Il regime femminista lo stiamo già vivendo

La realtà è  che  il regime femminista lo stiamo vivendo già ora, quotidianamente, il femminismo non sono le proteste e i cortei di 40 o 50 anni fa o le esternazione di qualche rara femminista dichiarata.La legge sullo stalking(qualche sms di troppo e si va  in galera), la legge sulla violenza privata, la micidiale  legge sulla violenza sessuale(toccare una donna costa anni di galera) la stessa ingiustissima legge sul divorzio e tutta la cultura antimaschile  sono la prova tangibile che il  regime femminista lo stiamo già vivendo e gli artefici di tale regime sono gli stessi uomini che   si condannano e si puniscono a vicenda.

Senza nessuna resistenza  e con la maschera della parità e di una falsa giustizia tra i sessi  il femminismo, cioè una dottrina espressione di un risentimento profondo verso gli uomini e sostenuto da una parte di donne, ha imposto a tutti il suo dominio, sia culturale che legislativo. Il regime femminista lo  stiamo già vivendo e l’autopunizione maschile ne è la parte esecutiva. Continua a leggere “Il regime femminista lo stiamo già vivendo”

Dedicato a te

RoderigoMi è stato chiesto di fornire la mia interpretazione su un quaquaraquà che da oltre 10 anni svolge, pedissequamente ed instancabilmente (30.000 posts!), la sua opera di proselitismo sul web.

Colgo l’occasione per esporre, con vero piacere, qualcosa che andava detta da tempo.
Mi è capitato poche volte nella vita di rapportarmi con uomini che dietro all’immagine di un gentleman, nascondono un’anima così … come dire, calcolatrice.
Ho conosciuto certamente molti uomini che non la pensavano come me. Continua a leggere “Dedicato a te”

Femminicidio, uomini come il Ku Klux Klan

Burning-crossNonostante la pletora di reati e divieti, alcuni introdurrebbero un nuovo reato : il femminicidio.

La spiegazione razionale, in realtà una banale tautologia, è che dietro questa istanza omicida ci sarebbe la volontà degli uomini di uccidere le donne semplicemente perché … donne!
Ovvio, se la logica non è un’opinione, se son donne, non sono non donne.
Ci sarebbe insomma, un connaturato istinto omicida degli uomini che li spinge ad uccidere le donne, proprio perché esse compiono l’inaccettabile oltraggio di esistere come donne. Continua a leggere “Femminicidio, uomini come il Ku Klux Klan”

PAS e famiglie monoparentali: un modello sostenibile?

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Il bambino nasce nel corpo materno, è una prerogativa femminile, ma l’uomo è necessario. Il legame tra il padre e la madre precede l’arrivo del figlio e —normalmente— permane in seguito, e in questo senso il padre è l’immagine della legge, dell’iscrizione simbolica: il momento in cui il padre trasmette il suo seme è un momento privato, il figlio non ne è testimone, ma la madre sa chi è il padre e mostra il padre al bambino.
Poiché il figlio nasce nel corpo materno, simbolicamente la madre è contenente, quindi il bambino che nasce la lascia: a questo punto, o c’è un padre che accompagna il figlio, che lo conduce verso la legge e verso il mondo, o la madre dice “È mio!” e si tiene il bambino.
È questa la tradizione matrilineare delle popolazioni indigene più arcaiche, che esiste ancora oggi e alla quale stiamo tornando: la secolarizzazione e il bando del sacro fanno ritornare la matrilinearità, perché la natura che non sia iscritta in un contesto culturale e in particolare cristianizzato ritorna alla sua condizione primordiale, ai suoi fondamentali.
La madre afferma simbolicamente: “È il mio bambino! È il mio corpo! È mio!” Si tratta di un’attitudine possessiva ancestrale: quando c’è un’adozione, si può notare che la madre non apprezza affatto che ci sia un nuovo padre, una nuova madre, qualcuno che vegli sul suo bambino.
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Stiamo quindi ritrovando, per effetto di una decostruzione culturale, questa forma più arcaica di paganesimo che è la matrilinearità: una donna che genera un’altra donna, che a sua volta ne genera un’altra. Incidentalmente può nascere anche un maschio, ma gli uomini sono di troppo; la mascolinità, la funzione paterna è atrofizzata.
Entrambe le figure parentali, paterna e materna, sono necessarie alla nostra costruzione: la madre porta il bambino, ne assicura le cure, e il padre lo educa, lo forma. Spetta principalmente a lui farne un essere umano adulto, maturo, compiuto, aperto al mondo. Continua a leggere “PAS e famiglie monoparentali: un modello sostenibile?”

L’odissea del piccolo Cellie: per non dimenticare

Nell’interesse  supremo del minore: … “il sistema torchia angeli”

26102012174924aCarissimi colgo l’occasione per ringraziarvi dell’aiuto che state dando alla causa dei bambini in generale e del mio caso in particolare, (da stime prudenti parrebbe siano 150.000 in questo momento i casi analoghi al mio).
Qualora decidiate di trattare giornalisticamente questo mio “resoconto”  vi prego di darmi riscontro affinché possiamo divulgarlo sui nostri canali informativi.

