia. La maggior parte di noi non ha una sufficiente conoscenza dello sviluppo sessuale maschile per trattare i rapporti tra uomini e ragazzini con maggiore severità di quelli tra donne e ragazzine».

[C. Bearchell,“I Was Fifteen, She Was Forty-three: A feminist looks at the place of female child-adult relations in the politics of the lesbian movement”,  Anarchy: a journal of desire armed, “Children Sexuality Issue”, pag. 13.]

In Inghilterra, la ministra femminista Harriet Harman aveva, in gioventù, sostenuto la liberalizzazione della pedo-pornografia purché i bambini apparissero consenzienti ed aveva assunto cariche nel National Council for Civil Liberties, organizzazione a cui erano affiliati gruppi a favore della pedofilia (Paedophile Information Exchange  e Paedophile Action for Liberation) e sosteneva che

«le esperienze sessuali dei bambini con adulti,  se volontarie, non portano a danni identificabili».

[Documento ufficiale NCCL, 1976]

Quando la pedo-pornografia venne sanzionata penalmente, la Harman firmò una lettera in cui sosteneva che si trattava di “censura” e di “processi assurdi e dannosi”. [The Telegraph, 9/3/2009, “Harriet Harman under attack over bid to water down child pornography law”]

In Germania, le femministe del partito dei verdi (un partito con quote rosa del 50%: alle riunioni di partito non possono parlare due uomini di seguito; le donne hanno il diritto di far uscire gli uomini dall’aula e votare se esercitare il diritto di veto) avevano negli anni 80 accolto e finanziato l’associazione “BAG SchwuP” (Gay, Pederasti e Transessuali) che si batteva per la liberalizzazione della pedofilia. [Der Spiegel, “Shadows from the Past: Pedophile Links Haunt Green Party”].
Gruppi a favore della pedofilia, fra cui NAMBLA (North American Man-Boy Lovers Association), sono stati membri di ILGA (Associazione Internazionale Lesbiche Gay) fino al 1994/95.   Il “Codice di  autocontrollo sociale” dei movimenti lesbici/gay raccomanda: “Se sono un pedofilo o un masochista lo terrò nascosto e starò lontano dalle parate del Gay Pride”. [M. Kirk, “After the Ball”, pag. 360].

Ma è solo nel paese più femminista del mondo, la Svezia, che le femministe riuscirono a rendere legge la propria ideologia. Nel 1971 la Svezia liberalizzò la pedo-pornografia. Magazine come Teenangels, Bambino e Lolita sono ancora consevati nella Biblioteca Reale, che per legge tiene copia di ogni pubblicazione.   La RFSL (Federazione svedese per i diritti di gay, lesbiche e transgender) aprì un “gruppo di lavoro pedofilo” che, appellandosi a un fantomatico «diritto del bambino alla sessualità», mirava in realtà ad ottenere pene meno severe per i pedofili.  Nel 1976 una commissione governativa propose una legge per la depenalizzazione dell’incesto.  Nel 1980 la Svezia fece marcia indietro.  [TheLocal, 21/1/2009.  Corriere della Sera, 23/1/2009.]

In Italia, il manifesto di rivolta femminista recita:

«La donna è stufa di allevare un figlio che le diventerà un cattivo amante. [...]
Sono un diritto dei bambini e degli adolescenti la curiosità e i giochi sessuali». [Manifesto di “Rivolta Femminista”, 1970.]

Ancora in Italia, Nichi Vendola, oggi leader del partito SEL in cui militano molte femministe, nel 1985 diceva:

«Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti – tema ancora più scabroso – e trattarne con chi la sessualità l’ha vista sempre in funzione della famiglia e dalla procreazione. Le donne, da questo punto di vista, sono notevolmente più sensibili». [La Repubblica, 19/3/1985, “Il gay della FGCI”].