Francesco Cellie ( genitore in lotta) a nome delle associazioni vicine

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Perché sono profondamente contrario a “W EVA”[1]

taoNoi eredi di Eraclito, gli orientali, siamo tutti così.
Per noi, “il Vero ( è solo) l’intero”.[2]
E tanto ci basta.

Non esistono le “mezze verità”.
Non ci sono “verità parziali”.
Quelle valgono per i mezzi uomini, e le mezze femmine (ça va sans dire).
Cose da “falsari” insomma … “cosa vostra”.

Per noi sono, né più, né meno, che delle banali menzogne, alias, “verità“ con la v minuscola, e come tali le trattiamo.
Perché ve ne stupite? Continua a leggere “Perché sono profondamente contrario a “W EVA”[1]”

Carceri quasi solo maschili: l’impunità femminile

carceriSembra che per  le donne vige  un altro sistema giudiziario, difatti le carceri italiane ma non solo italiane sono in netta maggioranza maschile. Le donne  in Italia  sono il 4% dei detenuti cioè circa 2500 su oltre 65000 reclusi. Nei reati contro la persona le donne sono poco piu di 700 contro gli oltre 16000 uomini. Tra gli uomini i condannati per violenza sessuale e violenza privata , due reati costruiti ad hoc per la donna, sono quasi ottomila. Solo questi dati bastano per dire che la donna non va in galera e che la galera è un luogo fatto per gli uomini. C’è da capire allora perchè le donne in galera non ci vanno. Sicuramente non perchè non commettono certi atti che rientrano nella molestia o nelle lesioni personali,  semplicemente perchè non vengono punite.

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Massimo Lizzi aspirante giornalista a favore del femminicidio

Massimo Lizzi sembra che sia un giornalista. Sul suo profilo facebook c’è questa importante informazione: uomo.

Massimo LizziPer qualche ragione che mi sfugge il sig.Lizzi pare abbia fatto del femminicidio una priorità, intendo della lotta al femminicidio. Ci devono essere buone ragioni che mi sfuggono, in quanto l’argomento femminicidio sembra che pesi solo per alcune categorie di persone:
– in primis le professioniste dei centri anti-violenza sparsi per l’Italia che ricevono milioni e milioni di euro ogni anno dai contribuenti (maschi violenti nella stragrande maggioranza). Ovvio che loro gonfino la retorica sui femminicidi: sarebbe come chiedere alla Guardia di finanza se in Italia c’è evasione!
– in secundis alcune (rare) femministe convinte e incattivite, dinosauri di tempi andati, donne alle quali qualche uomo ha fatto qualche torto inemendabile (un appuntamento in bianco?)
– per finire politiche e politici di professione: la Carfagna, la Boldrini, la Idem e via elencando. Perchè costoro abbiano a cuore il genocidio femminile è evidente e non vale la pena indagare. Continua a leggere “Massimo Lizzi aspirante giornalista a favore del femminicidio”

Femminismo e intolleranza

Censura, censura, censura…

femministaLa ubiquitaria presenza del femminismo nella moderna società occidentale, ci ha ormai condizionati ad associare a tale ideologia , una grande quantità di valori tutti immancabilmente positivi.

Per far solo un esempio, i dizionari definiscono il femminismo come una ideologia di uguaglianza,

 progresso sociale e umano, ecc , mentre del suo corrispondente, il maschilismo, viene certificata una accezione negativa, intrisa di aggressività e predominio… Continua a leggere “Femminismo e intolleranza”

Femminicidio e misandria

riproduciamo un interessante articolo comparso su http://www.libertiamo.it/2013/05/14/ma-sul-femminicidio-si-sta-costruendo-una-campagna-misandrica/

Ma sul “femminicidio” si sta costruendo una campagna misandrica

Posted on 14 maggio 2013. Tag: , , ,

Marco Faraci

– Ad ogni crimine violento compiuto da un immigrato c’è sempre chi prova a giocare la carta etnica, la carta della paura e della colpevolizzazione del diverso. È successo anche in questi giorni, dopo lo stupro a Vicenza di una ragazza ad opera di un ghanese e dopo la follia omicidia di un altro ghanese a Milano.

La politica mainstream e soprattutto quella progressista e di sinistra prendono sistematicamente le distanze da tali posizioni e chiedono che i delitti si puniscano in quanto tali, ma si evitino campagne allarmistiche e generalizzazioni razziste. Peccato, che negli stessi giorni in cui, da sinistra, si chiede – giustamente – di approcciare le problematiche della sicurezza in un’ottica rigorosamente “race blind”, al tempo stesso si lanci una campagna sul “femminicidio”, che “blind” non lo è per niente, ma che anzi è fortemente sessuata e generalizzante. Continua a leggere “Femminicidio e misandria”