Sempre in Italia, nel 1993 la polizia ha arrestato con l’accusa di abusi su minori Francesco Vallini, redattore di “Babilonia. Mensile gay e lesbico”. [Corriere della Sera, 15/7/1993, “Il gruppo P reclutava i bambini”].  Ancora oggi, le lesbo-femministe difendono pubblicamente le loro adepte accusate di rapporti con bambini o minorenni, sostenendo che i procedimenti contro di loro sarebbero “lesbofobia”.  Ad esempio, vengono demonizzati i genitori di una ragazzina di 14 anni che hanno denunciato una lesbica dopo averle inutilmente chiesto di evitare attività sessuali con la loro figlia.   [“Examining the facts of the Kaitly Hunt prosecution and Free Kate movement”; Daily Mail, “Lesbian cheerleader's plea deal revoked and she could go back to jail to face more charges after refusing to keep away from her underage lover in spite of court order”, 19/8/2013].

2) IL CONTESTO IDEOLOGICO: IDEOLOGIA DEL GENDER E NEGAZIONISMO DEGLI ABUSI SULL’INFANZIA

Tali dichiarazioni non sono bizzarrie individuali, ma sono maturate in un contesto ideologico ben preciso.

L’ideologia femminista del gender.

L’ideatore di tale teoria, lo psicologo John Money, così si esprimeva a favore della pedofilia:

«Non chiamerei patologico il caso di un bambino di 10 o 11 anni che è intensamente attratto eroticamente verso un uomo di 20 o 30 anni, se la relazione è totalmente consensuale, ed il legame è genuinamente e totalmente reciproco». [PAIDIKA, il giornale della pedofilia, intervista a John Money, 2 (1991) 5.]

È difficile esporre cosa teorizza l’ideologia del gender, in quanto non ha nessun senso logico.  Proviamoci.

Le femministe teorizzano che non solo le donne ma anche i bambini sarebbero oppressi da un immaginario “patriarcato” e dai suoi strumenti (la morale, la religione). Pertanto, secondo tale ideologia, la liberazione sessuale della donna e degli omosessuali dovrebbe proseguire con la liberazione sessuale dei bambini.   Ogni relazione uomo/donna, incluso il matrimonio, viene vista come oppressione sulla donna, in quanto gli uomini avrebbero più potere grazie al “patriarcato”.   Una relazione pedofila omosessuale e consensuale è invece considerata come lecita in quanto non costretta dal “patriarcato”.

Ovviamente è un delirio.

Ma è la stessa ideologia delirante che oggi ci vorrebbero imporre organizzazioni intenazionali cadute nel femminismo: vogliono sostituire papà e mamma con genitore1, genitore2, genitore3, imporre concetti fasulli come “violenza di genere”, insegnare a bambini di 4 anni la masturbazione, a bambini di 6 anni la tran-sessualità…

Infamia delle infamie, il femminismo oggi tenta di sostenere che l’alienazione genitoriale (ovvero plagiare un bambino all’odio contro un genitore) non è un abuso con gli stessi argomenti con i quali sosteneva che la pedofilia non è un abuso.

Sostenevano che la pedofilia è lecita se il bambino è consensuale, che non ci sono prove che la pedofilia faccia male ai bambini.

Sostengono che l’alienazione è lecita se il bambino è consensuale, che non ci sono prove che l’alienazione faccia male ai bambini.

L’esponente più noto di tale ideologia negazionista è lo psicologo prof. Jorge Corsi, autore delle leggi spagnole sulla “violenza di genere” e di testi quali “La Sindrome di Alienazione Genitoriale o il pericolo che le teorie pseudo-scientifiche entrino come base di decisioni giudiziarie” [pubblicato su Themis: revista jurídica de igualdad de género, no 1 (2007) 73].  In merito alla pedofilia Corsi sostiene:

«Ho la intima convinzione di non aver commesso alcun delitto.  Dal punto di vista del codice penale, né la pedofilia né l’hebephilia sono crimini.  Crimine è l’abuso o la corruzione di minore».  [Perfil, 8/2/2009, “Jorge Corsi: la pedofilia no es delito”]

Jorge Corsi sta parlando della sua condanna per abuso sessuale su minore, in seguito ad una irruzione della polizia che lo arrestò mentre sodomizzava un bambino.

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius